mercoledì 29 giugno 2011

Juve su Aguero e Honda



L'AGENTE DI AGUERO, "JUVE POSSIBILITA' CONCRETA" - Bruno Satin (Img, la società che cura gli interessi del Khun) ammette: "I contatti con la Juventus sono costanti, Aguero vuole andare in un grande club e la società bianconera lo è. Conosciamo la politica di rinnovamento in atto a Torino e non c'è nessun ostacolo per arrivare all'accordo". Nel corso di un intervento ad As spiega: "La possibilità che Aguero vesta la maglia della Juve è concreta". Toccherà a Beppe Marotta a questo punto andare a Madrid per far scendere il prezzo della clausola di rescissione.

LA JUVE SU HONDA. AGUERO, L'ATLETICO TIENE DURO PER INCASSARE IL PIU' POSSIBILE, MA LA JUVE NON MOLLA - La Juventus di Antonio Conte si impenna con... Honda? Secondo il quotidiano "Sports Nippon", la società bianconera ha aperto una trattativa con il Cska Mosca per il fantasista giapponese. La stampa del Sol Levante non parla di un'intenzione d'acquisto, ma giura su un discorso già avviato a livello finanziario. Diverse squadre inglesi sono sulle tracce del giocatore, tra cui Liverpool, Arsenal e Aston Villa. Il 25enne di Osaka si era messo in evidenza durante i Mondiali di Sudafrica 2010. Ha giocato quattro anni al Nagoya Grampus, quindi si è trasferito per due stagioni in Olanda con il Venlo e nel gennaio 2010 è arrivato al Cska Mosca. Fronte Aguero: come spiegato nei giorni scorsi da Affaritaliani.it, ancora l'Atletico non cede sulla clausola rescissoria da 45 milioni di euro. La Juve arriva attorno a quota 30 e non bastano. Vero che il presidente Cerezo teme un colpo di mano del Real Madrid (anche se sarebbe violazione del patto di non belligerenza), ma è altrettanto vero che spera nei rilanci di Chelsea ed eventualmente Barcellona (Messi lavora ai fianchi il Khun) per incassare più soldi possibili da una cessione che verrà presa malissimo dai tifosi. I bianconeri hanno chiaramente meno appeal delle rivali, ma lavorano forte sull'entourage del giocatore e sarebbero anche pronti ad assicurare un quinquennale da 7,5 milioni netti a stagione. Una cifra importantissima, una grande scommessa, soprattutto in regime di fair play finanziario.

Livello mari in continua crescita



Il livello del mare continua a salire, ma mai così velocemente da 2.000 anni. A rivelarlo è una ricerca finanziata dal National Science Foundation (NSF) e portata avanti da Andrew Kemp (Università di Yale), e Benjamin Horton (University of Pennsylvania), insieme ai colleghi di altre istituzioni scientifiche degli Stati Uniti, Finlandia e Germania. “Avere un quadro dettagliato dei tassi di variazione del livello del mare negli ultimi due millenni fornisce un contesto importante per comprendere i cambiamenti attuali e futuri”, ha detto Paul Cutler, direttore del programma nella divisione NSF di Scienze della Terra.
“E’ particolarmente utile per anticipare l’evoluzione dei sistemi costieri, in cui vive più della metà della popolazione mondiale”, ha detto Kemp aggiungendo “Gli scenari della crescita futura dipendono dalla comprensione della risposta del livello del mare al cambiamento climatico”. Dalle analisi condotte sui microfossili foraminiferi conservati nei sedimenti prelevati da paludi costiere del North Carolina, gli scienziati hanno scoperto che il livello delle acque è rimasto pressocchè stabile dal 200 a.C. al 1000 d.C., per poi aumentare nel corso dell’undicesimo secolo di mezzo millimetro ogni anno per circa 400 anni.
A seguito è stato rilevato un periodo freddo in cui i livelli sono rimasti stabili denominato “piccola età glaciale” durato fino alla fine del XIX secolo a cui ha fatto seguito un innalzamento annuo di 2 millimetri, il maggiore mai registrato in 2.100 anni. “L’aumento del livello del mare è una conseguenza potenzialmente catastrofica del cambiamento climatico legato all’aumento delle temperature che determinano lo scioglimento dei ghiacci e il riscaldamento delle acque oceaniche”, ha detto Horton.

America: Si videogiochi violenti ai minori



Dall'America arriva una decisione che farà discutere. La Corte suprema, infatti, ha bocciato una legge della California che vietava la vendita o il noleggio di videogame violenti ai minorenni, giudicandola lesiva del diritto alla libertà di espressione sancito dalla Costituzione. Il verdetto, il primo della Corte su un caso relativo ai giochi virtuali, è arrivato con sette voti favorevoli e due contrari.
La legge sui videogiochi, approvata dalla California nel 2005, era stata subito impugnata da editori, distributori e venditori, inclusa la Entertainment Software Association, a cui appartengono colossi come Disney Interactive Studios, Electronic Arts, Microsoft Corp e Sony Computer Entertainment America. Nella norma si definisce violento qualunque videogioco che rappresenti “uccisioni, mutilazioni, smembramenti o aggressioni sessuali contro un'immagine dalle sembianze umane”, e sono previste multe per venditori e noleggiatori fino a mille dollari, oltre all'obbligo di etichettatura.
Nella sua sentenza, la Corte ha accolto la tesi secondo cui anche i videogame sono veicoli di messaggi e idee sociali, che ricadono quindi sotto la tutela del Primo emendamento. “Il governo non ha il potere di limitare le idee alle quali i minori possono essere esposti”, ha dichiarato il giudice Antonin Scalia. Secondo le stime più recenti, l'industria dei giochi virtuali ha un fatturato annuale di circa 10,5 miliardi di dollari.

Abbandona il saio per sposarsi



A 56 anni decide di cambiare "Chiesa" perché non è d'accordo con le gerarchie ecclesiastiche in materia di celibato: ecco perché Georg Reider ha deciso di abbandonare il ruolo di Padre provinciale dei Francescani per passare alla Chiesa evangelica.
LA STORIA- La vicenda è venuta a galla dopo la diffusione della notizia che il religioso è stato esonerato dall'ultimo incarico che gli ora rimasto, quello di responsabile di un centro di accoglienza dei Francescani ad Appiano, vicino a Bolzano.
Il religioso aveva conservato l'incarico nonostante il fatto che avesse segnalato ai suoi superiori la decisione di passare ai protestanti perché la Chiesa cattolica aveva giudicato incompatibile con la sua posizione di religioso il fatto che egli intrattenesse una relazione con una donna.
"Si tratta - ha detto l'ex Francescano al settimanale diocesano Sonntagsblatt - si una relazione preziosa, alla quale non posso e non voglio rinunciare. Non sarebbe onesto né nei confronti degli interessati, né nei confronti della mia testimonianza di fede".

Marijuana, prego sul balcone



Coltivare una piantina di marijuana sul balcone di casa non è reato. Lo ha deciso la Cassazione sostenendo che il fatto, nonostante il rigido orientamento normativo sugli stupefacenti, non ha portata offensiva.
Con questa motivazione i supremi giudici hanno respinto il ricorso del procuratore generale della Corte di Appello di Catanzaro contro l'assoluzione di un 23enne sorpreso con una piantina di "maria" sul balcone di casa a Scalea (Cosenza).
In particolare la Cassazione fa riferimento a un principio giuridico che "sebbene timidamente ha già" fatto capolino nella giurisprudenza di merito e di legittimità, tira in ballo la necessità che il possesso limitato di piante o principi droganti sia in grado di procurare danni.
Dunque, quando la "modestia dell'attività posta in essere" - spiegano con un ostico linguaggio giuridico - emerge da circostanze oggettive di fatto, come in questo caso la coltivazione di una piantina in un piccolo vaso sul terrazzo di casa con un principio attivo di mg 16, il comportamento dell'imputato deve essere ritenuto del tutto inoffensivo e non punibile anche in presenza di specifiche norme di segno contrario.

Un nuovo teste smentisce il marito di Melania



C'è un nuovo teste nella vicenda dell'omicidio di Melania Rea, che vede come unico indagato il marito Salvatore Parolisi. La nuova testimone, secondo le informazioni in mano al settimanale "Oggi", mercoledì in edicola, avrebbe dichiarato di essere arrivata al parco di Colle San Marco alle 14 e di esserci rimasta senza interruzioni fino alle 15,30 aggiungendo poi di non aver visto ne' Salvatore, ne' Melania, ne' la loro figlia, in quel lasso di tempo. Un racconto che smentisce dunque Parolisi che agli investigatori ha sempre dichiarato di aver perso di vista la moglie mentre si trovavano in quel parco, dopo che lei si era allontanata per cercare un bagno.
Il racconto della donna è riscontrato da alcuni testimoni, dai tabulati telefonici e dalle telecamere di sicurezza del chiosco che la filmano dopo le 15,30 quando si allontana dal parco giochi. Si chiarisce così anche il mistero della fantomatica figura femminile che qualcuno dichiarava di aver visto all'interno del parco giochi e che era rimasta avvolta in un alone di incertezza. In un primo momento si è pensato che potesse essere Melania Rea. Poi si è immaginato che potesse essere una controfigura della vittima, entrata in scena per coprire l’assassino. Infine si è ipotizzato che il parco giochi fosse deserto e quella donna fosse il miraggio di chi, in buona fede, voleva aiutare le indagini. Un equivoco che i magistrati non hanno mai voluto chiarire per tutelare una testimone importantissima e non dover scoprire un elemento fondamentale delle indagini.
LE STRADE ERANO CHIUSE PER FRANA - Nello stesso servizio Oggi rivela altri dettagli dell'inchiesta che finora non erano emersi. Indagando nei comuni vicini alla scena del delitto e alla provincia di Teramo è stato possibile accertare che il 18 aprile il bosco delle Casermette era più isolato del solito e non poteva essere raggiunto in auto. In quel periodo, infatti, la strada tra Ascoli e Teramo, che unisce il bosco delle Casermette e colle San Marco, era franata in più punti. In direzione Teramo, nei pressi di Civitella la provinciale era completamente interrotta da una montagna di detriti e dal capoluogo erano arrivati mezzi movimento terra per ripristinare la circolazione. Per evitare alle auto di andare in quella direzione, il bivio che si affaccia sulla provinciale Ascoli-Teramo a 800 metri dal bosco delle Casermette era stato transennato con barriere mobili. All'assassino sarebbe stato sufficiente spostarle, scendere per meno di un chilometro senza rischio di incrociare altre auto e infilarsi nella stradina che porta bosco dove il 20 aprile scorso è stato ritrovato il corpo di Melania.

lunedì 27 giugno 2011

Un asteroide ci fa visita



Un asteroide farà visita alla Terra, sfiorandola alla distanza di 12.000 chilometri. Non c'è alcun rischio di impatto, secondo gli esperti del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa. Il passaggio è previsto alle 19,00 di domani e avverrà in corrispondenza delle coste antartiche bagnate dall'Atlantico meridionale. Sarà un incontro ravvicinato, ma non da record. Il primato per la distanza minima spetta infatti al piccolo asteroide 2011 CQ1, dal diametro di un metro, che la sera del 4 febbraio scorso è passato a 5.480 chilometri dalla superficie terrestre. L'asteroide che si avvicinerà alla Terra domani, chiamato 2011 MD, ha un diametro stimato fra 8 e 18 metri, sarà comunque l'oggetto più grande giunto più vicino alla Terra da quando è attivo il programma di sorveglianza dei piccoli corpi celesti che possono avvicinarsi alla Terra, i cosiddetti Neo (Near Earth Objects). Con l'aiuto di un buon telescopio, il passaggio dell'asteroide 2011 MD potrà essere osservato al tramonto nell'emisfero Sud, da Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda, Asia meridionale e Pacifico occidentale. Sono estremamente ridotti, secondo gli esperti, anche i rischi di un impatto dell'asteroide con i satelliti che si trovano nell'orbita geosincrona (a circa 36.000 chilometri dalla superficie terrestre). L'arrivo dell'asteroide 2011 MD è stato scoperto dal programma Linear (Lincoln Near Earth Asteroid Research) del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e si avvicinerà nuovamente alla Terra nel 2022. Ma nemmeno allora, rilevano gli esperti, costituirà una minaccia. Il rischio maggiore potrebbe essere la sua esplosione nell'impatto con l'atmosfera: un evento spettacolare ma non pericoloso.

Blasco dice Basta



Vasco Rossi ha annunciato il suo ritiro dalle scene e lo ha fatto attraverso una dichiarazione affidata ai microfoni del Tg1, dove il celebre cantante, una delle più famose rock-star della musica italiana, ha dichiarato di aver deciso di dire basta con i concerti. “Alla fine di questo tour, dopo trent’anni di carriera, dichiaro felicemente conclusa la mia straordinaria attività di rockstar”, dichiara il cantante durante la sua intervista.
LA RIVOLTA DEI FANS - «Non ci posso credere! Senza te,Vasco siamo soli», «quando ci sono i tuoi concerti è una festa nazionale ripensaci continua a farci divertire», «Vascooooooo lo scherzo è bello finche dura poco.....dai dicci che ci stai pigliando per il culo e che ci saranno altre feste». Sono alcuni dei commenti postati dai fan sulle rete dopo l'annuncio dato ieri sera al Tg1 da Vasco Rossi di avere concluso la sua «trentennale attività di rockstar». Il cantante ha però precisato che continuerà a scrivere canzoni e magari anche a fare concerti, ma che quello in corso, il cui prossimo appuntamento è allo Stadio Olimpico di Roma, nei primi due giorni di luglio, già 'sold out'. Una decisione che non è piaciuta per niente ai fan i quali, anche se con qualche eccezione («Vasco.. te lo dico da fan.. fai bene !!!Ma non esagerare.ehh fatti vedere ogni tanto.», scrive Matteo sulla pagina Facebook del cantante), incitano il cantante a tornare sui suoi passi: «Noooo Vasco! Proprio ora!!! Ti prego ripensaci!!!!», scrive Angela su Facebook dove, in poche ore, sono già arrivati oltre 6mila commenti. E Sarah scrive solo un laconico «piango». Addirittura una fan messinese, Venera, scrive di avere pianto «come un vitello scannato»: «Ma come si fa... -scrive- Porca miseria, da 36 anni aspettavo di vedere un concerto di Vasco, finalmente ho la possibilità di farlo, lui viene addirittura a Messina, biglietti comprati il primo giorno di prevendita, attesa fremente, ad un mese prima... dal concerto lo annullano perchè lo stadio viene dichiarato inagibile e come se non bastasse, lo stesso giorno del mancato concerto Vasco dice in TV che si ritira e che questo è il suo ultimo tour??? Ho pianto come un vitello scannato!!! non è giusto!!!!!!!».

Fa uccidere il marito e scappa con l'amante




Avrebbe assoldato un killer per uccidere suo marito. Con questa accusa è stata arrestata l’ex moglie di Mario Gaspani, commerciante d’auto bergamasco di 57 anni ucciso a coltellate la notte del 26 marzo scorso nella sua abitazione di Boltiere, nella Bergamasca, e abbandonato in una roggia ad Osio Sopra.
La donna, 37 anni, è stata fermata su ordine del Gip di Bergamo, perchè sospettata di essere la mandante dell’assassinio, per cui sono già finiti in cella due fratelli calabresi, A e S. L., 37 e 41 anni, ritenuti gli esecutori materiali del delitto.
Secondo l’accusa, la donna - che ora dovrà rispondere dell’ accusa di concorso in omicidio - avrebbe ingaggiato due killer per uccidere il marito, dal quale voleva separarsi, per motivi di denaro. Insieme all’ex moglie, ènstato arrestato anche il suo attuale compagno, di 41 anni, con l’accusa di favoreggiamento. I due sono ora rinchiusi nel carcere di Bergamo, in attesa di essere interrogati.

venerdì 24 giugno 2011

Sarah: Tremano i Misseri a causa della commessa



Nuovo elemento nelle indagini sull'omicidio di Sarah Scazzi. Nel suo racconto trasformato poi in sogno, il fioraio Giovanni Buccolieri non vide solo il sequestro di Sarah Scazzi presa con la forza dalla zia Cosima Serrano e fatta salire in macchina, ma anche l’assassinio della quindicenne tramite strangolamento. Questo, almeno, ha confidato la prima volta alla moglie Giuseppina alla presenza della suocera e della sua ex commessa, Vanessa Cerra.
L’inquietante particolare che il commerciante ha sempre nascosto, emerge dalle carte depositate agli atti del processo del Riesame per la richiesta di scarcerazione, respinta dai giudici, di Cosima Serrano e Sabrina Misseri. E' quanto emerge dalle carte depositate agli atti del processo del Riesame per la richiesta di scarcerazione, respinta dai giudici, di Cosima Serrano e Sabrina Misseri.
LE PREOCCUPAZIONI DI COSIMA E MICHELE- E proprio il sogno di Buccolieri è stata oggetto di discussione e di preoccupazione da parte di Cosima Serrano e Michele Misseri. Intercettati in carcere il 23 maggio scorso, i due stanno commentando la recente decisione della Cassazione che aveva accolto con rinvio al Tribunale di Taranto la richiesta di scarcerazione della figlia Sabrina.
L'INTERCETTAZIONE IN CARCERE- Entrambi sono consapevoli del forte ostacolo rappresentato dalla magistratura tarantina che sinora si è sempre mostrata fermamente convinta delle presunte responsabilità soprattutto della figlia. «Dobbiamo vedere ...no, loro stanno cercando di non farla uscire...». A questo punto Michele introduce all’improvviso la vicenda del fioraio e qui Cosima si mostra molto abbottonata e risponde a monosillabi. «Dal fioraio sono andati e hanno detto pure ...», esordisce Michele. «... si, i famigliari», lo interrompe la moglie. «... un sogno no?», chiede zio Michele. E la moglie, serrata: «Uhm...». E’ ancora Michele a parlare: «ma adesso devono andare da quella no? (dall’ex commessa Vanessa Cerra che vive in Germania, ndr)». E Cosima: «... eh». Sempre Michele: «A quella mo sta tutto...». Qui la donna allunga una frase: «...eh, vanno trovando, vanno trovando di attaccarsi anche ai sogni...». Il marito la interrompe: «...no, non sappiamo la Vanessa che dice... se la Vanessa fa la falsa come sua madre ...». Della versione della commessa sono molto interessati gli inquirenti jonici. Lunedì il procuratore aggiunto Pietro Argentino e il tenente dei carabinieri Rolando Russo saranno a Monchengladbach, vicino a Colonia per sentire, tramite rogatoria, Vanessa Cerra in qualità di persona informata sui fatti. Da lei tutti vorranno sapere i particolari del sogno o visione del suo ex datore di lavoro partendo dalla circostanza in cui ne è venuta a conoscenza.

A Napoli si soffoca dal caldo e dalla monnezza



"Berlusconi ci ha fatto capire, con gli atti più che con le parole, che di Napoli se ne frega, altrimenti avrebbe fatto altro". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, parlando dell'emergenza rifiuti. "La situazione ambientale e sanitaria - ha spiegato il primo cittadino - è grave, c'è un rischio concreto per la salute dei cittadini, peggiorato dai roghi che vengono appiccati".
"Il governo fino ad ora, per quel che consta al sindaco, non ha fatto nulla", ha tuonato De Magistris rispondendo a chi gli chiedeva cosa ha fatto l'esecutivo per risolvere la crisi della raccolta rifiuti. "Il governo - ha continuato il nuovo sindaco di Napoli, che ha presentato a Palazzo San Giacomo una nuova ordinanza sul tema - se n'è lavato le mani, Napoli deve diventare autonoma nel ciclo rifiuti e non dipendere più da veti incrociati, rallentamenti e ostacoli come ne abbiamo visti in queste ore". E ancora: "Il sindaco di Napoli non è più disposto ad attendere gli equilibri politici e istituzionali".
E ora c'è una nuova ordinanza del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, per fronteggiare la crisi rifiuti andando avanti "sul percorso per rendere Napoli autonoma", senza rinnegare una collaborazione politico-istituzionale con Regione e Provincia, ma denunciando comunque veti incrociati, rallentamenti e ostacoli dentro e fuori le istituzioni". L'ordinanza verte da un lato su un potenziamento della raccolta da parte di Asia che, con uno sforzo economico dell'amministrazione che ha ereditato un bilancio "disastroso", mette in campo comunque dieci milioni sbloccati dalla giunta per una raccolta 24 ore su 24 effettuata da Asia, partecipata del Comune per gestire il servizio, ma anche dall'altra societa' in house Napoli servizi. In parallelo, l'ordinanza sottolinea il rischio per la salute dei cittadini. "Il sindaco - dice De Magistris - prospetta un pericolo in questo senso, chi non esegue gli opportuni provvedimenti in questa direzione, se ne assume la responsabilita'. Ci aspettiamo che il prefetto adotti tutti i provvedimenti di conseguenza".

Melania, uccisa con tecnica militare



In attesa dell'interrogatorio, sul caporale Salvatore Parolisi, accusato di aver ucciso la moglie Melania in un bosco nel Teramano, gli investigatori ritengono di avere nelle mani prove sempre più convincenti. Una di queste, secondo Il Messaggero, sarebbero i risultati dell'autopsia: Melania è stata uccisa con una tecnica militare.
Si chiama, nel gergo dei militari, assalto "alla sentinella". Con la mano si tappa la bocca della vittima, si torce violentemente il collo e si sferra la coltellata. Così Melania, secondo l'autopsia, sarebbe stata uccisa.
Altri elementi, secondo la Procura, rimandano sempre all'ambiente militare. La donna venne trovata con i pantaloni abbassati, troppi per chi deve fare pipì. Ebbene i militari abbassano i pantaloni della vittima, prigioniera, per evitare che possa scappare. Dettagli che si addensano inevitabilmente sul marito Salvatore, con alle spalle missioni in Kosovo e Afghanistan. E' probabile che queste siano le carte a sorpresa che i pm si giocheranno nell'interrogatorio di Salvatore Parolisi.
Il caporale, poi, dovrà spiegare un vuoto temporale di 84 minuti, da quando il 18 aprile fu visto uscire con la moglie e la figlioletta alle ore 14.10. Poi il nulla, solo le parole di Parolisi che raccontò come Melania si fosse allontanata per un bisogno corporale. Fino alle 15.27 quando lo stesso Parolisi entrò in un ristorante di Colle San Marco gridando: "L'hanno presa".
E ora spuntano anche tre fotografie scattate con il telefonino da un gruppo di studenti dell'Itcg di Ascoli che giocavano a pallone sul pianoro di Colle San Marco il 18 aprile scorso, alla stessa ora in cui Parolisi afferma di essere stato lì insieme a Melania e alla figlioletta.
LA SCENA VUOTA- Le foto consentono alla procura di Ascoli di escludere con certezza che Melania sia mai stata sul pianoro di Colle San Marco, fra le 14.20 e le 15.30 di quel giorno maledetto, quando il caporalmaggiore, in servizio ad Ascoli come istruttore di soldatesse, dà l'allarme denunciando la scomparsa della moglie.
A quell'ora, probabilmente, Melania è già morta, colpita con 32 coltellate (sei alla schiena, 13 al torace, le altre alle gambe, alle braccia e al volto), nel bosco delle Casermette di Ripe di Civitella, dove il corpo verrà ritrovato il 20 aprile, grazie a una telefonata anonima, partita da Teramo.
Le immagini scattate dagli studenti (ora e minuti degli scatti sono sovraimpressi) dicono che la scena del pianoro è vuota: diventano così l'indizio più pesante in mano all'accusa che ha deciso inviare l'avviso di garanzia a Parolisi con l'ipotesi di omicidio volontario e di convocarlo per venerdì per interrogarlo non più come semplice testimone.

mercoledì 22 giugno 2011

Oceani al collasso



Il riscaldamento climatico, l'inquinamento chimico, la pesca e l'acidificazione delle acque. Sono i principali fattori che, secondo un rapporto redatto da 27 scienziati, minacciano la vita marina negli oceani, vita che rischia "un'estinzione di massa" nel giro di una generazione.
Lanciando un appello urgente "affinché venga adottato immediatamente un sistema efficace di governance degli oceani", gli esperti denunciano una situazione "di gran lunga peggiore di quanto immaginato" e che presenta ormai gli stessi sintomi presenti in tutte le precedenti fasi di estinzione conosciute dalla Terra.
"I risultati sono scioccanti", riassume Alex Rogers, direttore scientifico del programma internazionale sullo stato degli oceani (Ipso) che ha organizzato il seminario presso l'universita di Oxford.
"L'effetto cumulativo di tutte le attività umane sugli oceani ha implicazioni molto più gravi di quanto ciascuno di noi si fosse reso conto fino ad ora nel proprio specifico settore". La combinazione di "tutte le pressioni crea delle condizioni che si ritrovano in ciascuna delle precedenti estinzioni di massa": nel corso di mezzo miliardo di anni sono sopravvenute cinque estinzioni di massa in seguito a calamità naturali, nel corso delle quali il 50% delle specie è scomparsa. L`oceano è "il più grande ecosistema della Terra, che garantisce a tutti noi delle condizioni vivibili sul pianeta", ricordano gli esperti. Che lanciano un appello urgente "affinché venga adottato immediatamente un sistema efficace di governance degli oceani".

Gela/ Famiglia sterminata in casa: raid punitivo?



Una intera famiglia è stata sterminata a colpi d'arma da fuoco nel le campagne vicino a Gela, in Sicilia. I sicari hanno ucciso Le vittime sono Filippo Militano, 48anni, agricoltore, la moglie Giuseppa Carlino, di 45, e il figlio Salvatore, di 13. I carabinieri inizialmente avevano scoperto nel casolare solo i corpi della donna e del ragazzo. Successivamente, nel corso di una perlustrazione nelle campagne circostanti, hanno individuato anche il cadavere del capo famiglia che secondo gli investigatori sarebbe stato il vero obiettivo dei sicari.
FORSE UN RAID PUNITIVO - La dinamica dell'agguato lascia pensare a un vero e proprio raid punitivo. I killer hanno fatto prima irruzione nella casa rurale, uccidendo la madre e il figlio rispettivamente con sei e cinque colpi di pistola. Poi sono andati alla ricerca di Filippo Militano, che stava arando il suo terreno con un trattore. Alla vista dei sicari l'agricoltore forse ha tentato la fuga, ma il mezzo si è ribaltato e l'uomo è stato raggiunto e crivellato di colpi.

Incidente aereo in Russia: 44 morti



È di 44 morti e otto sopravvissuti il bilancio dell'incidente aereo avvenuto la scorsa notte in Russia. Il Tupolev della compagnia RusAir si è schiantato al suolo e ha preso fuoco dopo aver cercato di effettuare una manovra di atterraggio su un'autostrada ad un chilometro di distanza dall'aeroporto di Petrozavodsk, nella repubblica russa della Carelia, vicino al confine con la Finlandia.
Fra i sopravvissuti, secondo il sito lifenews.ru, vi sono un bambino di dieci anni, la sorella di 17 e una assistente di volo. Tutti sono in condizioni critiche per le forti ustioni. Fra i morti vi sarebbe un cittadino svedese. L'aereo era partito da Mosca diretto a Petrozavodsk. Non è chiaro cosa abbia provocato l'incidente, accaduto in condizioni meteo sfavorevoli, con pioggia e una fitta nebbia.
Il pilota ha perso il contatto con la torre di controllo alle 23.40 (ora locale) e ha sfiorato le case prima di tranciare una linea elettrica e schiantarsi sull'autostrada. La RusAir è una compagnia privata basata a Mosca, sepcializzata in voli charter nella Russia occidentale ed in Europa orientale.

Salvatorre Parolisi indagato per omicidio volontario



Salvatore Parolisi, il marito di Melania Rea, la ventinovenne di Somma Vesuviana scomparsa il 18 aprile a Colle San Marco, vicino Ascoli Piceno e ritrovata morta due giorni dopo nei boschi del Teramano, è indagato per omicidio volontario. E' quanto si apprende da fonti investigative. Parolisi sarà interrogato dagli inquirenti venerdi prossimo ad Ascoli. Il militare, indagato a piede libero, si trova ancora a Frattamaggiore (Napoli), sua cittadina d'origine insieme alla figlia.
SONO TRANQUILLO - "Parolisi ha accolto la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati con la giusta serietà ma anche con serenità. E' tranquillo. D'altronde lui è stato di fatto indagato da tutti già dal primo giorno delle indagini, e mai aiutato da nessuno". Così l'avvocato Nicodemo Gentile, il legale che insieme a Walter Biscotti difende - ora da persona indagata, e non più solo "informata sui fatti", il marito di Melania Rea, la donna trovata uccisa il 20 aprile scorso nel Bosco delle Casermette, nel teramano, ma a pochi chilometri dal confine con Ascoli Piceno. "Dobbiamo ancora capire cosa è effettivamente successo - dice Gentile - e poi ci muoveremo secondo le necessità. Di sicuro lavoreremo in una direzione diversa rispetto a prima, ma sulle stesse basi, che sono quelle delle dichiarazioni del nostro assistito, che ricordo e' un indagato a piede libero".
L'iscrizione del registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario di Salvatore Parolisi, era nell'aria da alcuni giorni, soprattutto dopo la scoperta di un nuovo telefonino di sua proprietà che il caporalmaggiore aveva nascosto in un campo sportivo di Folignano, il paese vicino ad Ascoli dove abitava con la moglie.
LA DIFESA - Nei giorni scorsi Parolisi si era difeso: "Ho tradito, ma non l'ho ammazzata". Una persona esasperata, il marito di Melania aveva parlato in tv. Ha ammesso di essersi disfatto del cellulare con cui comunicava di nascosto con l'amante Ludovica P., ritrovato nel campo sportivo di Villa Pigna a Folignano. Parolisi ha detto di essere tornato nel paese dell'ascolano in cui viveva con la moglie e la figlioletta per riprendere alcune cose, fra cui i poster del matrimonio con Melania, e di essersi fermato nel campetto - un luogo per lui significativo - per raccogliere una margherita nel ricordo della moglie. E sì, ha ammesso, mi sono disfatto del telefono: "Sì, l'ho buttato in quel punto, non ho tolto la scheda, non l'ho spaccato. Non è stato acceso né usato. Non vedo che cosa possa contenere quel telefono" ha detto.
IL TRADIMENTO - "Il tradimento - si è poi difeso Parolisi - non è un reato. Basta, veramente basta". Alla domanda se conoscesse Laura Titta, la soldatessa arrestata per i servizi resi ai boss del clan dei Casalesi, a suo tempo addestrata nella stessa caserma di Ascoli in cui prestò servizio Parolisi, il caporalmaggiore ha risposto: "Non ricordo di averla mai conosciuta, e il nome non mi dice nulla. Non sono il playboy della situazione». Ospiti della trasmissione condotta da Salvo Sottile, il fratello di Melania, Michele e lo zio Rino. Dopo l'ultima bugia sul telefonino, Michele ha detto: "Non mi fido più di lui, avrebbe potuto dirlo agli inquirenti e non l'ha fatto".

venerdì 17 giugno 2011

Ecco Josh il bimbo che non sente dolore



Vive a Telford (Inghilterra), Josh, il bambino che non sente il dolore. Come tutti gli altri bambini della sua età, il piccolo Josh Hodgkiss, 3 anni, cade spesso e si fa male. Ma - a differenza degli altri bimbi - Josh non sente il dolore fisico. Soffre di una rara malattia chiamata sindrome di Smith-Magenis, che quindi non gli fa nemmeno percepire il pericolo di certe azioni. Così Josh è stato capace di tagliarsi la lingua a metà con un morso, di farsi un occhio nero o di strapparsi le unghie senza sentire alcun male. E sta sveglio quando tutti gli altri dormono perché i suoi ormoni del sonno sono invertiti.
I suoi genitori, Mark e Stephanie Hodgkiss, hanno speso più di 12.000 sterline per adattare la propria abitazione alle esigenze del piccolo Josh per fare in modo che sia il più possibile sicura e che lui non corra pericoli. Hanno installato, per esempio, delle speciali luci sensoriali e la sua stanza è stata messa in sicurezza con una speciale tenda imbottita costata 10.000 sterline.

Arrestato egiziano per Upskirt



Nel gergo degli internauti si chiama upskirt, la strana e antipatica moda di riprendere con telefonini e videocamere sotto le gonne di donne ovunque sia possibile: al supermercato, in fila all'ufficio postale, sulle scale mobili, in un parco. È il motivo per cui ieri pomeriggio è finito nei guai un cittadino egiziano di 50 anni, 20 dei quali vissuti ad Ostia, sorpreso dai Carabinieri della locale Compagnia proprio mentre stava registrando di nascosto filmati che ritraevano le parti intime di ragazze e donne mature che stavano trascorrendo la giornata nel parco giochi di via Vannutelli, alcuni in compagnia dei propri figlioletti.
A scoprire l'insano hobby del moderno voyeur è stato un carabiniere, in quel momento libero dal servizio, che ha visto all'azione l'improvvisato regista e ha immediatamente allertato il 112. All'arrivo dei militari, l'uomo è scappato a gambe levate, ma è stato bloccato dopo pochi metri nonostante la sua strenua resistenza al fermo.
Nella memoria del suo telefonino, oltre alle immagini registrate pochi istanti prima, i carabinieri hanno trovato decine di video clip e fotografie scattate anche nei giorni precedenti e nelle location più disparate. Una delle vittime è stata rintracciata dai militari nel parco e ha sporto la prima denuncia nei confronti del molestatore. Per il cittadino egiziano, quindi, è scattato l'arresto con l'accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, nonchè la denuncia a piede libero per molestie sessuali.

Sindaco di Sulmona: "I gay? Un'aberrazione genetica"



L'omosessualità è una malattia, una "aberrazione genetica". E lo dico perché "che sia una patologia è scritto sui libri". Fabio Federico, sindaco si Sulmona (PdL), oltre ad essere il primo cittadino della città abruzzese, è anche un medico. Dunque, da medico, è convinto che possa essere curata. Ora il suo intervento che risale al 2006 su una televisione locale, è stato pubblicato su Youtube ed è scoppiata la bufera. La protesta è nata in questi giorni perche il sindaco ha deciso di togliere la gestione dell'unico cinema di Sulmona ad un'associazione culturale (il Sulmona Cinema) composta da giovani, annunciando la futura emissione di un bando e chiudendo di fatto la sala. I ragazzi sulmonesi, per i quali il cinema era diventato un punto di ritrovo grazie alle tante iniziative culturali, si sono scatenati sul web contro la decisione di Federico e il filmato 'incriminato' ha preso a rimbalzare sui social network.
Il video contiene una lunga serie di affermazioni omofobe e, oltre ad aver suscitato sul web la reazione indignata degli omosessuali, è anche diventato un caso giudiziario. Il sindaco, infatti, si è rivolto al tribunale di Sulmona, chiedendone la rimozione immediata, perché in una prima versione era stato montato in chiave satirica.

mercoledì 15 giugno 2011

Figlio mette incinta una donna, madre nuda in pubblico



E' stata costretta a sfilare nuda per le strade di un villaggio come ritorsione nei confronti del figlio, accusato di aver messo incinta una vicina di casa. Il Pakistan è un Paese musulmano profondamente conservatore dove le donne, soprattutto nelle zone rurali, godono di pochi diritti, sono scarsamente protette e vengono spesso trattate dai parenti come merci.
Teatro dello spiacevole episodio, il villaggio di Neelor Bala, 100 chilometri a nord di Islamabad. Un uomo, Mahammad Salman, sospettava che la moglie avesse avuto rapporti sessuali con i figli della sua vicina di casa; ma quando, infuriato e accompagnato dai fratelli, e' andato a cercare i due ragazzi, identificati solo con il nome di Rashid e Kazim, ha scoperto che i due erano scappati, lasciando a casa solo la madre.
"L'ha trascinata, le ha strappato via gli abiti e l'ha costretta a camminare nuda in strada", ha raccontato un poliziotto, Akhtar Nawaz. "Nessuno ha presentato una denuncia formale: la polizia ha registrato l'accaduto dopo la segnalazione di alcuni residenti". E' stata aperta un'inchiesta e sono state fermate due persone per essere interrogate. La madre, una donna sulla cinquantina, e' stata ascoltata come testimone. Salman, che lavora a Lahore, ritiene che uno dei due fratelli abbia messo incinta la donna, nei mesi in cui era lontano da casa.

Melania, spunta la pista della Camorra



Grandi occhi neri, lo sguardo dolce da ventinquenne. Laura Titta sembra una ragazza come tante. E invece, la soldatessa in servizio nella caserma di Ascoli Piceno (la stessa di Salvatore Parolisi, caporalmaggiore e istruttore nonché marito di Melania Rea uccisa il 18 aprile scorso nel teramano, una concomitanza che getta nuove e inquietanti ombre sull’intera vicenda) nascondeva un terribile segreto: era l’autista del boss Emilio Di Caterino, reggente del clan dei casalesi dopo l’arresto di Setola. Non solo. Spesso e volentieri Laura offriva al clan anche i servigi tipici di una brava donna di casa, come cucinare e stirare gli abiti. La verità emerge dalle intercettazioni e dalle testimonianze dei pentiti contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari Dario Gallo su richiesta dei pm Catello Maresca, Cesare Sirignano e Giovanni Conzo.
E sulla morte di Melania spunta di nuovo la pista della camorra. Nel corso delle indagini sul caso Rea, decine di soldatesse erano state ascoltate dai carabinieri, in cerca di un movente passionale. Parolisi ha difatti confermato almeno una relazione extraconiugale con il caporale Ludovica P. Ma adesso a far venire dei dubbi è proprio Laura. La ragazza appare come «una tipa tosta», dominante anche nel rapporto di coppia. Laura Titta non esita a maltrattare i suoi ex. Il primo, Giuseppe Madonia, lo fa picchiare selvaggiamente attirandolo in una trappola. L’altro Giovanni Mola, collaboratore di giustizia, anche lui vittima di una spedizione punitiva (reo di non aver restituito l’auto dopo due giorni) racconta che per gelosia la soldatessa gli aveva impedito di accompagnare l’amica in comune Angela a casa del boss: "Che ci vai a fare? C’è ancora la moglie". Laura Titta era disposta a tutto, anche ad uccidere il suo ex ragazzo Giovanni qualora l’avesse tirata in ballo. Ma l’arresto di Laura Titta fa ora riemergere vecchie inquietudini: la ragazza, che si era tatuata su una gamba la parola «terrorista» , non esitava a chiedere ai boss casalesi di «punire» i fidanzati che non si comportavano secondo i suoi desideri.

Arrestato pediatra pedofilo



Prima gli esposti preoccupati di alcuni genitori dei bambini, poi le immagini choc di una telecamera nascosta, durante la visita ad una bimba di 3 anni: così i poliziotti della Questura di Vicenza hanno messo le manette ai polsi di un pediatra di base, Domenico Mattiello, 64 anni, accusato di violenza sessuale nei confronti dei suoi piccoli pazienti.
TELECAMERA NASCOSTA - Un'inchiesta avviata solo alcune settimane fa, sulla base delle denunce presentate dalle mamme e dai papà di alcuni piccoli alunni degli asili cittadini. Il medico, oltre che nel suo studio professionale, lavorava infatti come consulente per alcune scuole materne, dove svolgeva visite periodiche e controlli sui piccini. Gli agenti seguivano le fasi di una visita su una bambina di 3 anni da una telecamera nascosta, autorizzata dal gip del Tribunale di Vicenza Stefano Furlani, quando ciò che hanno visto li ha costretti ad intervenire. Fino a quel momento gli uomini della squadra mobile vicentina erano stati particolarmente attenti a non anticipare nessuna mossa, vista la delicatezza del caso.

lunedì 13 giugno 2011

Basso in salita controvento



HO RISCHIATO DI PERDERE TUTTO, HO VISTO CON I MIEI OCCHI COME È FATTO L’INFERNO, SONO RIUSCITO A SCAPPARE VIA E A RESTARE AGGRAPPATO ALLA MIA ESISTENZA. FATTA DI PEDALATE, DOLORI DI GAMBE, FATICA, URLA. ALLA FINE RESTA SOLO IL VENTO, E IL RUMORE DI UNA BICICLETTA CHE PASSA.
“Leggendo questo libro, capirete quanto Ivan abbia lavorato per costruire un castello sulle fondamenta del suo talento.” (PIER BERGONZI)
“Ivan ha raccolto i suoi pensieri in questo libro che è diventato un vero e proprio sudario della sua rinascita.” (PIER AUGUSTO STAGI)
Ivan lo decide il 5 giugno 1984 a Verona, in mezzo alle migliaia di tifosi che assistono all’arrivo di Francesco Moser nell’Arena: vincerà un Giro d’Italia. Da quel giorno ha sempre pedalato forte per inseguire i suoi sogni, ed era ancora un bambino quando costringeva la madre a uscire sulle strade di Cassano Magnago per l’allenamento quotidiano, lui davanti in bici e lei a scortarlo in motorino. Con gli anni macina chilometri e trofei: nel 1998 vince il campionato mondiale Under-23, nel 2002 è maglia bianca al Tour. E proprio durante la corsa francese, nel 2004, il grande Lance Armstrong incorona Ivan suo erede. Ma l’investitura di un campione può spingere i sogni ancora più su, oppure trasformarli in ossessione. La paura di non reggere le pressioni e la voglia disperata di vincere fanno cadere Ivan nella tentazione del doping. È l’estate del 2006, ha appena vinto il suo primo Giro: potrebbe respingere le accuse a oltranza, ma ha troppo rispetto per lo sport che ama, per i tifosi, per se stesso. Così ammette le colpe e la punizione arriva, durissima: due anni di squalifica. Ivan, però, è abituato a lottare: riemerge dal baratro più forte che mai grazie alla sua straordinaria forza d’animo, alla moglie Micaela, ai loro tre bambini, e stravince il secondo Giro. Perché, lo insegna la storia dello sport, il destino di un campione è quello di staccare tutti, cadere e rialzarsi per scrivere la propria leggenda.
In questa autobiografia, scritta insieme a Francesco Caielli, Ivan Basso ripercorre tutta la sua vita, raccontando la passione assoluta per la bicicletta ma anche gli amori, le amicizie, la famiglia; e, confessando senza ipocrisie gli errori commessi, ci racconta come ha trovato la voglia e la forza di tornare a essere il numero uno.

"Troppo bella", si suicida una ragazza di 24 anni



In questa foto sorride, ma Louise Noon era troppo bella per i suoi gusti. E il suo fascino l'ha portata a una lotta interiore quotidiana, un disturbo che l’ha portata al suicidio. La bella 24enne si è uccisa appena tre giorni dopo essere stata al Mental Health Act, in un reparto ospedaliero.
La madre, Claire Noon, da Great Yarmouth, Norfolk, ha detto: 'Io sono assolutamente devastata e non potrò fare a meno di pensare che se la depressione di Louise fosse stata presa più sul serio, lei sarebbe ancora con noi. 'Era una ragazza vivace, che a uno sguardo esterno, sembrava avere tutto dalla vita. Aveva un ragazzo da tre anni, una famiglia affettuosa, tanti amici, e lei era molto carina. 'Louise era circondata da gente molto malata. Uno degli altri pazienti era un uomo schizofrenico che aveva aggredito un uomo con un machete.
La ragazza aveva lavorato come cassiera a Great Yarmouth Pleasure Beach ed è stata ricoverata in ospedale il 30 giugno dello scorso anno. Aveva preso diverse compresse in un tentativo di suicidio. Il padre allora l’ha portata in una clinica specializzata in salute mentale, e ha insistito perché fosse ammessa come paziente. Il 19 luglio, dopo tre settimane, come prevede il ricovero, la Noon è stata trovata nella sua stanza con vari oggetti e una lettera di suicidio. Tre giorni dopo, è stata trovata priva di sensi nella sua camera da letto.
'Louise era stata fuori a giocare a tennis con il personale quella mattina – racconta la madre - è andata in camera sua con una pila di riviste alle 12:15. Subito dopo le 13:00 è stata trovata impiccata. Ieri un medico legale ha stabilito che ci sono stati degli errori da parte dei dottori che avevano in cura la ragazza e che hanno sottovalutato la sua malattia. La madre intanto non sa se intraprendere o meno un’azione legale, ma è convinta che i medici, vedendola sana esternamente, abbiano sbagliato e si augura che questo errore possa contribuire a salvare altre vite in futuro.

domenica 12 giugno 2011

Referendum/Domenica: Hanno votato il 41,1% degli italiani



Alle 22 di domenica sera per i referendum 2011 ha votato il 41,1% dei 47,1 milioni di italiani aventi diritto. Il dato non tiene conto dei 3,3 milioni di italiani residenti all'estero. Per il quesito numero uno (servizi pubblici locali) ha votato il 41,14%; per il quesito numero due (tariffa servizio idrico) il 41,14%; per il quesito numero tre (nucleare) il 41,11%; per il quesito numero quattro (legittimo impedimento) il 41,10%. Il quorum è vicino. Nel 2003 per i referendum alle 22 voto' il 17,5% ed il dato finale in Italia fu del 25,9%. Nel 2005 alle 22 voto' il 18,7% ed il dato finale in Italia fu del 26%. Nel 2006 alle 22 voto' il 35% ed il dato finale in Italia fu del 53,8%. Nel 2009 alle 22 voto' il 16,7% ed il dato finale in Italia fu del 24,2%. Se, per ipotesi, nessun italiano all'estero avesse votato, il quorum sarebbe raggiunto con un'affluenza in Italia del 53,5%.

venerdì 10 giugno 2011

Arrestati medici imbroglioni



Sei ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di dirigenti, medici e paramedici in servizio presso l'azienda ospedaliera `San Giuseppe Moscati' di Avellino sono state eseguite dalle Fiamme Gialle su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale irpino. I reati contestati sono peculato, falso in atto pubblico, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e truffa ai danni dello Stato.
Le indagini sono state avviate nel 2007 in seguito ad alcuni esposti di un medico dirigente che aveva ipotizzato certificazioni false. Nel corso di questi anni, i finanzieri hanno proceduto all'acquisizione di diverse centinaia di prove e riscontri tra cui l'esame di quasi 10mila cartelle cliniche. Uno degli escamotage utilizzati dagli indagati era dichiarare patologie cliniche di maggiore gravità, aumento delle reali durate dei ricoveri ospedalieri e modifica della tipologia di ricovero.
Le indagini si sono concluse con la denuncia di 22 persone accusate di aver organizzato una vera e propria truffa ai danni del servizio sanitario nazionale aggravata dalla produzione di documentazione falsa.

In aumento lavoro minorile



Più della metà dei bambini che lavorano sono impiegati in forme di lavoro pericoloso. Lo rivela l’Ilo in un’indagine presentata in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile 2011. Su un totale di 215 milioni di bambini lavoratori, 115 milioni sono impiegati in mansioni a rischio. Il rapporto intitolato “Bambini nei lavori pericolosi: quello che sappiamo, quello che dobbiamo fare”, cita una serie di studi realizzati nei paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo, che indicano come ogni minuto un bambino che lavora sia vittima di un incidente, di una malattia o ancora di un trauma psicologico legato alla sua attività professionale.
Dallo studio emerge, inoltre, che il numero totale di bambini dai 5 ai 17 anni che fanno lavori a rischio sia diminuito tra il 2004 e il 2008, anche se nella fascia d’età 15-17 anni si è registrato un aumento del 20% e i ragazzi impiegati in mansioni pericolose sono passati da 52 a 62 milioni. “Malgrado gli importanti progressi di questi ultimi dieci anni, il numero dei bambini che lavorano, e notoriamente anche in situazioni di pericolo, resta elevato- sottolinea il direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro (Bit) Juam Somavia- i governi, i datori di lavoro e i lavoratori devono collaborare per far applicare le misure necessarie a mettere fine al lavoro minorile. La persistenza di questo fenomeno chiama in causa anche il modello di sviluppo predominante. Mettere fine alle forme di lavoro che mettono in pericolo la sicurezza, la salute e la moralità dei bambini deve costituire una priorità per tutti noi”.
Lo scorso anno l’ultimo rapporto dell’Ilo registrava già alcuni progressi in vista dell’eliminazione delle forme peggiori di lavoro minorile, anche se esprimeva preoccupazione per la crisi economica che ostacolava il raggiungimento di questo obiettivo entro il 2016. Nel rapporto 2011 l’organizzazione si dice “estremamente preoccupata” per l’impatto della crisi sui minori. L’Ilo chiede inoltre di “rinnovare gli sforzi per fare in modo che “ogni bambino possa andare a scuola almeno fino all’età prevista dalla legge per lavorare”. E aggiunge che “devono essere prese rapidamente delle misure per contrastare i lavori pericolosi fatti dai bambini, che non sono in grado di far fronte ai rischi sul luogo di lavoro”. “Ogni paese deve stilare una lista di lavori rischiosi- continua l’Ilo- e mettere in atto azioni di formazione per i giovani lavoratori per renderli coscienti dei rischi, ma anche dei loro diritti e delle loro responsabilità sul posto di lavoro”. Il rapporto segnala, inoltre, che l’esposizione ai rischi può avere effetti particolarmente gravi sui bambini, il cui corpo e in pieno sviluppo. Gli autori sottolineano anche che il problema del lavoro minorile non riguarda solo i paesi in via di sviluppo ma anche gli Stati Uniti e l’Europa.

Sparatoria tra i bambini



Non ha esitato a sparare tra alcuni bambini che stavano giocando in un parco per uccidere un pregiudicato. È accaduto a Napoli, tra piazza Carlo III e il Rione Sanità. Il sicario è entrato in azione dopo una lite che era cominciata poco prima nel corso di una partitella di calcio in strada, in un altro quartiere della città. La vittima dell'agguato - Gennaro Esposito, pregiudicato con obbligo di firma - è ora ricoverato in ospedale, mentre il sicario è riuscito a fuggire.
I BIMBI GIOCAVANO - Nel parco napoletano tra piazza Carlo III e il Rione Sanità stavano giocando, come ogni pomeriggio, alcuni bambini. Questi hanno udito degli spari ed hanno visto Esposito correre nel tentativo di evitare i colpi di una pistola a tamburo sparati da un killer. Esposito, già colpito poco prima da uno o due colpi alla schiena, dopo essere caduto dalla moto guidata da un amico si è rialzato e si è diretto a piedi proprio all'interno del parco tra i bambini che, pietrificati dalla paura, si sono nascosti tra le macchine parcheggiate nei viali del parco.
Il pregiudicato ha percorso pochi metri prima di cadere nuovamente a terra. Qui è stato raggiunto dal killer che gli ha puntato la pistola alla testa probabilmente per il colpo di grazia. Esposito, a sorpresa, si è però improvvisamente rialzato ed è scappato: il sicario, nonostante la presenza dei bambini e di molte altre persone nel frattempo affacciatesi ai palazzoni del rione, non ha esitato a sparare ad altezza d'uomo prima di fuggire in sella a un motorino guidato da un complice.

lunedì 6 giugno 2011

Batterio killer: ecco come combatterlo



Sono stati i germogli di soia tedeschi mangiati crudi a scatenare l'epidemia del batterio killer Escheria Choli (Ehec) in Germania. Il ministro della Sanità della Bassa Sassonia, Gerd Lindemann (Cdu) ha comunicato, in una conferenza stampa ad Hannover, i risultati delle indagini delle autorità sanitarie tedesche. "Abbiamo identificato un prodotto che è stato fornito in tutte le località in cui si sono verificate vaste infezioni di Ehec", ha spiegato il ministro, secondocui le autorità mediche si trovano adesso "sulla pista giusta".
Già alcuni anni fa i germogli di soia avevano provocato in Asia un'epidemia analoga a quella scatenatasi in Germania, che ha provocato finora 22 vittime nel Paese, con un totale di 2.263 persone infettate. Le autorità della Bassa Sassonia hanno anche individuato un'azienda di Uelzen, che ha distribuito in varie parti del paese i germogli da consumare crudi.
La Commissione Europea ha convocato per martedì 7 giugno una riunione straordinaria del Comitato di gestione, allo scopo di discutere le misure per affrontare la crisi nel settore ortofrutticolo. A causa dell'epidemia, l'Europa registra una psicosi nei consumi di generi ortofrutticoli, con danni importanti all'economia del settore in tutti gli stati membri. Inoltre, il ministero della Sanità di Berlino ha confermato che i responsabili di Sanità e Agricoltura del governo tedesco e dei laender si riuniranno in settimana per l'analisi dell'epidemia. Restano ancora da definire ufficialmente luogo e data esatta della riunione che dovrebbe tenersi mercoledì, probabilmente nella capitale. In Germania intanto non cessano le critiche dell'opposizione sulla gestione della crisi.
In Gran Bretagna, il Centre for the Protection of National Infrustructure (CPNI), agenzia paragovernativa che opera sotto l'ombrello dei servizi di sicurezza, suona il campanello d'allarme: "In Gran Bretagna, cibo e bevande sono a rischio attacco terroristico ed è quindi il caso di aumentare i controlli per scongiurare l'ipotesi di un avvelenamento doloso delle scorte alimentari". Gli esperti del CPNI, riporta oggi il Sunday Telegraph, hanno infatti messo in guardia che la diffusione del virus E.Coli ha evidenziato la vulnerabilità della catena distributiva e l'enorme rapidità con cui l'epidemia riesce a diffondersi. Il CPNI ha quindi chiesto ai produttori, ai distributori e ai supermercati di aumentare la sicurezza presso fabbriche e magazzini e identificare gli anelli deboli della filiera. "Il Regno Unito - ha detto un funzionario dell'agenzia - soffre di un modesto rischio di contaminazione da parte di squilibrati. Ora è il caso di considerare la possibilità di contaminazione da parte di gruppi mossi da una qualche ideologia". Un'analisi che porterebbe non solo nella direzione di Al-Qaida ma anche dei dissidenti dell'Ulster e degli animalisti più esagitati.
Hanno, infine, dato esito negativo in Portogallo le analisi praticate sulle tre persone, da poco rientrate dalla Germania, che presentavano sintomi simili a quelli provocati dall'infezione da E. coli negli ammalati tedeschi. I risultati delle analisi sull'ultimo caso ancora sospetto hanno escluso la presenza dello stesso batterio.

Sorpreso in hotel con alunno, arrestato insegnante



Un insegnante di cucina dell'Istituto alberghiero di Catania, P.S., 44 anni, incensurato, è' stato arrestato dagli agenti del commissariato della polizia di Stato di Cittanova, nel Reggino, con l'accusa di violenza sessuale su minore.
L'uomo si trovava in un albergo di Cittanova, in occasione della fiera "Cittanova floreale", per promuovere la sua attività di coltivatore e commerciante di the. Secondo gli inquirenti, nel corso della scorsa notte l'insegnante avrebbe avuto rapporti sessuali con un suo alunno dell'istituto alberghiero, un ragazzo di 15 anni.
L'arrestato, dopo le formalità di rito, è stato portato nella casa circondariale di Palmi, nel Reggino, in regime di isolamento.

Yara: isolate 4 tracce di Dna dagli slip



Sono almeno quattro le tracce di Dna, appartenenti a persone sconosciute, isolate dai carabinieri del Ris di Parma, oltre ai due profili genetici (uno maschile e uno femminile) trovati su un guanto di Yara Gambirasio, di cui si ebbe notizia pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo. Ce ne sarebbero almeno altri due infatti, uno sugli slip e un altro, maschile, appartenente ad un individuo di etnia bianca, sulla maglietta. Ancora non si sa se questi ultimi due Dna appartengano o meno alla stessa persona, nè quali tracce biologiche (saliva, sudore, sangue, o altro ancora) siano state trovate per risalire ai profili genetici.
A poco più di una settimana dai funerali, il mistero sulla sua morte della tredicenne scomparsa il 26 novembre da Brembate Sopra (Bergamo) e ritrovata morta tre mesi dopo in un campo di Chignolo d'Isola, resta fitto. Le quattro tracce di Dna erano in mano ai carabinieri da tempo, ma erano tutelate dal più stretto riserbo. Tutte le tracce in possesso degli inquirenti sono già state comparate nelle scorse settimane con gli oltre duemila Dna raccolti in questi mesi di indagini, purtroppo senza alcun risultato. Sarebbero dunque profili di persone venute a contatto con Yara e che la ragazzina forse non conosceva, ma non è detto che appartengano tutti ai suoi assassini. Se davvero così fosse, la tredicenne potrebbe essere stata vittima non di una o due persone, ma di un gruppo, oltretutto così ben organizzato che, a parte poche tracce di Dna, non ha lasciato altri indizi.

Maturità: ecco il tototema



La tragedia di Fukushima e la guerra in Libia. L'immigrazione e l'Unità d'Italia. A tre settimane dalla prima prova scritta della Maturità 2011, scatta la corsa al "tototema". E' un esercizio spesso inutile, visto che molte ipotesi vengono smentite regolarmente all'apertura delle buste. Ma d'altra parte, oltre a essere una tradizione consolidata e amplificata ai tempi di Internet (prima si basava sul classico "passaparola"), può avere un effetto positivo. L'allerta, infatti, riguarda sempre diversi argomenti. E inevitabilmente spinge gli studenti a informarsi e a prepararsi.
ATTUALITA' - L'homepage di Studenti.it offre una vera e propria "top ten" degli argomenti d'attualità più cercati dai maturandi. Il maggior numero di richieste va a "tema sull'immigrazione". Seguono poi "energia nucleare", "unità d'Italia" e "guerra in Libia". Altri argomenti: tema su Giovanni Paolo II per via della sua beatificazione, l'uomo davanti alla catastrofi naturali, tema che si collega a quello del nucleare in riferimento al terremoto in Giappone e al successivo tsunami. L'attualità è sicuramente ricca di possibilità ma richiede anche approfondimenti che spesso per gli studenti non sono facili. Per esempio: il 9 settembre 2011 ricorre il decimo anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle. E Osama Bin Laden è stato ucciso nel blitz in Pakistan il 2 maggio di quest'anno. Anche questi fatti possono essere oggetto di un tema di attualità, così come il fatto che il 2011 è l'anno Internazionale del Volontariato. Insomma, i temi di attualità e storici potrebbero davvero essere tanti, come sempre accade, e non sempre di facile approccio. Inoltre va tenuto conto che è meglio non puntare su fatti troppo recenti: il ministro sceglie le tracce con largo anticipo.
TEMA STORICO E LETTERARIO - I 150 anni dell'Unità d'Italia (oltre al versante che riguarda l'attualià) trascina con sé parecchi possibili filoni, dai momenti cruciali del Risorgimento, ai personaggi principali, da Garibaldi a Mazzini, che potrebbero essere argomento del tema con indirizzo storico. Ma la stessa cosa vale per la Libia, con il passato coloniale dell'Italia (la conquista risale a quasi un secolo fa, 1912). Per quanto riguarda, invece, l'analisi del testo gli autori più gettonati al momento sono Giuseppe Ungaretti e Gabriele D'Annunzio. Skuola.net spiega le sue scelte sostenendo una sorta di calcolo delle probabilità: per esempio il ministero negli ultimi anni non ha ancora preso in considerazione appunto D'Annunzio, ma anche Pascoli e Calvino. Poi vanno considerate le ricorrenze. Quest'anno cadono il 140° anniversario della nascita di Grazia Deledda e il 150° anniversario dalla nascita di Italo Svevo, che però era già nelle tracce del 2009.

Ancora guai per Balotelli



Mario Balotelli, attualmente attaccante del Manchester City, la mattina dell'8 giugno 2010, si trovava all'interno del rione dei Puffi, nel quartiere napoletano di Scampia, "in compagnia di due elementi di spicco di due dei più potenti clan della periferia nord di Napoli, ovvero Salvatore Silvestri, del clan Lo Russo, e Biagio Esposito, del clan degli Scissionisti". È quanto riferisce un'informativa consegnata alla Dda di Napoli dai carabinieri del gruppo investigativo di Castello di Cisterna e di cui parla oggi il quotidiano Il Mattino.
L'informativa si basa sulle rivelazioni di una fonte fiduciaria "la cui attendibilità risulta essere già provata. La fonte asseriva che proprio il Balotelli - scrivono i carabinieri - che si trovava a Napoli in occasione del premio Golden Goal, aveva chiesto di visitare i famigerati luoghi dello spaccio di Scampia tanto pubblicizzati nelle cronache e che per soddisfare la sua richiesta la 'paranzà dei Puffi gli ha mostrato le modalità con cui si consuma lo spaccio quotidiano». Inoltre, successivamente Balotelli sarebbe stato «ospitato in una dependance del rione per scattare delle foto ricordo con il Silvestri, con l'Esposito e con altre persone ivi presenti".
Mino Raiola, procuratore di Mario Balotelli, commenta così l'informativa dei carabinieri sulla presenza del giocatore del Manchester City a Scampia: "Non confermo e non smentisco, solo perchè non so come sono andati realmente i fatti e se questi fatti si siano verificati. Quel che di sicuro è che Balotelli non ha avuto mai alcun tipo di rapporto con la criminalità organizzata. Se, e ripeto se, Mario è effettivamente andato a Scampia perchè curioso di vedere quei luoghi tristemente noti, ha voluto solo soddisfare una curiosità. Certamente non sapeva che le persone con le quali si accompagnava erano legate ai clan come scrivono i carabinieri. Intorno al mondo del pallone gira tanta gente, impossibile sapere con chi si ha a che fare. E comunque questo riferimento a Balotelli nulla c'entra con le scommesse".

Si allarga il calcio scommesse anche alla serie A



Si allarga a macchia d'olio lo scandalo scommesse. Nell'edizione odierna il quotidiano "La Repubblica" svela i nomi delle società di serie A tirate in ballo da Marco Pirani nell'interrogatorio davanti al gip di Cremona: sono Roma, Fiorentina, Genoa, Cagliari e Lecce.
Pirani al momento non ha fornito nessun tipo di riscontro. "Ha raccontato spontaneamente delle 'tre partite sicure' giocate dall'associazione premettendo però di non aver avuto una conoscenza diretta di chi, come e per quanto avesse indirizzato le gare", fa sapere il quotidiano diretto da Ezio Mauro.
Martedì sarà interrogato di nuovo, stavolta dal pm, che gli chiederà di essere più preciso e di rivelare i nomi delle persone coinvolte. Le partite sarebbero state truccate per garantire agli scommettitori un "over", e cioè un risultato con almeno tre reti totali. Un po' come Inter-Lecce, un'altra partita entrata nell'inchiesta.
Intanto il Siena, dopo l'Atalanta, trema. Secondo le rivelazioni di Massimo Erodiani i il club toscano avrebbe pagato i giocatori del Sassuolo per vincere la partita (poi finita 4-0).

venerdì 3 giugno 2011

Parla Michele Misseri



Parla ancora con i giornalisti Michele Misseri, uscito poco fa dalla sua abitazione per dare un po' d'acqua e potare le piante del giardino della villetta di via Deledda. Si è avvicinato al cancello e rispondendo alla domanda: "Quando porterai un fiore sulla tomba di Sarah?", la nipote uccisa il 26 agosto scorso ad Avetrana, il contadino ha detto: "Non è ancora il momento. Ma ci andrò quando uscirà il colpevole".
Ai cronisti che gli chiedono: "ma allora Michele non sei tu il colpevole?", Misseri prima resta in silenzio e poi, riferendosi ai magistrati, risponde: "Stanno facendo tutto loro".
L'uomo resta indagato per l'omicidio di Sarah, il vilipendio e la soppressione del cadavere della nipote. In carcere per concorso in omicidio e soppressione di cadavere ci sono la figlia di Misseri, Sabrina e la moglie Cosima, zia di Sarah. L'altra figlia Valentina è a casa col padre e, quando si è accorta che l'uomo stava parlando senza controllo con i giornalisti, è uscita di corsa in giardino e ha portato via il padre prendendosela con le troupe che dal giorno della scarcerazione di Misseri presidiano la loro abitazione

Violenze sulla moglie malata, condannato a 5 anni



Purtroppo la vittima non saprà mai che il suo aguzzino, il marito, è stato condannato a cinque anni per averla maltrattata, percossa e umiliata nel corso del suo lungo calvario di malata di cancro durato dal 1994 al 2009. La donna è spirata un mese dopo avere trovato il coraggio di andarsene di casa e avere denunciato le sevizie. Il fatto è accaduto a Verona, protagonista una famiglia di origine ghanese ma da anni residente nel capoluogo scaligero. Le accuse in capo al marito sono pesantissime. La donna, malata e in chemioterapia, negli anni è stata picchiata, le è stato sottratto cibo, calore, l'uomo acquistava da mangiare solo per sé e per il figlio minore e la lasciava dormire al freddo.
A più riprese, si legge nell'articolo, l'uomo avrebbe intimato alla moglie malata di non andare più a curarsi, avrebbe preteso rapporti sessuali ma al rifiuto della donna che non si sentiva bene avrebbe scatenato la sua ira. Ai maltrattamenti fisici, vere e proprie violenze con calci e pugni, si aggiungevano anche le mortificazioni psicologiche verso una persona inerme e stremata dalla malattia.

Calcioscommesse: ci risiamo



Si allarga l'inchiesta sulle partite truccate. Nel mirino 18 match: 16 gli arresti. Domiciliari per l'ex capitano della Lazio, Beppe Signori. Accuse a Bettarini e Doni. Nello scandalo c'era chi come Antonio Bellavista contattava i giocatori. Chi invece come Marco Paoloni accomodava le partite. E poi gli scommettitori come Beppe Signori. Ma non solo. C'era anche chi investiva per riciclare denaro sporco: "La criminalità organizzata ai più alti livelli" sostiene il gip Salvini. Falsate Serie B e C Pro, lo scandalo potrebbe coinvolgere anche la serie A. Spunta il nome di Daniele De Rossi. Il portiere Paoloni: "Gioca l'over, ho appena parlato con De Rossi...". L'atleta della Roma viene citato dopo il 4-3 col Genoa, ma in quella gara non scese in campo. Attesa per gli interrogatori.
LE INTERCETTAZIONI/"Siamo andati a Bologna a parlare con uno che ha fatto duecento gol..". Le minacce al portiere Marco Paoloni: "La gente ti viene a sparare…i soldi a me…velocemente". Bettarini che parla con Bellavista: "Dammi la chicca".

mercoledì 1 giugno 2011

Il telefonino porta il cancro



L'uso dei telefoni cellulari e di atri apparati di comunicazioni wireless
"potrebbero causare il cancro negli essere umani". Lo ha decretato l'agenzia per la ricerca contro i tumori dell'Organizzazione Mondiale della Salute.
- I campi elettromagnetici delle radio frequenze generati da questi apparati possono causare il cancro "a causata dell'aumento di rischio per il glioma, un tipo di cancro al cervello maligno", riferisce uin uno studio l' International Agency for Research on Cancer (IARC) dell'Oms.
Un gruppo di 31 esperti riuniti a Lione in Francia nei giorni scorsi "ha stabilito questa classificazione (di rischio) basandosi sul riesame delle prove sugli esseri umani frutto di (precedenti) studi epidemiologici", ha chiarito Jonathan Samet, presidente del gruppo di lavoro. In pratica sin da quando i cellulari sono apparsi, a meta' degli anni '80, si diffusero timori che il loro uso potesse causare danni al cervello. Altri studi hanno confermato questa paura come altri l'hanno esclusa. Questa volta e' il crisma dell'ufficialita' dell'Oms di Ginevra ad attribuire maggior peso al legame tra l'uso dei cellulari e il rischio di sviluppare un tumore.

Gucci presenta gli Eco-Occhiali



Gucci, uno dei marchi leader mondiali nel mercato del lusso, e Safilo, leader mondiale nell’occhialeria di alta gamma, annunciano il lancio di 4 nuovi modelli realizzati in modo sostenibile.
Il prossimo mese di agosto è previsto il lancio sul mercato di quattro modelli prodotti con un acetato innovativo che, rispetto a quello tradizionale utilizzato nelle montature, contiene una percentuale di materiale di origine naturale molto più elevata. Questo acetato è stato creato in due colorazioni esclusive per gli occhiali Gucci, nei toni dell’avana fiammata con sfondo rosso oppure con sfondo verde, che richiamano il celebre web del marchio.
Sempre ad agosto, il segmento Gucci Eyeweb, dedicato a un pubblico giovane e dinamico, particolarmente attento e sensibile alle tematiche ambientali, presenterà due occhiali da sole bio-based realizzati con un materiale naturale derivato dai semi di ricino. Questo prodotto possiede le stesse caratteristiche di comfort e qualità dei migliori materiali plastici oggi utilizzati nel settore dell’occhialeria, ma con in più una rilevante componente di origine naturale che contribuisce all’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 nel processo produttivo del materiale stesso.
Entro il primo semestre del 2012 sarà poi presentato un nuovo packaging per gli occhiali eco-sostenibile, studiato anche per ridurre ingombri e processi di produzione, nell’ottica di una progressiva riduzione dell’impatto ambientale. Carta certificata FSC sarà inoltre utilizzata per i cataloghi eyewear.
Gucci e Safilo stanno infine lavorando insieme per la creazione di un innovativo prototipo realizzato con un materiale alternativo alla plastica. Le due aziende continuano dunque insieme nel percorso della sostenibilità, supportate dai valori umani, etici e sociali che hanno sempre caratterizzato la storia di queste due prestigiose realtà italiane della moda e del lusso.
Nel 2004 Gucci si è distinta come una delle prime realtà nel suo settore ad avviare volontariamente un processo di certificazione in materia di Responsabilità Sociale d’Impresa (SA 8000) lungo tutta la sua filiera produttiva. La certificazione – relativa alle supply chain della pelletteria, gioielli, calzature, abbigliamento e polo logistico – riguarda valori quali l’etica di business, il rispetto delle persone, salute e sicurezza sul luogo di lavoro e i diritti e le pari opportunità dei lavoratori. In termini di attenzione verso l’ambiente, Gucci ha avviato nel 2010 un programma di iniziative eco-friendly per la progressiva riduzione dell’impatto delle attività dell’azienda sull’ambiente. Al centro di tali iniziative, c’era la creazione di un nuovo packaging pensato per limitare l’impiego di materiale, realizzato esclusivamente con carta certificata FSC (Forest Stewardship Council) e riciclabile al 100%. Contemporaneamente, Gucci ha presentato in tale occasione un ambizioso programma di attività sostenibili, che riguardano, tra l’altro, la progressiva sostituzione di materiali in carta, l’ottimizzazione del carico trasportato, al fine di ridurre il trasporto su strada e le conseguenti emissioni di CO2, l’ottimizzazione del parco macchine e un programma volto a limitare il consumo di energia nei negozi. Il marchio di lusso fiorentino ha inoltre ottenuto recentemente la certificazione ambientale secondo gli standard 14001.

Presentato Conte alla Juve



CONTE, "LA BASE DELLA JUVE E' BUONA NON SERVONO RIVOLUZIONI" - "Mi sono guadagnato la Juve, me la sono sudata. Per me è un ritorno a casa, l'ho sempre sognato. L'obiettivo è tornare a essere protagonisti, possiamo fare grandi cose". Antonio Conte inizia la sua seconda avventura alla guida della Juventus. La prima da allenatore. "Quando ho iniziato la carriera da tecnico mi ero dato quest'obiettivo. È un motivo di orgoglio e soddisfazione. L'obiettivo è riportare la Juventus dove merita di stare e dove i tifosi si aspettano che arrivi. La Juve deve tornare ad essere protagonista". Quanto servirà per far tornare la Juventus al top? "Chi ha tempo, non aspetti tempo". L'ottimismo regna sovrano e non si fanno proclami di rivoluzioni sul mercato: "Ci sono i presupposti, a cominciare dalla società, per fare grandi cose. Non vado allo sbaraglio, qui c'è un progetto per costruire qualcosa di importante. La Juve parte da una buona base anche se non arriva da un campionato felicissimo. Conto sulle motivazioni e sulla voglia di riscatto del gruppo. C'è da aggiustare, non da rifare tutto". Nello spogliatoio, il tecnico ritroverà giocatori che ha avuto come compagni: "Del Piero e Buffon devono rappresentare un valore aggiunto da tutti i punti di vista. Sanno cos'è la juventinità, sanno cosa significa vincere e cosa serve per farlo. Al di là delle scelte tecniche, devono rappresentare un valore aggiunto". E le voci di mercato secondo cui la Juve ha scelto Conte dopo aver capito di non poter arrivare ad altri allenatori? "Non è importante come si parte, è importante come si arriva. E io sono arrivato primo". Prima o poi, dice, dal campo arriveranno le risposte per gli scettici che giudicano il tecnico poco esperto per la panchina bianconera: "Il tempo è sempre galantuomo...".

Spuntano altre tre chirichetti per Don Seppia



"Durante la confessione, eravamo seduti l'uno di fronte all'altro. Non eravamo nel confessionale ne' c'era la sua scrivania a dividerci. Ricordo che mi mise una mano sul ginocchio e prese a dondolarsi avanti a indietro, strusciando la mano. Mi disse che mi pensava molto". E ancora: "Qualche volta, scherzando, mi toccava per farmi il solletico" e "Don Riccardo ha dimostrato un interesse specifico per me. Voleva incontrami da solo. Mi ha chiesto incontri personali.
E, una volta, un mio amico lo ha visto in ufficio mentre guardava immagini pornografiche in internet". Sono queste alcune delle testimonianze rese da tre chierichetti ai carabinieri del Nas di Milano nell'ambito dell'inchiesta su presunti abusi sessuali e cessione di stupefacente da parte del parroco della chiesa dello Spirito Santo di Sestri Ponente, don Riccardo Seppia. I chierichetti, secondo quanto emerge dalle annotazioni dei militari, gravitavano nella chiesa di don Seppia. Avevano tutti eta' compresa tra i 14 ed i 16 anni. Don Seppia, secondo quanto risulta dagli atti d'inchiesta - attraverso una fitta corrispondenza sms li coinvolgeva inizialmente nelle attivita' della chiesa, passando quasi immediatamente ad inviare loro messaggi tesi a creare un rapporto personale diretto. Quindi li invitava a trascorrere del tempo da soli con lui. Questi tre ragazzini si affiancavano al chierichetto che don Seppia avrebbe tentato di violentare, episodio per cui il sacerdote e' attualmente detenuto.
Ecco il racconto del ragazzino: "Si dondolava lateralmente alle mie spalle da una parte e dall'altra - riferisce agli inquirenti - con un contatto fisico tra la sua pancia e la mia schiena. In quell'occasione mi sono molto arrabbiato". Il giovane nega tuttavia che vi sia mai stato un bacio tra lui e il sacerdote, fatto che invece don Seppia riferisce chiaramente in un sms al suo confidente e complice, l'ex seminarista Emanuele Alfano. "Non ha mai provato a baciarmi - dice il ragazzo nell'interrogatorio del 14 maggio scorso - o a fare qualcosa del genere se non in una circostanza in cui mi diede una pacca sul sedere" e "nella circostanza in cui siamo rimasti soli in sacrestia non ha fatto nulla del genere perche' mi sarei divincolato e me ne sarei andato".
Nell'interrogatorio del 17 maggio, racconta ancora il ragazzo: "Tutto e' iniziato quando don Seppia mi ha chiesto il cellulare per aiutare i chierichetti piu' giovani. Ha iniziato a mandarmi sms e a farmi telefonate anche in tarda serata che mi davano fastidio". Don Seppia si firmava "Don". Diceva al ragazzo di essergli "vicino", di pensarlo "molto". Gli chiedeva di andare a trovarlo a casa, di dire alla madre di andare a scuola e invece di andare da lui. "Mi chiedeva come mai un ragazzino carino come me non avesse la fidanzata - riferisce ai Nas - Poi mi e' stato detto che il Don e' omosessuale. Non lo sapevo, con lui ero impreparato". I quattro chierichetti compaiono nel fitto scambio di telefonate e messaggi con Alfano. In queste conversazioni scompare ogni forma di censura. Don Seppia e Alfano scambiano commenti, cercano strategie per avvicinare i ragazzini. "Invitalo a mangiare una pizza, vedrai che ci sta" scrive il sacerdote all'ex seminarista. "Magari, non mi considera proprio" replica Alfano. Nelle prossime ore intanto il gip di Genova Annalisa Giacalone depositera' la nuova ordinanza con cui dovrebbe disporre la custodia cautelare del sacerdote, accusato di tentata violenza sessuale, induzione alla prostituzione minorile, offerta di stupefacenti a minori e detenzione di materiale pedopornografico. Venedi' l'avvocato difensore Paolo Bonanni discutera' il Riesame al tribunale di Milano. "Don Seppia non ha mai consumato rapporti sessuali con minorenni - dice Bonanni - Le cessioni di droga sono solo verso adulti. In quanto all'induzione alla prostituzione minorile, non esiste alcuna prova per dimostrare che lo abbia fatto"