giovedì 30 dicembre 2010

Morta modella anoressica



E' morta all'età di 28 anni Isabelle Caro, modella francese anoressica diventata famosa anche in Italia per la campagna contro la malattia fatta da Oliviero Tocani. Isabelle, anoressica da quando era adolescente, si e' spenta il 17 novembre a Tokyo ma la notizia della morte e' stata data solo oggi dai giornali svizzeri e francesi. Pesava 31 chili per un'altezza di un metro e sessantaquattro centimetri e i suoi ultimi quindici giorni era stata ricoverata in ospedale per una pneumopatia, secondo quanto ha riportato il suo amico Vincent Bigler. Gia' nel 2005, quando pesava solo 25 chili, la giovane era sfuggita alla morte entrando in un coma da cui pero' era uscita. Aveva allora fatto dell'anoressia la sua battaglia personale affermando che bisognava "smetterla di sacralizzare la magrezza". "Le foto delle modelle - ripeteva Isabelle - sono ritoccate quindi si tratta di una menzogna che entra dentro la testa delle donne". Nel 2007 era stata scelta da Toscani per una campagna contro l'anoressia in Italia, foto in cui la modella era svestita e che avevano fatto discutere per la loro crudezza al punto che il giuri' ne aveva vietato la diffusione.

Ucciso politico in Liguria


E' stato ucciso ucciso con sette colpi di pistola calibro 7,65 a 50 metri dalla sua abitazione. La vittima è Andrea Giacomelli, consigliere comunale di Castelnuovo Magra, nello Spezzino.
Secondo indiscrezioni, potrebbe trattarsi di una vendetta per un tradimento. Secondo le prime informazioni, Giacomelli era stato eletto nelle file di Sinistra e Libertà. Al momento i carabinieri del comando di Sarzana si trovano sul luogo del ritrovamento del cadavere. Le prime testimonianze parlano di una sparatoria avvenuta poco prima dell’alba vicino al centro storico del paese spezzino.
La vittima è Andrea Giacomelli, 37 anni, consigliere comunale eletto nelle file di Sinistra e Libertà nel piccolo centro della Val di Magra. L'uomo, gestore di un bar, è stato trovato senza vita poco prima delle sei in via Palvotrisia. Il killer non ha agito per motivi politici. Ne sono convinti i carabinieri che, coordinati dal tenente colonnello Paolo Zito, avrebbero già individuato il movente che sarebbe di tipo passionale.E' stato Secondo le prime informazioni, il consigliere è stato attirato fuori casa e poi freddato dal killer che gli ha scaricato addosso metà caricatore della pistola per poi andarsene

Hillary Clinton dice addio a Obama


La signora Clinton medita di rinunciare all’incarico di segretario di Stato americano ossia ministro degli Esteri, una posizione prestigiosa e molto ambita nel sistema presidenziale degli Usa. Praticamente al secondo posto nella scala dei poteri politici delegati dalla Casa Bianca insieme con quella di segretario (ministro) alla Difesa. Le dimissioni di Hillary potrebbero sopraggiungere prima della fine del primo mandato conquistato brillantemente nel 2008 da Barack Obama. Il quale nel 2011 si batterà per ottenere il bis nella corsa verso la Casa Bianca, in un clima che i sondaggi attuali danno per sfavorevole al Chief Executive - come hanno rivelato le elezioni di “midterm” - soprattutto a causa della disoccupazione non debellata (è ora al 10 per cento) nell’ambito della nota crisi economica.
Pur in assenza di conferme decisive da parte dell’interessata, le voci e le indiscrezioni sull’eventuale ritiro della signora dall’Amministrazione Obama sono rimbalzate in diversi talk-show televisivi americani (su Fox News per esempio) con l’aggiunta di interrogativi sui motivi di questo orientamento. Si è parlato fra l’altro del possibile desiderio di occuparsi della famiglia, ma non di ragioni politiche che possano alimentare ora la sua “meditazione”.

martedì 21 dicembre 2010

Cassano al Milan


GENOVA - C'é un accordo di massima tra la Sampdoria e il Milan per la cessione di Antonio Cassano alla società rossonera. L'intesa è stata raggiunta ieri a Milano. La firma del giocatore è prevista per oggi. Il contratto che legherà Antonio Cassano al Milan potrà essere depositato negli uffici della Lega Calcio diventando quindi effettivo solo a partire dal 2 gennaio quando si aprirà la finestra invernale di mercato. Può essere già depositato in Lega un accordo che consente al giocatore di allenarsi con la sua futura squadra ed è quindi più che probabile che Cassano si aggregherà al Milan nel ritiro invernale di Dubai che inizierà il 27 dicembre.

Del Piero un guerriero


Cominciamo dalle buone notizie: ho fatto una risonanza magnetica e un’ecografia che hanno confermato gli esiti della prima visita medica, effettuata dopo avere avvertito un fastidio muscolare al flessore della gamba destra. Per fortuna si tratta soltanto di un semplice affaticamento, un po’ di giorni di riposo e di recupero per essere a disposizione del mister per il ritorno in campo dopo la sosta natalizia, il 6 gennaio contro il Parma all’Olimpico. Sono felice e sollevato e ora penso soltanto a farmi trovare nelle migliori condizioni alla ripresa". Tranquillizza tutti, attraverso il suo sito web, Alessandro Del Piero, costretto a dare forfait domenica in occasione della trasferta in casa del Chievo. "Mi è dispiaciuto non esserci a Verona, non ci ero più abituato: è la prima partita che salto per infortunio da più di un anno, l’ultima era stata Atalanta-Juventus del 7 novembre 2009. Ho dovuto soffrire da casa, e devo dire che quel gol subito nel finale è stato una mazzata, perché già pregustavo la vittoria e i tre punti, per avvicinarci ancora di più al Milan". "Purtroppo dobbiamo accontentarci di un pareggio, comunque contro una buona squadra e su un campo difficile. Di sicuro alla squadra, soprattutto da quanto è rimasta in dieci, non è mancato il solito carattere e la determinazione nel difendere il risultato: non ci siamo riusciti, ma chiudiamo il 2010 in una buona posizione di classifica e soprattutto con tutta l’intenzione di migliorarla ancora, non appena torneremo in campo". A caricare l'ambiente bianconero lunedì ci aveva pensato un grande ex come Pavel Nedved: "Questa Juve mi piace moltissimo, vedo un sacco di guerrieri e un allenatore che lavora nel modo giusto" le parole del ceco a margine della presentazione della sua autobiografia "La mia vita normale". "Scudetto? Non siamo neanche a metà campionato e parlarne adesso è troppo presto. La Juve sta facendo un lavoro eccezionale, ha tutte le carte in regola per competere fino in fondo per traguardi importanti tra cui anche il titolo".

Ecco a voi l'uomo volante


Imitare gli uccelli e volare grazie al battito delle ali si può. Ad aver dato ragione a Leonardo è uno studente dell'università di Toronto che è riuscito a realizzare il vecchio sogno caro al genio rinascimentale che vi aveva dedicato tempo e risorse. Todd Reichert, dottorando in ingegneria dell'università di Toronto, ha realizzato un ornitoptero, un velivolo a pedali azionato dalla forza dell'uomo. Ma Reichert non è riuscito solo a progettare e realizzare "Snowbird", un aereo che batte le ali come uno uccello. Il suo grande merito è quello di essere riuscito a farlo volare per la durata di 19, 3 secondi riuscendo a fargli percorrere la distanza di 145,3 metri a una velocità media di 25,6 chilometri all'ora. Un vero successo, anche perché, per fare un paragone, l'aereo dei fratelli Wright durante il primo volo di prova nel 1903, non era riuscito a rimanere nell'aria per più di 12 secondi, riuscendo a percorrere una distanza di soli 37 metri.
L'esibizione di "Snowbird" è stato seguito da un rappresentante della Federazione aeronautica internazionale, l'organismo mondiale in materia di sport aerei e record del mondo aeronautico, che dovrebbe omologarlo nel prossimo ottobre. L'appaecchio, un concentrato di tecnologia, pesa solo 43 kg e ha un'apertura alare di ben 32 metri, esattamente come quella di un moderno Boeing 737. Costruito in fibra di carbonio e legno di balsa, materiali noti per la loro leggerezza, ha dovuto essere trainato per poter decollare, esattamente come per un aliante, ma una volta in volo tocca al pilota metterci del suo e con la forza delle gambe trasmette il movimento alle ali che hanno battuto l'aria 16 volte.

venerdì 17 dicembre 2010

Grandine killer


Maltempo killer negli Stati del Queensland e del Nuovo Galles del Sud in Australia : tre persone sono morte e molte sono rimaste ferite o senza casa per una serie di tempeste che si sono abbattute sul Paese. Protagonista assoluta la grandine che per due giorni consecutivi è piombata giù dal cielo con chicchi grossi come mandarini, accompagnata da intense precipitazioni e venti fino a 90 km orari.Molte le persone evacuate da case ed edifici pubblici con i tetti sfondati, salvate dal rischio di affogamento e ricoverate in ospedale dopo essere state colpite da fulmini (tre golfisti hanno subito gravi ustioni durante una partita). Oltre 52.000 abitazioni sono rimaste senza luce elettrica a causa delle oltre 10.000 scariche, mentre un alto numero di auto sono state inghiottite dall'acqua esondata dai fiumi.Il maltempo sembra ora dirigersi verso l'oceano, ma le autorità hanno messo in guardia i cittadini sui rischi del perdurante maltempo.

Il premier rafforza la squadra


Silvio Berlusconi arriva a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo e si gode i festeggiamenti degli altri leader europei, per il voto di fiducia. Avverte: ho la maggioranza e altri otto parlamentari ''sono pronti a passare con me''. Ma se ci dovessero essere incidenti, il premier e' pronto ad andare alle elezioni, dove e' convinto di vincere. Parla di un consenso personale al 56,4% e attacca Fini e Casini: sono ''disastrosi'',avrebbero fatto bene a rimanere nel centrodestra.

mercoledì 15 dicembre 2010

Scontri a Roma


Prima i cortei poi il cuore di Roma devastato dai teppisti che hanno trasformato il centro della città in un campo di battaglia. Scontri con le forze dell'ordine, barricate in fiamme, blindati assaltati, atti di vandalismo che hanno reso il salotto della Capitale teatro di una guerriglia senza quartiere. E' l'istantanea della giornata di protesta contro la fiducia ottenuta dal governo. Scene che a tratti ricordano quelle di violenza degli anni '70. Il bilancio e' di oltre cento feriti, 57 tra le forze dell'ordine e 62 tra i manifestanti, dei quali 40 medicati sui luoghi degli scontri e 22 portati in ospedale. Alla fine sono 41 i fermati, tutti accusati di violenza, resistenza, devastazione e uso di armi improprie. Tutti ragazzi giovanissimi, romani e qualche napoletano, poca politica in testa ma molte azioni di violenza urbana nel curriculum: risse in strada e da stadio, vite difficili di borgata. Cappuccio e sciarpe neri, quasi nuovi black bloc, hanno seminato il panico per ore trasformando il centro in un'inedita Beirut capitolina. E il sindaco Alemanno in serata parla di "violenza gratuita, vergognosa e senza giustificazioni": lo fa da Piazza del Popolo, il gioiello di Valadier trasformato in un fronte di guerra.
Eppure la protesta la mattina era stata civile. I cortei, partiti da diversi punti della città, formati da studenti, precari, esponenti dei centri sociali e del coordinamento 'Uniti contro la crisi', di cui fanno parte gli operai della Fiom, gli aquilani e i cittadini di Terzigno anti-discarica, avevano animato le strade del centro, sorvegliato speciale fin dalle prime luci dell'alba. Piccoli eccessi come il lancio di petardi, finiti all'interno dei Mercati Traianei e nei Fori, l'accensione di fumogeni e cori contro il Governo. Ma le avvisaglie che la protesta poteva essere più dura ci sono state prima davanti al Senato e poi nei pressi della Camera: dal corteo a più riprese si sono staccati gruppetti di ragazzi col volto travisato da sciarpe nere e cappuccio nero della felpa che hanno lanciato bottiglie e petardi contro i blindati. Alcuni sacchetti di letame e poi fumogeni e bombe carta in via degli Astalli, una strada proprio dietro palazzo Grazioli. Davanti al Senato ancora petardi, bombe carta, vernice colorata e fumogeni. Il tentato assalto ad alcuni blindati con pale e mattoni, presi da un camioncino, provoca la prima carica della polizia. Da qui in poi è la cronaca di un giorno di violenza inaudita. I nuovi black bloc si staccano dal corteo e in poche centinaia seminano terrore e devastazione. Ovunque passano sfondano le vetrate di banche, danneggiano auto, sradicano segnali stradali e li usano come ariete contro le vetrine. Percorrono il lungotevere incendiando cassonetti e raccogliendo 'armi' improvvisate. Poi arrivano a piazza del Popolo, diretti a Montecitorio, e a via del Corso si scatena la 'battaglia' urbana con l'assalto a tre blindati della Guardia di Finanza a colpi di bottiglie, bastoni, pietre.
E mazze vengono usate per malmenare i finanzieri che sono a bordo. Uno dei militari, in una delle tante foto scattate in questa giornata di violenza, è ritratto inginocchiato a terra, quasi sopraffatto da alcuni giovani, con la pistola d'ordinanza impugnata nella mano destra. Per difenderla dai manifestanti che volevano sottrargliela, spiegano fonti delle Fiamme gialle. Il fumo dei lacrimogeni e dei petardi invade via del Corso e le vie dello shopping ormai deserte con i negozianti asserragliati dentro e turisti e romani che fuggono. "Sembrava la guerra civile", ha detto una commessa di un negozio di abbigliamento. I teppisti addirittura erigono una barricata con cassonetti, fioriere, sedie tavolini dei bar di lusso di Piazza del Popolo. Poi le danno fuoco e creano una barriera di fiamme tra loro e i blindati che avanzano e spazzano via tutto. I 'black bloc' si ritirano a piazzale Flaminio e un gruppetto 'viola' il Pincio e dalla celebre terrazza lancia sassi contro tutto e tutti. Piazza del Popolo viene sigillata dai blindati, il Tridente, cioé le tre strade che si irradiano dalla piazza, cuore del centro storico, è isolato: l'atmosfera è surreale, quasi da coprifuoco. Il piccolo corteo di violenti si muove infine verso il Lungotevere e Prati seminando ancora devastazione. In terra restano le tracce degli scontri e di una giornata da dimenticare.

Fiducia a Berlusconi


Dopo il voto di ieri l'ipotesi del terzo polo non ha più grandi prospettive". Così il premier Silvio Berlusconi, nel corso della trasmissione 'Mattino Cinque', su Canale 5. "Dobbiamo proseguire nell'opera di rigore finanziario per evitare le tempeste" che hanno colpito altri Paesi e quindi "in questo quadro portare il Paese al voto sarebbe davvero irresponsabile". "Le elezioni - ha aggiunto - sarebbero state inevitabili se la congiura di Fini e del Palazzo avesse rovesciato il voto popolare. "Ieri sera erano molti di più". Berlusconi replica così a Maurizio Belpietro che a 'Mattino Cinque' gli chiede se pensa di poter andare avanti con tre voti di maggioranza a Montecitorio. "Ieri sera già diversi altri parlamentari hanno offerto la loro collaborazione", aggiunge il presidente del Consiglio. "Abbiamo diversi posti liberi nel governo e quindi possiamo rinforzare la squadra, ma non offriamo posti per convincere qualcuno: se vi sarà la disponibilità di altri gruppi parlamentari a partecipare al nostro progetto offriremo loro la possibilità di lavorare con noi anche in ruoli di governo". "Quella di ieri non è stata una manifestazione di libertà è stato un attacco di bande di teppisti organizzate che hanno provocato incidenti ripresi dalle televisioni di tutto il mondo che buttano una brutta immagine sul nostro Paese e che non possiamo assolutamente accettare che avvengano". "Mi stupirebbe molto che deputati e senatori, anche quelli finiani, da domani votassero contro le stesse leggi sulle quali fino a ieri hanno votato, perché tutto ha un limite, anche in politica, e se non la coerenza ci deve essere almeno la decenza", ha aggiunto il premier.

Incredibile incidente d'auto. Col senno del poi (e ascoltando la ricostruzione) al conducente è andata benissimo: è stato arrestato ma è vivo. Aveva bevuto troppo. Eppure si è messo alla guida con al fianco un suo amico. A guardare le immagini trasmesse dalle tv americane c'è da dire che, in fondo, gli ha detto bene. Uscendo di strada a San Pedro (California), il ragazzo ha sfondato due muri rimanendo incastrato (e sospeso) a un metro e più d'altezza. Ovviamente è stato arrestato.

Temperature sottozero


Temperature sottozero ed ampie nevicate in molte regioni italiane. Da ieri la neve scende in nelle Marche, in Abruzzo, Molise e nel nord della Puglia. Scuole chiuse a Pescara e Montesilvano,ad Ancona, a Osimo, Falconara, Sirolo e Castelfidardo. Nella notte il termometro è sceso sottozero in diverse città anche nelle regioni del centro e del sud d'Italia: -5 gradi a Bologna, -3 a Firenze, Milano, Ancona. Temperature sotto lo zero anche nella Capitale. Per quanto riguarda la circolazione, la società Autostrade comunica che nelle regioni interessate sono in azione i mezzi spargisale e spazzaneve. Da più di 24 ore, precipitazioni nevose stanno interessando l' A14 Bologna-Taranto nelle Marche, Abruzzo, Molise e nel nord della Puglia, oltre che le autostrade A24 Roma-L'Aquila-Teramo e A25 Torano-Pescara. La circolazione è regolare salvo temporanei rallentamenti a causa di veicoli non dotati di dispositivi antineve. I tratti interessati sono l' A14 Bologna-Taranto tra Cattolica e Marotta e tra San Benedetto del Tronto e Poggio Imperiale; l' A24 Roma-L'Aquila-Teramo tra Assergi e Teramo. E ieri il freddo ha fatto una vittima: una donna senza fissa dimora è morta in un giaciglio di fortuna a Milano. La donna era una cinquantenne dell'Est europeo, probabilmente una badante senza più un tetto dove dormire.

martedì 14 dicembre 2010

Tutti sanno che John è gay. Parla Leila di Star Wars


Non c'è pace per Tony Manero. Nemmeno la nascita del terzogenito Benjamin, arrivata a portar gioia e mitigare se possibile la perdita del primo figlio Jett, avvenuta quasi due anni, fa, non placa le malelingue. Dopo le rivelazioni di Robert Randolph, che aveva strombazzato la presunta vita omosessuale segreta di John Travolta, con dovizia di particolari (rapporti sessuali nelle saune), adesso arriva la rivelazione di una collega ed (ex) amica.
Ovvero Carrie Fisher, l'indimenticabile principessa Leila di Guerre Stellari, che anziché pensare ai suoi di problemi (dipendenza da droghe e alcol e una overdose a 28 anni che ne hanno segnato vita e carriera professionale) ha pensato bene di fare coming out per John alla rivista Advocate.«La mia sensazione riguardo John è sempre stata che noi sapevamo e che non ce ne importava niente. Guarda, mi spiace che lui non si senta a suo agio con questa situazione. È tutto quello che posso dire». Ma ha già detto abbastanza...

Francia: Liberati bambini in ostaggio


Un mattina all'insegna del terrore in Francia, dove cinque bambini e la loro insegnante di una scuola materna di Besancon, nell'est del Paese, sono stati tenuti in ostaggio per oltre quattro ore da un giovane squilibrato, prima della loro definitiva liberazione, intorno alle 12:45, e la cattura del ragazzo da parte della polizia. Il giovane, 17 anni, si era introdotto nell'asilo - armato di due sciabole - intorno alle 8:30 di questa mattina. Inizialmente ha preso prigionieri 20 piccoli, un'insegnante e un'assistente. Quindi ha rilasciato 5 bimbi, poi altri 10.
Dopo l'irruzione delle teste di cuoio francesi nei locali della scuola, il ragazzo ha cominciato a trattare per telefono con un negoziatore chiedendo un'arma per togliersi la vita. Diverse fonti hanno confermato che il ragazzo e' in cura psichiatrica ma avrebbe ''sospeso i farmaci''. Attorno alla scuola e' stato subito dispiegato un importante dispositivo di agenti di polizia, mentre Luc Chatel - ministro dell'Istruzione - si e' recato sul posto. ''E' un immenso sollievo'', ha commentato il ministro dopo la liberazione dei ragazzi, rendendo omaggio al coraggio degli agenti e del personale scolastico.
Il ministro ha anche riferito che lo squilibrato e' ora nelle mani della polizia. I cinque bambini, tutti sani e salvi, sono usciti dalla scuola mano nella mano, e hanno ritrovato i loro genitori. Le autorita' hanno anche attivato una cellula di sostegno psicologico.

Doping per i campione del mondo?


Sono giornate durissime quelle che vive controvoglia lo sport spagnolo colpito dall'ultimo scandalo doping: dopo l'esplosione dell'Operacion Galgo giovedì scorso, la macchia di sospetto si estende dall'atletica leggera finanche al calcio appena laureato campione d'Europa e del mondo. A muovere i fili è sempre lui, l'alchimista del doping spagnolo, l'ormai noto ginecologo Eufemiano Fuentes che, come successe poco dopo l'operazione Puerto del 2006 nella quale fu coinvolto, insinua sibillino che a bere 'pozioni magiche' siano stati tanti sportivi, compresi i titolari della "seleccion" spagnola. Rinchiuso per tre giorni in caserma in attesa di essere ascoltato, Fuentes ha diviso la cella madrilena con alcuni detenuti che, appena usciti, hanno parlato con i media. "Se io parlassi la Spagna non avrebbe più né Europei né Mondiali" di calcio, avrebbe indicato il dottore a David, insinuando una forte implicazione dei calciatori spagnoli nel sistema di doping. "Il medico ci ha detto che l'altra volta (Operazione Puerto) l'hanno beccato con qualcosa, ma che questa volta non hanno trovato niente di niente", ha assicurato ai media l'uomo appena scarcerato. Fuentes avrebbe aggiunto che lui è in carcere "perché Marta Dominguez è campionessa del mondo (nei 3 mila siepi nel 2009) e la procura lo vuole mettere in relazione con lei, anche se lui non ci ha niente a che fare". Le smentite alla presunta dichiarazione del 'dottor doping' sono arrivate oggi da uno degli eroi del Sudafrica, il centrocampista del Barcellona e della nazionale Xavi Hernandez: "Abbiamo vinto la coppa Europa e il Mondiale con la certezza di non esserci dopati", ha detto il catalano, per poi aggiungere "noi, da dentro il calcio, possiamo dire che non c'é nessun tipo di doping. Passiamo controlli ogni due per tre e in questo senso siamo tranquilli".

martedì 7 dicembre 2010

TRAGEDIA IN DIRETTA DALLA HUNZIKER. RAGAZZO RISCHIA PARALISI

Hunziker shock: concorrente sbaglia salto. Rischia paralisi


Non è riuscito a saltare l'auto guidata dal padre con i suoi trampoli a molla: il 23enne Samuel Koch è inciampato sul tetto della vettura ed è caduto violentemente a terra battendo la testa. L'incidente è avvenuto in diretta sulla tv tedesca Zdf, nel corso della trasmissione di culto Wetten Dass, condotta da Michelle Hunziker, e rischia seriamente di lasciare il giovane paralizzato.Per lo show, l'equivalente del nostro vecchio Scommettiamo che... , Koch aveva proposto una sfida che prevedeva il salto di 5 auto in movimento. Cinque vetture di lunghezza e ingombro crescenti che il ragazzo avrebbe dovuto saltare con delle molle ai piedi. Dopo due balzi riusciti, però, mentre il padre guidava verso di lui una berlina Audi, Samuel deve aver fatto un errore di valutazione. Il suo salto non è stato abbastanza alto, lo ha fatto "incespicare" sul tetto e piombare di testa a terra, dove le sue condizioni sono apparse subito gravi.La Hunziker è accorsa immediatamente e, nel silenzio teso dello studio, ha chiesto l'intervento dei medici . Poi la trasmissione è stata interrotta per permettere all'ambulanza di portare il 23enne in ospedale. Qui, i medici hanno riscontrato danni al midollo spinale e complesse ferite alle vertebre del collo. Samuel non è in pericolo di vita ma il rischio di paralisi è molto concreto. Come è probabile che la trasmissione non sopravviva all'incidente e alle polemiche.

Strage di ciclisti, oggi i funerali


Sono già centinaia le persone che sono in fila davanti alla chiesa di San Giovanni Calabria a Lamezia Terme per rendere l'ultimo saluto ai sette ciclisti travolti ed uccisi domenica mattina sulla statale 18. Da alcune ore è corso un pellegrinaggio di persone che si recano nella chiesa per portare fiori e esprimere una parola di conforto ai familiari dei ciclisti morti. Tra le lacrime ed il dolore c'é chi si sofferma per pochi attimi e chi invece si inginocchia per recitare una preghiera.
La chiesa, all'interno della quale è stata allestita la camera ardente, è stata aperta per tutta la notte ed il flusso di gente non si è mai interrotto. Fino a tarda ora si è protratta una lunga veglia di preghiera celebrata dal vicario della diocesi di Lamezia, don Pasquale Luzzo. Sui feretri, sistemati intorno all'altare, ci sono le foto e le maglie dei ciclisti. Intanto stamani alle 11:30 si svolgeranno nello stadio 'D'Ippolitò di Lamezia Terme i funerali collettivi. Il rito funebre sarà celebrato dal vescovo, mons. Luigi Cantafora. Il sindaco, Gianni Speranza, ha proclamato il lutto cittadino ed ha invitato i commercianti, le scuole e gli altri uffici pubblici ad osservare un minuto di silenzio in concomitanza l'inizio i funerali.

Testimonianza a favore di Fikry


"Nel momento in cui Yara è scomparsa Mohammed Fikry era con me in cantiere". A sostenerlo é Roberto Benozzo datore di lavoro del marocchino indagato per la scomparsa della tredicenne bergamasca. Benozzo non ha dubbi sulle mosse del giovane extracomunitario il 26 e 27 novembre: "Eravamo in cantiere e su di lui non ho certo sospetti lo conosco da quattro anni". Come rileva il Mattino di Padova Benozzo è convinto che "tutto si chiarirà". Anche la sorella dell'imprenditore, Patrizia Benozzo, conferma le parole di Roberto: "Mohammed non stava scappando aveva già prenotato il viaggio in Marocco da tempo".

venerdì 3 dicembre 2010

Paura per Heather Locklear Ricoverata per un'infezione



Uscita a luglio da una clinica di riabilitazione per dipendenza da droge, Heather Locklear è incorsa in un'altra disavventura: l'attrice 49enne è stata infatti ricoverata in un ospedale di Los Angeles. La diagnosi parla di un' infezione batterica e di una terapia a base di un ciclo di antibiotici.La Locklear, che è appena tornata in California dal Canada, dopo aver girato il suo ultimo film, He loves me, pare non sia in pericolo e stia tutto sommato bene. L'attrice era uscita indenne da un pauroso incidente di macchina nell'aprile scorso, ma, come aveva detto lei stessa, il suo periodo di riabilitazione non aveva nulla a che fare con l'accaduto.

Ascoltati gli amici di Yara


Gli investigatori hanno ascoltato nuovamente vicini di casa e conoscenti della famiglia di Yara, la tredicenne scomparsa a Brembate Sopra, nel Bergamasco. Sperano infatti che a qualcuno tornino in mente particolari per fare luce sulla sparizione. E' stato sentito anche Enrico Tironi, il ragazzo che aveva raccontato di aver visto Yara con due uomini, rivelando poi di aver inventato tutto. Le ricerche della tredicenne si sono estese anche a Dalmine, Villa d'Alme' e Ponteranica.

martedì 30 novembre 2010

Un corsaro Barcellona Umilia il Real Madrid


Regala di tutto il "Super Clàsico", nella insolita collocazione del lunedì sera, prima, durante e dopo il match, ma in campo c'è una sola squadra, il Barcellona, che umilia il Real Madrid e Mourinho, 5-0, e si riprende le luci della ribalta e la testa della Liga. Vigilia a dir poco animata, fra boutade del portoghese, e fin qui tutto bene, e tensioni nel capoluogo catalano (sassaiola al pullman delle merengues), accoglienza dificilotta all'ingresso sul terreno di gioco per gli ospiti, in particolare per l'ex guru dell'Inter, Casillas e Dudek, i protagonisti della pantomina di Amsterdam in Champions, poi, dopo il fischio dell'oggetto della discordia Ituralde Gonzalez, è un "one man show". Sì, perché dietro alla goleada blaugrana c'è sempre lui, Leo Messi. Al via poche sorprese, padroni di casa in formazione tipo, Mou però lascia fuori Higuain, preferendogli Benzema, ma si capisce presto che non è cosa. Soli 6' e la "Pulce" sfiora il colpo da cineteca, conclusione da posizione più che defilata e Casillas salvato solo dal palo. Il Real sembra saper reagire, e Piquè deve fermare Di Maria lanciato a rete, ma è un fuoco di paglia, e al 10' il vantaggio dell'undici di Guardiola arriva, al termine di un'azione fantastica, con Iniesta che serve a Xavi un pallone d'oro, 1-0. Valdes è reattivo su Di Maria due minuti dopo, ma il Barça riparte a testa bassa, numero a tre Xavi-Iniesta-Messi, miracoloso recupero in corner di Carvalho, serve a poco però, perché al 18' il raddoppio è cosa fatta, Xavi senza guardare cambia gioco per Villa che centra per Pedro, Casillas può solo osservare il 2-0. Tutto già in archivio, Benzema ci prova da solo, del resto rifornimenti proprio non gliene arrivano, ma è il portiere e capitano della nazionale spagnola ad evitare il tris alla mezzora, anticipando Pedro. Madridisti nervosi, soprattutto Ronaldo, che per affrettare una rimessa spinge via Guardiola, rissa sfiorata, poi chiede il rigore per un contatto, in effetti dubbio, con Valdes, l'arbitro sorvola, ma fa peggio prima del riposo, ammonendo per simulazione messi steso da Carvalho. Ripresa, Mou ci prova con Diarra per Ozil, del tutto fuori partita (e forse intimorito da una bottiglietta piovutagli vicino al momento di battere un corner), mossa senza frutti, anzi, il tris è nell'aria, altri miracoli di Casillas, su Xavi e Messi, che si vede annullato un gol per offside al 49', il sipario cala al 56', Villa, innescato dall'argentino sul filo dell’offside con un pallone da manuale del calcio, fa centro in diagonale, e si ripete al 59', sempre su magia di Messi. Il Camp Nou è una bolgia, dentro Arbeloa per Marcelo, che non l'ha mai vista, quasi una resa del Real, che colleziona cartellini gialli (Carvalho ne meriterebbe almeno 4 o 5), mentre il pubblico di casa dà il via alla "fiesta" con cori contro Mourinho, che in settimana aveva provocato, dopo la goleada ad Almeria, il Barcellona "Vedremo se ora farà 8 gol anche a noi...". "Accontentato" a metà. Prima della fine Guardiola regala la standing ovation a Villa, a sua volta in odore di Pallone d'Oro, come Iniesta, e solo Casillas, l'ultimo ad arrendersi, evita il peggio su Busquets e sul nuovo entrato Bojan. All'87' intero stadio in piedi per Xavi, che assomiglia molto al più forte centrocampista di sempre in serate come quella del Camp Nou, poi è il turno di Pedro, il buon Pep si toglie la soddisfazione di togliere i marcatori di un big match con una sola grande, non a caso di nuovo in vetta, la prima di Mourinho da "spagnolo" a Barcellona non è esattamente edificante, sarà stato anche un tributo all'inesperienza e alla bolgia catalana del suo baby Real, però così è umiliante.... Anche perché al peggio non c'è fine, in pieno recupero Jeffren, appena entrato, mette la ciliegina sulla torta, agli ospiti saltano i nervii, in pieno recupero entrataccia a quattro su Messi, rosso diretto per Sergio Ramos, stavolta non su consiglio di Mou, che se ne torna a Madrid con cinque schiaffi che faranno pure riflettere, ma per ora fanno solo molto male.

Preso pluriomicida in sicilia


L'uomo arrestato stamane con l'accusa di essere il presunto "mostro di Cassibile" si chiama Giuseppe Raeli ed è un pensionato incensurato di 69 anni . L'uomo ha già lasciato sotto scorta e nel massimo riserbo la caserma del comando provinciale dei carabinieri di Siracusa per essere condotto nel carcere siracusano di contrada Cavadonna dove verrà rinchiuso in isolamento. Le accuse a suo carico sono di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione di arma in relazione ai diversi episodi che gli vengono contestati.
Gli investigatori attendono adesso di valutare quel che emergerà dalle perquisizioni in corso sia nella sua abitazione che in alcuni fondi nella sua disponibilità per verificare se possono essere ricondotti o meno al pensionato anche altri episodi sui quali le indagini sono ancora aperte. Il blitz che ha portato all'arresto del presunto serial killer di Cassibile e stato condotto con il supporto di una trentina di carabinieri. In questo momento sono in corso, anche da parte dei tecnici Ris di Messina, le perquisizioni sia nell'abitazione del pensionato arrestato che in alcuni fondi nella sua disponibilità che si trovano in prossimità della sua abitazione. Tutte operazioni queste che si protrarranno ancora a lungo.
Quanto agli episodi che vengono contestati al pensionato sembra, sempre secondo le primissime indiscrezioni, che possano fare riferimento ad un arco temporale più ristretto rispetto a quello compreso tra il 1996 ed il 2009 sul quale gli investigatori hanno indagato per le diverse vicende che a vario titolo sono state ricondotte alle azioni del cosidetto "mostro di Cassibile".

Suicida il prete pedofilo smascherato dalle iene


Il sacerdote molestatore smascherato dalle Iene si è suicidato gettandosi sotto un treno. E' successo stamattina alle 11 e 30, quando il religioso, dopo aver raggiunto la linea ferroviaria Milano-Brescia nelle campagne tra Masano e Pagazzano, si è lanciato sotto un convoglio in arrivo, morendo sul colpo. Quello dell'uomo, 51 anni, in servizio al Santuario di Caravaggio, era diventato un caso di cronaca perché lo scorso aprile gli inviati della trasmissione di Italia 1 avevano scoperto la sua abitudine ad approfittare di coloro che si rivolgevano a lui per consigli spirituali, sottoponendoli a pesanti molestie.
Le immagini riprese dalla telecamera delle Iene erano impietose e ritraevano il sacerdote mentre faceva avances a un attore che si era finto omosessuale. Anzi, era proprio questo il motivo dell'incontro: trovare una persona a cui confidare le proprie inclinazioni omosessuali. E il religioso era caduto nella trappola, evidenziando comportamenti che la telecamera aveva registrato. Solo due mesi dopo la messa in onda delle riprese si era scoperto che il sacerdote filmato era in servizio al Santuario di Caravaggio. Il prete era stato quindi sospeso dalle sue funzioni e inviato in una comunità di cura. Una situazione che probabilmente il religioso non è riuscito a sopportare. -->

E' morto Mario Monicelli


Il regista Mario Monicelli si e' ucciso lanciandosi dal quarto o quinto piano del reparto di urologia dell'ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato da ieri. Lo rendono noto fonti sanitarie.
Monicelli si e' lanciato dal balcone del nosocomio romano intorno alle 21. Il regista aveva 95 anni ed era ricoverato per un tumore alla prostata. Anche suo padre Tomaso, noto scrittore e giornalista, si era tolto la vita nel 1946. Il corpo di Monicelli e' stato trovato dagli addetti sanitari a terra, disteso nei viali vicino alle aiuole, a pochi metri dal pronto soccorso. Al quinto piano, a una decina di metri di altezza, la finestra con la luce accesa dalla quale si e' lanciato.
Monicelli non ha lasciato nessun biglietto nella sua stanza a spiegazione del suo gesto. Il regista era ricoverato da solo nella stanza del reparto di urologia al quinto piano del San Giovanni. Intorno alle 21, poco dopo essersi sottoposto alla terapia, si e' lanciato nel vuoto. Sul posto e' arrivata la moglie e alcuni amici e famigliari.

lunedì 22 novembre 2010

La Carfagna ci ripensa


''La misura era colma. Ho fatto la mia scelta e sono obbligata ad andare avanti. Quale sarebbe l'alternativa? Vivacchiare, facendo finta di niente? No, mi dispiace, non mi interessa''. E' la posizione di Mara Carfagna, dopo l'annuncio delle sue dimissioni da Pdl, Parlamento e governo di due giorni fa, ribadita in un colloquio con Repubblica.
''Non posso cedere - dice - e' una questione di dignita'''. Ma, aggiunge, ''non voglio la rottura a tutti i costi. Sono disponibile a ricucire, purche' arrivino risposte concrete''. Vero e' che La Russa le ha assicurato ''che tentera' tutte le strade per ricucire lo strappo. Ne prendo atto e aspetto. Sono pronta a tornare sui miei passi - ribadisce - ma solo a condizione che si affrontino seriamente le questioni che ho posto''. Che sono in primis quella del ''termovalorizzatore di Salerno'' che rischia di ''non essere fatto'' e la citta' di ''finire sotto i rifiuti, dopo Napoli''. E su questo primo punto ''non scendo a compromessi''.
C'e' poi la questione di un Pdl ''allo sbando'', che ''rischia di esploderci in mano''. Non deve essere ''uno strumento di potere a vantaggio di pochi capi locali che fanno il bello e il cattivo tempo, perche' questo e' l'andazzo''. A livello regionale e provinciale, denuncia, ''il partito e' governato con sistemi dittatoriali. Ed e' chiaro che su questo c'e' stata una sottovalutazione, se non un avallo, a livello nazionale''. Lei, dice, viene ''delegittimata. Perche' ci sono altri che contano. Perche' sono donna e vorrei vedere cosa sarebbe accaduto se le stesse questioni le avesse sollevate un uomo''.
Ma ''io mi batto per un partito vero, autenticamente liberale e democratico''. Quanto alla frase del premier che l'ha definita ''signora Carfagna'', ''il presidente - dice - non lo interpreto. E' stato criptico ma ha detto la cosa giusta: mi sono sempre comportata da signora, anche in questa vicenda''. Nella quale non tradisce nessuno: ''Non sono candidata a nulla in questo momento. Non sto per trasmigrare da nessuna parte, meno che mai in Futuro e Liberta'. Ma a questo punto non voglio piu' essere tradita dal partito nel quale ho militato e nel quale ho creduto''.

Torturato 10 anni dai colleghi


Dieci lunghi anni di sevizie e torture. Questo ha dovuto subire Daniel, operaio belga oggi 54enne che solo ora è riuscito a trovare la forza di denunciare l'accaduto. La storia arriva dal Belgio dove i video, realizzati dagli stessi colleghi-aguzzini dell'uomo, sono stati trasmessi dai media del paese (la prima denuncia arriva dalle pagine dell'edizione belga di Paris Match), ora sotto choc . Nelle immagini che risalgono al 2002 si vede che Daniel viene legato con dello scotch a un bancale di legno, il viso coperto da insulti scritti col pennarello indelebile, vittima di fellatio simulate. Altre volte è stato rinchiuso in una gabbia, coperto di polvere di talco, spogliato davanti alle colleghe donne, bagnato con acqua ad alta pressione: pollice della mano e legamenti della caviglia rotti.A dare il via a questa infame escalation di violenza fisica, perché di questo si tratta e non solo di mobbing, è stato proprio il suo responsabile, Sebastiano, al quale via via nel tempo si sono aggiunti altri colleghi. Inutili i tentativi di Daniel, impiegato come magazziniere, di segnalare la cosa alla direzione della fabbrica: le sue parole non sono mai state ascoltate. Vana anche la richiesta di aiuto presentata agli uffici di medicina del lavoro. Così lui ha continuato a subire in silenzio. Fino ad ora. Fino a quando non ha trovato il coraggio e la forza di raccontare tutto alla moglie Chantal e alla figlia Sandrine e di denunciare gli abusi. Ora che la cosa è diventata di dominio pubblico e che ha portato 25 persone a essere indagate, la direzione della fabbrica ha fatto sapere anche se troppo tardivamente che si tratta di un "caso isolato". Ma certo questo non la solleva dalla responsabilità quantomento morale di aver ignorato la segnalazione e la richiesta di aiuto fatta da Daniel tempo fa. I sadici colleghi sono però stati tutti licenziati.

Maltempo: allagata mezz'Italia


STRADE ALLAGATE A ROMA, SALE IL LIVELLO DEL TEVERE - La pioggia che sta cadendo ininterrottamente nelle ultime ore nella Capitale ha provocato allagamenti in numerose zone della citta' e un innalzamento dei livelli del Tevere, da ieri monitorato dalla Protezione civile del Campidoglio. ''Il fiume - spiega Tommaso Profeta, vicecapo di Gabinetto e direttore della Protezione Civile di Roma Capitale - e' arrivato a 7,15 metri. L'acqua ha superato le banchine ed e' previsto un ulteriore innalzamento nelle prossime ore''. Decine le chiamate arrivate ai vigili del fuoco che sono intervenuti per liberare le strade da alberi e rami caduti, per allagamenti di sottopassi stradali, soffitte e cantine. Le zone piu' colpite nei dintorni di Roma sono quelle di Montelanico, Marino, Frascati, Velletri, Palestrina, Tivoli e Pomezia. In citta' numerose le chiamate ai pompieri al centro storico, per soffitte e piani terra allagati, e al Tuscolano. Per allagamento e' stato chiuso il sottovia sulla Salaria di via dei Prati Fiscali. La Protezione civile del Campidoglio, a causa delle numerose chiamate, ha messo in campo un numero maggiore di volontari.

A MEZZANOTTE ACQUA ALTA 122 CENTIMETRI - Intorno a mezzanotte a Venezia l'acqua alta ha raggiunto i 122 centimetri sul medio mare rispetto ai 120 centimetri previsti inizialmente dal centro maree del Comune. E' la nona volta quest'anno che il livello supera i 110 centimetri, punta che fa scattare il 'codice arancio' (marea molto sostenuta) e le sirene di allarme in citta', dove vengono prontamente montate le passerelle. Domani e' prevista acqua alta per il terzo giorno consecutivo con punte di 120 centimetri alle 10 e 110 centimetri a mezzanotte. Anche l'anno scorso l'alta marea sommerse Venezia per tre giorni consecutivi nel mese di dicembre, ma in quel caso il livello supero' la punta eccezionale di 145 centimetri, che fece scattare il 'codice rosso. Il 2010 registra comunque gia' un record: quest'anno la marea e' arrivata 162 volte a superare gli 80 centimetri (contro i 125 casi dell'anno scorso) mandando sott'acqua piazza San Marco, una delle parti piu' basse della citta'.

giovedì 11 novembre 2010

Sventato sequestro a Bologna


''Mi portano via il bimbo!''. L'urlo disperato di una madre, che si e' vista tentare di strappare dalle mani il figlio di tre anni, ha attirato l'attenzione di alcuni passanti, che sono intervenuti e hanno messo in fuga l'aggressore. Il tentativo di rapimento e' avvenuto questa mattina a Bologna, in via Albertoni. L'autore, arrestato dalla polizia, e' un trentaquattrenne del Bangladesh, in Italia da 3 anni, ma con il permesso di soggiorno scaduto, tanto che da tempo pare vivesse come clochard.

Padre e figli tentano stupro ragazzina


ROMA, 10 NOV - Un gruppo di rom bosniaci, un padre e i suoi quattro figli, ha sequestrato e tentato di violentare una ragazzina, loro connazionale, di 12 anni. L'episodio e' avvenuto a Roma, in un campo nomadi di via Marchetti, dove questa mattina i carabinieri del nucleo radiomobile della Capitale, avvisati dalla sorella della vittima, sono riusciti ad arrestare uno dei componenti del branco, un ragazzo di 17 anni. Gli altri sono ancora ricercati.

400 sfollati per maltempo nel salernitano


La provincia di Salerno e' la zona piu' colpita dal maltempo in Campania. Sono 400 gli sfollati nelle campagne di Capaccio per lo straripamento del fiume Sele. L'esondazione ha provocato la rottura di una condotta idrica dell'acquedotto del Basso Sele, che serve la zona orientale di Salerno e 14 Comuni tra i quali grossi centri come Battipaglia, Eboli, Pontecagnano ed Agropoli, in totale 500 mila persone. Per il ripristino della rete, danneggiata in un tratto di circa tre chilometri, si prevede un mese di tempo. I danni ammontano a 5-6 milioni di euro. La Protezione civile della Campania sta valutando, con l'assessore Eduardo Cosenza, interventi straordinari per un approvvigionamento idrico minimo della popolazione. Da domani arriveranno autobotti e imbustatrici d'acqua. Si ipotizza la riapertura di vecchi pozzi, anche se la strada piu' percorribile nell'immediato sembra quella del rifornimento, con autobotti, dei serbatoi esistenti nei singoli Comuni.
Nei supermercati di Salerno, intanto, e' gia' scattata la caccia all'acqua minerale. Gli sfollati di Capaccio accusano Verdi ed ambientalisti per aver ostacolato in questi anni la pulizia del letto del Sele e chiedono un'assunzione di responsabilita'. Le coltivazioni della fertile Piana del Sele e gli allevamenti di bufale, invase dall' acque, si sono trasformate in laghi. A non aver retto - secondo la Protezione civile regionale - e' l' intero sistema fognario. Il sindaco di Capaccio Pasquale Marino ha chiesto la dichiarazione dello stato di crisi. Allagamenti anche nell' area sarnese dove non ha retto il sistema di drenaggio. Le forti raffiche di vento e le correnti marine rendono piu' difficile la situazione ostacolando il deflusso dell' acqua in mare.
A Nocera Inferiore, ancora nel salernitano, 1100 persone sono state evacuate a scopo precauzionale nella zona del Vescovado, colpita dalla frana del 2007. In questo caso, pero', si tratta di uno stato di allarme che dovrebbe rientrare nelle prossime ore. Abitazioni e campi allagati anche nel Vallo di Diano ed a Sala Consilina, dove i vigili del fuoco sono intervenuti con elicotteri per salvare tre persone dalle acque del Sele. Sono monitorati gli argini del fiume Volturno, nel casertano, per l' aumentato apporto di acqua del Calore, che nel pomeriggio e' straripato a monte ed a valle del centro abitato di Benevento. Nel napoletano, alla periferia di Castellammare di Stabia, l'acqua del fiume Sarno, straripato, ha invaso Via Cosenza, al Rione San Marco.
Decine di commercianti e piccoli imprenditori hanno protestato per l' allagamento di depositi e locali di lavoro. In via Ripuaria, chiusa al traffico da ieri notte, un automobilista che si era avventurato con la sua auto nella zona e' stato investito dall' onda di piena del fiume Sarno. I vigili del fuoco lo hanno salvato, trascinando l' auto all' asciutto e la polizia municipale lo ha multato subito dopo. Nel Golfo di Napoli sono ripresi i collegamenti dei traghetti, mentre il mare forza 5 blocca ancora gli aliscafi. Annullato il collegamento via nave Napoli-Cagliari. A Napoli, dove ha smesso di piovere da questa mattina, i vigili del fuoco hanno effettuato una quarantina di interventi di soccorso e stanno smaltendo l' arretrato. La Protezione civile segnala un miglioramento del tempo per la giornata di domani.

Il toro lo lascia in mutande


Per sopravvivere all'attacco di un toro scatenato, si sa, serve una buona dose di... fortuna. Ma un torero colombiano sperava di non dover mostrare al pubblico della Plaza de toros come fosse fatta la sua. Invece, un'incornata del possente bovino ha aperto uno squarcio proprio là dove tradizionalmente non batte il sole, rendendolo uno zimbello del web.Il fatto è accaduto nel corso di una affollata corrida, durante la quale l'irruenza del toro ha avuto la meglio sulla perizia dell'uomo. Il torero è caduto a terra sotto i colpi dell'animale e ha subito un paio di incornate. Che sembravano aver mancato il bersaglio, almeno finché il torero non s'è alzato e si è scostato dalla minaccia. A quel punto gli spettatori non hanno potuto evitare di notare che l'uomo si teneva una mano sul retro dei pantaloni e, capito il motivo, hanno iniziato a ridacchiare.Lo scontro con il toro, come hanno rivelato le immagini, aveva infatti procurato un taglio nei pantaloni (e nelle mutande, se le portava) del torero, che ne lasciava in bella vista i glutei. Fortunatamente, mentre i colleghi tenevano impegnata la bestia, l'uomo è riuscito a legarsi in vita un pudico drappo per riprendere il confronto. Non si sa a chi sia andata la vittoria finale, ma di certo nessuno dei due protagonisti potrà essere facilmente dimenticato.

mercoledì 10 novembre 2010

Maltempo danni nel salernitano


SALA CONSILINA (SALERNO), 10 NOV - La violenta ondata di maltempo ha provocato lo straripamento del Tanagro e del Sele, trasformando il comprensorio a sud di Salerno un grande lago. Moltissimi i fabbricati allagati. Strade impercorribili, alberi abbattuti. Salvate 6 famiglie bloccate in casa dal fango a Sala Consilina. Nel comune di Capaccio-Pestum circa 300 persone sono state evacuate dalle loro abitazioni. La furia dell'acqua ha invaso colture e i piani bassi delle abitazioni.

Prete beccato a letto con amante incinta


Certo di essere tradito un giovane peruviano di San Andrés (Trujllo) ha deciso di passare dalla parole ai fatti. Armato di videocamera è entrato nelle stanze della sua parrocchia (Iglesia de la Medalla Milagrosa), ha sorpreso in flagrante la moglie, incinta di 4 mesi, a letto con il prete e poi ha ceduto il filmato al network América Tv. In men che non si dica lo scandalo sessuale è diventato un vero e proprio caso e il video è finito in rete.
«Riconosco di aver sbagliato, si calmi» si sente dire il religioso al pover'uomo. «Come faccio a calmarmi se ho appena visto mia moglie con un altro e per di più un sacerdote!». «Sono caduto in una trappola» si è allora difeso il sacerdote, subito identificato come José Antonio Boitrón Solano. Ancora più grottesca la versione di lei, Tedolinda Amaya Altamirano, che non solo ha accusato il prete di averla molestata - «Ha abusato di me, mi costringe a soddisfare i suoi desideri da almeno un anno» - ma ora chiede che lui riconosca formalmente il bambino che porta in grembo.
Il fatto risale allo scorso settembre ma nonostante tutto il prete non ha mai interrotto la propria attività pastorale, ha rivelato América Tv nel dare a notizia: non solo continua a dire messa ma impartisce la comunione ai fedeli.

Morta romena: nuovo video difesa


L'avvocato di Alessio Burtone, il difensore del romano in carcere per avere con un pugno causato la morte dell'infermiera romena Maricica Hahaianu, ha depositato oggi al Tribunale del Riesame un video dell'aggressione avvenuta l'8 ottobre scorso. ''In quelle immagini - ha detto il legale - c'e' la prova che Maricica muoveva braccia e gambe e che ascoltava quel che le veniva detto. Forse se non avesse aspettato tanto l'arrivo dei soccorsi avrebbe potuto salvarsi''. Il tribunale si e' riservato sulla richiesta di remissione in liberta', o agli arresti domiciliari. Il pubblico ministero, in aula, ha chiesto la conferma dell'ordinanza di custodia. Rispetto alla istanza per l'incidente probatorio il gip decidera' quasi certamente entro la fine della settimana.
Trascorsero 17 minuti dal momento dell'aggressione da parte di Alessio Burtone all'arrivo di operatori del 118 che prestarono soccorso a Maricica Hahaianu, l'infermiera romena morta poi dopo sette giorni di coma. Il dato è emerso dal video, mostrato oggi ai giornalisti dall'avvocato di Burtone, Fabrizio Gallo, ripreso da una telecamera a circuito chiuso posta all'interno della stazione metro di Anagnina che riprese la scena dopo il colpo al volto ricevuto dalla donna. Dal video è impossibile stabilire quando fu fatta la telefonata alla centrale operativa del 118. Stando all'orario che appare nel video, l'aggressione si consuma alle 16,35: la donna crolla a terra, Burtone si allontana di alcuni metri ma viene poi fermato da un sottufficiale della Marina, Manuel Milanese. Alle 16,39 Maricica, avvicinata da Milanese, muove un braccio, una gamba e anche la testa. Nei minuti successivi, mentre una piccola folla l'attornia (compreso lo stesso Burtone) l'infermiera gesticola e sembra anche scambiare alcune parole. Alle 16,50 dalle immagini sembra che a Maricica venga sollevato il busto, una manciata di secondi dopo arriva il personale del 118, sono le 16,52. Dopo un minuto, la donna viene portata via in barella.

Sabrina gelosa di Sarah


In un interrogatorio del 20 ottobre scorso Ivano Russo, l'amico di cui Sarah e Sabrina erano infatuate, ha raccontato agli investigatori che Sabrina il 20 agosto avrebbe tentato di allacciare con lui una relazione sentimentale, ma il giovane l'avrebbe respinta. Lo riporta sul suo sito Internet Nuovo Quotidiano di Puglia, riferendosi ai verbali depositati oggi al tribunale del riesame dalla Procura che indaga sull'uccisione di Sarah Scazzi. L'episodio sarebbe avvenuto di sera. Ivano e Sabrina si sarebbero appartati in auto alla periferia di Avetrana. Dopo quell'episodio, secondo gli investigatori, i rapporti tra Sabrina e Sarah sarebbero precipitati. MISSERI,SABRINA MI DISSE 'E' SUCCESSO UN GUAIO' - Quel pomeriggio del 26 agosto, quando Sarah Scazzi venne uccisa, Sabrina Misseri svegliò il padre che dormiva in casa su una sedia a sdraio e gli disse che era successo "un guaio in cantina". E' quanto Michele Misseri avrebbe raccontato il 5 novembre scorso in carcere agli inquirenti nell'interrogatorio in cui ha addossato la responsabilità del delitto a Sabrina. Un riassunto dell'interrogatorio è stato fornito stasera nella trasmissione Matrix su Canale 5.
"IN GARAGE LA VIDI CON CORDA O CINTURA AL COLLO" - "Quando scesi in garage vidi il corpo di Sarah che aveva una corda attorcigliata più volte al collo. Non escludo che fosse una cintura". Lo ha detto Michele Misseri nell'interrogatorio di venerdì scorso in cui ha accusato la figlia Sabrina di aver ucciso la cugina Sarah Scazzi. Alcune parti dell'interrogatorio, i cui verbali sono stati depositati oggi nell'udienza del tribunale del Riesame sul ricorso per la scarcerazione di Sabrina, sono state diffuse stasera nella trasmissione Matrix di Canale 5.
"SABRINA DISSE DI LEI 'MI DAVA FASTIDIO'" - "Tanto mi dava fastidio". Così Sabrina Misseri avrebbe risposto al padre Michele dopo che questi aveva appena scoperto il corpo di Sarah nel garage di casa. Lo ha riferito lo stesso contadino nell'interrogatorio del 5 novembre scorso, di cui la trasmissione Matrix ha dato stralci stasera. Misseri ha aggiunto che sarebbe stata la figlia a raccogliere le scarpe infradito della cugina per farle sparire.

lunedì 8 novembre 2010

Il Moige bacchetta la D'Urso


Il Movimento Italiano Genitori si scaglia contro la trasmissione per il caso Scazzi, che sì è stato strumentalizzato da tutte le trasmissioni, ma ha toccato il fondo proprio su Canale5
«Per quanto riguarda la cronaca ci occuperemo per gran parte della trasmissione della povera Sarah. Abbiamo la conferma quindi lo dico per primi a voi del Tg5, avremo con noi le due cugine, Sabrina e Valentina. le due cugine di Sarah che sono, io credo anche ingiustamente, in questo momento anche accusate. O forse sono vittime. Ci racconterà Sabrina la sua verità» così Barbara D'Urso introduceva la puntata di Domenica 5 che da lì a poco sarebbe andata in onda il 10 ottobre. E così è stato: dalle due ragazze si è passato alla lettura dei verbali, alle dichiarazioni dell'interrogatorio di garanzia in cui Michele Misseri raccontava fatti e modalità (compreso l'occultamento del cadavere), fino ad arrivare a Ivano, il ragazzo di cui si erano invaghite sia Sarah che Sabrina.
Una vergogna, dice il Moige che in una nota fa sapere, dopo aver elaborato i dati del proprio Osservatorio relativi al mese di ottobre: il caso Scazzi è stato strumentalizzato da tutte le trasmissioni ma il peggio è stato raggiunto proprio da Domenica 5 che «ha intervistato addirittura una ragazza minorenne amica di Sarah. Nessun tipo di rispetto, quindi, per la vittima di questa tragedia, sfruttata al massimo per mere ragioni di auditel».
Ma il Moige va oltre e bacchetta la D'Urso anche per l'intervista «sempre in piena fascia a protezione specifica – a una coppia che si è soffermata su discutibili particolari di comportamenti sessuali alla presenza di due bambini in studio, i figli della coppia stessa, e di migliaia di altri bambini spettatori da casa. Gravi le violazioni, quindi, sia riguardanti i minori telespettatori sia riguardanti la presenza di minori in trasmissioni televisive».
La D'Urso è in buona compagnia: nella lista nera del Moige sono finiti Terra ribelle, Chi ha incastrato Peter Pan, La Ladra - «che benchè adatta alla prima serata della domenica, fa passare come accettabili il furto e altre azioni compiute dalla gang guidata da Veronica Pivett»i - e My name is Earl. Promossi invece Ho sposato uno sbirro 2, I migliori anni, X-Factor, Il Bandito e il Campione e Cose dell’altro Geo.

Bacio Gay collettivo


Circa 200 gay e lesbiche si sono scambiati un 'bacio di protesta' mentre papa Benedetto XVI usciva dall'Arcivescovado di Barcellona. Il 'bacio collettivo' e' avvenuto sulla piazza della cattedrale, a poca distanza dall'auto di Benedetto XVI, diretto verso la Sagrada Familia.Dal gruppo sono partiti anche fischi e grida di contestazione rivolti al Pontefice per protestare contro le posizioni del Vaticano sull'omosessualita'. Il gesto era stato annunciato dalle associazioni gay-lesbiche.

Misseri ennesima verità


Sarebbe stato il principale protagonista dell'inchiesta, Michele Misseri, a decidere in un attimo di proteggere la figlia Sabrina che poco prima aveva strangolato la cugina Sarah dopo un litigio nel garage di casa, assumendosi l'incarico di nascondere il cadavere. ''Me la vedo io'' avrebbe detto a Sabrina, dopo aver espresso parole di pieta' nei confronti di quella ''piccola'' nipote di 15 anni il cui corpo giaceva a terra in garage.
Lo stesso Misseri che poi, quando si allontana alla guida della sua Seat Marbella con il terribile fardello coperto da un cartone nel bagagliaio, prima di raggiungere un podere appartenuto alla famiglia in contrada Mosca, abusa del cadavere sotto un grande albero di fico a poche centinaia di metri dal pozzo nel quale il corpo di Sarah verra' nascosto.
Ed e' ancora Misseri, nelle dichiarazioni spontanee rese agli inquirenti venerdi' scorso in carcere, che indica una nuova arma del delitto: Sarah aveva stretta al collo una cintura da abbigliamento, non una corda come aveva riferito fino ad oggi. La terza versione del contadino di Avetrana e' da ore sottoposta al vaglio di nuovi accertamenti ed esami da parte degli inquirenti, a cominciare proprio dall'arma del delitto.
Misseri ha indicato che la cintura che avrebbe usato Sabrina e' quella di cuoio e di colore grigio rimasta nel bagagliaio della sua auto, forse usata anche successivamente al delitto dal contadino durante i lavori in campagna. Una cintura che spesso l'uomo lasciava nel garage di casa. Nella perquisizione compiuta ieri in casa Misseri, in via Deledda ad Avetrana, i carabinieri hanno sequestrato altre 49 cinture da uomo e da donna. Tutte, piu' quella prelevata dalla Seat Marbella che era sotto sequestro dal giorno in cui Misseri si era accusato del delitto di Sarah (7 ottobre), sono state esaminate esternamente oggi nel comando provinciale dei carabinieri di Taranto dal medico legale Luigi Strada, che ha eseguito l'autopsia sul corpo della ragazzina.
Molte cinture, per diametro e lavorazione, potrebbero essere a prima vista compatibili con i segni di strangolamento rilevati sul collo di Sarah nell'esame autoptico. Spettera' ai carabinieri del Ris di Roma, ai quali verra' consegnata nelle prossime ore almeno la maggior parte delle cinture sequestrate, trovare qualche elemento che dia una certezza sull'arma del delitto.
E nel verbale di sequestro delle cinture c'e' una indicazione importante: a Misseri la Procura di Taranto contesta anche il reato di violenza sessuale per le presunte molestie che l'uomo avrebbe rivolto alla nipote quindicenne e delle quali si era accusato l'8 ottobre scorso dinanzi al gip del Tribunale di Taranto.
L'ultima versione sull'omicidio fornita da Michele Misseri fa comunque discutere e aprirebbe, se trovasse elementi precisi di riscontro, nuovi scenari: ad uccidere Sarah e' stata Sabrina, il padre in quei frangenti stava riposando in casa, l'arma del delitto e' una cintura d'abbigliamento e il contadino, prima di occultare il cadavere, ne ha abusato, confermando dunque la parte piu' orribile del racconto.
Quel pomeriggio del 26 agosto, e' stato l'ultimo racconto di Misseri, Sabrina avrebbe atteso dinanzi a casa la cugina, con la quale aveva appuntamento per andare al mare insieme a Mariangela, per chiarire forse i rapporti con l'amico comune di comitiva Ivano, del quale la stessa Sabrina, a detta anche delle sue amiche, sarebbe stata molto gelosa. Sabrina avrebbe convinto Sarah ad entrare in garage dove la discussione sarebbe degenerata, tanto che Sabrina avrebbe perso la testa strangolando alle spalle la cugina con una cintura che si trovava li'. A quel punto Sabrina sarebbe corsa in casa svegliando il padre che riposava. ''Vieni subito'' gli avrebbe detto, facendo capire che era accaduto qualcosa di molto grave. In garage, trovato il corpo di Sarah, papa' Misseri avrebbe detto a Sabrina che avrebbe pensato lui a nascondere il cadavere, mentre la figlia usciva in strada per incrociare Mariangela che stava arrivando in auto.
Quando Sabrina e Mariangela si sarebbero allontanate da via Deledda, dopo un paio di giri infruttuosi alla ricerca di Sarah, Misseri avrebbe portato il cadavere, caricato nel bagagliaio dell'auto, in campagna, violentandolo prima di occultarlo. Per calare nel pozzo il corpo, il contadino lo avrebbe legato al collo e ai piedi con una grossa corda, poi sfilata e portata via: sarebbe la stessa corda, ha detto Misseri, trovata ieri dai carabinieri nella Opel Astra della moglie, Cosima Serrano. Questa terza ricostruzione completa fatta dal contadino in un mese è davvero quella definitiva?

Trovatoi corpo donna scomparsa


E' stato trovato questa sera il corpo di Marina Patriti, la casalinga di cui non si avevano piu' notizie dal febbraio scorso. Per la sua morte sono in carcere, da venerdi' scorso, tre persone. Il cadavere era a Sant'Ambrogio, in valle di Susa (Torino) in un'area di cantiere non lontano dall'abitazione di Maria Teresa Crivellari, la donna arrestata con i due complici e accusata dell'omicidio.

sabato 6 novembre 2010

In fiamme il bambin gesù


"Sono state concluse con successo e tempestività le prime fasi delle operazioni per riportare alla completa normalità l'attività del padiglione Pio XII dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù interessato da un incendio nel primo pomeriggio". Lo comunica, in una nota, l'ospedale spiegando che "i 118 pazienti presenti al momento dell'incendio nel padiglione sono stati riallocati all'interno delle altre unità operative dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Successivamente, per 6 di essi, in funzione di opportunità logistiche, è stato disposto il trasferimento in altre strutture del territorio che, dal primo momento hanno manifestato piena disponibilità e collaborazione". "Dopo le prime cure prestate presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale, 28 dipendenti, 5 addetti alle pulizie e 7 genitori sono stati trasferiti - si legge ancora nella nota - in altre strutture sanitarie del territorio per essere sottoposti ai controlli sanitari previsti in caso di esposizione al fumo e al momento presentano un quadro clinico non preoccupante". "La straordinaria tempestività nel prestare i primi soccorsi da parte del personale medico, infermieristico e tecnico amministrativo, assistito da alcuni genitori dei bambini ricoverati, ha consentito - conclude la nota - di circoscrivere gli effetti dell'incendio, evitando così conseguenze per i bambini ricoverati. Al momento sono ancora in corso le verifiche tecniche per accertare la causa dell'incendio".
Il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano e' andato in vista all'ospedale

Michele Misseri: E' stata Sabrina ad ucciderla


Michele Misseri, secondo indiscrezioni, avrebbe nelle ultime ore addossato le maggiori responsabilita' nell'uccisione della nipotina Sarah Scazzi alla figlia Sabrina, limitando il proprio ruolo nella vicenda alla fase dell'occultamento del cadavere. Lo avrebbe fatto nell'interrogatorio durato oltre cinque ore in carcere, ieri, dalle 16 circa alle 21, dinanzi ai pm titolari dell'inchiesta, Mariano Buccoliero e Pietro Argentino, procuratore aggiunto, e poi anche dinanzi al procuratore della Repubblica, Franco Sebastio.
Non si sa per ora se Michele Misseri abbia tirato in ballo altre persone, ma pare che non sia cosi'. Avrebbe d'altro canto detto di non aver stuprato il corpo della piccola Sarah gia' morta, cosa che invece aveva confessato nei primi interrogatori. Resta da chiarire se sia stato confermato che il delitto e' stato commesso nel garage di casa Misseri.
D'altro canto negare la violenza oggi e' quasi facile: la violenza sul corpo di Sarah negli esami compiuti dal medico legale incaricato dalla procura, Luigi Strada, non era stata accertata a causa delle condizioni del corpo rimasto in acqua per oltre 40 giorni, e quindi ormai saponificato. Lo stesso Strada aveva prelevato tracce di materiali organici per tentare di accertare l'eventuale violenza sessuale attraverso esami piu' complessi, sottolineando tuttavia in dichiarazioni pubbliche che probabilmente neppure questi esami avrebbero potuto accertare la violenza proprio per la precarieta' delle condizioni del cadavere.
Gli esami sono ora in corso da parte dei carabinieri dei Ris, ma secondo primi risultati resi noti nei giorni scorsi - sempre da indiscrezioni - la violenza non verrebbe accertata. D'altro canto, gia' diversi giorni fa il difensore di Misseri aveva riferito pubblicamente che il suo assistito intendeva ritrattare la seconda parte della confessione fatta nella notte tra il 6 e il 7 ottobre: era proprio la parte riguardante il presunto stupro del cadavere. Eppure, in una delle primissime versioni che ha trovato poca attenzione da parte degli organi di informazione, Michele gia' aveva tentato di 'attenuare' la propria responsabilita' nella violenza sessuale sul cadavere: accuso' proprio la piccola vittima in un certo senso di una 'provocazione'.
Infatti, il 7 ottobre 2010, alle 13.00 circa, sentito dal medico legale incaricato dalla procura degli esami autoptici, Lugi Strada, riferi' ''per la prima e unica volta, di essere stato toccato ai fianchi dalla piccola Sarah, per poi strozzarla una volta essersi girata immediatamente dopo''. Ieri pomeriggio, ad ogni modo, e' stato Misseri a chiedere di essere sentito dai pm inquirenti, che pure nei giorni scorsi avevano fatto sapere di non volerlo sentire solo per la ritrattazione dello stupro: la procura ha aderito con urgenza alla richiesta dell'indagato, avendo evidentemente inteso che Misseri voleva andar oltre la ritrattazione della violenza sessuale.
La nuova svolta nell'inchiesta sul delitto della quindicenne di Avetrana e' arrivata dopo che Misseri aveva parlato per un paio d'ore con il suo legale d'ufficio, Daniele Galoppa, e con la consulente di quest'ultimo, la criminologa Roberta Bruzzone. Tra le 15 e le 15.30, nel carcere di Taranto sono arrivati ufficiali dei carabinieri, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, il sostituto procuratore Mariano Buccoliero, la squadra di polizia giudiziaria. Un paio d'ore dopo ha varcato l'ingresso della casa circondariale anche il procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, accompagnato dal comandante provinciale di Taranto dei carabinieri, col.Giovanni Di Blasio.
Nulla di ufficiale e' trapelato sul contenuto delle dichiarazioni spontanee che Misseri ha voluto fornire agli inquirenti. Pero' non ci sono molte alternative a quanto le indiscrezioni rivelano: infatti, appena uscito dal carcere il difensore di Misseri e' in diretta telefonica con la trasmissione Mediaset 'Quarto Grado': ''Ci si puo' aspettare rivelazioni clamorose dall'interrogatorio di Michele Misseri?'', chiede il conduttore, Salvo Sottile. ''Si'', risponde l'avv.Galoppa. Il legale aggiunge di non poter dire altro, ''perche' cosi' siamo rimasti d'accordo con gli inquirenti''.
''Saprete tutto la prossima settimana'', aggiunge il difensore, spiegando poi che Michele Misseri ''sta benissimo'' e ''intende andare fino in fondo''. L'ennesimo interrogatorio-fiume di Misseri cade a tre giorni dall'udienza dinanzi al tribunale del Riesame di Taranto nella quale verra' discusso il ricorso presentato dai legali di Sabrina, gli avvocati Vito Russo e Emilia Velletri, per far annullare l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Taranto Martino Rosati nei confronti della giovane, detenuta nello stesso carcere con le accuse di sequestro di persona e concorso in omicidio. E' difficile che di fronte alle nuove dichiarazioni di Michele Misseri - sia che esse restino secretate sia che diventino pubbliche - il tribunale del Riesame decida di scarcerare Sabrina Misseri.

venerdì 5 novembre 2010

Gerrard distrugge il Napoli


Il Napoli cade per 3-1 ad Anfield Road contro il Liverpool nella gara della grande illusione. Dopo un primo tempo magistrale, concluso in vantaggio grazie ad un gol di Lavezzi, gli azzurri crollano nella ripresa al cospetto di capitan Gerrard, autore di una tripletta. La squadra di Mazzarri si traveste da Liverpool nel primo tempo ad Anfield Road. Gli azzurri non si fanno intimidire dall'avvio inglese e schiacciano i padroni di casa nella loro metà campo. E’ Lavezzi l’uomo in più per i Reds: l’argentino al 20’ inventa per Cavani che manda alto sopra la traversa, al 24’ sfiora il palo con un destro dal limite. I partenopei sono compatti, attenti dietro e devastanti nelle ripartenze in avanti: al 28’ arriva il meritato vantaggio: Poulsen combina un pasticcio e perde il pallone, Cavani di testa serve il Pocho che scattato sul filo del fuorigioco entra nell’area dei Reds e con un rasoterra non lascia scampo a Reina. Furiosa la reazione dei britannici, che si fanno pericolosi con Johnson e Ngog senza successo nel finale di tempo. Nella ripresa Hodgson butta nella mischia capitan Gerrard, il Liverpool si riorganizza e il Napoli comincia a soffrire dietro. De Sanctis salva di piede su Ngog, Meireles sbaglia da pochi metri a tu per tu con l’estremo difensore partenopeo. Gli azzurri, schiacciati dalla furia agonistica degli avversari, abbassano troppo il baricentro e al 29’ sono puniti da Gerrard. L’immarcescibile capitano dei Reds, che due minuti prima su punizione aveva già sfiorato il pari, approfitta di un clamoroso errore di Dossena. Il retropassaggio troppo corto dell’ex Liverpool si trasforma in un assist per il nazionale inglese, che come un rapace si fionda sul pallone e batte De Sanctis. Il Napoli ha una crisi di nervi (Aronica rischia l’espulsione con un brutto intervento) e nel finale Gerrard completa il sorpasso segnando prima su rigore e poi in contropiede. 3-1 e azzurri a casa a testa bassa. Ora la qualificazione è più lontana.