lunedì 9 luglio 2012

Fa il bagno nel lago di Como. E' morto il ragazzo di 14 anni

E' stato trovato morto il ragazzino di 14 anni inghiottito nel tardo pomeriggio di domenica dalle acque del Lago di Como a Gera Lario dove si era immerso pur non sapendo nuotare. Il cadavere e' stato avvistato poco prima di mezzogiorno ad una ventina di metri dalla riva e adagiato sul fondo. William Caraccio, residente a Domaso, insieme alla mamma e alla sorella nel pomeriggio di domencia si era portato sulla spiaggia a Gera Lario. Attorno alle 17 e' entrato in acqua a pochi metri dalla riva e si e' messo a giocare nel tentativo anche di imparare a stare a galla. Dalla spiaggia mamma e sorella gli davano delle indicazioni. Poco dopo e' sparito, senza nemmeno un grido di aiuto. Non appena i famigliari se ne sono accorti hanno lanciato l'allarme mobilitando la macchina dei soccorsi che ha visti impegnati anche due elicotteri, uno dei pompieri e l'altro dell ospedale Niguarda di Milano. Sospese a tarda serata, le ricerche sono riprese all alba. La zona dove si e' compiuta la tragedia e' quella dove sfocia il torrente San Vincenzo, un punto indicato dagli esperti ma anche dai residenti, come piuttosto pericoloso essendo percorso da forti correnti. William potrebbe essere stato catturato da un mulinello (non rari in quella zona) e trascinato sott'acqua. Sul posto hanno operato anche i vigili del fuoco di Dongo e i carabinieri di Gravedona.

Milano: violenza a colpi di machete

Notte di terrore in una Milano semi deserta con due aggressioni a scopo di violenza sessuale e una rissa tra extracomunitari a colpi di machete. La lite è avvenuta domenica sera, verso le 23,30, in via Baldinucci, tra un gruppo di extracomunitari. Delle quattro persone ferite a colpi di machete, due - riferisce l'Azienda regionale emergenza - sono state trasportate in codice rosso all'ospedale Niguarda e al Policlinico, due in codice giallo al Sacco e al Fatebenefratelli. Il più grave è un 27enne portato in codice rosso a Niguarda. Gli altri feriti sono un 48enne, un 29enne e 25enne. La polizia, intervenuta dopo diverse chiamate arrivate al 113, ha poi trovato poco distante, in piazzale Nigra, altri tre egiziani con abiti sporchi di sangue. Tutti e 7 sono stati arrestati per rissa aggravata. Sul luogo dell'aggressione gli agenti hanno trovato coltelli, spranghe, cinghie e cocci di bottiglia. Sempre nella notte due giovani straniere, una ecuadoriana di 35 anni e una greca di 27, hanno subito due aggressioni scopo sessuale. La prima è stata aggredita all’alba in via Cenisio, periferia nord-ovest, da quattro uomini che poi sono riusciti a fuggire. La seconda, invece, in una casa privata di via Malaga, da due conoscenti che l’hanno attirata nel loro appartamento con la scusa di una festa. Stando alla denuncia della donna sudamericana, la vittima stava rincasando intorno alle 5 quando è stata avvicinata da due uomini di carnagione scura, alti circa 1.80, fisico atletico, capelli lunghi e treccine, che l'hanno spintonata e minacciata: "Non urlare che ti ammazziamo". I due aggressori hanno poi spinto, palpeggiandola, la donna contro una vettura con a bordo altri due uomini, e hanno tentato di farla entrare a bordo. Invano: la vittima ha avuto la meglio ed è riuscita a scappare e a dare l’allarme al 113. Quando la polizia è arrivata dei quattro non c’era già più traccia. L’ecuadoriana è stata portata all'ospedale Sacco con diverse ferite, lievi. Sono stati denunciati, invece, gli aggressori della giovane greca, un italiano e un tedesco entrambi 21enni. I due avevano invitato a casa loro, in via Malaga, la donna con la scusa di una festa ma poi l’hanno palpeggiata e costretta a un rapporto orale, nonostante i suoi ripetuti rifiuti. La giovane è scappata e li ha denunciati.

Racket del "caro estinto": 45 ordinanze custodia a Napoli

La Squadra Mobile della Questura di Napoli sta dando esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 45 persone per reati che vanno dall'associazione per delinquere, al falso in atto pubblico e corruzione. Il provvedimento colpisce dipendenti cimiteriali, medici legali e titolari di imprese funebri. Le indagini hanno evidenziano l'esistenza di corruzione fra personale impiegato nei cimiteri equello infermieristico negli ospedali che intascavano mazzette da alcuni gestori di imprese di onoranze funebri.

Paura a Pisa, un aereo costretto a rientrare

È durata mezz’ora, domenica sera, l’emergenza sui cieli di Pisa e di Livorno per un Airbus della compagnia spagnola Vueling diretto a Barcellona. L'aereo è stato costretto intorno alle 19.30 a compiere un atterraggio d'emergenza poco dopo il decollo a causa, secondo quanto emerso, di alcuni problemi agli alettoni. Subito dopo il decollo, sempre secondo quanto emerso, l'equipaggio dell'airbus ha riscontrato le anomalie e ha chiesto alla torre di controllo di rientrare. E' immediatamente scattata la procedura d'emergenza stabilita dagli standard internazionali di sicurezza: l'aereo ha sorvolato la zona di Pisa per alcuni minuti in attesa di consumare carburante prima dell'atterraggio, mentre tutti i mezzi antincendio si sono schierati sulle piste. Poi l'aereo e' tornato a Pisa, atterrando senza problemi. Tutti i passeggeri sono stati fatti scendere e sono ripartiti con un altro aereo.

Inondazioni in Russia, 171 morti. Lutto per le vittime.

La Russia vive una giornata di lutto per le 171 vittime delle inondazioni senza precedenti che hanno colpito la costa del Mar Nero nel sud del Paese, mentre la stampa attacca le autorita' locali, accusandole di negligenza. A Krimski, di gran lunga la citta' piu' colpita con 159 morti, l'onda di acqua e fango ha raggiunto addirittura i sette metri di altezza, a causa del crollo della diga di Neberdzhayevsk, situata su una montagna sovrastante. Circa 24mila persone hanno perso tutto o quasi, secondo le stime del governatore della regione di Krasnodar, Alexandr Tkachiov, il che significa quasi la meta' della popolazione della citta', che conta circa 57mila abitanti. Piu' di 5.200 abitazioni a Krimsk e a Gelendzhik, abitate da 26.475 persone, tra cui 6.330 bambini, sono state invase dall'acqua, secondo le autorita' locali. Che si difendono sostenendo che "un tale livello di acqua e con cosi' tanta forza, non si e' mai visto nei 150 anni di vita del comune di Krimski" e quanto e' accaduto e' stata una "grossa sorpresa". "Nessuno e' in grado di resistere alla valanga d'acqua", ha affermato Tkachiov in una intervista al quotidiano "Izvestia". Ma la stampa punta il dito proprio contro gli amministratori locali. La negligenza e l'incapacita' di imparare dai disastri del passato sono la prima causa del disastro, e' la linea che accomuna in modo piuttosto insolito i giornali vicini al governo e quelli d'opposizione. Per la stampa, quanto e' accaduto non era affatto una novita' erano bene consapevoli dei rischi. Le autorita' sono accusate di non aver evacuato i residenti e di non averli avvertiti del pericolo.

Saldi, partenza flop

Iniziati oggi nella maggior parte delle regioni italiane, i saldi estivi sembrano partiti col piede sbagliato con cali nelle vendite dal 15% al 25%. Lo afferma il Codacons, che sta monitorando l'andamento degli sconti di fine stagione nelle principali citta' italiane. Nel giorno di apertura dei saldi si e' registrata una diminuzione del numero di cittadini a caccia d'affari nelle vie dello shopping e nei centri commerciali. Cio' - spiega l'associazione - e' dovuto sia al bel tempo che ha spinto molti italiani al mare, sia allo stato di crisi del nostro paese, che ha ridotto il numero di famiglie che potranno permettersi di fare acquisti durante i saldi. Quantitativamente, spiega il Codacons, le riduzioni nelle vendite rispetto agli sconti estivi del 2011 si aggirano attorno al 15% con picchi del 25% specie nei piccoli negozi, mentre cali piu' contenuti e compresi tra il 5 e l'8% si stanno registrando presso centri commerciali e outlet. Gli unici negozi che segnano acquisti in linea con lo scorso anno sono invece le boutique d'alta moda. "Ma - avverte il presidente Carlo Rienzi - si tratta solo di una illusione ottica: sono i turisti stranieri, infatti, quelli che hanno maggiormente usufruito dei saldi presso tale tipologia di esercizio". Il Codacons invita infine la categoria dei commercianti ad adottare misure in grado di incentivare gli acquisti. La proposta del Codacons e' la seguente: il "sabato d'oro" dei saldi, ossia sconti aggiuntivi del 20% sui saldi gia' praticati, nelle giornate di sabato dalla prossima settimana fino a fine agosto. Più cauta Federconsumatori per la quale, dopo il disastro registrato nel 2011, con una caduta del 9,5%, "quest'anno si prevede un ulteriore contenimento" delle vendite durante i saldi "stimabile attorno al -7%, -8%". L'associazione conferma le previsioni "alla luce della partenza in sordina che registriamo oggi all'apertura della stagione". Federconsumatori denuncia "la grave caduta del potere di acquisto delle famiglie attestata anche dall'Istat (che porta la contrazione complessiva dal 2008 a -11,8%)" e conferma le analisi del suo Osservatorio Nazionale: appena una famiglia su tre approfittera' delle vendite scontate. "La spesa media di ciascuna famiglia - afferma ancora - si attestera' a circa 127 euro, comportando cosi' un giro di affari pari a 1 miliardo e 16 milioni di euro. Inutile sottolineare, ancora una volta, le gravi ripercussioni che questo andamento avra' sul benessere delle famiglie e naturalmente anche e sull'intera economia, con pesanti ricadute sia sull'intermediazione che sulla produzione industriale manifatturiera, che si tradurra' in cassa integrazione, chiusure e licenziamenti". Per queste ragioni, secondo Federconsumatori "si fa sempre piu' urgente un rilancio del potere di acquisto, necessario per rimettere in moto il sistema economico e produttivo". E in effetti le lunghissime code davati ai negozi per l'ìavvio dei saldi sembrano ormani un ricordo lontano. Nel centro di Roma, tanti i turisti ma anche tanti i romani che hanno sfidato "Minosse", la nuova bolla di caldo africano, per approfittare dei saldi che iniziano proprio oggi. Ma la crisi morde e se i punti vendita delle grandi catene di abbigliamento, scarpe e accessori sono gremiti, le file fuori dai negozi delle grandi griffe non sono lunghe come in altre, passate, stagioni. A ben guardare, poi, anche nei negozi piu' amati e gettonati anche fuori dai saldi, le file ai camerini sono piu' lunghe che alle casse.

Crollo dei mutui: dimezzati nel 2012. Le famiglie non chiedono più soldi

Segnale negativo per il mondo dei mutui in Italia: secondo gli ultimi dati rilevati dall'Osservatorio sul credito al dettaglio Assofin, Crif e Promteia le difficoltà dal lato della raccolta legate, in particolare, all'acuirsi delle tensioni sul debito sovrano hanno influito negativamente sull'offerta di credito nella seconda parte del 2011 e nei primi tre mesi dell'anno, tanto che nonostante una rischiosità pressoché stabile, peraltro su livelli sensibilmente più elevati rispetto al periodo pre-crisi, si è registrata una marcata contrazione dei flussi di nuovi finanziamenti sia nel comparto del credito al consumo sia nel comparto dei mutui. In particolare le erogazioni di credito al consumo appaiono in calo del 2,2% in tutto il 2011, mentre segnano un più ampio calo dell'11% nei primi tre mesi dell'anno in corso; anche peggio il dato relativo alle erogazioni di mutui immobiliari per acquisto di abitazioni, che nel primo trimestre del 2012 registrano un crollo del 47% su base annua. Il tutto nonostante un tasso di default del mercato del credito alle famiglie (indicatore che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate negli ultimi dodici mesi di rilevazione) fosse pari al 2,1% a fine marzo 2012. Nei primi tre mesi dell'anno, in compenso, il grado di restrizione delle politiche di offerta sembra essersi attenuato (ossia le banche rispetto a pochi mesi fa sembrano nuovamente aprire, sia pure con prudenza, i cordoni della borsa), riflettendo, fa notare l'Osservatorio, il miglioramento delle condizioni di funding legato alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine e alle altre misure messe in campo dalla Bce, a fronte delle quali, peraltro, si sarebbe tuttavia accentuato il calo della domanda di finanziamenti da parte delle famiglie, notato già nel corso del 2011. Insomma: a fronte di uno scenario macroeconomico che permane incerto sono le famiglie italiane più che le banche a mostare una maggiore prudenza che si traduce in una minora domanda di nuovi finanziamenti, con conseguente marcata contrazione dei flussi di erogazioni sia nel comparto del credito al consumo sia nel comparto dei mutui. A fare maggiormente le spese di questa ritrovata prudenza dal lato della domanda sono soprattutto gli "altri mutui" (ossia quelli accesi per ristrutturazione, per liquidità, per consolidamento del debito, per surroga e per sostituzione), che dopo un -24,9% segnato nell'intero 2011, nei primi tre mesi dell'anno registrano un autentico crollo delle erogazioni: -80% rispetto allo stesso periodo del 2011.

venerdì 6 luglio 2012

Scompare coppia, si indaga per sequestro

E' stata avviata un'inchiesta dalla Procura di Trento sulla scomparsa di Carla Franceschi e Renato Bono, rispettivamente di 53 e 49 anni. Della coppia di commercianti non si hanno notizie da tre giorni, da quando se ne sono andati dalla loro casa di Fiavè proprio prima di partire per una viaggio d'affari e di vacanza in Kenya. Nel fascicolo si ipotizza il reato di sequestro di persona. Ma nessuna ipotesi viene esclusa: potrebbe essere stato anche un incidente.

Chiudono 37 tribunali e 38 procure. Ma non saranno tagliati posti di lavoro

Il Consiglio dei ministri ha dato all'unamità il via libera al taglio degli uffici giudiziari. La "revisione delle circoscrizioni" porterà alla soppressione di 37 tribunali e di 38 procure. Cancellate anche le 220 sezioni distaccate esistenti in tutta Italia. La riduzione degli uffici comporterà risparmi pari a circa 2,9 milioni di euro per il 2012, oltre 17 milioni per il 2013 e più di 31 per il 2014. L'abolizione delle strutture non corrisponderà a un taglio dei posti di lavoro. Il personale delle sedi chiuse verrà interamente ricollocato. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha parlato di "provvedimento epocale". "In questi giorni - ha affermato il Guardasigilli - ho dialogato e ascoltato le ragioni di tutti. Poi, con serenità, ho elaborato la mia proposta. Noi tutti, cittadini, magistrati e avvocati, siamo chiamati a contribuire a una giustizia piu' efficiente. E' impensabile e anacronistico mantenere una geografia giudiziaria che risale ai tempi dell'Unita' d'Italia. Esistono sezioni distaccate - ha continuato Paola Severino - in cui ben cinque unità di personale amministrativo sono impegnate nel corso di un intero anno ad occuparsi di poco piu' di un centinaio di procedimenti utilizzando strutture che costano ai cittadini per le sole spese vive (utenze per luce, acqua, telefono e ordinaria manutenzione) circa 50mila euro l'anno". A regime "l'accorpamento dei piccoli tribunali comportera' risparmi e maggiore efficienza. Non andiamo piu' in carrozza, qualche chilometro in piu' percorso con mezzi piu' rapidi di quelli del secolo scorso e su strade migliori aiutera' la giustizia a viaggiare piu' speditamente e in maniera piu' efficiente". Severino ha precisato però che il taglio dei tribunali non puo' essere considerato interno alla spending review. "Si é parlato di provvedimento legato alla spending review", ha affermato il ministro, ma così non é "per un criterio cronologico e di origine: deriva - ha spiegato il ministro - dalla delega che aveva il precedente governo e che questo governo ha ereditato, una delega che consentiva la riorganizzazione dei tribunali e delle aree giudiziarie, per rendere efficiente giustizia anche attraverso la redistribuzione giudiziaria" con l'obiettivo di "mantenere in piedi solo quei presidi con dimensione necessaria e sufficiente a dare risultati". Questo non è "tagliare la spesa", ha detto, "è tagliare i rami secchi", salvaguardando "i tribunali di aree particolarmente colpite dalla criminalità organizzata". Il ministro ha concluso con una stoccata agli avvocati: "Scioperano guidati dai preconcetti".

Abusa della nipote, arrestato nonno orco

Per otto anni, da quando ne aveva dodici ai venti, ha abusato della nipote obbligandola a subire le sue perversioni sessuali. Solo poco tempo fa la ragazza ha trovato la forza di denunciarlo. L'uomo, un 62enne artigiano pensionato del bassanese, è il nonno acquisito della giovane ed è stato arrestato dai carabinieri di Castelfranco Veneto. Come racconta il Corriere del Veneto, deve rispondere di violenza sessuale continuata e aggravata dal vincolo della parentela e della minore età, accusa che potrebbe aggravarsi con quella di detenzione di materiale pedopornografico. In casa sua aveva fotografie di quattro ragazze, forse minorenni, nude e in pose hard. L'uomo ha già dei precedenti per sfruttamento della prostituzione minorile e maltrattamenti in famiglia.

Maria tramortita e bruciata. "Non voleva vivere con l'amante del marito in casa"

E' stato interrogato per molte ore Salvatore Savelli, 39 anni, prima di essere fermato con l'accusa di avere assassinato la moglie, Maria Nastasi, 39enne incinta al nono mese, spaccandole la testa e dandole fuoco. Il provvedimento di fermo, disposto dal procuratore Marcello Viola, dovrà essere convalidato nelle prossime ore dal gip di Trapani. Molte le contraddizioni fornite dall'uomo nel suo racconto. E allo stesso tempo, dalle indagini sono emersi dettagli inquietanti sulla vita della coppia, che aveva già tre figli. Per esempio Salvatore Savelli avrebbe imposto alla moglie incinta e alla loro famiglia la presenza in casa della sua amante, come racconta il quotidiano La Stampa. Savelli ha detto di non aver più trovato la moglie in auto dopo essersi allontanato per orinare nelle campagne vicino a Erice, intorno a Trapani. All'inizio ha detto che in macchina c'erano anche i tre figli della coppia, che però hanno smentito questa versione. Allora ha raccontato che in campagna avevano appuntamento con l'amante della moglie per interrompere la relazione extraconiugale che Maria Nastasi aveva da tempo e di cui era geloso. Ma anche in questo caso secondo gli inquirenti non ha detto la verità: era lui ad avere un'amante, che da mesi era andata a vivere nelle loro casa. A confermare l'esistenza del rapporto extraconiugale del presunto assassino è stata la stessa donna, sentita dai carabinieri. Dopo l'ennesima lite con la moglie, Savelli l'avrebbe colpita con un bastone alla testa, l'avrebbe tramortita e poi avrebbe dato fuoco al corpo. Il cadavere è stato ritrovato ad una ventina di chilometri di distanza dal luogo indicato dal fermato come quello dell'ultimo incontro. L'uomo non accettava la sua quarta gravidanza.

Auguri: Angelica è il 15° figlio

Per spostarsi usano un caravan, hanno una casa su più piani, per mangiare si siedono attorno a una lunga tavolata e la sera dormono nei letti a castello. Fanno tutto in formato gigante nella famiglia Scalco, dove è nata l'ultima di quindici figli. Una bambina di nome Angelica, che ora ha venti giorni, e che fa salire a 9 maschi e 6 femmine il numero di figli di questa famiglia da record residente a San Giorgio in Bosco (Padova). Mamma Cristina ha 42 anni e papà Walter Scalco, falegname, ne ha 47 anni. I figli hanno un'età compresa fra i vent’anni e il mese di vita, come racconta ilGazzettino.it. Si chiamano Stefano, Samuele, Rachele, Giacomo, Giovanni, Benedetta, Tommaso, Nicole, Davide, Riccardo, Francesco, Marta, Diletta, Filippo e Angelica. Gli Scalco sono però una famiglia riservata e non vogliono compromettere la loro privacy. Nel paese tutti li conoscono. Il sindaco Renato Roberto Miatello li ha definiti una famiglia esemplare e racconta che al Comune non ha mai chiesto nulla, solo fatto pervenire la richiesta di assegno di maternità, peraltro spettante di diritto. "La loro è una libera scelta, che si può condividere o meno, ma io sono sempre contento quando nascono bambini in paese". Qualche anno fa, quando è nata Marta, Walter Scalco disse: "Una famiglia numerosa è indubbiamente impegnativa sotto molti punti di vista, dalle normali faccende quotidiane, all’aspetto economico, ma esiste la Provvidenza che opera anche tramite una rete di persone amiche e noi affrontiamo serenamente la vita".

Investita da un robot, l'Usl condannata a risarcirla

All'ospedale dell'Angelo di Mestre il personale non è solo "umano". Lungo i corridoi dei sotterranei camminano "robot" porta-oggetti che si sostituiscono agli infermieri nelle mansioni più semplici: trasportano lenzuola, coperte, asciugamani, ma anche vivande. Il 10 ottobre 2010, però, qualcosa è andato storto: un'infermiera stava uscendo dallo spogliatoio, quando è stata investita da uno di questi robot. Risultato: quattro dita del piede destro schiacciate, entrambe le caviglie e il rachide cervicale con distorsione. Ora si è conclusa la causa di fronte al giudice del lavoro: l'Usl 12 dovrà risarcire all'infermiera 15 mila euro di danni, oltre agli interessi e alle spese legali. Le colpe dell'azienda sanitaria? Come racconta il Corriere del Veneto, il mezzo non aveva dispositivi luminosi e acustici, né c'erano specchi o segnali di pericolo o percorsi dedicati e opportunamente segnalati. E' stato riconosciuto però anche un concorso di colpa della dipendente pari al 10 per cento: la donna, secondo il giudice, "conosceva bene lo stato dei luoghi", dove da due anni girava il robot.

giovedì 5 luglio 2012

Verona, "La paghetta non basta" e 4 amici svuotano un deposito

I Carabinieri della Compagnia di Verona hanno denunciato quattro ragazzi di Grezzana (con le accuse di furto aggravato e ricettazione), tutti in un'età compresa tra i 16 e i 18 anni, per aver rubato del materiale destinato alla pesca di beneficenza: un televisore da 32 pollici, una macchina fotografica digitale, un lettore dvx, una macchina automatica per il caffè, un piccolo aspirapolvere, un cellulare e giocattoli della scuola d'infanzia parrocchiale. Si tratta di tre minorenni (due italiani e un albanese) e di un 18enne romeno. Il più giovane dovrà rispondere dell'accusa di ricettazione, mentre gli altri sono accusati di furto aggravato. Tutti e quattro studenti nelle scuole della provincia, figli di famiglie "assolutamente normali", a detta dei carabinieri. Ai militari che li hanno scoperti, hanno raccontato di aver rubato per rimediare qualche spicciolo in più per le loro spese. Sì, perché, a quanto pare, la paghetta settimanale puntualmente elargita dai genitori proprio non bastava ai quattro amici. E così, nella notte dello scorso 25 giugno, hanno pensato di entrare in un capannone del Comune di Grezzana, a disposizione delle varie associazioni del paese e di fare - totalmente indisturbati - incetta di ciò che vi era all'interno. Per qualche giorno, in paese, si è temuto che potesse trattarsi del colpo di una banda di specialisti, fino a quando il responsabile dell'asilo, durante un normale controllo nel magazzino, non si è accorto del furto. Nel giro di pochi giorni i carabinieri sono riusciti a risalire all'identità dei quattro ragazzi e a recuperare la refurtiva. "Il sistema della paghetta è ancora molto diffuso nelle famiglie veronesi, ma molto spesso i genitori non si rendono minimamente conto di quanti soldi spendono i loro figli, ma soprattutto di come li spendono", ha dichiarato Giuliana Guadagnini, psicologa del Punto d'ascolto provinciale per il disagio scolastico e il bullismo, in un'intervista al Corriere del Veneto. "I genitori a volte non hanno una corretta percezione dei bisogni economici dei propri figli. Credono che 10 euro bastino per una serata in discoteca, ma con quei soldi al giorno d'oggi non ci si paga nemmeno la benzina. E' ovvio che, anche a fronte della crisi economica, i genitori non possano dilapidare il proprio stipendio per assecondare tutti gli sfizi dei figli, ma è opportuno che almeno sappiano dove vanno a finire le famose (e tanto richieste) paghette". E il passo verso l'illegalità, spesso, si rivela più agevole di quanto immaginato: "Molto spesso sono ragazzi fragili e insicuri che non hanno minimamente presente le conseguenze, anche penali, delle loro azioni. E, convinti di fare una semplice 'bravata' si ritrovano con le fedine penali sporche ancor prima di compiere 18 anni".

"Mia cugina Sarah? Una poco di buono

"Mia sorella Sabrina rimproverava la piccina perché bestemmiava sempre, si vestiva e si truccava come una donna di strada e poi perché si strusciava con tutti i ragazzi, non solo con Ivano". Così ha detto Valentina Misseri a proposito della cugina 15enne Sarah Scazzi, deponendo ieri davanti alla Corte d'assise del tribunale di Taranto dove si svolge il processo sul delitto di Avetrana avvenuto il 26 agosto del 2010. "Sabrina non era innamorata di Ivano, ma solo attratta come lo erano in tante ad Avetrana, anche a me piaceva", ha detto Valentina. La donna non ha risparmiato feroci critiche nemmeno al padre Michele Misseri, in lacrime a poca distanza da lei, come riporta il Corriere del Mezzogiorno,: "Mio padre è stato sempre un gran bugiardo, ma gli credo quando dice che è stato lui ad uccidere Sarah. Non glielo perdonerò mai anche se rimarrà pur sempre mio padre". "C'è stato un momento in cui ha accusato mia sorella perchè ingannato dall'avvocato Galoppa che gli aveva fatto credere che Sabrina avrebbe scontato un paio d'anni e lui sarebbe andato in un convento a lavorare la terra". A proposito della presunta furiosa lite la sera prima della scomparsa tra le due cugine, Valentina ha detto: "Mia sorella quella sera voleva riprendere Sarah per i suoi comportamenti sbagliati che agli occhi della gente la facevano sembrare una poco di buono". Rabbia dalla madre della vittima, Concetta Serrano Spagnolo: "Sono schifata dalle parole di una donna così spudoratamente bugiarda".

Imprenditore spara ai ladri. Condannato a risarcirli

Ero disperato. Avevo già subito una ventina di furti in tre anni. Quando me li sono visti venire contro armati di spranghe di ferro ho aperto il fuoco. Ho avuto paura". E' questa la versione di Ermes Mattielli, 57enne imprenditore di Arsiero, in provincia di Vicenza. L'uomo è stato condannato a risarcire i due nomadi che si erano introdotti nel suo deposito di ferri vecchi per rubare qualcosa. Gli dovrà elargire 120 mila euro. Mattielli, la cui pena di un anno di reclusione è stata sospesa, non si dà pace. Ma i giudici sostengono che l'imprenditore non si trovasse in uno stato di pericolo tale da giustificare la scarica di proiettili. Il fattaccio risale al 13 giugno 2006. Mattielli, che vive a poca distanza dal suo deposito, si precipita a vedere che cosa succede dopo che scatta l'allarme. Arrivato sul posto, ha visto due sconosciuti che avevano ammucchiato cavi di rame, e brandendo delle spranghe gli avrebbero intimato di andarsene. L'imprenditore, preso dal panico, ha impugnato la pistola e sparato tutti i colpi in canna. I due nomadi non sono morti, ma sono stati feriti in modo serio. A distanza di sei anni, l'uomo è stato processato in tribunale a Schio per lesioni colpose ed esercizio putativo del diritto di legittima difesa. Il pm Alessandro Severi aveva richiesto per lui dieci mesi, il giudice ha deciso per un anno di reclusione con pena sospesa e condizionata al pagamento della provvisionale ai due uomini rimasti feriti. Centomila euro a Blu Helt, 33 anni, colpito da sei proiettili alle spalle e alle braccia, e 20 mila euro per Cris Caris, 30 anni, trafitto da nove colpi all'addome, arti e braccia. I due, come riporta il Corriere del Veneto, sono stati condannati a quattro mesi di reclusione per tentato furto. L'avvocato di Mattielli ha già fatto sapere che ricorrerà in appello per quella che il condannato giudica un'ingiustizia. Di parere opposto il legale dei due rapinatori, che sostiene che Mattielli non è mai stato in pericolo di vita ma nonostante questo ha aperto il fuoco sui due uomini fino quasi a ucciderli".

Uno sfratto con 5 morti.

Uno sfratto si e' trasformato in un tragico bagno di sangue a Karlsruhe, nel sud-ovest della Germania. L'inquilino, armato, ha aperto il fuoco e poi ha preso in ostaggio l'ufficiale giudiziario, il portiere e forse il fabbro che si erano presentati nella sua abitazione per liberare l'appartamento. Dopo tre ore di sequestro, a mezzogiorno, si e' sentito odore di bruciato e le teste di cuoio hanno fatto irruzione, trovando tutti morti compreso l'inquilino. Tutto e' iniziato alle 9 di mattina quando il funzionario dell'ufficio sfratti si e' recato nell'attico di un edificio di una zona residenziale di Karlsruhe. Ma l'inquilino, un cacciatore che probabilmente aveva armi in casa, ha accolto a colpi d'arma da fuoco i tre uomini. I vicini del condominio hanno sentito gli spari e hanno chiamato la polizia, che ha immediatamente circondato e isolato l'intero quartiere. Sono arrivate decine di agenti, ma anche numerosi uomini delle forze speciali, mentre ai residenti e' stato ordinato di non uscire dalle case. Per diverse ore pero' non si e' avuta nessuna novita' e anzi la situazione e' apparsa piuttosto confusa: la polizia, pur avendo creato un team di negoziatori, non e' riuscita ad avviare alcun contatto con il sequestratore. Un testimone ha segnalato che, poco dopo l'inizio degli spari, aveva visto almeno un morto e che l'autore degli spari era un uomo violento. La polizia nel frattempo isolava la zona e faceva evacuare due scuole e un asilo vicini. Poi, intorno a mezzogiorno, l'escalation. La polizia ha preso d'assalto l'appartamento e ha trovato i corpi senza vita degli ostaggi e del sequestratore, che verosimilmente si e' suicidato.

Arrivano i nuovi ladri "Affamati"

Pochi giorni fa, l'allarme della Coldiretti nazionale: i furti in campagna sono aumentati vertiginosamente. D'altronde, l'interesse per i prodotti da tavola viene confermato anche dal 'Barometro dei furti nella vendita al dettaglio' del Centre for Retail Research che registra una crescita record del 7,8% dei furti nei supermercati che superano, stando alla Coldiretti, un valore di 3 miliardi nel 2011. Tale fenomeno non risparmia nemmeno il Trentino, dove, negli ultimi tempi è lievitato il numero dei processi per furti di prodotti alimentari. Proprio la scorsa notte, i carabinieri della compagnia di Riva del Garda hanno bloccato un 'topo d'appartamento' reo di aver svaligiato il frigorifero di una casa. Ma questo caso non si presenta isolato. A breve inizierà il processo a carico di un marocchino di 25 anni accusato di tentato furto: avrebbe cercato di impossessarsi di un pezzo di formaggio del valore di 3,80 euro. Un caso che ricorda molto da vicino quello di un trentino 43enne, da tre anni a processo per aver rubato una scatola di biscotti dal valore di 1,92 euro. Nei guai è finito anche un altro straniero, con ogni probabilità senza lavoro e senza un tetto, che, il 7 novembre scorso, si sarebbe introdotto in un supermercato di Trento e avrebbe tentato di nascondere nel giubbotto una confezione di formaggio, venendo prontamente bloccato dall'addetto alla sicurezza. Il titolare ha poi presentato denuncia. Resta da capire se l'uomo sia ricorso al furto perché spinto da uno stato di indigenza. D'altronde, l'aumento di furti nei supermercati suggerisce caldamente questa ipotesi. Ma il questore Giorgio Iacobone invita alla prudenza: "I furti nei supermercati ci sono sempre stati, spesso sono ragazzini o anziani e bisogna stare attenti a legarli alla crisi economica, potrebbe essere fuorviante. Nella mia esperienza ho notato che in rarissime circostanze questi episodi erano legati all'indigenza, molto spesso dietro a questo ci sono problematiche di altra natura e anche fattori culturali". Il questore aggiunge: "Gli effetti della crisi sono indubbiamente molto forti e si ripercuotono soprattutto sugli stranieri, ma in Trentino la macchina della solidarietà funziona perfettamente. Il Comune si è sempre mosso in questo senso. Un tempo i titolari dei supermercati denunciavano poco, ma ora i furti sono sempre di più e sono stufi, quindi denunciano".

Maestro cambia sesso, da Fabio diventerà Greta

"Cari studenti, tra un po' non sarò più Fabio ma Greta". A Coteto, periferia di Livorno, gli alunni della terza classe della scuola materna tra poco avranno una maestra al posto di un maestro. Fabio Franchini, 46 anni e laurea all'Isef, ha fatto la sua scelta: cambierà sesso e si chiamerà Greta. A settembre, finalmente, si metterà alle spalle i tormenti di una vita che non è mai stata quello che voleva. I bambini stravedono per quel maestro così gentile e premuroso. Fabio, per tre volte campione di pattinaggio, ha già cominciato a prendere gli ormoni e si farà operare a Pisa. Tra poco farà un intervento per impiantare protesi al seno. La decisione Fabio l'aveva maturata già dodici anni fa, ma poi la contrarietà dei suoi genitori l'aveva frenato. Gli amici dicono di lui che è una persona coraggiosa. Con tanto coraggio da parlare della sua decisione innanzitutto con le madri dei suoi alunni. Temeva molto i commenti negativi ma in realtà l'hanno tutte aiutato. Fabio racconta che "sono state splendide". Da bambino Fabio collezionava bambole. Ne aveva 44, le amava e le curava come oggi fa con i bambini. Un giorno suo padre, orgoglioso dei premi vinti per il pattinaggio, le gettò tutte in un cassonetto. E ricorda: "C'era anche una Cenerentola che così bella non l'ho mai più vista". Fabio non ha mai nascosto la sua femminilità ma non si è mai vestito da donna prima di prendere questa decisione. Quando ha deciso di diventare donna lo ha confessato alle mamme e alle colleghe, parlando di un grande cambiamento nella sua vita: "Ti sposi?, mi hanno chiesto. No, divento come Luxuria, ho risposto. E loro mi hanno abbracciato". Luxuria che sul caso è intervenuta dicendo: "So cosa si prova, è accaduto anche a me". Qualcuna delle mamme l'ha anche detto ai propri figli. E una bimba di 5 anni ha raccontato ai compagni: "Il maestro diventa una maestra perché ha il cuore sensibile di una donna". Che cosa ne pensano le istituzioni? Il provveditore di Livorno si augura che "i bambini", che sono "molto piccoli", "possano capire".

lunedì 2 luglio 2012

Spagna-Italia 4 0: L'europeo è spagnolo

"Sì, è una punizione severa, però si e' visto da subito che la Spagna aveva più freschezza fisica, noi abbiamo speso tantissimo senza aver avuto il tempo per recuperare. Poi con tanti giocatori non al meglio, era difficile recuperare lo svantaggio". Cosi' il ct della Nazionale Cesare Prandelli commenta la sconfitta nella finale europea per 4-0 con la Spagna. E sottolinea il concetto: "Non abbiamo interpretato male la partita, si è capito da subito che dovevamo contenere perché fisicamente non c'eravamo. Poi la generosità di questi ragazzi è andata a scapito dell'equilibrio". Il 4-0 non può far dimenticare le cose positive di questo Europeo: "È stato un torneo straordinario e ho fatto i complimenti ai miei giocatori. Dobbiamo crescere e arrivare a queste competizioni con un tempo giusto per recuperare gli sforzi del campionato". Un rimpianto: "Forse potevamo rimettere in piedi la partita in avvio di ripresa, ma poi c'è stato l'infortunio di Thiago Motta e questo ci ha tagliato le gambe definitivamente. Non avevamo più forze". In più... "non abbiamo avuto qualche giorno per recuperare le forze. La Spagna ha dominato la partita e dobbiamo soltanto fare i complimenti alla squadra. Noi non avevamo la forza per ripartire". Nei giorni scorsi Prandelli aveva messo in discussione il suo futuro da commissario tecnico. Ora però tranquillizza i tifosi: "Il mio futuro è già scritto. Ci sono stati dei momenti in cui il mio stato d'animo era quello che era, ma non ci sono mai stati problemi con la Federazione. Il nostro progetto deve andare avanti perché abbiamo la forza per continuare e costruire questa squadra". Gli infortunati: "Chiellini e Thiago Motta si sono stirati, ma anche altri giocatori che sono rimasti in campo".

Nubifragi al Nord. Ma da metà luglio arriva Lucifero

"Caronte" l' anticiclone africano divide l'Italia: come spiega ilMeteo.it lunedì 2 Luglio passaggio di temporali sulle Alpi, Piemonte, Liguria, poi Lombardia, Trentino AA, Padana centrale, Veronese verso il Veneto, si attenua il caldo al nord e Sardegna, sempre caldo record al centrosud, Sicilia e regioni adriatiche con 38°C. Caldo afoso in Veneto con 35°C umidi. Martedì ancora dei temporali sulle Alpi, sole altrove. Giovedì e venerdì Caronte rimane forte al centrosud, mentre veloci forti temporali sono in arrivo al nord, cessa l'afa al nord. Da Sabato di nuovo tanto caldo, 35°C sull'Emilia e al centrosud, Caldo anche la prossima settimana, nuovo picco tra il 9 e l'11 Luglio, record. A metà mese, dopo un po' d'instabilità almeno su parte del Centronord e sui settori orientali pare probabile l'affermazione dell'alta pressione delle Azzorre, in spinta da Ovest. Tempo sempre stabile e soleggiato ma con temperature intorno alla media stagionale, caldo moderato sulle pianure interne delle regioni occidentali, più mite su quelle adriatiche per infiltrazioni residue da Est. Poi caldo rovente fino verso a fine mese. E la nuova ondata di caldo che colpirà l'Italia nella seconda metà del mese, più forte di Caronte, ha già ricevuto un nome: Lucifero. Le temperature arriveranno fino ai 45 gradi e sarà un vero caldo infernale.

Venezia/ Muore a 32 anni, 6 medici indagati

Stroncato da un infarto a soli 32 anni. Sembra questa, per il momento, l'unica certezza di una storia drammatica, che ha visto spezzarsi all'improvviso una giovane vita. Quella di Andrea Tassetto, di Fiesso d'Artico. Lo scorso 24 giugno il giovane si è recato all'ospedale con una diagnosi di fecaloma (un grave disagio a livello intestinale). Dopo esser stato ricoverato, i medici l'hanno sottoposto ad un'operazione, che però non ha impedito al ragazzo di morire di li a due giorni Sulle cause scatenanti del decesso sono però state avanzate da più parti molte perplessità. Per questo la famiglia ha presentato un esposto in procura. Per la morte improvvisa la Procura ha quindi aperto un fascicolo con i nomi di sei medici della struttura ospedaliera come indagati. Il pm Walter Ignazitto ha disposto l'autopsia, incaricando il dottor Antonello Cirnelli. Il medico legale ha eseguito l'esame, affiancato dai colleghi nominati dalle difese, i medici legali Giuseppe Resch e Giandomenico Burigana, e i chirurghi Francesco Fidanza e Polesello. Per comprendere a fondo la dinamica della morte, bisognerà attendere l'esito delle analisi al microscopio. Si tratta di un caso piuttosto complesso. Nel corso della sua permanenza in ospedale, infatti, Andrea sarebbe stato visitato da almeno cinque chirurghi, compreso il primario, e da un anestesista. Ecco perchè il pm ha scelto di sottoporre tutti a indagine, in modo da poter permettere loro, tramite i loro difensori, di partecipare all'autopsia e ricostruire, in questo modo, la vicenda, entro 90 giorni, prima cioè che il pm prenda una decisione.

Torino, brucia un formicaio e si ustiona. Muore dopo una lunga agonia

Non ce l'ha fatta il bambino di 12 anni rimasto gravemente ustionato nel tentativo di dare fuoco a un formicaio in un boschetto di Rivalta, nel torinese. Dopo dodici giorni nel reparto di rianimazione del Regina Margherita, il ragazzino - che aveva ustioni sul 60% del corpo - e' stato stroncato da un arresto cardiocircolatorio. La sera del 18 giugno con un amichetto aveva aiutato alcuni ragazzini della zona che volevano distruggere un formicaio trovato in campagna. Aveva quindi preso un tizzone dicendo a uno dei ragazzini di spruzzarci sopra dell'alcol (appositamente comprato dal gruppo per l'operazione) senza prevedere la fiammata che ha investito lui e l'amico di 13 anni. Questi, che aveva ustioni sul 30% del corpo, e' gia' stato dimesso dall'ospedale.

Lite per gelosia, uccide la moglie con un paio di forbici

Un uomo ha ucciso la moglie nel napoletano, probabilmente per gelosia. Il fatto e' accaduto a Palma Campania, in via Municipio, intorno alla mezzanotte di ieri. Dopo una lite, Giancarlo Giannini, 35 anni, ha ucciso la moglie, Alessandra Sorrentino, 26 anni, usando un paio di forbici. La coppia aveva due figli, di 4 e 6 anni, presenti nell'abitazione al momento dell'omicidio. Il magistrato sta ancora sentendo l'uomo, che si trova nella caserma dei carabinieri che hanno condotto le indagini. E' stato il vicino di casa a sentire le urla della vittima e a chiamare i carabinieri. L'omicidio e' avvenuto nel centro di Palma Campania (Napoli), in via Municipio 92. I due figli della coppia, di quattro e sei anni, che al momento dell'omicidio dormivano, sono illesi anche grazie al tempestivo intervento della pattuglia; ora sono stati affidati agli zii della vittima. La forbice di medie dimensioni, arma del delitto secondo quanto accertato dai carabinieri, e' stata rinvenuta accanto al corpo della donna. Il marito omicida e' stato trovato dai militari in stato confusionale; al momento e' in caserma. I bimbi sono illesi anche grazie all'interno di una pattuglia dei carabinieri che li ha affidati agli zii della vittima. L'arma del delitto, un paio di forbici di medie dimensioni, è stata rinvenuta accanto al cadavere in una pozza di sangue sul balcone di casa. Giannini, operaio presso una ditta che si occupa di conserve di pomodori, è attualmente nella caserma dell'Arma ed è ascoltato dal magistrato Raffaele Barella della Procura di Nola.