lunedì 30 gennaio 2012

Uccisa perchè ha partorito una bimba



Era colpevole di aver partorito una bimba, la terza figlia femmina: per questo è stata strangolata dal marito e dalla suocera. L'uomo l'aveva più volte 'avvertita' che voleva a tutti i costi un primogenito maschio. Così Stoiray, 30 anni, è stata uccisa in un piccolo villaggio dell'Afghanistan settentrionale.
"Storay, madre di tre bambine, è stata strangolata dal marito e dalla suocera in un villaggio del distretto di Khanabad", ha detto all'agenzia d'informazione 'Dpa' il portavoce della polizia, Sayed Sarwar Hussaini. "Il marito le aveva detto che se avesse partorito un'altra bambina l'avrebbe uccisa. Abbiamo arrestato la suocera di Storay e stiamo cercando anche il marito che è fuggito".
La storia di Storay torna a mettere in luce i tanti episodi di abusi di cui sono spesso vittime le donne afghane, in particolare quelle che abitano nei villaggi e nelle zone rurali. Il mese scorso una ragazza è stata ritrovata dalla polizia dopo che i suoi parenti acquisiti l'avevano torturata e rinchiusa in un bagno per sei mesi perché si era rifiutata di prostituirsi. Un rapporto Onu 2010 ha sottolineato che circa un terzo delle donne afghane subisce violenze di tipo fisico o psicologico, mentre il 25% è vittima di abusi sessuali.

Adescato su facebook e lo truffa



Sperava in un'avventura amorosa e invece ci è andato di mezzo il portafoglio. Un 28enne veneziano sabato pomeriggio incontra a Treviso la ragazza che ha conosciuto su Facebook. Chattavano da mesi, poi finalmente la decisione di incontrarsi. Prima di uscire a cena, però, lei si fa accompagnare dal suo nuovo amico a fare una lauta spesa e gli chiede di saldare il conto. Lui ci casca e lei scompare nel nulla.
La coppia si trovava in un ipermercato dove la ragazza ha fatto spesa per 260 euro. Una volta alla cassa, racconta il Corriere del Veneto, ha detto al malcapitato: "Accidenti, non mi hanno accreditato lo stipendio, ti dispiace anticipare i soldi per me? Te li restituisco subito". Il 28enne ha pagato col proprio bancomat e ha aiutato la giovane a caricare le borse in auto. "Faccio un salto a casa a portare la spesa", ha detto lei. Ed è andata via. Il 28enne l'ha aspetatta per due ore al distributore. Poi, capita la truffa, si è rivolto alla polizia per sporgere denuncia.

Europa sotto zero



Tutta Europa sotto zero, comincia una gelida invernale. Arriva il Burian, il glaciale vento siberiano. In Italia non succedeva dal 1985. A partire da martedìtemperature polari. Fiocchi anche a bassa quota. Mezzo metro di neve a Genova. Scuole chiuse a Torino. Quattro giovani dispersi sull'Etna. Da mercoledì nuova perturbazione con aria gelida dalla Valle del Rodano: neve al centro, Emilia Romagna, poi al sud e alle porte di Roma. Da giovedì anche al centronord, vortice sul Tirreno. Domenica temperature a -15. Allerta della Protezione Civile in varie regioni d'Italia. Allarme Coldiretti: frutta e verdura a rischio
Da sabato pomeriggio la neve non ha smesso di cadere sul Nord-Ovest, anche a bassa quota: Piemonte, Liguria, Ovest della Lombardia. Quasi 20 centimetri a Torino, mezzo metro sulle colline sopra Genova, circa 15 centimetri su Vercellese e Novarese, tra 20 e 30 nel Cuneese. Sulle Alpi sono caduti 40 centimetri. Meno sugli Appennini, una ventina. Oltre mezzo metro in alta Val Trebbia e in alta Valle Scrivia, poco meno in alta Val d`Aveto e nell`entroterra genovese. Questo il bollettino del maltempo come lo riporta La Stampa.
Oggi a Torino le scuole sono rimaste chiuse. Sulla decisione del Comune, più che la neve, ha pesato il termometro che ha segnato temperature sotto lo zero che avrebbero ghiacciato strade e marciapiedi. Stessa situazione ad Asti e in alcuni comuni del Piemonte. Black-out in Piemonte, soprattutto nelle province di Alessandria e Asti, dove circa novemila persone sono rimaste senza corrente elettrica a causa dei guasti provocati dalla nevicata che ha tranciato alcuni cavi dell`alta tensione. Maltempo anche nel resto del Nord: la bora spazza Trieste con raffiche di 100 chilometri l`ora. Forte vento di scirocco sulla Toscana e sull`isola del Giglio, dove a causa delle cattive condizioni del tempo e del mare le ricerche intorno alla nave Costa Concordia sono state interrotte.
MAI COSI' FREDDO DA 27 ANNI - In arrivo in tutta Europa una freddissima fase invernale. In questa mappa esclusiva è indicata la neve prevista al suolo entro i prossimi 10 giorni in Europa. I colori indicano i cm. E' dal 1985 che non si verificava uno scenario simile.

Gli Italiani favorevoli per Celentano a Sanremo



Il molleggiato è desiderato a Sanremo. Infatti, secondo un sondaggio della Demopolis il 67% degli italiani è favorevole alla presenza del discusso cantante-artista-conduttore sul palco dell'Ariston. Per il 64% degli interpellati, infatti, Celentano è un grande artista, per il 57% renderà le serata più interessanti e per il 42% aumenterà gli ascolti. Per il 78% degli italiani interpellati, inoltre, Celentano ha fatto bene a chiedere alla Rai "carta bianca" e piena libertà sui monologhi.
Alla vigilia della conferenza stampa di presentazione del Festival, la partecipazione di Adriano Celentano è già un evento molto atteso dal pubblico: oltre i due terzi degli italiani che seguiranno Sanremo in tv si dichiarano favorevoli alla presenza di Celentano sul palco dell’Ariston. È il dato che emerge dal sondaggio realizzato dall’Istituto Demopolis. Dopo le polemiche e la possibile rottura dei giorni scorsi, la Rai si è assicurata la partecipazione di Celentano. Una scelta che appare condivisa dal 67% degli intervistati: una percentuale che raggiunge i tre quarti dei telespettatori intenzionati a seguire con certezza le serate del Festival condotto da Morandi.
Tra le ragioni di chi ne apprezza la presenza sul palco, secondo i dati Demopolis prevale la simpatia e la stima verso Celentano come artista, ma sono in molti a ritenere anche che Celentano renderà le serate di Sanremo più interessanti (57%), aumentando gli ascolti (42%) e scatenando possibili polemiche (35%).
Nell’analisi in base all’autocollocazione politica dichiarata dagli intervistati, condotta dall’Istituto di ricerche diretto da Pietro Vento, colpisce l’apprezzamento per la partecipazione di Celentano registrata tra gli elettori di Centro Sinistra (74%) e fra quanti si considerano “non collocati” politicamente. Un dato che decresce invece, significativamente, tra chi si dichiara di Centro Destra.
A due settimane dall’avvio del festival della canzone italiana, una curiosità aleggia, ben oltre la competizione canora: cosa dirà il “molleggiato”?
Ha fatto bene Celentano a chiedere carta bianca e piena libertà alla Rai sui monologhi che terrà durante le serate di Sanremo? Ritiene di sì il 78% degli italiani, intervistati dal 27 al 30 gennaio, per Affari Italiani, dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis.

venerdì 27 gennaio 2012

MOURINHO ha atteso l'arbitro in garage del camp nou



L'ultima del tecnico madrileno. Ha atteso con aria di minaccia l'arbitro reo di aver annullato un gol regolare. In sala stampa non ha mai accusato direttamente gli arbitri, ma la sua ira nei confronti della terna e' risultata evidente. Oggi il quotidiano catalano "Mundo Deportivo" torna sulle polemiche di Barcellona-Real Madrid e rivela un retroscena: Jose' Mourinho, dopo la mezzanotte, si e' diretto verso il garage del Camp Nou dove gli arbitri posteggiano le proprie vetture. Lo "special one", appoggiato sulla macchina dell'arbitro, ha atteso Teixeira per poi accusarlo al suo arrivo: "vai artista, quanto ti piace fregare i professionisti", la frase che Mourinho avrebbe rivolto al direttore di gara e che viene riportata.

giovedì 26 gennaio 2012

Equitalia: nel mirino c'è Laurenti



Sei appartamenti nella zona di corso Buenos Aires, a Milano, per un valore totale di cinque milioni di euro: il proprietario è il comico Luca Laurenti, che presto però potrebbe perdere le sue proprietà immobiliari. Equitalia ha disposto il pignoramento, come riporta la Repubblica. Tra l'altro proprio nel momento in cui sta per dire addio agli spot con Paolo Bonolis per Lavazza: sarà in onda solo a fine mese, perché l'azienda ha deciso di rescindere il contratto.
L’Agenzia delle entrate contesta il mancato pagamento di imposte Irap per 2 milioni di euro fra il 2000 e il 2005: tasse dichiarate, ma non versate dal conduttore, per via di un contenzioso avviato da lui e dalla moglie, Raffaella Ferrari, fin dal 2007 e che trascinandosi fino a oggi ha fatto lievitare in modo iperbolico la somma.
La tesi sostenuta dai legali della coppia, risultata perdente nel primo grado di giudizio, è che l’imposta regionale per le attività produttive prevista per i liberi professionisti non riguardi la sua attività perché non dispone di un’organizzazione professionale — composta da segretarie, uffici e tutto il resto — come quelle su cui si reggono gli studi degli avvocati o dei commercialisti. Entro quindici giorni la decisione d’appello sulla causa. Poi, se la sentenza dovesse diventare definitiva, gli appartamenti potrebbero essere messi all’asta dall’ufficio delle esecuzioni del tribunale di Milano.

Parroco in Costa Concordia per ritiro spirituale



Difficile credere che una nave da crociera possa essere il luogo più adatto a ospitare un ritiro spirituale. Tutti quei comfort, quelle luci, quei divertimenti di ogni genere certo poco si addicono al silenzio che la meditazione e la preghiera richiedono. Questo devono aver pensato i fedeli della comunità di Besana Brianza, scoprendo che un loro sacerdote si trovava sulla Costa Concordia naufragata al Giglio, invece che in ritiro come aveva loro comunicato. Protagonista della vicenda, riportata da Leggo.it, don Massimo Donghi, responsabile per la zona di Besana degli oratori, della catechesi e dell'Unione pastorale giovanile, che è stato smascherato dal naufragio e dalla Rete. L'incidente del Giglio ha fatto venire a galla la verità che il sacerdote aveva prontamente occultato. Nessun ritiro in un luogo silenzioso e spartano: don Massimo era in vacanza a bordo della Concordia. E con lui i familiari più intimi. A "tradirlo" un post della nipote su Facebook: la notte del naufragio la giovane si è salvata e appena arrivata a riva ha rassicurato online parenti e amici, spiegando che era riuscita a raggiungere le scialuppe di salvataggio della Concordia assieme alla nonna e allo zio (il don appunto). La cosa proprio non è andata giù ai parrocchiani di Besana Brianza, che ora chiedono chiarimenti. E chissà se don Massimo, «don Max» per i ragazzi, riuscirà a sostenere che, in fondo, anche a bordo di una nave da crociera si possono trovare silenzio e meditazione.

Masiello: "Costretto a vendere le partite".



La mafia ha le mani sulla serie A. Questa la conclusione a cui arriva la Procura di Bari dopo l'interrogatorio ad Andrea Masiello. La partita incriminata è la celebre Palermo-Bari, risultato finale 2-1, della scorsa stagione di A.
Il verbale dell'incontro è stato secretato perché "riguarda persone diverse dal dichiarante", scrive lo stesso Laudati. E sembra davvero che quello che sta uscendo possa diventare un vero terremoto. Per la A, per giocatori, ma anche per le società.
Uomini del clan barese dei Parisi aspettavano i calciatori sotto casa. Entravano negli spogliatoi. Hanno esercitato pressioni, distribuito mazzette e denaro per combinare i risultati delle partite del Bari. Almeno quattro, come ha ammesso Masiello. Ma potrebbero essere anche molte di più. Bari-Chievo 1-2, Bari-Roma 2-3 e Bari-Sampdoria 0-1 sono venute fuori dal discorso dell'ex capitano della squadra pugliese. Ma si chiacchiera anche di altri match.
"Mi minacciavano" avrebbe detto Masiello a Laudati e Angelillis. "Tutti mi dicevano di stare attento, che era gente poco raccomandabile. Di non fare lo scemo e accettare i soldi". Due volte lo hanno aspettato sotto casa e gli hanno messo una mazzetta da 80 mila euro in mano. Il clan Parisi, certo. E il clan degli "Zingari", il cui ruolo sta prendendo sempre più forma con il passare del tempo e delle testimonianze. In particolare la posizione di Ilievski, che il calciatore ha riconosciuto come uno di coloro che ha fatto pressioni per combinare le partite. E il ruolo di Ilievski sembra molto importante ai fini dell'inchiesta. La Procura di Cremona ha accertato che lo slavo si trovava a Formello prima di Lazio-Genoa e nell'hotel dei calciatori prima di Lecce-Lazio. Partite finite nel mirino e sulle quali sempre di più prende forma la combine.
La Procura di Bari, che sta prendendo sempre più spazio anche perché Cremona a febbraio dovrà rallentare per gli impegni del pm Di Martino su Piazza della Loggia, adesso ha sul taccuino i nomi di altri calciatori, del Bari ma anche di altre squadre. A quanto si dice soprattutto di Parma e Bologna. Tutte squadre già salve, o nel caso del Bari già retrocesse, che nelle ultime giornate potrebbero aver allenato un po' la tensione, per così dire. Presto ci potrebbero essere altri arresti e azioni importanti. In campo è scesa la mafia.

Fa sesso con bimba conosciuta su facebook



Ai genitori aveva detto che sarebbe andata a dormire dalla nonna e così ha fatto. Ma poi, durante la notte, una dodicenne del vicentino è scappata di nascosto per "trasferirsi" da un operaio trentenne. L'aveva conosciuto solo un mese prima su Facebook: hanno avuto rapporti sessuali e hanno trascorso insieme tutta la giornata seguente.
Dopo la denuncia di scomparsa da parte dei genitori, che non vedevano rincasare la figlia, i Carabinieri della Compagnia di Valdagno (Vicenza) hanno arrestato Marco Z., veronese di 32 anni, che ha una figlia di pochi anni e una convivenza alle spalle. Arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata e sottrazione di incapace, l'uomo si è difeso dicendo che la bambina era consenziente.
All'origine della relazione tra l'operaio e la ragazzina una serie di bugie e di cose non dette. Prima di incontrarlo quella sera la studentessa delle medie non aveva mai visto una foto di lui, visto che non compariva nel suo profilo Facebook, e non sapeva nemmeno l'età. Solo di persona ha capito che era molto più adulto. Ma anche lei aveva mentito dandosi due anni in più. Tra i due non solo coccole ma anche rapporti sessuali, anche se non completi.
"Non pensavo fosse così piccola, e comunque era consenziente, non l'ho costretta", ha detto agli inquirenti il 32enne, come riporta il Corriere del Veneto. Tornata a casa, la ragazza ha detto ai genitori di essere fuggita per andare da un'amica, ma non è stata creduta. E dopo alcuni giorni è crollata e ha raccontato tutto. "Amore dove sei sparita? Non so dove cercarti, ma mi manchi, ti voglio, ti desidero. Vorrei che fossi a casa mia come quella sera. Voglio rifare tutto con te", le ha scritto l'uomo nei giorni seguenti la loro notte insieme. Ma lui non sapeva che i carabinieri erano già sulle sue tracce. La ragazzina ha fornito al papà e ai militari, durante l'audizione protetta della studentessa, informazioni e dettagli scabrosi della storia.

Buffon: miglior portiere degli ultimi 25 anni



Come Gigi Buffon nessuno, almeno nell'ultimo quarto di secolo. L'Iffhs, l'Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, ha stilato la classifica dei migliori portieri dal 1987 al 2011 e al primo posto, con 226 punti, figura l'attuale numero uno della Juventus e della Nazionale italiana. Alle sue spalle salgono sul podio lo spagnolo Iker Casillas e l'olandese Edwin Van der Sar mentre in ottava posizione, a pari merito con Andoni Zubizarreta, troviamo un altro italiano, Walter Zenga. Nella Top 30 anche Gianluca Pagliuca (16esimo), Francesco Toldo (17esimo assieme a Victor Valdes) e Angelo Peruzzi (30esimo in compagnia del gallese Neville Southall).

Maestro di sci picchia ragazzino di 14 anni



Picchiato con delle racchette da sci. Di sicuro non si aspettava di vivere questa esperienza un ragazzino tedesco quando si era iscritto a un corso di sci in Alta Val Pusteria. Insieme ai compagni di scuola e agli insegnanti il giovane di 14 anni stava trascorrendo un periodo di vacanza sulle nevi altoatesine vicino al lago di Braies e, come tanti altri turisti, ogni giorno prendeva lezioni da un maestro del posto.
Durante una lezione il ragazzino è caduto, cosa abbastanza normale prima di acquisire padronanza nello sciare. Il problema è che ha accidentalmente urtato il proprio maestro facendolo cadere a terra. Quest'ultimo, secondo la ricostruzione dei carabinieri, dopo essersi rialzato, ha iniziato a colpire ripetutamente il giovane con le proprie racchette da sci.
Il fatto è accaduto lo scorso 10 gennaio, ma i carabinieri l'hanno reso noto solo dopo che il ragazzo è andato insieme agli insegnanti a sporgere denuncia. Il maestro, un 70enne del luogo, è in una posizione aggravata dal fatto che al giovane è stata riscontrata una frattura del radio sinistro. Il 14enne si era recato da solo all'ospedale di San Candido dove la frattura gli è stata riscontrata.
Nella giornata di ieri, i carabinieri della stazione di San Vito Braies, a conclusione delle indagini a seguito della querela del ragazzo, hanno poi denunciato in stato di libertà il maestro di sci per lesioni personali dolose e percosse.

Terrore in Brasile, crollati due edifici a Rio de Janeiro



Due edifici sono crollati nel centro di Rio de Janeiro nella notte; e secondo i media locali ci sono almeno due morti. Ma tra le macerie dei due palazzi, uno di venti piani, l'altro di dieci, potrebbero esserci altri dispersi. Nella zona, la centralissima Treze de Maio, vicino allo storico teatro Municipale, lavorano senza sosta vigili del fuoco e squadre di soccorso. Secondo vari testimoni, si e' sentita una forte esplosione e poi, l'edificio piu' alto e' crollato danneggiando pesantemente le due strutture limitrofe, una delle quali, quella di dieci piani, e' crollata anch'essa. Secondo alcune fonti, c'era odore di gas nella zona.
Il luogo dell'incidente e' il piu' centrale di Rio de Janeiro, una zona di uffici e negozi, molto vicino alla sede dell'azienda petrolifera statale Petrobras e alla Banca Nazionale dello Sviluppo Economico e Sociale. Il fatto che il crollo sia avvenuto nella notte ha evitato una tragedia di maggiori proporzioni perche' nell'area di giorno, circolano migliaia di persone. L'incidente testimonia il fallimento dello sforzo del governo di migliorare le infrastrutrture della citta', che si prepara ad ospitare la Coppa del Mondo di Calcio e le Olimpiadi.

35 arresti per droga: conivolti rugby e body building



Operazione antidroga dei Carabinieri a Piacenza che hanno scoperto un traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, spacciata in occasione di concerti e incontri sportivi: 35 le persone arrestate, fra esse anche 13 giocatori di rugby di seria A, B e C e la campionessa italiana di Natural Body Building over 52 kg.
Le indagini del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Piacenza sono state estese anche alle province di Parma, Varese, Pavia, Lodi e Milano ed hanno consentito di effettuare 17 ordinanze di custodia cautelare e 18 arresti in flagranza di reato, denunciare altri 40 indagati, segnalare 184 assuntori e sequestrare circa 10 kg di sostanza stupefacenti di alto grado di qualita' e purezza. L'operazione,denominata "Flanker" dal ruolo che una delle parti attive aveva nella squadra di rugby in cui gioca, coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza, sono partite nel 2010 ed hanno tratto origine dal monitoraggio di un gruppo di trafficanti albanesi operanti tra l'Emilia e la Lombardia che hanno consentito di scoprire un importante giro di cocaina legato al mondo del rugby e ai concerti.
Un ruolo chiave nella vicenda lo avrebbe avuto, Nereo Filippo Maserati, detto "Pippo braccio" nato nel 1971, Flanker della sua squadra, insieme alla sua compagna Maria Chiara Borella, campionessa di Body Building (campionessa Italiana categoria Over 52 Kg AINBB Associazione Italiana Natural Body Building e vice campionessa Europea). La ragazza avrebbe spacciato anche nella palestra dove si allenava. I due sarebbero coinvolti inattivita' di spaccio di cocaina, hashish e marijuana sia nell'ambiente del rugby che in quello legato a molti famosi locali pubblici della provincia.

Scippata un'imprenditrice a Milano: è in coma



Una donna di 53 anni, e' stata portata al Policlinico in coma in seguito a uno scippo in piazza della Repubblica a Milano. Le sue condizioni sono gravissime ed e' in pericolo di vita. Secondo il racconto di alcuni testimoni alla polizia, due giovani a bordo di uno scooter grigio si sarebbero avvicinati alla signora in bicicletta per prenderle la borsa che teneva nel cestino. Per evitare lo scippo, la donna ha sbandato ed e' caduta in terra sbattendo violentemente la testa. E' stata portata al policlinico in codice rosso
La vittima è Alessandra Galdabini, di 54 anni, vicepresidente della 'Microsys', società di consulenza informatica che progetta e realizza reti. La donna è nel reparto di Neurorianimazione, al padiglione Monteggia, assistita dal marito, dalle sue tre figlie e dalla sorella, accorsi in ospedale. Lo scippo è avvenuto poco prima delle 19 in piazza Repubblica, angolo Bastioni di Porta Venezia. La donna era in bicicletta, un mezzo usato abitualmente per gli spostamenti brevi in città, secondo quanto hanno riferito i suoi parenti. All'improvviso due ragazzi, in sella a uno scooter grigio, hanno tentato di portarle via la borsa appoggiata nel cestino della bici. Forse perchè spaventata, o forse per evitare l'aggressione, la donna ha perso l'equilibrio ed è caduta con il volto sull'asfalto, riportando un grave trauma cranico e facciale.

mercoledì 25 gennaio 2012

Sequestra escort per farla abortire, arrestato manager



Di giorno top manager del consiglio di gestione di Deutsche Bank. Nel tempo libero la Voleva che lei abortisse il bambino concepito durante la loro relazione. Per questa ragione, un importante manager di banca ha fatto sequestrare una giovane escort. Oggi, su disposizione del gip di Milano Annamaria Zamagni, l'uomo, P.N., 59 anni, e' stato arrestato assieme ad altre quattro persone, i tre esecutori del sequestro e un intermediario. Le accuse, a vario titolo, sono sequestro di persona a scopo di estorsione, porto e detenzione di arma.

La escort, 29 anni, italiana, viene sequestrata il 6 marzo scorso a Milano, in zona San Siro, nel box della lussuosa abitazione di proprieta' del manager, dove si era trasferita da qualche tempo. In quel momento, la ragazza e' al settimo mese di gravidanza, dopo che in precedenza aveva gia' abortito un bimbo che il manager non aveva voluto. I tre esecutori, due italiani e un sudamericano, la vanno a prelevare nel box di cui avevano le chiavi, loro date dal dirigente bancario. La ragazza sta per parcheggiare la sua auto, quando viene aggredita e minacciata con una pistola e poi portata in una casa di campagna nel Pavese, dove viene trattenuta per un paio di giorni. I sequestratori la liberano per motivi ancora da accertare. Due le ipotesi degli inquirenti: che gli esecutori del sequestro si siano inteneriti vista l'avvenenza e lo stato interessante della ragazza oppure la circostanza che la escort abbia offerto loro piu' soldi di quanti ne aveva promessi il manager. Quest'ultimo aveva garantito una ricompensa, mai data, di centomila euro a testa per gli esecutori e per l'intermediario, un dentista che l'aveva messo in contatto con coloro i quali avrebbero avuto il compito di prelevare la giovane.

Gli inquirenti, coordinati dal pm Luca Gallio e dal procuratore aggiunto Piero Forno, ritengono che l'uomo, facoltoso, separato e con figli grandi, volesse far abortire la ragazza per 'salvare' la propria reputazione. Dopo averla fatta sequestrare dai tre uomini, pregiudicati, P.M. cerca di precostituirsi un alibi denunciando la scomparsa della escort e spiegando ai carabinieri di averla chiamata pi' volte al telefono, anche se dai tabulati risultera' una sola chiamata. Non sara' la giovane, impaurita, a denunciare la vicenda, ma una sua amica che agli inquirenti racconta di avere ricevuto dalla ragazza la confidenza che era stata rapita. A quel punto i carabinieri di Porta Magenta e i pm la convocano e, durante cinque drammatici interrogatori, apprendono la sua versione, che trova diversi riscontri oggettivi. Durante la prigionia, al primo piano di una casa di campagna, la vittima viene costretta a girare un video nel quale afferma di rinunciare al bimbo che porta in grembo. Un video che doveva servire ai rapinatori per mostrare al mandante che la 'missione' era stata compiuta. Gli inquirenti stanno compiendo accertamenti su una rapina subita dalla ragazza in seguito alla quale, per lo spavento, decise di andare a convivere col manager. La rapina potrebbe essere stata messa a segno dagli stessi esecutori del sequestro ed essere stata finalizzata a 'terrorizzarla'.

IL MANAGER E' DIRIGENTE DEUTSCHE BANK - E' Marco Pracca il manager arrestato stamani con l'accusa di essere stato il mandante del sequestro di una giovane escort incinta. Il dirigente, membro del consiglio di Deutsche Bank Italia, era stato imputato e poi assolto dai giudici del Tribunale di Milano il 18 aprile scorso, nell'ambito del processo Parmalat a carico di alcuni istituti di credito. Gli inquirenti, coordinati dal pm Luca Gallio (e non Gaglio, come scritto in precedenza ndr) ritengono che l'uomo abbia organizzato il rapimento, eseguito da tre uomini in passamontagna il 6 marzo scorso, per convincere la giovane ad abortire. La donna poi ha partorito il bimbo che aveva in grembo nelle drammatiche ore del sequestro

Terremoto in tutta l'Italia del Nord



Una scossa di terremoto ha appena fatto 'tremare' Milano. Non si conosce ancora l'entita', ma e' stata sentita chiaramente in centro citta'. Molte persone si sono radunate fuori dai palazzi. La forte scossa è stata avvertita poco dopo le 9 del mattino. Alcuni edifici sono stati fatti evacuare e molte persone si sono riversate per le strade. In molti casi è stato infatti attivato il sistema di allarme che ha lanciato l'ordine di evacuazione.

SCOSSA MAGNITUDO 4.9 EPICENTRO NEL REGGIANO - La scossa di terremoto registrata questa mattina alcuni minuti dopo le 9 è stata di magnitudo 4.9 ed ha avuto l'epicentro nella pianura padana emiliana, in provincia di Reggio Emilia. Secondo quanto accertato dall'Istituto di geofisica, i comuni più vicini all'epicentro sono Poviglio, Bresciello e Castel di Sotto. La Prefettura di Reggio Emilia non ha ricevuto al momento segnalazioni di danni a persone o cose, dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4.9 registrata poco dopo le 9. Sono attualmente in corso ricognizioni nelle aree dove il sisma e' stato avvertito - in particolare Poviglio, Brescello e Castelnovo Sotto - in coordinamento con l'Amministrazione provinciale, Comuni, vigili del fuoco, forze dell'ordine e protezione civile.

TORINO - Una scossa di terremoto è stata avvertita poco dopo le 9 a Torino. L'Istituto di Geofisica l'ha registrata alle 9:06 e l'ha definitiva significativa. Sono in corso le procedure per la localizzazione dell'epicentro, hanno riferito dalla Sala Operativa dello stesso Istituto. La scossa è durata alcuni secondi ed è stata avvertita in maniera nitida ai piani alti degli edifici. Alcune persone sono scese per strada e molte sono state le telefonate con richieste di informazioni ai centralini dei Vigili del fuoco. Dalla centrale operativa degli stessi Vigili del fuoco al momento non vengono segnalati danni a persone e cose.

EMILIA - Anche in Emilia una scossa di terremoto è stata avvertita attorno alle 9.10. La scossa, secondo le prime informazioni, è stata sentita distintamente dalla popolazione almeno nelle province di Parma e Reggio Emilia, dove in abitazioni sono cadute suppellettili.

LIGURIA - Una scossa di terremoto è stata avvertita, poco dopo le 9 anche in Liguria. Decine le telefonate degli abitanti alle centrali operative dei vigili del fuoco. Non si registrano, al momento, danni a cose o persone.

GENOVA,CENTRALINO POMPIERI INTASATO - E' stata avvertita anche a Genova la scossa di terremoto che ha fatto tremare numerose citta' del Nord Italia. Migliaia le telefonate al centralino dei vigili del fuoco del capoluogo ligure. Linee intasate, ma, secondo quanto riferiscono i vigili del fuoco, non si registrano segnalazioni di danni o feriti.

TOSCANA - È stata avvertita ai piani alti delle case anche in Toscana la scossa di terremoto di questa mattina. In particolare la scossa è stata avvertita a Firenze e nella Toscana nord-occidentale, nelle province di Lucca e Massa Carrara.

TRENTINO ALTO ADIGE - Una scossa di terremoto è stata avvertita alle ore 9.08 in Trentino Alto Adige. I vigili del fuoco di Bolzano hanno ricevuto una serie di chiamate di cittadini preoccupati. Per il momento non si segnalano danni.

VALLE D'AOSTA - Una scossa di terremoto è stata avvertita in Valle d'Aosta questa mattina dopo le 9. Sono numerose le segnalazioni che giungono alla centrale unica di soccorso regionale. Al momento non sono segnalati danni.

SCOSSA SISMICA NELLA NOTTE IN PROVINCIA DI VERONA - Una scossa sismica di magnitudo 4.2 e' stata avvertita questa notte dalle popolazioni tra i comuni di Negrar, Marano di Valpolicella, Grezzano e San Pietro in Cariano, in provincia di Verona. Lo comunica il Dipartimento della Protezione Civile specificando che non risultano danni a persone e cose. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Goefisica e Vulcanologia, l'evento sismico si e' verificato alle 00,54.

VERONA, ALTRA SCOSSA STAMATTINA, MAGNITUDO 2.9 - Un altro evento sismico Š stato avvertito stamattina, dopo quello di questa notte, dalla popolazione in provincia di Verona. Le località più prossime all'epicentro sono Marano di Valpolicella, Fumane e Negrar. Lo rende noto la Protezione civile. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano al momento danni a persone e/o cose. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico Š stato registrato alle ore 08.26 con magnitudo di 2.9.

lunedì 23 gennaio 2012

I forconi bloccano l'Italia



I Forconi arrivano in tutta Italia. Sotto sembianza di tir. Altro che protesta finita, la rivolta sembra arrivare in tutta la penisola. E il Paese è spezzato in due. Ecco l'ultimo aggiornamento sui blocchi:
LAZIO - In Lazio sono numerosi i caselli bloccati. Già nella tarda serata di domenica si segnalavano numerosi tir fermi nei pressi dei caselli dell'autostrada A1, tratta tra Roma e Napoli, a Cassino, San Vittore, Frosinone e Anagni. La protesta del cosiddetto "Movimento dei forconi" è contro il rincaro del gasolio, dei ticket dell'autostrada e dell'Irpef.
CAMPANIA - Dopo il casertano, anche nel napoletano si registrano blocchi stradali nell'ambito della protesta dell'autotrasporto ormai nota come 'movimento dei forconi'. A Nola, Palma Campania e sulla Statale 7bis, il blocco al traffico e' stato fatto con una cinquantina di tir e un centinaio di persone. Gia' da ieri sera, nel nolano, c'era stato un primo raduno di mezzi, poi in nottata e' maturata la decisione del blocco. Sul posto la polizia. Si registrano diversi km di coda tra Caserta e Napoli in entrambe le direzioni. Blocchi sono segnalati anche sulla A3 Salerno-Reggio Calabria e sulla A30, Caserta-Salerno. Sono circa 60 i presidi in corso in tutta Italia.
PUGLIA - La tangenziale di Bari (E55) registra gravi disagi fin dalle prime ore della mattina. Lo snodo di Poggiofranco, all'imbocco dell'autostrada A14 adriatica e della statale 100 per Gioa del Colle, è bloccata da numerosi tir piazzati strategicamente sulle due carreggiate. Code anche sulla statale 106 a Marina Di Gioiosa Jonica.
PIEMONTE E LOMBARDIA - A Torino il movimento sta bloccando l'imbocco dell'autostrada A4 per Milano e Venezia: una sola corsia viene lasciata libera per le auto. Lungo la tangenziale anche lo svincolo autoporto è stato bloccato, e i tir si starebbero organizzando per occupare anche quello interporto. Sempre sulla Torino-Venezia segnalati code anche ad Asti, oltre che a Capriate, a Seriate e a Dalmine, nel bergamasco. A Genova forti rallentamenti alla convergenza tra l'autostrada A7 Genova-Milano e l'A10 dal capoluogo ligure a Ventimiglia.
SCIOPERI IN TUTTA ITALIA - Lo sciopero, come hanno comunicato gli autotrasportatori, andrà avanti per cinque giorni. A Bologna San Lazzaro, dove parte l'autostrada Adriatica per il sud, i mezzi pesanti stanno condizionando l'accesso ai caselli dalla tangenziale, che corre accanto al percorso autostradale. L'uscita di Forlì è chiusa in entrambe le direzioni. Altri blocchi sono stati confermati in particolare in Abruzzo, in particolare al casello Città Sant'Angelo-Pescara Nord, e nelle Marche. Presidi segnalati anche in Val Di Sangro.
ADESIONE "SUPERIORE A QUALSIASI ASPETTATIVA" - Secondo Trasportounito l'adesione al fermo nazionale dell'autotrasporto si sta rivelando "superiore a qualsiasi aspettativa". Il segretario generale Maurizio Longo, in una nota ha ribadito che l'adesione "sta dimostrando la gravità della crisi in atto. Trasportounito, in quanto organizzazione autonoma e indipendente, si sta facendo interprete di un disagio che è reale e tangibile per le imprese così come per le famiglie dei tanti autotrasportatori che si stanno battendo per la sopravvivenza".

Fugge di casa per scappare dalla madre violenta



Alla fine ha detto basta. Non sopportava più le botte della mamma ed è scappata di casa. E' successo ad una ragazzina tunisina di 12 anni,è scappata di casa per non subire più abusi. E' salita su il primo pullman se n'è stata buona fino al capolinea, a Trezzo sull'Adda, piccolo comune alle porte del capoluogo.
Erano le tre di notte quando l'autista del mezzo ha chiesto l'intervento dei carabinier di Vimercate. Quella ragazzina proprio non ne voleva sapere di abbandonare il bus. I carabinieri, arrivati sul posto, sono saliti sul mezzo e sono riusciti a convincere la ragazza a seguirli fino in caserma.
Una pizza e una Coca Cola. Questo il gesto con il quale i militari sono riusciti a far parlare la ragazzina affamata. La giovane ha spiegato di abitare a Milano e di essere tunisina d'origine. Poi, più nulla. Chiusa in se stessa. L dodicenne non ha voluto riferire nulla circa l'identità dei genitori. I carabinieri, con un paziente lavoro d'indagine, sono riusciti a risalire alla madre, una donna tunisina del '79, domiciliata a Milano, nullafacente e separata. Per lei è scattata immediatamente la denuncia per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Su disposizione del tribunale dei minori di Milano, la ragazzina è stata affidata a una comunità d'accoglienza, sempre nel territorio meneghino. Qui è stata sottoposta a un'accurata visita medica. Sul corpo della giovane sono state riscontrati evidenti ecchimosi. Secondo il racconto della minorenne quei segni lasciati sulla pelle erano il risultato delle botte della madre, proprio la donna che avrebbe dovuto proteggerla dalla brutalità del mondo esterno. Da qui la denuncia per la donna. La figlia invece si sottoporrà a ulteriori e più approfonditi esami alla scopo di accertare l'assenza di eventuali violenze di altra natura patite dalla minore.

venerdì 20 gennaio 2012

Casa riposo lager: sette arresti



Sette misure cautelari sono state eseguite dalla Guardia di finanza, di Sanremo, al culmine di una vasta indagine per maltrattamenti all'interno della Casa di Riposo Borea. Nei guai, soprattutto, membri del personale. Tra gli arrestati figura anche Rosalba Nasi, Presidente della Fondazione Casa di riposo Borea. Al blitz hanno preso parte decine di uomini delle Fiamme Gialle. Sono in corso, inoltre, decine di perquisizioni.
Violenze inaudite e sbalorditive. Botte e insulti. Anziani, nonni e nonne non autosufficienti, abusati, legati, malmenati, insultati, denutriti, abbandonati in condizioni igieniche indecenti, di precarieta' assoluta. E' quanto hanno accertato i militari della Guardia di Finanza di Sanremo, che hanno emesso sette misure cautelari, per i soprusi che si verificavano all'interno della Casa di Riposo Borea.
I responsabili di questa vicenda individuati dai finanzieri: infermieri operatori socio-assistenziali, complice l'inerzia assoluta del presidente della fondazione e dei coordinatori responsabili, sono stati inchiodati con immagini raccapriccianti filmate dalle telecamere della Guardia di Finanza, in un'indagine, l'operazione 'Acheronte', partita la scorsa estate. Supportata da videoregistrazioni ed intercettazioni ambientali inequivocabili, l'attivita' dei finanzieri ha certificato appunto oltre tre mesi di violenze, offese, umiliazioni e sopraffazioni ai danni degli anziani ospiti della Casa di Riposo leger.
Oltre agli arresti, Le Fiamme Gialle stanno perquisendo l'intera struttura. Naturalmente, a corredo, sono stati avviati anche controlli fiscali con lo scopo di verificare ogni violazione ai vantaggi e alle agevolazioni di cui beneficiano per legge proprio questo tipo di strutture.

Anche Cùper nel calcioscommesse



Proprio lui, Hector Cùper. I tifosi dell'Inter lo ricordano bene. Quel maledetto 5 maggio 2002 sedeva lui sulla panchina nerazzurra. Lazio-Inter 4-2 consegnò uno scudetto che sembrava già vinto agli acerrimi rivali della Juventus. Ora l'allenatore argentino finisce nel mirino degli investigatori napoletani. Motivo? Ci sono prove che Cùper abbia intrattenuto rapporti con esponenti della camorra, ai quali avrebbe comunicato l'esito di alcune partite di calcio. Il tutto in cambio di 200 mila euro in contanti.
Secondo la Procura di Napoli, due affiliati della camorra si sarebbero avvicinati a Cùper andando direttamente da lui in Spagna. Avevano nascosto i soldi nei calzini e nelle mutande. In cambio il tecnico argentino avrebbe consegnato ai due un foglietto. Che cosa c'era dentro? I risultati di quattro partite: due del campionato spagnolo e due del campionato argentino.
I problemi cominciano quando una delle partite si conclude in maniera diversa da quella prevista. A quel punto un membro della camorra torna a Santander da Cùper, che la scorsa stagione allenava il Racing. L'uomo arriva a urlargli in faccia: "Ti sei preso il denaro e ci hai dato una sòla. Che cazzo hai fatto? Ci hai messo nei casini".
Gli uomini della Procura di Napoli vengono a conoscenza dell'accaduto ascoltanto un'intercettazione tra due camorristi che litigavano per la partita la cui combine era andata a monte. Gli investigatori vanno una prima volta a interrogare Cùper. Lui all'inizio nega tutto, poi ammette il passaggio di soldi ma dice che servivano alla suocera per ristrutturare la casa. Poi crolla davanti alle prove, e non parla più.
E' già previsto un nuovo incontro tra Cùper e gli investigatori napoletani. Loro sperano che il tecnico possa collaborare. Di certo un duro colpo all'immagine dell'hombre vertical, conosciuto per essere un allenatore bravo ma sfortunato. Due finali di Champions perse col Valencia, eliminato in semifinale con l'Inter senza perdere nel doppio derby col Milan. E poi il tricolore perso all'ultima giornata. Ma di sicuro aveva sempre avuto un'immagine onesta.

Equitalia presa ancora di mira



Ancora nell'occhio del ciclone Equitalia, la società di riscossione dei tributi a partecipazione pubblica. Dopo gli attentati dimostrativi in alcune sedi territoriali, adesso tocca a un altro tipo attacco, più insolito ma incredibilmente efficace. Questa volta sono stati dei pirati informatici ad attaccare l'istituto, rendendo impossibile la navigazione sul sito web della società.
"A causa di un attacco di hacker informatici, il sito internet di Equitalia potrebbe non essere accessibile nelle prossime 24 ore", scrive Equitalia in una nota diffusa nella tarda serata di giovedì. "La corretta funzionalità del servizio sarà ripristinata nel più breve tempo possibile".
Equitalia si scusa con i contribuenti per gli eventuali disagi e informa "la propria utenza che, a causa di un attacco di hacker informatici, il sito internet potrebbe non essere accessibile nelle prossime 24 ore".
Il sito di Equitalia è bloccato ma i dati sono salvi. Niente cartelle cancellate in una jacquerie informatica sognata dagli hacker più radicali ma un notevole disservizio per una struttura che gestisce milioni di contribuenti e migliaia di enti creditori. Almeno sino alla tarda mattinata di oggi, ma forse anche a stasera, il web non sarà accessibile. Nessun problema per i termini di pagamento eventualmente in scadenza, perché dal sito di Equitalia non passa alcuna transazione economica.

La Sicilia è in ginocchio



La Sicilia è in ginocchio. Niente benzina, niente cibo. Strade e porti bloccati, rifiuti invadono alcune città. E' l'effetto delle proteste degli autotrasportatori ma anche di agricoltori e pescatori, raggruppati nel "Movimento dei forconi". Sull'isola le chiamano le "Cinque giornate di Sicilia". Sono i giorni dello sciopero che sta bloccando un'intera regione, con segnali di diffusione anche in Calabria. Difficili da raggiungere anche le mete turistiche. E le proteste rischiano di continuare a oltranza.
Mentre le associazioni di coltivatori e artigiani prendono le distenze, Confindustria insinua il dubbio che dietro alle proteste, partite per l'aumento del prezzo della benzina, ci sia un'infiltrazione della mafia. E lo fa attraverso le parole del suo numero uno in Sicilia: "Stiamo presentando un dossier per documentare la presenza di esponenti vicini alle cosche mafiose ai posti di blocco". Accuse ribadite anche questa mattina sempre da Lo Bello: ""Abbiamo evidenze chiare sul fatto che in molti blocchi e manifestazioni in Sicilia sono presenti esponenti riconducibili a Cosa nostra. Sappiamo che e' cosi' ad Augusta, a Lentini e dove le proteste sono piu' dure", dice il presidente degli industriali siciliani Ivan Lo Bello. "Nostri associati - aggiunge colui che ha messo la firma sul codice antimafia nella sua organizzazione - hanno visto esponenti della criminalita' mafiosa nell'ambito delle manifestazioni. Questo non vuol dire che Cosa nostra stia dietro a questi blocchi, ma che c'e' una presenza inquietante da monitorare attentamente". Per Lo Bello alcune ragioni della protesta sono fondate, ma "la risposta non possono darla coloro che hanno un passato dubbio, o alcuni bravi posti ai crocicchi della protesta, ne' demagoghi in servizio permanente effettivo". Il risultato delle proteste? "L'unico risultato è l'autolesionismo che già produce alla Sicilia per 20 milioni di euro".
L'accusa scatena il finimondo, mentre ai "ribelli" siciliani arrivava la solidarietà di autrasportatori e disoccupati calabresi pronti a mobilitarsi anche occupando oggi la Salerno-Reggio Calabria. Un'accusa rimbalzata a Palazzo d'Orleans, la sede del governo regionale, dove il governatore Raffaele Lombardo con i prefetti delle maggiori città è rimasto impegnato tutto il giorno in un vertice senza esito con i rappresentanti delle cordate più agguerrite, da quelli di "Forza d'urto" ai determinati leader dei "Forconi". Tutti duri e violenti contro Lo Bello che ha trovato sponda nel procuratore di Palermo Francesco Messineo e nel procuratore nazionale antimafia Piero Grasso con riferimento "a fenomeni possibili, da accertare con rigore e severità".
Prende gli applausi invece Maurizio Zamparini, il presidente del Palermo calcio, applaudito ai blocchi dove per radio arrivava la sua voce: "Mafiosi sono quelli che stanno uccidendo l'Italia che produce, non i manifestanti. Probabilmente aderiranno al "Movimento della gente" da noi fondato l'anno scorso a Roma. Stessa rabbia. Agricoltori e autotrasportatori sono disperati perché questo Stato sta uccidendo quelli che lavorano e producono...". Un'apoteosi.

martedì 17 gennaio 2012

Uccide la moglie a botte.



E' stato arrestato dopo essere stato ascoltato a lungo dai carabinieri, Salvatore Giuliano, 33 anni, marito di Enza Cappuccio, sua coetanea e madre dei suoi 6 figli, la donna che ha portato in ospedale domenica sera gia' cadavere.
Il provvedimento di fermo per omicidio del 33enne, gia' noto alle forze dell'ordine, scaturisce da indagini che hanno evidenziato che Giuliano ha ucciso la moglie dopo una lite e, un giorno dopo, con l'aiuto di parenti, ha tentato di far passare quella morte come conseguenza di una rapina in appartamento.
Domenica sera, infatti, intorno le 19, l'uomo, insieme alla sorella e un amico, ha trasportato il cadavere di Enza con la sua auto all'ospedale "Cardarelli" di Napoli, riferendo vagamente ai sanitari di averla trovata poco prima morta nella sua abitazione a Marano dove vi era stato un tentativo di rapina.
I carabinieri, allertati dai medici che hanno riscontrato segni di lesioni e di strangolamento sul corpo della donna, che era anche deperita, hanno subito avviato le indagini senza trovare riscontri al racconto di Giuliano. Anzi avrebbero accertato che l'uomo, la sera del 14 gennaio, e' tornato a casa ubriaco e, al culmine di un diverbio per futili motivi, ha preso a calci e pugni la moglie fino a ucciderla. Poi, ieri, con l'aiuto dei due complici, ha tentato di simulare una rapina in casa, portando la salma in ospedale. Denunciati anche la sorella e l'amico per favoreggiamento personale. aver picchiato fino alla morte la moglie, Enza Cappuccio, 33 anni.
Per i militari non è escluso che l'uomo abbia dormito la notte con accanto il cadavere della moglie. L'omicidio sarebbe maturato in un ambiente di profondo degrado sociale. L'abitazione nella quale vivevano i due è un bilocale nel quale, secondo i carabinieri, vivevano anche una nipote e un'altra parente disabile. L'omicidio è stato compiuto sabato sera, il trasporto in ospedale domenica.

Concordia: La nave affonda e lui chiama la ex



Ecco chi voleva salutare il comandante Schettino: il suo predecessore Palombo. "Ciao comandante, ci sei?". E gli telefonava mentre la Costa Concordia stava affondando. Giallo sul numero dei dispersi: 29 o addirittura 40? Una sopravvissuta: "Ho paura che il numero dei morti debba salire". Il comandante in carcere controllato a vista: si temono atti di autolesionismo. La beffa della storia: pochi giorni fa la foto per la rievocazione del Titanic. "La vedo, è bianca come un fantasma". Arriva l'ondata del turismo macabro, al Giglio intere famiglie con videocamere e binocoli. Allarme ambientale: c'è il pericolo di una marea nera causata dal combustibile. Da giovedì vento forte e onde alte due metri.
LA TELEFONATA CON L'EX COMANDANTE PALOMBO - "Ciao comandante ci sei?". "No…". La Procura dice di avere in mano una telefonata tra l'ex Commodoro Mario Palombo, presunto destinatario del saluto, e il comandante. Schettino è stato il suo secondo. A pochi secondi dalla tragedia trilla il cellulare. Il comandante saluta il maestro: "Ciao Mario.. come stai?". "Bene, bene". "Stiamo passando al Giglio". "Ma non ci sono, sono a Grosseto... ci sono gli altri". "Comandante, ma qui c'è acqua?". A quel punto la chiglia viene squarciata. La telefonata s'interrompe. Palombo contatta la Costa. L'ammiraglio però al Giornale smentisce la telefonata.

lunedì 16 gennaio 2012

Derby di Milano: Milito stende i rossoneri



In un derby congelato dal freddo di San Siro, l'Inter ha la meglio sui rossoneri al termine di una partita contratta e poco spettacolare. Risolve il match Milito con un gol “alla Milito”, abile a sfruttare un errore di Abate e impallinare Abbiati. Tre punti pesanti che rilanciano i nerazzurri in campionato, ora a 5 punti dai rossoneri e a 6 dai bianconeri primi. Il Milan? Arrugginito e poco esplosivo fisicamente. Non serve la benedizione di Berlusconi per Pato, titolare ma protagonista di una prestazione negativa. Il brasiliano vivne anche fischiato al momento della sostituzione.
Allegri conferma la mossa di Bergamo: Emanuelson dietro le punte e Boateng mezzala. Ritrova in difesa Abate e Nesta e fra Ambrosini e Van Bommel sceglie l’olandese. Claudio Ranieri sfodera il 4-4-2 d’annata. Il "Marpione" non rischia Sneijder dirottandolo in panchina, mentre conferma Pazzini e Milito coppia offensiva. Linea mediana con Alvarez a sinistra, l'olandese Sneijder ancora fuori.
Al 5’ Thiago Motta insacca di testa, ma, secondo Orsato, è in fuorigioco; in realtà l’azzurro parte e segna in posizione regolare. Il primo tiro in porta ufficiale è di Ibra: palla troppo morbida sul primo palo parata da Julio Cesar. Ben più di un’occasione, invece, quella capitata a Pato subito dopo. Il ragazzino si ritrova la sfera sui piedi in area ma nella fretta la spedisce in tribuna. Tra i rossoneri che giocano meglio, l’osservato speciale è lui. Pato si muove, ma non sguscia abbastanza per gabbare la marcatura. Come gli capita al 20’ quando riceve la palla buona, ma va a sbattere su Cambiasso. Boateng tira alto di poco nell’angolo successivo. L’Inter si rivede finalmente al 23’ quando uno scambio tra Maicon e Milito viene interrotto da Nesta.
In finale di tempo due occasioni clamorose, una per parte. Prima Alvarez si fa ipnotizzare da Abbiati, poi Van Bommel colpisce la traversa. A inizio ripresa la zampata decisiva. Sgroppata di Zanetti, liscio di Abate, sinistro chirurgico di Milito. Nerazzurri avanti. Veemente ma sterile la reazione del Milan, che colleziona solo un'impressionante percentuale di possesso palla. Al 21’ Allegri si gioca tutto con Robinho al posto di Zambrotta, mentre Ranieri ingrossa la difesa con Chivu per Alvarez. Geniale il tecnico nerazzurro che sfrutta la fisicità dei suoi, mentre il Milan non ne ha più. L’ingresso di El Shaarawy per Pato è l'ultima mossa dopo l'entrata anche di Seedorf. Il Faraone mette Robinho davanti a Julio Cesar, che ferma il connazionale coi piedi. Fischio finale della partita, il campionato dell'Inter può cominciare.

Strage per un gioco?



Sale a sei il bilancio delle vittime accertate sulla nave Costa Concordia, naufragata all'isola del Giglio venerdì sera. I vigili del fuoco, che hanno proseguito le ricerche anche questa notte, hanno ritrovato un sesto cadavere. Si tratta di un uomo, di un passeggero che aveva indosso il giubbotto di salvataggio. Il cadavere è stato rinvenuto nel secondo ponte del fianco sinistro, quello non sommerso. Dopo il ritrovamento del passeggero avvenuto questa notte, risultano dieci i dispersi, a seguito del naufragio della Costa Concordia all'isola del Giglio, venerdì sera. Vi è sempre un margine di errore, dato il complesso confronto dei 4229 nomi che risultavano a bordo. Ma si dovrebbe trattare di un padre e della sua bambina di cinque anni, due coppie di cittadini francesi, due cittadini americani e una cittadina peruviana. C'è anche il giallo delle due donne siciliane, Maria Grazia Trecanico e Luisa Virzì, conteggiate tra coloro che si sono messi in salvo. Ma i familiari non hanno avuto più contatti con loro. Tra i dispersi risulterebbero dunque anche William Arlotti e la sua piccola di cinque anni, partiti da Rimini. Quanto alla cittadina peruviana, è con ogni probabilità Erika Soria, 26 anni, barista di bordo specializzata in cocktail.
"Guarda la tua isola"/ Strage per un gioco. Quasi una burla verso il dipendente che doveva sbarcare, ma per il quale non era stato trovato un sostituto. Lui avrebbe detto al Comandante: "Attenti, siamo troppo vicini alla riva". La Costa Concordia era a soli 150 metri dalla riva. L'ex comandante: "Non so cosa sia passato per la testa al mio collega. Anch'io accostavo, ma lo concordavo con la Capitaneria, anche se il permesso non è necessario".
Costa Crociere scarica il Comandante: "Incidente dovuto a un errore di giudizio". Il Capitano accusato di "imperizia e abbandono della nave". La Guardia Costiera gli intimò invano di risalire sulla nave. Inchiesta per naufragio, disastro e omicidio colposo. Ma una testimone dice: "Non è vero, il comandante era sul ponte". L'allarme mai lanciato, la nave fu contattata dalla Capitaneria: è giallo.

venerdì 13 gennaio 2012

Padova: violenta una bimba di 6 anni.



Un vicino di casa che si trasforma in un "mostro". Accade in provincia di Padova: un 36enne originario del Burkina Faso ha stuprato una bambina di sei anni che le era stata affidata da una famiglia di immigrati.
Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno l'uomo ha stuprato due volte la piccola a distanza di due giorni. Per lui la Procura ha chiesto il processo con l'accusa di violenza sessuale su minore con l'aggravante di aver commesso il reato mentre la piccola era sotto la sua tutela. L'udienza in cui si discuterà la richiesta di rinvio a giudizio è stata fissata il 1. marzo, dopo un primo rinvio del giudice Vincenzo Sgubbi.
L'inchiesta in Procura era partita a marzo 2011 quando il 36enne, ora domiciliato con obbligo di dimora a San Pietro in Gù dove bada il fratello malato, viene arrestato su richiesta del pm Benedetto Roberti. L'accusa, pesantissima, è di aver sodomizzato la vicina di casa il 17 e il 19 gennaio 2011, affidatale dai genitori, impegnati al lavoro.
Secondo la ricostruzione della bambina, confermata nell'incidente probatorio di fronte al Gip Sonia Bello, l'uomo avrebbe spinto con violenza la piccola nella sua cameretta. Un episodio ripetuto due giorni dopo. La prima ad accorgersi che qualcosa non andava era stata la maestra di scuola della vittima. Il 36enne era stato arrestato.

Emergenza tumori a Napoli



Aumento del 20 per cento delle patologie oncologiche dovute all'inquinamento, aspettativa di vita di due anni inferiore al resto d'Italia, tumori alla mammella registrati anche sotto i 20 anni: questa è Napoli e la Campania. Spenti i riflettori sull'emergenza rifiuti – eccezion fatta per le news sullo smaltimento che avverrà in Olanda – dei problemi napoletani si è smesso di parlare. E soprattutto, di cosa abbia comportato l'emergenza rifiuti e il conseguente inquinamento nella popolazione, si è detto poco.
Per capire il danno che l'inquinamento ha causato ai cittadini campani, abbiamo chiesto lumi al professor Antonio Marfella, tossicologo e oncologo dell'Ospedale Pascale di Napoli. “Soltanto negli ultimi anni le patologie oncologiche dovute con ogni probabilità agli sversamenti tossici sono aumentate del 20 per cento – spiega il professore – i cancri alla mammella nelle donne sono il doppio rispetto al resto d'Italia come sono aumentati in modo esponenziale i carcinomi al testicolo negli uomini campani che detengono ora il triste primato di avere il minor numero di spermatozoi di tutti i maschi del Belpaese. Le donne campane non hanno alcun vantaggio nel fare lo screening alla mammella sopra i 40 anni visto che più di una donna su 7 ha il cancro prima dei 40 anni e spesso addirittura sotto i 20 anni. A questo proposito trovo vergognoso che oncologi come Umberto Veronesi inneggino alle grandi capacità della medicina e non piangano sul fatto di dover registrare questi dati a causa dell'inquinamento”.

giovedì 12 gennaio 2012

Vuoi andare in chiesa? Paga il Ticket



Suscita non poche polemiche la decisione di un parroco di Palermo.Don Carmelo Torcivia va avanti per la sua strada perché "le chiese che hanno un valore monumentale, culturale e artistico", dice, "non sono solo edifici di culto e preghiere. In un mondo pluralista anche chi non è credente ha diritto ad accedervi non tanto per pregare ma per usufruire del canale artistico". E Santa Maria della Catena, monumento oltre che edificio di culto lo è. Torcivia che ne è rettore afferma di non capire affatto le lamentele sulla sua scelta di far pagare un ticket di 2 euro e 50 centesimi a chi vuol far visita all’edificio.
IL TICKET - "Prima", racconta all’Italpress, "la gente si lamentava perché non poteva visitare la chiesa, chiusa perché era impossibile pagare lo stipendio a un guardiano o a una guida. Adesso si è creata questa opportunità, frutto di un accordo tra la Curia e l’associazione ‘Amici dei Musei’. Ho detto: ‘va bene, apriamo e garantiamo l’apertura e una guida culturale seria’". Dalle 10 alle 18 la chiesa di corso Vittorio Emanuele resta così aperta al pubblico, ma il ticket a qualcuno ha fatto storcere il naso.
"Non è per le lamentele di qualcuno che devo privare a un francese o a un tedesco la fruibilità della chiesa", sottolinea padre Torcivia. "Funziona così a Milano, Roma, Bruxelles, Monaco. E poi non c’è alcuno scopo di lucro». L’associazione "Amici dei Musei" permetterà l’apertura continuata anche la domenica e si occuperà del restauro di alcune tele. «Quando sono arrivato, nel settembre del 2001, la chiesa era quasi sempre chiusa e così è rimasta per tanto tempo. Era un mio cruccio, che non riuscivo a risolvere, anche perché le entrate non me lo permettevano. Adesso – conclude padre Torcivia - rimaniamo un punto di riferimento serio per il culto, non abbiamo trasformato la chiesa in un’attività turistica e non è una svendita ma un arricchimento, un’attenzione anche verso i non credenti".

Morto vigile a Milano. Investito da un Suv



Una banale discussione per una multa è finita in tragedia a Milano. Il 42enne vigile urbano, Niccolò Savarino, ha fermato un Suv per un controllo. Ma la situazione è degenerata: il conducente ha investito l'uomo a tutta velocità, uccidendolo e trascinando il suo corpo per 500 metri. Poi è scappato prima che la polizia arrivasse sul posto. E' caccia al killer. In lacrime all'ospedale Niguarda la fidanzata. Il sindaco Pisapia: atto di gravità inaudita. "Da questa classe di politici solo lacrime di coccodrillo per la morte del nostro Collega a Milano, a Noi della Polizia Locale non ci hanno voluto riconoscere come categoria a rischio e il Governo Monti ci ha pure tolto la causa di servizio: se quel Vigile Urbano fosse stato sposato ora alla moglie non avrebbero dato neanche la pensione. Non vogliamo strumentalizzare il nostro dolore, ma ci sentiamo presi in giro due volte. I politici devono tutelarci di più, altrimenti in queste condizioni sta diventando impossibile poter difendere i cittadini su strada". Lo ha dichiarato Alessandro Marchetti, Segretario Nazionale Aggiunto del Sulpm, il Sindacato della Polizia Locale più rappresentativo in Italia.
VIGILE UCCISO, SUV PARTITO ALL'IMPROVVISO: AGENTE TRASCINATO PER 500 METRI - E' stato trascinato per circa 500 metri con la sua bicicletta, il vigile 43enne morto in via Varè. Dalla ricostruzione di queste prime ore, come spiega l'assessore Marco Granelli accorso sul posto (così come il sindaco Giuloiano Pisapia e il comandante della polizia locale Tullio Mastrangelo), il vigile stava controllando con un collega alcune auto al parcheggio della stazione Bovisa, all'improvviso la vettura, un suv Bmw X5, parcheggiato affianco all'auto che i due agenti stavano controllando e con a bordo due persone, è partita travolgendo il vigile e trascinandolo per alcune centinaia di metri. "A quanto abbiamo ricostruito l'auto era ferma ed è partita all'improvviso travolgendo l'agente in servizio in bicicletta con un collega", aggiunge Granelli. ll conducente del Suv prima di travolgere il vigile è anche passato sopra il piede di un altro automobilista fermo fuori dal veicolo - posteggiato proprio affianco al Bmw - che stava parlando con i vigili.

mercoledì 11 gennaio 2012

E' di Staccia il cadavere trovato a Bari



Il cadavere ritrovato il 7 gennaio sul lungomare di Bari è quello di Roberto Straccia. Lo rende noto la Procura di Bari, dopo aver svolto indagini in stretto collegamento con la Procura di Pescara.
"L'attività istruttoria svolta - sottolinea la Procura in un comunitato - consente di ritenere con sufficiente grado di verosimiglianza che il cadavere rinvenuto sia quello di Roberto Straccia. Sono stati conferiti incarichi di consulenza ad elevato livello di specializzazione per l'esame autoptico e tossicologico. E' stato anche disposto esame del DNA per corroborare l'identificazione. I consulenti hanno avuto termini dai trenta ai sessanta giorni, per cui non è possibile avanzare prima del deposito delle relazioni ipotesi giuridicamente apprezzabili".

Bimbo malato Asl non paga medicine



Hanno un bambino di tre anni gravemente malato, sono senza risorse economiche e la Asl non paga le medicine, le pomate, e tutto quello che potrebbe servire a lenire le sofferenze del piccolo: è la storia di Francesco e Teresa Memeo, lui bracciante agricolo, lei casalinga, genitori di Luigi Pio, affetto da una malattia genetica rarissima, l'ittiosi congenita del tipo 'Harlequin'.
La storia della famiglia di San Ferdinando di Puglia è riportata sulla "Gazzetta del Mezzogiorno". Le ittiosi si caratterizzano clinicamente per la desquamazione generalizzata della cute e sono malattie che portano sofferenze indicibili. Secondo il papà del piccolo i medici della Asl-Bat (la provincia di Barletta-Andria-Trani) gli hanno riferito che non ci sono i soldi per garantire al bambino i medicinali di cui ha bisogno.
CURE ORDINARIE E TRATTAMENTI - "Il bambino - racconta la mamma - è in cura presso la dermatologia pediatrica del policlinico di Bari" e "avrebbe bisogno oltre che dell'ordinario, di almeno quattro trattamenti al giorno, di interventi chirurgici per migliorare la limitata capacità delle mani, dei piedi, degli occhi, per poter parlare, cosa che non può fare". Il papà di Luigi Pio racconta: "Non ho mai avuto aiuto da nessuno, i servizi sociali del Comune non si sono mai occupati di noi, viviamo in una casa di cui, da un anno, non riusciamo a pagare i 300 euro al mese di affitto e le liti con i proprietari sono ormai all'ordine del giorno.