lunedì 24 ottobre 2011

Spoleto, trovati corpi di suocero e genero. E' giallo.



Due morti, ritrovati non molto lontani l'uno dall'altro, a poche ore di distanza, entrambi uccisi da un colpo d'arma da fuoco. Un anziano di 83 anni e un uomo di 50. A unirli la parentela: erano suocero e genero. Teatro della tragedia, sui cui contorni sta indagando la polizia, la frazione di San Giovanni di Baiano, vicino Spoleto. L'ipotesi più probabile al momento: omicidio-suicidio.
L'anziano è stato trovato morto nella sua abitazione, ucciso con un colpo di pistola alla testa. Era riverso in terra, con la ferita di arma da fuoco alla nuca. A trovarlo, in tarda mattinata, la nipote. L'appartamento, dal quale sembra non fosse stato portato via nulla, si trova in un edificio al primo piano, mentre al secondo piano abitava il genero,
In serata è stato poi ritrovato il corpo del genero - un imprenditore edile, separato da qualche tempo dalla figlia dell'anziano - in un terreno agricolo non lontano dal luogo del delitto: l'uomo, secondo gli investigatori, si sarebbe sparato alla testa un colpo di pistola, una calibro 7.65 regolarmente denunciata. Probabilmente, ipotizza la polizia, la stessa arma che ha ucciso il suocero. Ma su questo punto gli accertamenti sono ancora in corso.
L'ipotesi sulla quale stanno procedendo i poliziotti è dunque che si sia trattato di un omicidio-suicidio, forse come esito di una serie di contrasti tra suocero e genero, probabilmente per motivi economici. Non è stato chiarito, comunque, se i due avessero litigato proprio prima del omicidio.

Terremoto in Turchia. Circa 1000 le vittime



Un terremoto, di magnitudo 7,3 della scala Richter, ha colpito domenica la Turchia. Il sisma è avvenuto a 19 chilometri a nord-est di Van, a una profondità di 7 chilometri. Una prima stima è arrivata dall'istituto di sismologia Kandill di Istanbul: le vittime sarebbero tra 500 e 1000. L'epicentro del sisma, ha precisato l'Osservatorio sismologico, è stato localizzato nel villaggio di Tabanli, sempre nella provincia di Van, a circa 5 chilometri di profondità. Il terremoto è avvenuto alle 13:41 locali (le 12:41 italiane) ed è stato avvertito fra l'altro a Diyarbakir, Sirnak, Siirt, Batman e Mardin.
Terremoto in Turchia
Guarda la galleryCENTRO VULCANOLOGIA ITALIA STIMA FINO A 10MILA VITTIME - Potrebbe oscillare tra l'1% ed il 5% della popolazione colpita il tasso di mortalità probabile del terremoto nella provincia orientale turca di Van. È questa la stima di Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti (Cnt) dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), confermando che la magnitudo del sisma è stata di 7,2-7,3 gradi. «Calcolando che gli abitanti colpiti dal terremoto sono 370 mila, in base ai precedenti sismi in Turchia, Pakistan, Afghanistan e Iraq, si può ragionevolmente stimare in circa 10 mila il numero di vittime, ovvero tra l'1% il 5% degli abitanti», spiega Selvaggi. Il sisma, avendo avuto un epicentro superficiale (entro i 10 km di profondità), aggiunge l'esperto, «ha avuto un forte carico distruttivo. E la stima ufficiale delle vittime, che oscilla tra 500 e 1000 - rileva -, come avviene sempre nelle prime ore è molto imprecisa. Credo che il carico distruttivo di questo sisma, sulla base della nostra osservazione di sismi analoghi, potrà darci numeri molto superiori a 1000 morti, forse anche oltre i 10 mila».
Un numero di vittime così elevato, secondo Selvaggi, è spiegabile con la vulnerabilità delle abitazioni: «È il problema fondamentale perchè le costruzioni sono scadenti. Non conosco Van, so che ci sono costruzioni di buona qualità - continua - ma anche molte non sicure. Un terremoto di magnitudo superiore a 7 in una città densamente abitata, in una zona sismica con costruzioni non molto ben fatte è una tragedia annunciata». «Tutta la fascia che corre dall'Himalaya fino alle nostre Alpi - precisa il direttore del Cnt - è soggetta ai movimenti della placca indiano-arabica e africana, che si sposta verso nord rispetto a quella euro-asiatica, dando origine a una collisione che libera l'energia che si trasforma nei terremoti». L'area di Van era stata già colpita da un terremoto nel 1976, leggermente inferiore come magnitudo (7.0) e che fece circa 4.000 vittime. In Turchia l'evento recente più disastroso è quello del '99 a Izmit, con 20-25 mila morti. Sisma della magnitudo di Van, ricorda Selvaggi, «ne sono stati registrati parecchi negli ultimi anni. Penso a quello in Cina del 2008, ma anche a quelli in Giappone e Nuova Zelanda dove però, grazie alla prevenzione, si è riuscito a sopportare meglio il carico distruttivo. Costruire bene - conclude - è l'unica vera forma di prevenzione».

E' morto Sic. La mamma: non piangete



MAMMA ROSSELLA: "Solo questo: "Non piangete per lui, Marco non avrebbe mai voluto vedervi piangere".
SIMONCELLI: UNA VITA IN SELLA A 'SGASARE', TRA AMICI E RIVALI - La capigliatura folta, il fisico imponente non certo comune nel mondo delle due ruote e poi soprattutto quello spiccato accento romagnolo, una simpatia travolgente che sommata al talento in pista sembrava doverne fare l'erede naturale di Valentino Rossi, col quale sognava anche un giorno di poter correre nella stessa squadra. Il motomondiale con Marco Simoncelli perde piu' di un pilota, perde un ragazzo normale, sempre disponibile, schietto, pronto alla battuta, che in pista non si risparmiava mai, anche a costo di far arrabbiare gli avversari. Simoncelli, Super Sic, era questo e non solo. Le moto erano la sua vita da quando, come racconta lui stesso su Facebook, a 4 anni i genitori gli regalano una Suzuki 50 minicross. "E cosi' ho iniziato a sgasare nei campi intorno a casa", ricordava il centauro di Cattolica. Che a 7 anni comincia la sua carriera, girando per sei stagioni con le minimoto prima di passare alle 125, con cui vince, nel 2002, il campionato europeo col team Aprilia-Matteoni. Poi il debutto nel motomondiale, un sogno ad occhi aperti per Simoncelli che debutta nel Gran Premio della Repubblica Ceca, chiamato a sostituire Jaroslav Hules nelle ultime 5 gare. Cresce Marco, arriva la prima pole nel 2004 mentre un anno dopo riesce a vincere anche la prima gara, in Spagna. Passa alla 250 e il carattere un po' fumantino di Super Sic lo porta a qualche incomprensione con la Gilera e col capotecnico, tanto che gli tolgono anche la moto ufficiale. Ma nel 2008 il suo talento esplode.

venerdì 7 ottobre 2011

Barletta da l'addio alle 5 operaie



La città si stringe al dolore dei familiari durante i funerali delle 5 donne morte nel crollo della palazzina a Barletta. Per l'ultimo saluto anche Nichi Vendola, insieme a Camusso, Bonanni e Centrella. Sul palco la corona di fiori del presidente della Repubblica. "Le loro bare ci danno ancora tristezza, e, forse, anche rabbia - ha detto nell'omelia l'arcivescovo Pichierri - solo la parola di Dio ci ridona la fede, la speranza, la carità che devono sempre contrassegnare la vita del cristiano e di quanti sono aperti alla ricerca di Dio. Il testo della Sapienza ci fa guardare oltre i sensi, facendoci comprendere il valore della vita umana secondo il disegno di Dio che ce l'ha donata: 'Vecchiaia veneranda è una vita senza macchia". "Le cinque donne che il Signore ha 'rapito' a sé erano tutte impegnate nel loro dovere quotidiano, anche la più piccola, Maria, che, uscita da scuola, andava ad incontrare i genitori sul posto di lavoro".
LE BARE- Un lungo applauso ha accolto i feretri. Una bara bianca accoglie Maria Cinquepalmi, la figlia del titolare del laboratorio di confezioni, uccisa come le operaie dalle macerie della palazzina di via Roma 5. Tantissime le corone di fiori e molti gli striscioni tra la tantissima gente che ha ripempito la grande piazza di Barletta, tra cui spicca quello delle "Operaie del settore tessile-manufatturiero". Anche i lavoratori della zona industriale hanno voluto rendere omaggio, e sono usciti dalle fabbriche al passaggio dei carri funebri che arrivavano dall'obitorio del Policlinico di Bari. Anche gli automobilisti si sono fermati e sono usciti dalle vetture: in genere si tratta di lavoratori che stavano raggiungendo gli stabilimenti dopo la pausa pranzo o per il cambio turno.
I FIORI DI NAPOLITANO- In piazza Aldo Moro c'è un grande palco, listato a lutto con un panno viola con la corona di fiori del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che non ha dimenticato la strage delle operaie: "Attenzione - ha detto parlando a Biella - i meridionali a volte lavorano in condizioni bestiali. A Barletta quelle giovani donne lavoravano in nero per 3,95 euro l'ora. E' lo specchio di un'economia arretrata, fragile, di un'Italia che fatica e produce come può".
EMESSI NOVE AVVISI DI GARANZIA - Nell'ambito dell'inchiesta sul crollo della palazzina di via Roma a Barletta, coordinata dal sostituto Giuseppe Maralfa della Procura di Trani sarebbero stati emessi 9 avvisi di garanzia. Al momento non sono noti i nomi dei destinatari degli avvisi

Morto Steve Jobs papà di apple



Il mondo ha perso un visionario", "un grande innovatore" che "ha trasformato le nostre vite". L'omaggio piu' evocativo a Steve Jobs, il patron-fondatore di Apple sconfitto da un tumore a 56 anni, e' arrivato dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Il patron della Mela ha sempre rimarcato di voler vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo e per questo "ha trasformato le nostre vite - ha proseguito il presidente degli Stati Uniti - ridefinito il mondo dell'industria, riuscendo in una delle piu' rare prodezze della storia dell'umanita': ha cambiato il modo in cui ciascuno di noi vede il mondo".
L'uomo simbolo dell'era digitale ha perso dopo sette anni la sua battaglia contro il cancro. "Apple ha perso un genio visionario e creativo e il mondo un uomo speciale" lo ha ricordato la societa' di Cupertino che ha invitato i lettori a scrivere messaggi sul web, arrivati a fiumi al punto da stabilire il record di coinvolgimento emotivo nella rete. Non sono mancati i commenti sarcastici sulla rivalita' tra Apple e Microsoft. "E' morto Steve Jobs, vediamo se Bill Gates gli copia pure questa" si legge in una pagina Facebook. Eppure l'amico-nemico non ha fatto mancare il suo tributo: "Mi manchera' immensamente" ha detto Gates.
Il papa' della Apple aveva formalmente lasciato la carica di amministratore delegato al suo braccio destro, Tim Cook, lo scorso mese di agosto, dopo 35 anni di inarrestabile ascesa nel mondo dell'IT. L'ultima sua creatura, l'Ipad, lanciata nel 2010, ha stregato il pubblico tanto quanto l'IPhone, l'Ipod o Itunes. L'ultima sua apparizione pubblica risale allo scorso 7 giugno quando Jobs, provato e dimagrito, aveva partecipato alla seduta del consiglio comunale di Cupertino per presentare il progetto di un nuovo campus aziendale.