venerdì 30 dicembre 2011

Firenze, 90enne picchiata per 60 euro



Una donna di 90 anni è stata aggredita alle spalle, picchiata e rapinata della borsa da un uomo, giovedì pomeriggio, sulle scale del palazzo dove risiede, in via Puccinotti a Firenze. L'anziana, portata all'ospedale di Careggi dai parenti, ha avuto dieci giorni di prognosi per un trauma cranico e, data l'età, è in stato di forte choc. Secondo quanto emerso, la donna stava rincasando quando è stata assalita alle spalle da un uomo col volto coperto da un casco integrale, che l'ha afferrata per il collo e le ha sferrato un pugno sul volto, facendola cadere a terra e portandole via la borsa. Dentro c'erano 60 euro.

Gb, compie 105 anni: le avevano dato 12 ore di vita



Lillie Arnold ha spento la sua 105sima candelina pochi giorni fa. Un traguardo eccezionale, reso ancora più straordinario dal fatto che quando venne alla luce i medici dissero a sua madre che non avrebbe vissuto più di 12 ore. La storia di Lillie ha fatto sorridere e brindare i britannici, stupiti dalla sua vitalità e entusiasmo per la vita.
Lillie oggi è cieca ma ciò non le impedisce di coltivare ancora le sue passioni e di rendersi utile per la comunità. Nonostante le difficoltà, infatti, cuce bambole per un’associazione di beneficenza della sua città e grazie al suo impegno sono state raccolte migliaia di sterline.
Ma come si spiega una tale longevità? Quando nacque Lillie era una neonata molto gracile e con una salute cagionevole, al punto tale che i medici non nutrivano grandi speranze, ma nel corso della sua vita si è impegnata a mantenersi attiva e in buona salute rifuggendo cattive abitudini, molto dannose per l’organismo.
Intervistata dal Daily Mail, Lillie ha spiegato di non aver mai fumato, di non aver mai bevuto alcolici e di essere sempre stata grata alla vita. Insomma, un mix di stile di vita salutare e di ottimismo che le ha permesso di tagliare il traguardo dei 105 anni. Il merito va ascritto anche ai suoi geni, dal momento che anche un altro componente della sua famiglia è vissuto fino a 102 anni e, Lillie ne è certa, all’aria frizzante e salutare dell’oceano che bagna le coste della cittadina dove ha vissuto per tutta la sua vita.

Per l'Inps è morta nel 2002. Niente pensione per una donna di 65 anni



È viva e vegeta, ma per l'Inps la donna è scomparsa nel 2002, insieme al padre morto proprio in quell'anno. Per errore, infatti, è stato registrato anche il suo decesso, ma la donna residente a Maestrino, Padova, pensava di aver risolto il malinteso presentando l'adeguata certificazione nel 2007, quando si accorse dell'errore.
Invece da alcuni mesi E.A., all'avvicinarsi del 65esimo compleanno e della voglia di andare in pensione ha fatto una scoperta come ha raccontato il Gazzettino: "Ho presentato tutta la documentazione che mi è stata richiesta affidando la pratica ad un patronato - racconta -. L'Inps ha risposto che non mi potevano concedere la pensione in quanto risultavo deceduta da anni. Sono rimasta molto stupita, io sono qui e sono viva ma per la burocrazia non è sufficiente. Ho dovuto presentare un certificato che mai mi sarei sognata potesse esserci tra i tanti documenti: si chiama certificato di esistenza in vita e prova che non sono morta".
Dopo aver consegnato il documento, la signora pensava la sua odissea fosse terminata, così dopo una comunicazione dell'Inps del 15 novembre, con certificato di pensione e foglio dei conteggi, si è recata alla posta per la prima riscossione, ma il suo nome non era nella lista. Intanto la donna, che ogni mese ritira la pensione del marito tramite delega, fa notare come l'Inps dovrebbe essere già a conoscenza della sua "esistenza in vita".

La Cassazione: la ex è una donna frivola? Meno soldi e si separa



Assegno di mantenimento ridotto alla moglie frivola che, nel corso del matrimonio, ha dedicato poco tempo alla famiglia preferendo frequentare locali anziché occuparsi del marito e dei figli. Lo ha stabilito la Cassazione bocciando il ricorso di una 37enne di origini tedesche sposata per 9 anni con un medico 50enne della riviera romagnola che chiedeva di avere un assegno di mantenimento più alto rispetto a quello fissato in sede di separazione a 200 euro al mese.
La donna, come ricostruisce la sentenza 28892 della prima sezione civile, aveva chiesto 2 mila euro mensili in sede di separazione ma la Corte d'Appello di Bologna, l'11 settembre 2009, le aveva accordato solo 200 euro sulla base del fatto che nei primi anni di matrimonio, durato dal 1992 al 2001, la moglie, peraltro madre di due figli di 10 e 12 anni, dati in affidamento al padre "aveva l'abitudine di frequentare locali notturni della riviera romagnola anche durante i primi anni di nozze quando i figli erano piccoli". Nella sentenza si fa inoltre notare che la moglie abusava di sostanze alcoliche e di psicofarmaci tanto da doversi sottoporre a terapie psicoanalitiche.
Gia' la Corte d'Appello di Bologna, due anni fa, aveva abbassato le pretese della moglie liquidandole un assegno di mantenimento pari a 200 euro. Inutile il ricorso in Cassazione volto a fare lievitare gli alimenti anche sulla base del fatto che l'ex marito, grazie ad una serie di eredita', era diventato proprietario di ben 11 immobili. La Suprema Corte ha respinto il ricorso della difesa della donna e ha osservato che "la Corte d'Appello ha liquidato alla ricorrente un assegno di 200 euro mensili prendendo in considerazione per un verso la durata del matrimonio, e per altro verso lo scarso contributo dato alla gestione complessiva della vita famigliare in ragione del comportamento e della condotta di vita tenuti durante gli anni della convivenza".
Comportamenti che, come ricostruisce piazza Cavour, erano incentrati su una "vita libera e disordinata, con l'abitudine di frequentare locali notturni anche durante i primi anni di matrimonio". In conclusione la Cassazione fa notare che se l'assegno di mantenimento e' stato abbassato lo si deve alla considerazione del "contributo personale dato dalla donna alla vita famigliare, valutando unicamente il suo comportamento nel corso del matrimonio".

Si concordavano anche i rigori. Gervasoni ai pm: ecco i nomi di serie A



Ultima giornata del 2011 di interrogatori alla procura di Cremona nell'ambito dell'inchiesta Last Bet. Davanti al pm Di Martino, e' stata la volta dell'ex calciatore di Parma e Inter Luigi Sartor che a poche ore dall'arresto, davanti al gip Salvini nell'interrogatorio di garanzia, aveva scelto la strada della facolta' di non rispondere.
Nelle 7 ore trascorse in procura, era in compagnia del proprio legale, Tuccari, ed ha "risposto" agli inquirenti senza peraltro - stando a quanto riferito dall'avvocato - annunciare chissà cosa: "Ha spiegato e non ha confessato, perche' non c'era niente da confessare", le parole di Tuccari. "Conti cifrati in Svizzera? Non ci sono conti cifrati in Svizzera" ha detto il legale, che si e' detto "soddisfatto, come sempre quando in coscienza ritengo di aver fatto un lavoro al meglio delle mie possibilita'. Sartor potra' passare il Capodanno a casa grazie agli arresti domiciliari? "Me lo auguro molto per lui", ha ammesso Tuccari. Si chiude dunque un anno che in direzione di questa inchiesta ha impresso un'accelerazione proprio nell'ultima parte. Si riprendera' in gennaio, esattamente l'11, quando davanti al pm Di Martino tornera' Cristiano Doni, attualmente ai domiciliari in Alto Adige in casa della compagna Ingrid. Intanto, oggi sul caso scommesse e' nuovamente intervenuto il presidente del Coni Gianni Petrucci, a Bormio per assistere alla gara di Coppa del mondo di sci. "La Figc sta collaborando con i magistrati di Cremona, siamo cautamente preoccupati ma la Figc sta lavorando bene" ha detto Petrucci, rassicurando sulla validita' del campionato in corso.

GERVASONI AI PM: ECCO I NOMI DI SERIE A- Nei verbali sono comparsi nomi di tanti giocatori, molti di serie A. Decisivi in tal senso gli interrogatori di Gervasoni e Carobbio, che hanno dato piena collaborazione. Gervasoni, arrestato e poi posto ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul Calcioscommesse, chiama in causa numerosi giocatori di serie A: tra questi Mauri della Lazio, Milanetto del Genoa, Benussi e Rosati del Lecce. La loro posizione sarà valutata dagli inquirenti. "La prima partita di A combinata di cui parlai - dice Gervasoni - è Palermo-Bari del 7 maggio 2011, finita 2-1: il risultato concordato era di un over con la sconfitta del Bari, con almeno due gol di scarto: si tratta di notizie che mi ha riferito Gegic nell'immediatezza della partita, in quanto ho scommesso sulla medesima. "Ricordo che sempre secondo quanto lui mi riferì, era stato Carobbio a mettersi in contatto con i giocatori del Bari o con qualcuno che gli stesse vicino. Gegic mi riferì che erano stati corrotti i seguenti giocatori del Bari: Padelli, Bentivoglio, Parisi, Andrea Masiello e Rossi. Il risultato concordato non fu raggiunto perchè Miccoli sbagliò il rigore che era stato volutamente provocato. Miccoli non sapeva nulla della combinè. Di Lazio-Genoa, disputata il 14 maggio scorso e terminata 4-2, Gervasoni dice: "Ho appreso da Gegic che gli slavi si incontrarono lo stesso giorno della partita con Zamperini, che poi li mise in contatto con Mauri della Lazio. Gli slavi si incontrarono anche con Milanetto del Genoa, che a sua volta incontrò altri giocatori della sua squadra". Quanto alla partita Lecce-Lazio del 22 maggio 2011, finita 2-4, dice Gervasoni: "Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero di nuovo in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita. Successivamente, avuto questo contatto con Mauri, furono corrotti 6 o 7 giocatori del Lecce tra i quali ricordo solo Benussi e Rosati".

Fiumicino: razzia di bagagli



Dopo aver studiato il traffico di bagagli e scoperto che un carico in partenza, depositato nell’area merci dell’aeroporto, conteneva orologi di pregio, hanno iniziato la delicata operazione. Spostando alcuni container utilizzati per le spedizioni riusciti a creare una zona nascosta alle telecamere installate all’interno dei magazzini. Proprio qui hanno poi trasferito i bagagli per poter agire in tutta tranquillità e "alleggerire" il carico. Il furto però è stato scoperto nel corso di un controllo doganale e ha dato il via a una lunga indagine condotta dall’agenzia delle dogane e dal gruppo della Guardia di finanza di Fiumicino. I funzionari, grazie al supporto dei sistemi di sicurezza dell’aeroporto e grazie all’assistenza della società logistica dell’area merci dello scalo, sono riusciti a ricostruire il piano e ad individuare i tre responsabili. Nel corso di una perquisizione domiciliare è stata ritrovata la refurtiva in casa di due dipendenti, denunciati per furto aggravato e sospesi dal lavoro. Un terzo operaio coinvolto nel piano è stato invece arrestato. Nella sua abitazione è stato scoperto e sequestrato un chilo e mezzo di droga, tra cocaina, hashish e altre sostanze allucinogene, oltre a bilancini di precisione e sostanza da taglio.

giovedì 29 dicembre 2011

Napoli: troppo traffico, partorisce in Taxi



Sarà che è Natale, ma ancora possono accadere storie che sembrano davvero uscite da un libro di favole. Una di queste è successa a Napoli, dove il 22 dicembre una madre accompagna la figlia incinta dal ginecologo, che le rassicura: il bimbo nascerà non prima del 5 gennaio.
Ma Giovanna, 37 anni, non si sente bene. Insieme alla madre Adriana, 57 anni, decide di andare in clinica. Chiamano un taxi alla cooperativa 22.22. Quando arriva la vettura, il traffico sembra impazzito. Saliti sul taxi, la situazione diventa davvero difficile, anche perché i dolori di Giovanna sono sempre più forti. Il tassista sembra nel panico e inizia a suonare il clacson mentre Adriana tiene fuori dal finestrino un fazzolettino rosso. Qualcuno si sposta, ma niente, l'ospedale è ancora lontano. A un certo punto, la madre vede la testa del bambino uscire dal corpo della figlia. Facendo ricorso a tutte le loro forze, madre e figlia riescono a portare alla luce il bimbo. Nato così, sul sedile posteriore di un taxi in mezzo al traffico della tangenziale di Napoli.
Il tassista intanto riesce ad arrivare all'ospedale. Il piccolo Marco e la madre stanno bene. Adriana prova anche a rintracciare il coraggioso tassista, ma non ce la fa. Una fiaba di Natale. Ma vera.

Puglia senza treni di notte



Ci si metteva in fila tre mesi prima. Prenotare una cuccetta per un treno notturno da Lecce a Milano, o viceversa, non era impresa semplice. C'erano studenti che tornavano a casa per le feste, lavoratori emigrati al Nord che facevano ritorno dalle loro famiglie. C'erano quelli che si recavano nella città di origine per votare quando c'erano le elezioni. Partivano da un capo dell'Italia e arrivavano all'altro, attraversando un intero Paese. Vedendo colori diversi, assaggiando i sapori dei territori che si attraversavano. Quando il treno si fermava a Bologna, si compravano le famose lasagne. L'omino con il carrello le passava dal finestrino. E ci si sentiva in viaggio. Ci si sentiva in Italia. Perché su quel treno-notte partivi da Milano, arrivavi sull'Adriatico e lo vedevi diventare Ionio. Perché ti addormentavi a Bologna e ti risvegliavi a Bari. Oppure chiudevi gli occhi a Pescara e li riaprivi in Lombardia. E, abituato ai palloni sgonfi e ai campi polverosi del Sud, vedevi le moderne strutture sportive del Nord. Perché su quel treno-notte attraversavi l'Italia, accompagnando il boom economico.

Morto a due mesi con febbre alta



Morto a due mesi per una febbre troppo alta. Il decesso del piccolo nell'ospedale Perrino di Brindisi la notte di Natale. I genitori che vivono a Tuglie, piccolo paese in provincia di Lecce, ora hanno presentato una denuncia e il pubblico ministero Giuseppe De Nozza ha avviato gli accertamenti con l'acquisizione delle cartelle cliniche dalla struttura ospedaliera. Sarà avviata anche una perizia medico-legale per capire cosa abbia provocato la febbre alta.
Il bimbo avrebbe compiuto due mesi il 25 dicembre. Non stava bene da circa tre settimane e per questo è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Tricase, nel Leccese: in quella circostanza era stato accertato che il neonato aveva qualche problema cardiaco. Una malformazione non grave - avrebbero sostenuto i medici - che poteva risolversi senza problemi con un piccolo intervento chirurgico da effettuare al quarto mese di vita presso l'ospedale Perrino, struttura molto più attrezzata.
Così il piccolo fu dimesso e la sua crescita era continuata regolarmente: era arrivato a pesare circa 4 chili. Nei giorni scorsi la mamma ha portato il figlio in ospedale per un controllo di routine che era stato programmato già da tempo. Ma il bimbo non stava già bene: non aveva appetito e la febbre era salita a 39.
A questo punto i medici dell'ospedale di Tricase hanno deciso di trasferire il piccolo paziente all'ospedale Perrino di Brindisi: qui è stato immediatamente ricoverato nel reparto di Terapia intensiva. Ma lì il piccolo è morto: gli sforzi dei medici per salvarlo non sono serviti a nulla. Era ormai troppo tardi. Secondo quanto sostiene la madre nella denuncia presentata ai carabinieri il figlio avrebbe contratto qualche virus nel reparto infettivi quando il figlio era ricoverato a Tricase. Ma si tratta solo di un'ipotesi: le indagini sono appena incominciate.

Capodanno senza botti



Basta con i botti, i petardi e i fuochi d'artificio. In tante città italiane scattano i divieti decisi dai sindaci. Ognuno ha posto i divieti adducendo varie motivazioni.
A Milano il rischio sbandierato è quello dei livelli di PM10. A mettere a rischio la festa sotto la Madonnina è infatti lo smog. Dal 18 ottobre è in vigore un'ordinanza secondo la quale, trascorsi i sette giorni di sforamenti dei livelli di Pm10, sono vietati "fuochi d'artificio, giochi pirici e pirotecnici, fumogeni, petardi e ogni strumento per l'emissione di fumo o gas visibile". Il Codacons insiste che il provvedimento venga rispettato per proteggere l'ambiente. Ma tra giovedì e venerdì il sindaco Pisapia e la giunta potrebbero anche decidere di sospendere il divieto per la notte di San Silvestro.
A Bari si pensa alla sicurezza. Michele Emiliano emette un'ordinanza sul tema, spinto anche da numerosi cittadini che gli hanno scritto su Facebook. "A furor di popolo - ha scritto sul social network - ho deciso di tutelare la sicurezza delle persone e di altri esseri viventi. Domattina firmerò il provvedimento". Il buon proposito in 40 minuti ha ricevuto 386 consensi e 150 commenti, alcuni dei quali hanno mostrato scetticismo e chiesto al sindaco se nei confronti degli eventuali trasgressori saranno adottati provvedimenti. E immediata è arrivata la precisazione. "L'ordinanza antibotti conterrà la disposizione a tutte le forze dell'ordine di riprendere con telecamere e macchine fotografiche i balconi dei quali partiranno i fuochi elevando le multe nei confronti dei proprietari e inquilino che autorizzeranno l'uso dei balconi per tale scopo. Le sanzioni ammonteranno a centinaia di euro e costituiranno reato penale".
Il comune di Torino incassa gli applausi delle associazioni animaliste. Fassino ha infatti scelto di vietare i petardi e i tipici botti di fine anno per non mettere a rischio cani e gatti.
A Venezia si pensa invece all'incolumità degli umani. Il comandante generale della Polizia Municipale, Luciano Marini, ha emesso un'ordinanza in cui vieta comportamenti che possano turbare la tranquillità o compromettere la sicurezza dei cittadini in luoghi aperti. Non solo. Sabato 31 dicembre e domenica 1 gennaio sarà proibito usare o portare con sè materiale esplodente, accendere fuochi e far esplodere petardi e castagnole. Chi non rispetterà il divieto verrà colpito da sequestro e gli sarà confiscato il materiale con l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria.
Non capitola la capitale dei botti, Napoli, dove i militari dell'Arma hanno rinvenuto e sequestrato una ingentissima quantità di prodotti finiti che ben presto sarebbero stati immessi in commercio: ben 13.000 micidiali "cipolle" del peso complessivo di circa 2,2 tonnellate, oltre a 600 chilogrammi di micce e inneschi e 120 chilogrammi di componenti chimici per la fabbricazione di esplosivo.

Accoltellato al cuore dalla moglie



Rischia la vita il figlio del tenore Di Monaco. Era in vacanza a Jesolo con la compagna, una cantante lirica tedesca di 35 anni. E' stato visto da un edicolante barcollante e pieno di sangue in mezzo alla strada. Claudio Del Monaco, 64enne figlio dello scomparso tenore Mario (in foto), è stato raggiunto da due coltellate. Una vicinissima al cuore. E' stato operato a Treviso ma le sue condizioni sono gravissime
La polizia ha posto in stato di fermo la moglie. E' sotto choc. Il loro appartamento era a soqquadro. Si pensa che il tentato delitto sia avvenuto al termine di una furiosa lite di coppia. Ferita anche la donna, ritrovata con un secondo coltello nella manica del cappotto

mercoledì 28 dicembre 2011

Funerali di Stato a Kim Jong II



Al via in Corea del Nord i funerali di stato del 'caro leader' Kim Jong II, morto il 17 dicembre scorso per un infarto. La cerimonia che dura due giorni e' iniziata nella piazza del Kumsusan Memorial Palace, riporta l'agenzia ufficiale KCNA, mentre la tv di stato ha mostrato le formazioni di soldati schierati sotto la neve e una limousine con un enorme ritratto del defunto che si muove lentamente. Il corteo funebre si e' poi diretto all'intersezione Ryonghung di Pyongyang; centinaia di militari, tra le quali molte donne in divisa inquadrate in tv mentre si disperano, sono allineati lungo gli oltre 40 chilometri del percorso

Nave italiana presa dai pirati



Un'altra nave italiana sequestrata dai pirati: si tratta, secondo quanto appreso, di una petroliera che è stata catturata al largo delle coste dell'Oman.
La nave attaccata dai pirati, sempre secondo quanto si è appreso, è la 'Enrico Ievoli' dell'armatore Marnavi di Napoli. Solo qualche giono fa era stata liberata in Somalia la Savina Caylyn 1, sequestrata a febbraio.
"I pirati sono a bordo ma noi stiamo tutti bene'. E' quanto ha detto poco fa, Agostino Musumeci, il comandante della 'Enrico Ievoli', la petroliera che e' stata sequestrata nel golfo di Oman. A riferire il contenuto del la telefonata l'armatore e amministratore delegato della Marnavi Spa, Domenico Ievoli.
La Farnesina conferma il sequestro della motonave italiana Ievoli al largo dell'Oman, e "attraverso l'Unità di crisi si mantiene in stretto contatto con la Marina militare e con l'armatore per seguire da vicino gli sviluppi della vicenda".
La notizia del sequestro è apparsa sul sito della compagnia con un avviso di emergenza in corso, che sottolinea come la nave 'Enrico Ievoli' sia stata oggetto di un atto di pirateria quando era al largo del golfo di Oman, a 18.3 gradi di longitudine Nord e 57.6 gradi di latitudine Est.
''In questo momento non siamo in grado di fornire dichiarazioni per carenza di altre informazioni'', si legge ancora. Marnavi è una compagnia di navigazione specializzata in trasporti chimici e alimentari con sede legale a Napoli e cinque navi nella flotta. Le ultime informazioni sulla posizione della petroliera risalgono a ieri sera e la davano nel porto di Sikka.
La 'Enrico Ievoli' aveva già avuto a che fare con i pirati, nel marzo del 2006. Il cargo era in navigazione al largo delle coste yemenite di Aden quando si sono avvicinati alcuni barchini con presunti pirati a bordo. Il comandante della motonave aveva dato l'allarme ed era intervenuta in soccorso una unità della Marina militare italiana, la fregata Euro, che si trovava in zona. In quel caso bastò il sorvolo dell'elicottero militare a far allontanare i due motosc

Calcioscommesse, spuntano i nomi di Buffon, Cannavaro e Gattuso



Spuntano i nomi di Buffon, Fabio Cannavaro e Gattuso nelle carte dell'inchiesta calcioscommesse. In una intercettazione ambientale depositata agli atti - che non ha però trovato alcun riscontro da parte degli investigatori - Nicola Santoni dice: 'Buffon gioca 100-200mila euro al mese... Lui, Gattuso... Cannavaro... sono roprio malati".
L'intercettazione è del 30 settembre scorso ed è una conversazione registrata nell'auto di Santoni, l'ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna finito in carcere nell'inchiesta sul calcio scommesse, tra quest'ultimo e tale Maurinho, che in una successiva informativa la polizia presuppone possa essere identificato in Maurinho Ernandes, nato a Bressanone nel '58. I due parlano di vari aspetti dell'inchiesta sul calcioscommesse e della posizione di Santoni con la giustizia sportiva dopo gli arresti di giugno. Ma soprattutto del ruolo di Doni e di quello dell'Atalanta. "Se gli dan sei mesi - dice Santoni riferendosi alle condanne sportive per l'ex capitano dell'Atalanta - dai, ne esce in modo diverso...un anno fai il direttore sport...cioe". "Vero, certo - risponde Maurinho - è diverso...è completamente diverso". E Santoni aggiunge: «sì, no...può stare nella società...non penso che...cioè, per tutti insieme, tutti i casini che abbiamo fatto...perchè tanto alla fine di casini ne abbiamo fatti tanti, dentro ci sono anche loro, capito?...Quindi, è inutile che lo abbandonino, perchè...'. Chiude Maurinho: "perchè non possono!...di casini...non è che adesso questi qua non sanno niente, niente all'oscuro". Poi il discorso vira prima sul gruppo dei 'bolognesì (quello che secondo l'accusa è guidato da Giuseppe Signori) - "le cose grosse - dice Santoni - erano questi qua...che facevan girare sti soldi, sti qua di Bologna avevano assegni da cinque, seicentomila euro...lì erano veramente organizzati« - e poi sulla serie A. Ecco il testo integrale: Santoni: »...un ex calciatore...che sta collaborando con la procura di Napoli, perchè il calcio è tutto truccato, è tutto marcio...e quindi...dirà due nomi e verrà fuori...perchè poi dopo c'è Buffon che gioca...gioca anche lui...sti qua« Maurinho: »Buffon anche lui... Santoni: «Gioca 100-200mila euro al mese!...no...eeh: lui, Gattuso...Cannavaro...sono proprio malati!...Solo che non si poteva..ugualmente...e (incomprensibile) non gli ha contestato nessuna. Si son fatti il loro mondiale, poi l'han vinto, quindi quello...".

La manovra mette in mutande



In mutande contro la manovra. Monica Castro, consigliera del Pdl del comune di Calenzano, alle porte di Firenze si è spogliata in aula. La Castro si è presentata con un lungo piumino fino alle ginocchia e quando ha preso la parola ha choccato tutti è si è tolta il soprabito rimanendo in mutande e reggiseno. Un gesto che ha spinto i consiglieri di opposizione ad uscire dall'aula.
La consigliera spiega gesto: "Sono arrabbiata con tutti ma ora attacco questo Governo e questa manovra perché porterà l'Italia in recessione! Doveva essere fatto altro. Evidentemente Monti non è meglio di Berlusconi! Questa manovra sarebbe riuscita a tutti!" Non tutti però hanno apprezzato lo spogliarello. Sul social network c'è anche chi dissente: "Bella donna ma il gesto che significa.. l'esibizionismo paga? Come la Sara Tommasi. Non è cosi che si vincono le battaglie o le guerre. Altrimenti ci mettiamo tutti nudi.. troppo facile. Vediamo, se si risolve il tutto, mi rimangio le parole... E senza offesa per nessuno, ma è cosi patetico". La Castro ha così replicato: "Hai ragione, ma se non avessi fatto questo gesto, oggi della Monica e della sua protesta non ci sarebbe traccia! Purtroppo questo mondo funziona cosi". Intanto la Castro annuncia che è pronta ascendere in piazza contro il governo

venerdì 23 dicembre 2011

Costretta a prostituirsi a 13 anni



"Vendevano" loro connazionali a sfruttatori italiani per farle prostituire. Tra le vittime una ragazzina di 13 anni, che, attraverso botte e minacce, è stata costretta ad avere rapporti sessuali con italiani e stranieri. A Pagani, in provincia di Salerno, quattro persone sono finite agli arresti. Tra gli aguzzini anche la madre e la sorella della piccola romena.
Secondo quanto riportato dal sito SalernoToday, sono quattro le persone finite agli arresti: F. G., 30 anni, romena (figlia di B. G. e moglie di S. D., quest'ultimo già noto alle forze dell'ordine), P. F. G., 18 anni, figlio di B. G. (romeno), la stessa B. G. (44 anni, romena) e S. C. (60 anni, italiano). I primi tre, rendono noto i carabinieri, sono ritenuti responsabili di prostituzione minorile aggravata, inoltre F. G. è accusata anche di calunnia e violenza sessuale, P. F. G. anche di violenza sessuale e cessione aggravata di stupefacenti, mentre S. C. è accusato di violenza sessuale su minore.
Il provvedimento di custodia cautelare è stato emesso in relazione a quanto emerso dalle indagini dei carabinieri: i tre cittadini romeni sarebbero responsabili, secondo i militari, di aver portato in Italia una minorenne, 13 anni, sorella di F. G. e P. F. G., per costringerla a prostituirsi; in seguito, attraverso minacce e percosse, l'avrebbero costretta ad avere rapporti sessuali con italiani e stranieri (tra gli italiani S. C.), traendo ovviamente profitto dall'attività di prostituzione alla quale costringevano la ragazzina.
Inoltre P. F. G. avrebbe costretto la sorellina all'incesto, facendole prima annusare dello stupefacente per piegare la sua resistenza. La 30enne F. G. invece, allo scopo di sviare le indagini, avrebbe agito come segue, così come riferito dai carabinieri: lo scorso 17 maggio, tramite minacce di morte pronunciate via telefono, avrebbe indotto la sorella minore ad allontanarsi da una Casa famiglia presso la quale era stata posta sotto custodia dai servizi sociali.

Spot choc per Natale, donna ubriaca sotto il treno.



Una donna scende dal treno barcollante, in pochi istanti scivola e finisce sotto la carrozza, sui binari. Un'immagine choc, presa da un fatto realmente accaduto nella stazione di Barnsley in Gran Bretagna, e utilizzata per la campagna natalizia della Polizia trasporti inglesi, puntata allo scoraggiare dall'eccesso di alcol sotto le feste.
Nella realtà la donna è stata salvata prontamente e portata in ospedale con solo qualche graffio ma , ha avvertito l'ispettore Graham Bridges: "E' stato un colpo di fortuna e la signora deve ringraziare la prontezza di altri passeggeri che hanno fermato il treno per tirarla fuori dai binari. "Vogliamo che tutti passino un buon Natale e lavoriamo quindi per assicurare la sicurezza. E' importante divertirsi - ha aggiunto l'ispettore - ma bisogna anche ricordarsi di comportarsi in maniera adeguata".

Ma quale crisi economica. Tutti in vacanza



Per le festivita' di Natale si prevede traffico intenso sull'intera rete di Autostrade per l'Italia. Gli italiani si metteranno in viaggio per raggiungere parenti e amici o per trascorrere un periodo di vacanza in una localita' di villeggiatura. Le prime partenze dalle grandi citta' sono previste gia' nel pomeriggio di giovedi' 22 dicembre, quando nella maggior parte delle regioni si chiuderanno le scuole. Proseguiranno poi per l'intera giornata di venerdi' 23, con una concentrazione nelle ore pomeridiane (bollino rosso) e infine ultime partenze nella mattinata di sabato 24 dicembre. I flussi di traffico saranno piu' intensi lungo la direttrice da nord a sud, in particolare sull'A1 e sull'A14 Adriatica dove si potra' viaggiare su 2 nuovi tratti a tre corsie, appena conclusi. Venti chilometri da Fano a Senigallia e altri 10 km tra Cattolica e Pesaro in entrambe le direzioni. Il traffico sara' vivace anche sull'A4 Milano-Brescia verso Venezia e sull'A9 alla Dogana con la Svizzera. Flussi come sempre intensi in uscita dalla Capitale sull'A24 verso le localita' abruzzesi e sull'A3 Napoli-Salerno, verso Salerno. Possibile, inoltre, un aumento del traffico anche ai Valichi di confine con Francia, Svizzera ed Austria, sia in entrata che in uscita dall'Italia. Gli spostamenti saranno agevolati dalla rimozione dei cantieri di lavoro, ad eccezione di quelli legati al potenziamento della rete, e dal fermo dei mezzi pesanti nei giorni: ÿ venerdi' 23 dicembre dalle ore 16 alle 22 ÿ sabato 24, domenica 25 e lunedi' 26 dicembre dalle ore 08 alle 22 In questi giorni di grandi spostamenti, Autostrade per l'Italia ha potenziato il servizio di assistenza ed informazione agli utenti e lungo la rete e' stata intensificata la vigilanza delle pattuglie della Polizia Stradale, a tutela dei viaggiatori. Si invitano gli automobilisti ad ascoltare i notiziari RTL 102.5, Isoradio 103.3 FM e Onda Verde Rai per gli aggiornamenti meteo e di traffico. Per informazioni e' possibile anche chiamare il Call Center Autostrade per l'Italia al numero 800.04.2121 o il 1518 del CCISS e consultare il sito www.autostrade.it.

Calcioscommesse: Doni piange



"Mi sento come sotto un treno". Cristiano Doni non fa il duro. In cella sta male, come racconta chi è andato a visitarlo. "Non riesco a dormire non posso guardare la televisione, provo a leggere un libro ma mi interrompo subito. Vorrei riordinare tutte le mie idee ma non è facile, penso sempre alla mia famiglia rimasta a casa. Ma non riesco nemmeno a ricordarmi del momento in cui sono entrato qua dentro".
Non sta bene l'ex capitano dell'Atalanta, arrestato lo scorso lunedì nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse. Lui nega di essere fuggito quando i poliziotti hanno bussato alla sua porta per condurlo al carcere di Cremona: "Ma quale fuga? Quella mattina ho sentito dei rumori e ho pensato a dei ladri, per quello ho provato a rifugiami in garage. I poliziotti, poi, sono stati tutti molto cortesi e comprensivi, come il personale del carcere di Cremona che mi sta aiutando molto".
Daniele Belotti, assessore regionale al territorio, e Giacomo Stucchi, parlamentare sono tifosi e amici di Doni. Lo vedono giù. L'ex capitano dice di non dormire da lunedì, giorno dell'arresto. Non riesce a leggere, non può guardare giornali e televisione. Quando i due gli mettono coraggio e gli dicono che tra poco tornerà a casa per abbracciare sua figlia di 8 anni, lui scoppia a piangere.
Solo lacrime ora per l'ex capitano, niente più forza o grinta. E testa bassa. Dovrà provare rialzarla a partire da venerdì 23 dicembre, quando è in programma l'interrogatorio del gip Guido Salvini.

Seno nuovo: attenta che scoppia



Allarme protesi. Ora è realtà, con i governi di Francia e Gran Bretagna che sono intervenuti e hanno raccomandato alle donne con protesi mammarie Pip (Poly implants prothesis), sospettate di essere cancerogene e causa di infiammazioni, ritirate nel 2010, di effettuare controlli dopo la segnalazione di rotture.
Il governo francese ha chiesto che la rimozione delle protesi mammarie di marca Pip sia raccomandata alle donne che le hanno impiantate, "anche in assenza di segni di deterioramento". Lo ha detto il ministro della sanità, Xavier Bertrand. In Francia sono circa 30.000 le donne che si sono fatte impiantare le protesi al seno Pip.
La vicenda si è subito allargata all'Italia, dove dal 2005 a oggi si sono registrati 24 casi di "scoppi" di protesi. Sempre a causa delle protesi Pip, 400mila pezzi in giro per il mondo. Il riverbero del caso però si fa sentire su tutto il mercato della chirurgia plastica.
Intanto il ministro della Sanità Balduzzi consiglia alle donne italiane di discutere la situazione col chirurgo che le ha operate, e ai centri viene chiesto di collaborare contattando le pazienti operate al seno con quel silicone. Balduzzi ha annunciato che gli eventuali reimpianti verranno rimborsati dal servizio pubblico, purché ci siano indicazioni specifiche. "Le protesi Pip sono in materiale non regolare. Siamo in contatto con le autorità francesi dove il problema è più grave perché interessa circa 30 mila pazienti. Il lavoro del Consiglio superiore era già cominciato. Nell'aprile del 2010, dopo le prime segnalazioni francesi, in Italia è scattato il ritiro. Poi una seconda circolare che disponeva un sistema di monitoraggio anche con i medici di famiglia", dice Balduzi.
L'azienda Pip è fallita. Utilizzava materiale di bassa qualità dichiarando invece un contenuto diverso. Le protesi costavano la metà rispetto a quelle sicure. A differenza dei farmaci sottoposti a disciplina stringente, non è previsto nessun controllo come per tutti gli altri dispositivi medici. Dunque il silicone fallato ha liberamente circolato dal 2001, anno di commercializzazione, ad aprile 2010, data del ritiro in Francia, Gran Bretagna e Italia.
L'Associazione italiana di chirurgia plastica estetica (Aicpe) chiede al ministero "una risposta urgente per prevenire panico ingiustificato". E' probabile che le protesi low cost siano state acquistate anche da ospedali e case di cura convenzionate e siano servite per la ricostruzione di donne operate di cancro al seno. Un'indagine specifica sul tema non è mai stata aperta ma forse è giunto il momento di farlo.

mercoledì 21 dicembre 2011

Mazzarri: mai pensato alle dimissioni



È un'assurdità. È una voce arrivata dopo il pareggio di Novara e la sconfitta contro la Roma". Walter Mazzarri, ha commentato le voci circolate nelle ultime ore e che raccontavano di sue eventuali dimissioni. Nulla di vero e l'allenatore livornese si ribella con forza a questi rumors. Andando all'attacco: "Molte persone in questa piazza, e non parlo di tifosi, nel momento negativo invece di fare quadrato intorno alla squadra vanno a cercare qualcosa che possa destabilizzare l'ambiente", ha aggiunto. Mazzarri è convinto che sia tutt'altro che casuale questa situazione. Infatti ricorda: "Non è la prima volta che cose simili accadono. Anche prima della gara contro il Villarreal dissero che io ero stato contattato da quella società. È assurdo. Bisogna fare quadrato tutti insieme".
Il Napoli è stato sin qui splendido protagonista in Europa, arrivando a qualificarsi per gli ottavi di Champions League (contro il Chelsea) malgrado il girone infernale (vinto dal Bayern Monaco davanti ai partenopei, con City terzo e Villarreal ultimo). La squadra ha però pagato dazio per le fatiche internazionali con una classifica che recita 21 punti, ossia 12 in meno della Juventus e 10 sotto Milan e Udinese. L'imprevista sconfitta interna contro la Roma ha segnato pure il sorpasso da parte dell'Inter.
Mazzarri però non vuol sentir parlare di crisi e confida nel successo contro il Genoa (mancherà il Pocho Lavezzi out per un mese) per chiudere bene questo 2011. "Io vedo una squadra positiva che gioca bene. È un momento particolare ma nelle ultime quattro gare comunque ne abbiamo vinte due, compresa la gara di Champions. Domani spero ci vada meglio tutto e si possa ritornare alla vittoria". Infine, sulle polemiche legate agli ultimi errori degli arbitri che hanno penalizzato il Napoli: "Non parlo di loro singolarmente. È un periodo dove le decisioni sono sotto gli occhi di tutti. Ora sono negative per noi ma speriamo che durante l'anno, visto che il campionato è lungo, si compensino. E poi chi sa di calcio sa che ci sono momenti della gara dove gli episodi fanno un poco da spartiacque".

Arriva Opel Zafira a Biogas



Dopo aver convinto numerosi clienti con la precedente Opel Zafira (che rimane comunque a listino), l’alimentazione a metano conquista anche la nuova edizione della monovolume media tedesca. Aggiunta alla gamma una versione caratterizzata da una buona economia di esercizio ed emissioni contenute. La Opel Zafira Tourer ecoM ha esordito in pubblico al passato Salone di Francoforte ed è pronta quindi a fare il suo debutto il prossimo mese sulle strade. Lì porterà la sua motorizzazione 1.6 CNG ecoFLEX in grado di fornire una potenza di 120 cavalli e una coppia massima di 210 Nm, assicurando una velocità massima di 200 km/h e uno scatto da 0 a 100 km/h in 11,2 secondi, per un’autonoma di 530 km.
L’economia di esercizio è migliorata rispetto alle buone prestazioni della precedente versione con consumi ridotti del 6%, pari a 4,7 kg di gas ogni 100 k percorsi nel ciclo misto, mentre le emissioni di CO2 dichiarate sono di 129 g/km. In aggiunta, la Zafira Tourer ecoM offre la possibilità di funzionare a biogas o in alternativa usando una miscela composta da metano e biogas.

Lei kosovara lui italiano. Minacciati i genitori di lui



Finisce nelle mani del giudice l'amore, contrastato dai familiari di lei, tra una giovane kosovara musulmana di 23 anni e un 19enne italiano cattolico entrambi residenti nel veneziano.
Il pm Massimo Michelozzi, informato dai carabinieri su minacce di morte, intimidazioni e violenze verbali che sarebbero state indirizzate dal nucleo di stranieri nei confronti della famiglia del giovane italiano ha disposto per padre, madre e fratelli di lei il divieto di avvicinare la stessa ragazza, il suo fidanzato italiano e di recarsi nel paese dei familiari del ragazzo.
Sarebbero alcuni mesi, come indica il Gazzettino, che il gruppo familiare del Kosovo avrebbe iniziato uno stalking nei confronti della figlia e degli italiani: da quando, in particolare, i due giovani hanno deciso di fuggire facendo perdere le loro tracce ai parenti della donna.

Arrestato ginecologo per tangenti



Tangenti in denaro per saltare le liste d’attesa e accedere subito ai trattamenti di procreazione assistita. Era il “metodo” applicato dal primario di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Pieve di Cadore (Belluno), Carlo Cetera, arrestato dalla Guardia di Finanza di Belluno. Secondo le testimonianze e le prove raccolte dagli inquirenti il medico chiedeva mazzette in denaro anche di 2.500 euro, facendo leva sulla paura delle coppie di perdere troppo tempo.
Una lista troppo lunga - Spesso chi chiede di accedere alla pma (procreazione medicalmente assistita) è avanti con gli anni, e il tempo in questi casi è molto prezioso. Una lista di attesa di circa due anni - questa è la media dell’ospedale dove operava il medico - significa per molti abbassare drasticamente le probabilità di portare a buon fine la fecondazione artificiale.
Le intercettazioni - Dietro il pagamento di una tangente il medico era però in grado di ridurre il tempo di attesa a pochi mesi. A inchiodare Cetera, 62 anni, alcune intercettazioni telefoniche che registrano le conversazioni tra il professore e i pazienti. Pazienti che arrivavano da ogni parte d'Italia. Il centro di Pieve di Cadore era da qualche anno considerato un centro di eccellenza, per di più pubblico, e chi aveva avuto modo di accedere alle cure del reparto parlava di medici efficienti e umani. Purtroppo negli ultimi tempi le liste di attesa erano cresciute a dismisura, salendo dall' anno di qualche anno fa a due anni. Il medico è agli arresti domiciliari.

Calcioscommesse: Trema la serie A



Adesso il pallone rischia davvero di scoppiare. Durante i primi interrogatori di martedì 20 dicembre, il gip di Cremona Guido Salvini ha ottenuto le prime ammissioni sullo scandalo calcioscommesse. Quelle di Alessandro Zamperini, 29 anni, che ha confessato la tentata corruzione del calciatore del Gubbio Simone Farina in occasione della partita di Coppa Italia contro il Cesena.
Il calcio trema perché l'omertà sembra piano piano scendere. I giocatori coinvolti hanno capito che questa volta le cose sono davvero serie. Essere svegliati nel cuore della notte ed essere portati in carcere ha convinto qualcuno che collaborare è forse la strada migliore.
E a tremare è soprattutto la serie A. Sono 22 le partite sospette, solo nella stagione 2010/2011. Sono partite in cui hanno giocato praticamente tutte le squadre della massima serie. Restano fuori in pochi: Inter, Milan e Juventus su tutte. "Elementi importanti" su almeno quattro partite della scorsa serie A (Napoli-Samp, Brescia-Bari, Brescia-Lecce e Lecce-Lazio) con "probabile coinvolgimento delle società che concordano con i giocatori le combine o fanno finta di non vedere".

martedì 20 dicembre 2011

Calcioscommesse: Doni era il "Capo"?



Doni era il capo assoluto del calcioscommesse. Gli investigatori hanno trovato nella cassaforte nell'abitazione dell'ex capitano dell'Atalanta un computer portatile che Doni aveva negato di possedere. Gli inquirenti sperano ora di trovare sul pc ulteriori elementi a conferma delle accuse. Dalle indagini delle autorità croate, intanto, emerge il tariffario per manipolare i risultati.
Proprio sulle comunicazioni telefoniche, Doni ha dimostrato i timori maggiori. Parlando attraverso il cellulare di un amico con Nicola Santoni, il preparatore dei portieri anche lui finito in manette, Doni parla in farsetto e raccomanda al suo interlocutore di fare lo stesso. Al centro della telefonata,la possibilità di manipolare l'Iphone del preparatore poi sequestrato dalla polizia. "Tramite il computerino cambi il passwordino", spiega Santoni.
Le carte delle indagini croate, intanto, sono state trasmesse in Italia. Dai fascicoli emerge un tariffario da capogiro per truccare i match. Ai giocatori del Grosseto Carobbio, Conteh, Joelshon e Acerbis per la sconfitta in casa della propria squadra contro la Reggina sarebbero stati offerti centomila euro. L'accordo prevedeva due gol di vantaggio degli ospiti, risultato finale con almeno tre reti e nessun gol subito nei primi 15 minuti. Non andò così. Al 90', sull'1-2, Carobbio si rifiuta di calciare un rigore dato al Grosseto. Sul dischetto arriva il capitano Consonni che trasforma e manda in fumo tutto.
Cristiano Doni dunque è "autentico protagonista" del giro di scommesse illecite e corruzione; Luigi Sartor nel ruolo di 'contabile' che teneva i contatti con il 'gruppo di Singapore'; la parte operativa affidata al cosiddetto 'gruppo degli zingari' e persino un trolley con un chilogrammo di denaro in viaggio tra l'Asia e Milano: c'era una rete internazionale organizzata, con ramificazioni in Finlandia, Germania, Ungheria, Slovenia e Macedonia, dietro al fenomeno del Calcioscommesse smascherato dalla Procura di Cremona.

Taranto uccido un vigilantes nel corso di una rapina



Un vigilantes è rimasto ucciso nel corso di una rapina in banca nella filiale Unicredit di via Orsini, a Taranto, nel rione Tamburi. La guardia giurata uccisa dai rapinatori è Giuseppe Moretti, di 35 anni, dipendente dell'istituto di vigilanza Vis. L'uomo è rimasto ucciso mentre stava scaricando alcuni plichi nella filiale dell'Unicredit del rione Tamburi a Taranto.
Due banditi avrebbero cercato di impossessarsi dei plichi ed uno avrebbe fatto fuoco ferendo al capo la guardia giurata. La vittima è padre di due figli. La guardia giurata uccisa abitava non lontano dalla filiale della banca dove è stato ucciso.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti i rapinatori dopo aver fatto fuoco si sono impossessati dei plichi col denaro e sono quindi fuggiti. Sul posto sono intervenuti Polizia e carabineri
HA CERCATO DI REAGIRE - Ha cercato di reagire estraendo l'arma di ordinanza Francesco Malcore. E' stato ucciso mentre stava per consegnare un plico con il denaro nella filiale Unicredit di via Orsini. Il vigilantes era appena sceso dal furgone blindato mentre il collega era ancora sul mezzo e stava per entrare in banca quando è stato affrontato da due banditi. Alla vista del rapinatore, Malcore ha estratto la pistola per far fuoco ma il bandito ha sparato colpendolo alla testa uccidendolo sul colpo. I rapinatori si sono quindi impossessati del denaro e sono fuggiti. Tutto si e' svolto in sequenza rapidissima e l'altro vigilantes che era sul furgone non e' potuto intervenire se non tentare di soccorrere il collega per il quale però, purtroppo, non c'era più nulla da fare.

La Lega: non pagate l' Imu



"Siamo tutti d'accordo sulle cose che non si debbono fare. Vedremo quindi come agire. Ma stiamo già studiando come non far pagare l'Imu. Certo, mi rendo conto che è una disobbedienza nei confronti dello Stato ma dobbiamo pensare a tutelare i nostri cittadini padani". Gian Paolo Gobbo, sindaco di Treviso e segretario della Liga Veneta, annuncia la sua volontà e quella degli amministratori leghisti di non far pagare l'Imu.
Non solo. Matteo Salvini, rincara la dose. "Come Lega Lombarda stiamo facendo circolare in tutti i nostri comuni una mozione per applicare l'Imu al minimo, ovvero al 2 per mille. Quindi legalmente stiamo già impegando i nostri sindaci e anche quelli degli altri partiti. Certamente è una tassa odiosa e vergognosa. In passato abbiamo detto di non pagare la tassa sugli immobili, sull'Europa e sul medico. Abbiamo invitato i cittadini del Nord a non pagare e abbiamo fatto molto bene. Non escludo che questa esperienza postiva possa ripetersi anche in questo caso, invitando i padani a non pagare l'Imu e i sindaci a non applicare questa legge dello Stato centralista. Sono soldi che finiscono a Roma, non è un'imposta municipale. La chiamassero Isu... perché è anche una presa per il culo semantica".
"Tutte le proteste fiscali della Lega non hanno avuto pieno successo. Bisogna vedere quante persone potrebbero seguire l'indicazione di non pagare l'Imu. Comunque sono d'accordo con i miei colleghi di partito che la nuova Ici non andrebbe pagata. Dubito pero' che i contribuenti seguano le indicazioni del Carroccio". Francesco Speroni, commenta cosi' la proposta di alcuni sindaci leghisti di disobbedire allo Stato e non pagare l'Imu.
Il primo a far scattare la protesta è stato il sindaco di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, Gianantonio Da Re, che tra l'altro è anche segretario provinciale del Carroccio. Il primo cittadino ha annunciato che farà obiezione di coscienza contro l'Imu. "Il Comune non farà da gabelliere per conto dello Stato - precisa -, sia perché non un euro dele nuove tasse resteranno al Comune, sia perché l'intervento sull'Ici del precedente governo rappresentava il primo atto concreto di federalismo fiscale. In questo modo, invece, si torna indietro". Da Re, che invita anche gli altri colleghi della Lega a fare altrettanto, si dice pronto ad affrontare tutte le conseguenze del caso.

lunedì 19 dicembre 2011

Primo freddo, prime vittime



Sta nevicando in Sila dalle prime ore di questa mattina. Le cime piu' alte, come quella di Monte Botte Donato, sono gia' imbiancate e nevica anche a Camigliatello, Lorica e San Giovanni in Fiore. Le temperature sono scese da ieri. La ss 107 al momento e' transitabile. Le previsioni indicano nevicate anche a quote piu' basse, tra gli 800 fino ai 600 metri. Sul resto del cosentino c'e' maltempo diffuso.

UN MORTO A ROMA - Il freddo polare calato sull'Italia in questi ultimi giorni ha fatto la sua prima vittima a Roma. Nel pomeriggio di domenica, nei dintorni di via Flaminia, è stato ritrovato il cadavere di un uomo, di circa 55-60 anni. Sul corpo non sarebbero stati riscontrati segni di violenza. Il cadavere è stato trovato in un piccolo canale di scarico all'altezza del Raccordo Anulare. Dalle prime ipotesi potrebbe trattarsi di un clochard morto a causa delle temperature molto rigide.

VITTIMA A VICENZA - Un'altra vittima del freddo è stata trovata dagli uomini del Soccorso alpino di Arsiero, G.D.R., la 42enne residente a Tonezza del Cimone (VI), le cui ricerche erano iniziate ieri, dopo il rinvenimento della sua auto finita fuori strada. A segnalarne la scomparsa era stato un amico con cui doveva incontrarsi nel pomeriggio in un ristorante di Tonezza, dove pero' non era mai arrivata. L'uomo, rientrando verso casa, aveva notato in una scarpata in localita' Costa le luci accese di un'auto tra la vegetazione. Sceso per una cinquantina di metri si era trovato di fronte all'Audi blu dell'amica, auto distrutta ma vuota.
Attorno alle 20 di domenica e' stato chiesto l'intervento dei soccorritori che hanno subito iniziato a perlustrare la zona attorno alla vettura, allargando sempre piu' l'area di indagine, senza pero' riuscire a trovarla.

Corea del Nord, è morto il 'Caro Leader' . Il mondo trema



E' morto all'età di 69 anni Kim Jong-il, il 'Caro Leader' della Corea del Nord, una delle piu' elusive personalita' della scena internazionale che ha governato per diciassette anni il Paese piu' isolato al mondo. Ne ha dato notizia l'agenzia di stampa ufficiale 'Kcna', secondo cui Kim "e' stato colpito da un grave infarto miocardico unito a un ictus" alle 8,30 del mattino di sabato ora locale, quando in Italia era passata da mezz'ora la mezzanotte del venerdi'. Un'autopsia eseguita ieri ha confermato le cause del decesso, avvenuto mentre Kim si trovava in treno per una delle sue misteriose visite in giro per lo Stato asiatico. Il despota nord-coreano era stato colto gia' nell'agosto 2008 da un attacco cardiaco, che lo aveva lasciato con serie difficolta' di movimento nel braccio e nella gamba sinistri. Gli succedera' il terzogenito Kim Jong-un, dall'anno scorso promosso generale e asceso ai vertici del Partito Comunista, pur di fatto non essendo praticamente mai comparso nella vita pubblica. Sara' lui a presiedere la commissione incaricata di allestire i solenni funerali di Stato, che si terranno il 28 dicembre prossimo a Pyongyang e ai quali, ha puntualizzato la stessa 'Kcna', non sara' invitata alcuna delegazione straniera, in armonia con le rigidissime consuetudini del regime. Il lutto nazionale e' stato proclamato retroattivamente dal 17 dicembre al 29 del mese.

Calcioscommesse: Doni in carcere



Nuova operazione contro il calcioscommesse: gli uomini delle squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia hanno eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Cremona. Lo riferisce il Corriere della Sera riprendendo un'agenzia ANSA. Tra gli arrestati ci sono anche giocatori in attività e l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni: secondo l'accusa sarebbe coinvolto nella combine di almeno tre incontri dell'Atalanta del campionato di serie B dell'anno scorso. Doni è già stato sospeso per tre anni dalla giustizia sportiva dopo che la prima fase dell'indagine della procura di Cremona, a giugno scorso, aveva portato alla luce un suo coinvolgimento. Secondo l'accusa Doni deve andare in carcere perché, assieme ad Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento di Cervia) e all'ex preparatore atletico del Ravenna, Nicola Santoni, sarebbe coinvolto nella combine di alcune partite del campionato scorso dell'Atalanta.
Oltre a Doni, sono finiti in carcere perché coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro). In manette anche altri due calciatori ancora in attività: Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia. I giocatori e gli ex, sostiene la procura di Cremona, sarebbero i referenti nel nostro paese dell'organizzazione, con il vertice a Singapore, dedita ad alterare i risultati delle partite. I quattro sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l'organizzazione aveva scommesso forti somme di denaro.

venerdì 16 dicembre 2011

Abbasso la droga, arriva il Dj sociale



Non accennano a diminuire le cosiddette 'stragi del sabato sera': sono molti ancora i morti tra i giovani di ritorno da una serata passata a ballare. Colpa dell'alcol e della droga. Per insegnare ai ragazzi che è meglio "sballarsi in maniera lucida" scende in campo Dj Aniceto, membro della Consulta degli operatori ed esperti per le politiche anti droga a Palazzo Chigi. Con una serie di campagne ironiche di sensibilizzazione. Il disc-jockey sceglie Affaritaliani per raccontare il suo impegno all'interno delle discoteche e non solo.
DJ AnicetoIn che cosa consistono le campagne che sta portando avanti?
"In tutto quello che faccio, dalla tv alla radio fino alla discoteca, cerco di lanciare sempre dei messaggi per far riflettere i giovani. Lancio degli slogan tipo 'Abbasso la droga, viva la vita', 'Abbasso la droga, viva la pizza margnerita'. Sono messaggi ironici, non noiosi, che invento per catturare l'attenzione dei giovani. Cerco di crearli in maniera simpatica e quando sono in discoteca li lancio durante la musica. Ma anche via radio e in televisione. Ringrazio in particolare Piero Chiambretti perché nel suo programma 'Chiambretti Night' mi dà la possibilità di promuovere queste campagne. E poi attraverso la mia carica istituzionale cerco di farmi portavoce di questi problemi".

La manovra non aiuta Monti.



La fiducia nel premier è attorno al 50 per cento. Ha subito una diminuzione di dieci punti rispetto a prima della manovra". Lo rivela Renato Mannheimer, presidente dell'istituto di sondaggi ISPO. "Si tratta comunque di un livello di gradimento molto alto"
Mannheimer poi spiega che "tra gli elettori di Centrosinistra la fiducia in Monti e più alta che tra quelli di Centrodestra". E che cosa sta accadendo alla Lega? "Il Carroccio è stabile attorno al 9-10%. Quello di Bossi è un elettorato diviso, critico in maggior parte nei confronti del governo. Anche se il 40% dei leghisti vede con favore il premier e questo è la dimostrazione della contraddizione interna al movimento"

A mezzogiorno i sorteggi champions



Sarà un mezzogiorno di fuoco per le tre italiane di Champions League, Inter, Milan e Napoli, che conosceranno il nome della loro prossima rivale in champions
Detto che agli ottavi non si possono incontrare squadre della stessa nazione e formazioni che erano nel medesimo girone, ecco che per Napoli e Milan il pericolo più grande viene dalla Spagna. Gli azzurri possono 'pescare' sia Barcellona che Real Madrid, i rossoneri soltanto i 'bianchi': sarebbe molto più abbordabile vedersela con l'APOEL o, in alternativa, con il Benfica.
Tolte le due italiane, nella seconda fascia la qualità è minore: per l'Inter meglio evitare comunque Lione e Bayer Leverkusen, ma il biglietto da visita del 'debole' Basilea, che ha fatto fuori il Manchester United, fa capire che in Europa c'è davvero poco da scherzare.

Fascia 1: BAYERN, BENFICA, INTER, REAL MADRID, CHELSEA, ARSENAL, APOEL, BARCELLONA
Fascia 2: NAPOLI, CSKA MOSCA, BASILEA, LIONE, LEVERKUSEN, MARSIGLIA, MILAN, ZENIT

mercoledì 14 dicembre 2011

Il molleggiato ospite a San Remo



Adriano Celentano parteciperà al prossimo festival di Sanremo in qualità di guest star. Ad annunciarlo il direttore artistico della manifestazione canora Gianmarco Mazzi, che però non ha specificato il ruolo che avrà il Molleggiato. "Farà quello che vorrà come ha sempre fatto. Non so cosa farà, se verrà tutte le sere, la prima o l'ultima. Parteciperà alla gara? Adriano è sempre in gara, si prende sempre dei rischi".
Soddisfatto Gianni Morandi, certo che la partecipazione di Celentano regalerà ancora più fascino al festival: "Ora sono molto più tranquillo. È l'ospite che avrei sempre voluto avere in ogni occasione".
In conferenza stampa Morandi ha confermato le trattative con Tamara Ecclestone, scelta per il ruolo di co-conduttrice, e con le ex Iene Luca e Paolo, che saranno di nuovo sul palco dell'Ariston dopo il successo della passata stagione. Mazzi vorrebbe a Sanremo anche il quotatissimo Checco Zalone, ma il comico-cantante non ha ancora risposto all'offerta della Rai.

Ecco a voi Italo



A marzo partirà Ntv. Cosi ha detto Giuseppe Sciarrone, alla cerimonia di presentazione del nuovo treno "Italo", all'interporto di Nola, in provincia di Napoli. "Le prove di omologazione sono terminate, tutti i documenti che riportano i risultati sono stati consegnati all'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria che li sta valutando". Questo iter portera' all'omologazione del treno, aggiunge Sciarrone, e "per rispetto di questo lavoro fondamentale dell'Agenzia non daremo alcuna data di inizio del servizio. L'annunceremo il giorno dopo che l'Agenzia ci avra' data l'omologazione". Dopo questo via libera, precisa l'ad, ci vorra' ancora "un mese, un mese e mezzo per partire".
COME E' FATTO - Del treno Italo attualmente ne esiste uno in versione completa, quello presentato oggi ufficialmente a Nola, e 5 'laboratorio' che in questo anno hanno effettuato i test necessari all'omologazione. Ntv ne ha ordinati 25 da Alstom con 11 carrozze l'uno e serviranno inizialmente con alta velocita' sulle linee Torino-Salerno e Venezia-Napoli con tariffe "per tutte le esigenze e possibilita' economiche", ma sempre offrendo sedili di pelle con grande spazio tra loro e internet gratis. Sono tre gli ambienti tra cui scegliere, dice Sciarrone, e cinque i modi di viaggiare. Il primo ambiente e' Smart, "qualita' e comfort al minimo prezzo", poi c'è Prima, "con viaggiatori comodamente serviti", e infine Club, che e' "privacy, massima comodita' e servizio personalizzato". A questi si aggiunge Smart Cinema, carrozza con la possibilita' di vedere come in un cinema appunto, grazie a un accordo con Medusa, film in prima visione e su schermi tecnologicamente innovativi, e Prima Relax, cellulari banditi e luci basse. Su questa possibilita', precisa Sciarrone, "eviterei polemiche, non e' una nostra invenzione, in Europa l'hanno gia' da anni".

Firenze, lutto cittadino per ricordare Senegalesi



Dopo la strage si annuncia la proclamazione di lutto cittadino per le vittime della comunità del Senegal. "Abbiamo annullato le cerimonie e chiediamo ai lavoratori di osservare a inizio turno un minuto di raccoglimento per Mor e Modou.Chiediamo ai commercianti di abbassare dieci minuti le saracinesche dalle 12, orario della sparatoria. Chiedo alle scuole di promuovere un momento di riflessione nelle classi contro il razzismo. Questo è un giorno che Firenze non avrebbe mai voluto vivere, un giorno di dolore incredibile, che semina disperazione in un’intera comunità".

LA STRAGE - La Tragedia della follia in pieno centro a Firenze nella mattinata di ier. Un uomo ha ucciso, in due momenti successivi, due senegalesi e ne ha feriti altri due prima di suicidarsi con un colpo di pistola alla gola. Tutto comincia intorno alle 12,30 quando, forse dopo un precedente diverbio, l'uomo che solo piu' tardi verra' identificato come Gianluca Casseri, 50 anni, nessun precedente penale, inchioda la sua auto davanti ad un'edicola di piazza Dalmazia, come sempre affollata a quell'ora, entra nel mercato rionale e spara 4 colpi di pistola contro 3 venditori ambulanti senegalesi.
Due muoiono sul colpo, un'altro viene trasportato in gravissime condizioni al policlinico di Careggi. Alcuni passanti riescono a prendere il numero di targa di una Polo colore grigio e scatta la caccia all'uomo ma del killer non si ha notizia fino alle tre, quando si "rimaterializza" nei pressi del mercato di San Lorenzo e torna a far fuoco contro un altro senegalese, ferendolo. Ma il suo pomeriggio di "ordinaria follia" e' agli sgoccioli: un poliziotto, intervenuto nel parcheggio sotterraneo del mercato dove cerca rifugio, gli intima l'alt sparando due colpi, uno dei quali raggiunge la Polo. Braccato dalla polizia, Casseri punta l'arma contro se stesso e si toglie la vita.

Svuotacarcere: 6 mesi prima a casa



A poche ore dalla visita del Papa Benedetto XVI a Rebibbia arriva il pacchetto carceri del ministro della Giustizia Paola Severino. Sono 3.3oo i detenuti che, con il piano "svuotacarceri", usciranno sei mesi prima e sconteranno quel che resta della pena ai domiciliari.
Il Guardasigilli sta mettendo a punto un testo a due velocità per alleggerire la pressione sui 206 istituti italiani stracolmi: "La situazione è esplosiva - hanno scritto al ministro i direttori delle carceri - e se deflagrasse le conseguenze sarebbero devastanti e capaci di minare la credibilità dello Stato". Nel pacchetto Severino il decreto legge punta alle pene alternative, amplificando gli effetti del decreto "svuota carceri" varato nel dicembre del 2010 dal ministro Angelino Alfano che in un anno ha consentito a circa 4.000 detenuti di scontare il residuo pena (massimo 12 mesi) ai domiciliari.
RISPARMIO DI 380MILA EURO AL GIORNO - Il governo Monti riprende quella formula stimando che ora saranno 3.300 i detenuti destinati con effetto immediato ad uscire dal carcere per passare alla "detenzione domiciliare": il risparmio teorico sarebbe di 380 mila euro al giorno. Il nuovo "svuota carceri" rimane un provvedimento a tempo che scade il 31 dicembre del 2013.
Se il decreto produrrà effetti immediati - verrà forse rafforzato anche l’obbligo, non sempre rispettato dalle forze dell’ordine, di trattenere gli arrestati in camera di sicurezza fino al processo per direttissima - bisognerà aspettare tempi più lunghi per valutare l’impatto del disegno di legge che modificherà il codice penale. In particolare, i tecnici di via Arenula si stanno concentrando sulla detenzione domiciliare intesa come pena principale (al pari della reclusione e dell’ammenda) che il giudice potrà infliggere. In altre parole, il condannato in via definitiva alla detenzione domiciliare non passerà un solo giorno in carcere. Viene tolto dal pacchetto il "braccialetto elettronico" per il controllo a distanza dei detenuti che non convince il ministro.

lunedì 12 dicembre 2011

Trovato cadavere di un uomo in una valigia



Sembrava una valigia come tutte le altre ma una volta aperta è uscito fuori il cadavere di un uomo che, stando ai primi accertamenti, protrebbe essere di nazionalità indiana, è stato traovato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, all'interno di una valigia. La macabra scoperta è avvenuta all'alba nell'androne di un palazzo della città, in via Cremona. La vittima riporterebbe ferite provocate da un'arma da taglio. Sul posto i militari del comando di Brescia.

Uccisa da un montone




Incornata da un montone mentre si trovava nella sua azienda agricola, una donna – Carmela Le Caldare, di 57 anni, di Balvano (Potenza) – è morta la notte scorsa nell’ospedale San Carlo di Potenza a causa della gravità delle ferite riportate.
Secondo quanto si è appreso, la donna era nella sua azienda quando il montone ha cominciato a incornarla, colpendola più volte al viso e al torace. Trasportata nell’ospedale di Potenza, la donna è morta poche ore dopo nel reparto di Rianimazione del San Carlo.

Torino: la ragazza ha inventato lo stupro



Chiede scusa, "soprattutto ai bambini del campo", la sedicenne che si è inventata lo stupro, episodio da cui è nato l'assalto al campo rom alla periferia di Torino. La lettera è pubblicata sull'edizione on line di alcuni quotidiani. "Ho visto in tv le immagini delle fiamme al campo nomadi e mi sono sentita male. Mi vergogno da morire: mi sono resa conto solo ora di quello che è successo. Mi sono inventata quella storia - scrive ancora la ragazza -, che erano stati due rom, appena ho visto mio fratello passare per la strada. In quel momento non ho pensato alle conseguenze. Chiedo scusa a tutta la gente del quartiere per la rabbia che ha suscitato la mia bugia. La colpa è solo mia. Sono pronta ad affrontare le conseguenze di quello che ho fatto". Della simulazione di reato si occuperà ora la Procura dei minori del capoluogo piemontese.
Sulla vicenda è intervenuta il ministro Annamaria Cancellieri: «Nulla può giustificare la violenza». Le forze dell'ordine hanno arrestato due uomini di 52 e 20 anno. La Cancellieri condanna la vicenda. «Non si fa giustizia da soli. E, nel caso dell'assalto al campo rom di Torino, è un'ingiustizia fatta da soli. Nulla, neppure la rabbia, l'emarginazione, i pregiudizi, possono giustificare episodi come quello che è successo sabato sera alle Vallette». E poi ha aggiunto: "A nessuno deve passare per la testa che i problemi si risolvono con la violenza. Meno che mai con la violenza nei confronti del diverso, dello straniero. Torino è la città che, da sempre, ha dato esempio concreto di convivenza civile che non si identifica in quel manipolo che ha incendiato la casa dei rom".

Morire a 16 anni per una sigaretta



Un pugno alla tempia, un gioco violento di spintoni e ripicche degenerato per caso: Simone è morto così, a 16 anni appena, e a ucciderlo è stato l'amico del cuore, davanti al Cine Cité del centro commerciale Parco Leonardo, luogo abituale di ritrovo. E tutto sarebbe nato per una sigaretta rifiutata. L'amico subito dopo l'arresto piangeva disperato: "Non volevo fargli male, è cominciato per una stupidaggine, lui ha dato un pugno a me, io uno a lui. Ditemi come sta". Il caso

lunedì 5 dicembre 2011

Pallone d'Oro, Messi vs Ronaldo



La Fifa e France Football hanno ufficializzato i tre candidati al Pallone d'Oro 2011 A contendersi l'ambito premio saranno Lionel Messi, Xavi Hernandez e Cristiano Ronaldo, i più votati della lista dei 23 contendenti diramata un mese fa.
La Pulce del Barcellona è ad un passo dal terzo trofeo consecutivo, che di fatto la eguaglierebbe a mostri sacri come Cruijff, Van Basten e Platini, a soli 24 anni. La stella blaugrana può contare sull'ennesima stagione straordinaria dei catalani campioni di Spagna e d'Europa.
Sul podio finiranno quindi anche il regista della splendida macchina di Guardiola, Xavi, e l'astro del Real Madrid Cristiano Ronaldo, l'unico che può pensare di avvicinarsi a Messi. Il premio verrà consegnato il 9 gennaio a Zurigo

Stmpanti in 3D: addio fratture



Roma - Per ricostruire le ossa del corpo umano non basta assumere calcio e vitamina D. Nei casi più gravi, se una frattura o una malattia hanno compromesso una parte importante della struttura, è necessario ricorrere a delle protesi ortopediche. La ricerca medica ha già proposto stampanti 3D di dimensioni estremamente compatte, a basso costo e molto semplici da utilizzare, per la fabbricazione di protesi su misura. Un tipo di hardware che già viene utilizzato con successo in altri campi, per plasmare da zero oggetti e "pezzi di ricambio".
Un nuovo studio dell'università di Washington si concentra però sul materiale utilizzato per ricostruire ossa o denti. Il team capitanato dalla professoressa Susmita Bose ha creato infatti una sostanza sperimentale (mix tra polvere di ceramica, fosfato di calcio, silicio e ossido di zinco) che si lega all'osso naturale danneggiato e funge da "impalcatura" favorendo lo sviluppo di nuove cellule.

Siamo tutti spiati



Roma - Lo scandalo Carrier IQ è esploso e ora è più che mai inarrestabile: la scoperta del rootkit installato su "150 milioni" di dispositivi mobile (smartphone e tablet) - come orgogliosamente dichiarato dalla società produttrice - sta scatenando un putiferio, e che la faccenda sia di quelle parecchio serie lo dimostra la gara tra le aziende mobile a chi si smarca prima dalla presunta opera di spionaggio onnicomprensivo messa a disposizione dal software.
È prima di tutto Carrier IQ stessa a provare a negare le accuse di violazione della privacy, delle leggi che limitano il tecnocontrollo e ogni genere di EULA e contratto con i consumatori che un sistema del genere porta con sé: "Sebbene alcuni individui abbiamo scoperto che il software Carrier IQ accede a una gran quantità di informazioni - spiega la società - il nostro software non registra, archivia o trasmette il contenuto dei messaggi SMS, delle email, fotografie, audio o video".
Il client di Carrier IQ serve a misurare meglio le prestazioni e a spiegare ad esempio quale "app" consuma più energia (e quindi batteria) delle altre, dice Carrier IQ, non certo a spiare il mondo intero di utenti smartphone-dipendenti.
Sarà tutta una questione di "misurazione di performance", ma a quanto pare proprio nessuno degli operatori mobile è disposto a farsi trascinare nel fango assieme al nome di Carrier IQ: Apple dice di aver usato il rootkit (ma solo in modalità diagnostica) in passato ma di aver interrotto il supporto a partire da iOS 5, Google rassicura di non avere alcun rapporto con Carrier IQ e che la natura "open source" di Android impedisce loro di avere il pieno controllo su quello che i carrier o i produttori OEM combinano con il sistema.

venerdì 2 dicembre 2011

Campione di hockey su uccide per la crisi



L'attività commerciale in crisi e il fallimento del rilancio su internet. Non è riuscito a sopportare il peso della crisi economica e si è tolto la vita all'interno del suo negozio di articoli sportivi, 'Sport Reinstaller'. Era una vera e propria istituzione a Bolzano Robert Psenner, noto commerciante ed ex colonna dell'hockey altoatesino degli anni '60.
Era scomparso giovedì scorso: a lanciare l'allarme era stato il figlio Klaus. Poi la tragica scoperta. Psenner è stato trovato morto. Ha deciso di impiccarsi nel negozio chiuso da alcuni giorni. Un gesto dettato dalla paura di non andare avanti, schiacciato dalla concorrenza delle grandi catene del settore. Aveva 69 anni.
"Con Robert è morto un pezzo dei Portici", ha detto commosso il vicepresidente dell'Unione commercio, Dado Duzzi. Nei giorni scorsi i vigili del fuoco, il soccorso alpino e le forze dell'ordine avevano più volte effettuato ricerche lungo il torrente Talvera, che scorre vicino all'abitazione di Psenner, e lungo i sentieri sui pendii della conca di Bolzano, senza però trovare tracce del sessantanovenne. Dal momento della sua scomparsa i suoi parenti temevano il peggio, visto il momento difficile che stava attraversando.
Il negozio 'Sport Reinstaller', fondato nel 1948, si trova nella centralissima via Portici: per decenni era il punto d'incontro per tutti gli appassionati dello sport. Psenner con passione e competenza consigliava gli sci oppure la racchetta da tennis più adatti per le proprie esigenze. I clienti più affezionati potevano anche contare su un piccolo sconto. Tutto questo oggigiorno non conta più, il cliente preferisce megastore grandi centinaia e centinaia di metri quadri e con una scelta infinita di prodotti. "Robert è stato un pioniere del commercio di articoli sportivi in Alto Adige. Con la sua scomparsa lascia lo spazio alle grandi catene", afferma amareggiato Duzzi, che conosceva Psenner da 60 anni. Per il vicepresidente della Unione commercio, i Portici stanno vivendo "un capitolo triste, quello della uniformazione. Negli ultimi anni i Portici hanno infatti radicalmente cambiato carattere con l'arrivo dei grandi marchi e la scomparsa degli storici negozi. Ora infatti la strada non si distingue più dalle vie commerciali delle altre città europee".
A resistere ci pensa, tra l'altro, la famiglia di commercianti Rizzolli, una della antiche di Bolzano. "Abbiamo la fortuna - dice Thomas Rizzolli - di possedere le mura, inoltre, essendo un negozio di cappelli, siamo abituati a occupare una nicchia". Secondo Duzzi, la "fame delle multinazionali di negozi in ottima posizione e la loro capacità di pagare affitti esagerati" ha spinto gli storici commercianti ad abbandonare le loro attività. "Molte famiglie di commercianti hanno chiuso i loro negozi e vivono della rendita dell'affitto di questi locali", aggiunge Duzzi che però ha una speranza. "L'attuale crisi - dice - può essere una chance, perché colpisce tutti: grandi e piccoli. Sono infatti già spariti alcuni noti brand. Giovani bolzanini con nuove idee potrebbero sfruttare il momento e riprendersi i Portici".