giovedì 26 gennaio 2012

Parroco in Costa Concordia per ritiro spirituale



Difficile credere che una nave da crociera possa essere il luogo più adatto a ospitare un ritiro spirituale. Tutti quei comfort, quelle luci, quei divertimenti di ogni genere certo poco si addicono al silenzio che la meditazione e la preghiera richiedono. Questo devono aver pensato i fedeli della comunità di Besana Brianza, scoprendo che un loro sacerdote si trovava sulla Costa Concordia naufragata al Giglio, invece che in ritiro come aveva loro comunicato. Protagonista della vicenda, riportata da Leggo.it, don Massimo Donghi, responsabile per la zona di Besana degli oratori, della catechesi e dell'Unione pastorale giovanile, che è stato smascherato dal naufragio e dalla Rete. L'incidente del Giglio ha fatto venire a galla la verità che il sacerdote aveva prontamente occultato. Nessun ritiro in un luogo silenzioso e spartano: don Massimo era in vacanza a bordo della Concordia. E con lui i familiari più intimi. A "tradirlo" un post della nipote su Facebook: la notte del naufragio la giovane si è salvata e appena arrivata a riva ha rassicurato online parenti e amici, spiegando che era riuscita a raggiungere le scialuppe di salvataggio della Concordia assieme alla nonna e allo zio (il don appunto). La cosa proprio non è andata giù ai parrocchiani di Besana Brianza, che ora chiedono chiarimenti. E chissà se don Massimo, «don Max» per i ragazzi, riuscirà a sostenere che, in fondo, anche a bordo di una nave da crociera si possono trovare silenzio e meditazione.

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