sabato 31 marzo 2012

Arrestata una quindicenne per una sigaretta



Questa ramanzina se la ricorderà per lungo tempo. Una ragazzina di 15 anni è stata arrestata e denunciata alla Polizia e ai suoi genitori per aver fumato una semplicissima sigaretta. L'adolescente, originaria di Blonay (Svizzera), è stata fermata la settimana scorsa dalla polizia.
Eccesso di zelo? "Un intervento di questo tipo può sorprendere ma è una cosa che fa parte del nostro lavoro di poliziotti", spiega il comandante della polizia Ruben Malikian. In effetti nel regolamento generale della polizia provinciale figura il divieto di fumare per i minori di 16 anni. Al divieto di tabacco si aggiunge anche quello di alcol e quello di non poter girare da soli per strada dopo le dieci di sera.
Ma alcuni poliziotti, interpellati dal quotidiano svizzero "Le Matin", si sono mostrati molto sorpresi per quello che accaduto. Uno di loro ha dichiarato: "Se si vuole veramente agire contro il vizio del fumo tra i giovani bisogna proibirne la pubblicità oppure aumentare il prezzo dei pacchetti. Proibire a un adolescente di fumare è il modo migliore per spingerlo a farlo".

Melania, colpo di scena. Esame del dna su due operai macedoni



Colpo di scena sull'omicidio di Melania Rea: il gup di Teramo, Marina Tommolini, ha deciso di effettuare il prelievo della saliva a due operai macedoni che si trovavano al lavoro in un cantiere nei pressi del luogo del delitto, a Ripe di Civitella (Teramo). Il prelievo servira' ad individuare altro Dna, oltre quello di Salvatore Parolisi, eventualmente presente sulla bocca della donna di Somma Vesuviana.
Questa pista tracciata dal giudice, della quale non si conoscono particolari anche' perche' l'udienza di stamane durata quasi sei ore era a porte chiuse, non era stata ancora espletata. Su questo aspetto il legale delle parti civili, Mauro Gionni, giudica utile "ogni elemento che possa portare all'accertamento della verita'". Dunque per il giudice Tommolini la prova regina su cui basare il processo resta il Dna isolato sulla bocca di Melania.
Il gup Marina Tommolini ha ammesso, nell'udienza di stamane, solo le perizie dei genetisti e medici legali delle parti chiamate in causa nel processo con rito abbreviato condizionato a carico di Salvatore Parolisi accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea. Non sono stati, dunque, ammessi come periti i criminologi tra i quali Roberta Bruzzone indicata dalle parti civili. La decisione del giudice nasce dal fatto che lo stesso ritiene sufficientemente cristallizzata la situazione per cui le uniche perizie che possono risultare utili ai fini della prova passano attraverso esami biologici e tossicologici (tra cui il Dna e l'esame del liquido gastrico di Melania) per stabilire l'ora della morte. Proprio su questo elemento si e' basata la richiesta di giudizio abbreviato condizionato chiesto dai difensori di Parolisi. Intanto e' stata fissata al 13 luglio prossimo la data dell'udienza in cui saranno discusse le perizie per le quali sono stati concessi 90 giorni di tempo per il deposito. L'11 maggio prossimo, invece, inizieranno le operazioni peritali di genetisti e medici legali. Il 30 maggio, inoltre, e' stata fissata una nuova udienza in cui il giudice andra' avanti con l'istruttoria senza il contributo dei periti. Proprio in questa data, con ogni probabilita', potrebbe essere chiesto il confronto tra i due conduttori del cane molecolare impegnato nel fiutare le tracce della presenza di Melania da Colle San Marco a Ripe di Civitella.
NUOVO SOPRALLUOGO A RIPE DI CIVITELLA - il consulente della parte civile Roberta Bruzzone effettuera' un nuovo sopralluogo a Ripe di Civitella (Teramo) dove il 18 aprile scorso e' stata uccisa Melania Rea, il cui corpo e' stato trovato due giorni dopo. Per la sua morte c'e' un unico indagato, il marito Salvatore Parolisi. Il nuovo sopralluogo e' legato alla necessita' di consolidare elementi utili circa la dinamica dell'omicidio e di trovare ulteriori riscontri sul luogo del delitto.


Alla deriva nell'oceano, con poche possibilità di manovrare, in balia delle onde e delle condizioni atmosferiche. È quanto sta accadendo alla Azamara Quest, una lussuosa nave da crociera con a bordo circa 600 turisti, in gran parte americani e europei. A seguito di un incendio scoppiato a bordo, il transatlantico naviga vaga comando al largo delle Filippine, tra l'isola di Palawan e il porto di Zamboanga. Nel rogo cinque membri dell'equipaggio sarebbero rimasti feriti. Tutti illesi, invece, i passeggeri.
Il fuoco è stato causato da un danno ai motori nella tarda serata di venerdì, quando la nave era in navigazione nel mar Sulu, nella rotta che portava da Manila verso il porto malese di Sandakan. «L'incendio è stato domato - ha spiegato un portavoce del Dipartimento dei Trasporti filippino - ma entrambi i motori non funzionano». La Guardia Costiera filippina ha inviato due imbarcazioni di soccorso, mentre la compagnia proprietaria della nave ha inviato nella zona un rimorchiatore. La Azamara Quest, che batte bandiera maltese, appartiene alla americana Royal Caribbean International. Secondo il sito della compagnia, la nave può ospitare fino a 694 passeggeri e 355 membri dell'equipaggio.

lunedì 26 marzo 2012

Guardia giurata scrive a Napolitano, poi si uccide



Passo troppe ore da sola, senza parlare con nessuno". Aveva scritto così, Miriam Sermoneta, in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Miriam era una guardia giurata e aveva più volte denunciato la solitudine del suo lavoro. Miriam si sentiva molto triste. La scorsa notte, dalla sua abitazione di Guidonia (Roma) ha scritto a Napolitano su Facebook. Poi ha preso la sua pistola d'ordinanza, e si è sparata un colpo al cuore.
I sindacati avanzano l'ipotesi che il suicidio possa avere anche dei motivi inerenti al timore di ritrovarsi senza occupazione. Vincenzo del Vicario, il segretario del Savip (sindacato autonomo vigilanza privata), ha dichiarato. "Siamo colpiti per questa tragedia, la donna lavorava per la società Axitea che, a seguito di una politica sfrenata sta mettendo il personale in cassa integrazione e presto ci saranno licenziamenti. La paura per la perdita del lavoro potrebbe aver influito".
Miriam era molto attiva sui social network, soprattutto in un gruppo intitolato "Non toccate l'articolo 18". Miriam criticava molto volte l'organizzazione del lavoro, i turni sempre più faticosi, le difficoltà del mestiere. Un malessere crescente, che aveva esternato anche scrivendo a Napolitano: "Se questa mia lettera arriverà mai al Presidente Napolitano e se arriverà mi scuso per la mia pessima grammatica, ma sono una guardia giurata con la terza media inferiore, ma che con dignità svolge il suo lavoro... Posso darle del tu? Sa così almeno mi viene più semplice poterle anche scrivere". Questo l'inizio della sua lettera.
I suoi amici si rammaricano: "Non siamo riusciti a leggere tra le righe Mimmy, perdonaci: stavi parlando in terza persona di te. Ci stavi prennunciando il tuo suicidio. E chi come me ti era molto amica non l'ha capito. Perdonami". Secondo quanto si è appreso dal sindacato, la donna, una 40enne, stava chattando con un collega al quale avrebbe fatto intuire che voleva farla finita. L'uomo ha dato l'allarme ma quando i vigili del fuoco hanno sfondato la porta dell'abitazione per la donna non c'era piú nulla da fare.


Lucy (nome di fantasia), 81 anni, vuole morire: non vuole conoscere i dolori di una vecchiaia ancora più avanzata. Ma nessun medico ha accettato di prescriverle il farmaco che aiuta a porre fine alla vita senza sofferenza. Una situazione che impedisce a Exit, l'organizzazione che aiuta le persone che desiderano porre fine volontariamente alla propria vita, di soddisfare il suo desiderio.
L'anziana donna, senza famiglia né figli, ha deciso di presentare una denuncia al Tribunale europeo dei diritti dell'uomo: le leggi svizzere le impediscono da disporre liberamente della sua vita. In precedenza Ana - che vuole mantenere l'anonimato - si era già rivolta ai tribunali svizzeri: quello di Zurigo e quello federale. Che cosa chiedeva? Che il medico che la aiuterà a realizzare il suo desiderio sia liberato da ogni accusa di "violazione del dovere di assistenza medica". Una situazione che secondo lei non dovrebbe porre dilemmi etici quando la dose letale è prescritta a "una persona capace di intendere e non è affetto da malattia mentale o somatica", che è il suo caso. Ana inoltre sostiene che "lo Stato deve creare le condizioni perché i cittadini possano esercitare il loro diritto di morire in modo degno". Ma queste istituzioni hanno respinto la sua domanda, come spiegato dal suo avvocato Frank Th Letterman.
Le argomentazioni dei giudici che hanno respinto la richiesta? Molto semplici: lo stato non ha nessun obbligo di garantire ai cittadini l'accesso a una sostanza particolarmente pericolosa che possa farli morire. A maggiore ragione quando non c'è di mezzo una malattia terminale o una disabilità. Inoltre, il requisito di una prescrizione è necessario per proteggere le persone da decisioni affrettate o abusi.
"Il mio cliente è davvero in buona salute fisica e mentale", ammette il suo avvocato. "Una perizia psichiatrica ha appurato la sua capacità di intendere e di volere. Si tratta di una donna intelligente che ha lavorato in una grande azienda. Ha avuto una ricca vita sociale. Tuttavia, lei non ha famiglia e non ha mai avuto figli. Lei crede di aver vissuto bene, ma che sia ora di andarsene. E vuole evitare a tutti i costi le esperienze dolorose. Non vuole spararsi in testa, gettarsi sotto un ponte o un treno per morire. Questi atti non portano a una morte certa e possono infliggere punizioni terribili".
Il caso di Ana non è l'unico in Svizzera. "I medici si rifiutano quasi sempre di prescrivere quasi sempre pentobarbital sodico a persone che non soffrono di alcuna malattia o disabilità fisica", dice Melanie Kuhn di Exit, che ha dovuto affrontare richieste simili.
Che cosa dirà la Corte di Strasburgo? Ha già ripetutamente espresso riserve sul suicidio assistito. "I giudici europei in modo chiaro nel gennaio 2011 hanno rifiutato di pronunciarsi a favore della richiesta di un altro cittadino svizzero, Ernst G. Haas, che aveva avanzato la sua bipolarità per ottenere pentobarbital sodico. E non credo che questo caso farà cambiareloro idea", commenta Me Gregory Tuant, avvocato francese dei diritti umani.

Carta di soggiorno grazie a lui. Riconosciuta coppia gay in Italia



Rafael, giovane uruguayano sposato con un cittadino italiano, ha ottenuto un permesso di soggiorno nel nostro Paese dopo aver presentato un ricorso al tribunale di Reggio Emilia che lo ha accolto.
L`Associazione Radicale Certi Diritti, che ha sostenuto il ricorso della coppia gay, evidenzia che si tratta della prima in cui in Italia viene rilascio un documento ufficiale che dà efficacia al riconoscimento dello status famigliare delle coppie omosessuali.
Il permesso di soggiorno è stato rilasciato dalla Questura di Reggio Emilia che in un primo momento aveva respinto la richiesta di Rafael poichè in Italia il loro matrimonio non è riconosciuto.
Nel ricorso presentato successivamente pur non richiedendo la trascrizione del matrimonio, materia che con il diritto di famiglia viene lasciata alla competenza esclusiva di ogni Stato membro dell`Unione Europea, si chiedeva l'applicazione delle norme che regolamentano la libera circolazione dei cittadini europei e dei loro famigliari. Queste normative europee, ratificate dall'Italia, devono essere applicate anche nel nostro Paese.
Il Tribunale ha quindi accolto il ricorso ai sensi del D. Lgs. 30/2007, legge che dà attuazione alla Direttiva 2004/38/CE, sul riconoscimento del diritto di soggiorno ai familiari (anche stranieri) dei cittadini dell'Unione europea. Nel ricorso si era fatto riferimento alla sentenza n. 1328/2011 della Corte di Cassazione che afferma: a) la nozione di "coniuge" prevista dall`art. 2 d.lgs. n. 30/2007 deve essere determinata alla luce dell`ordinamento straniero in cui il vincolo matrimoniale è stato contratto e che b) lo straniero che abbia contratto in Spagna un matrimonio con un cittadino dell`Unione dello stesso sesso deve essere qualificato quale "familiare", ai fini del diritto al soggiorno in Italia.
La sentenza si è richiamata alla sentenza della Corte costituzionale n. 138 del 2010 che afferma, tra l`altro, che l`unione omosessuale, "intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso", spetta "il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia" e che il "diritto all`unità della famiglia che si esprime nella garanzia della convivenza del nucleo familiare (à) costituisce espressione di un diritto fondamentale della persona umana".

sabato 24 marzo 2012

Casa di riposo clandestine



Una casa di riposo clandestina, con dieci ospiti stipati in tre camere, in precarie condizioni igienico sanitarie e con un solo bagno a disposizione. E' la "scoperta" fatta dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Frascati in un appartamento di circa 100 metri quadrati sottoposto a sequestro preventivo. I militari, a seguito della segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato il movimento all'interno dell'abitazione, le cui persiane erano costantemente chiuse, hanno eseguito alcuni servizi di osservazione prima di decidere di intervenire.
Nell'appartamento sono stati trovati 11 letti e sono stati identificati 10 anziani, di eta' compresa tra i 78 e i 97 anni, alcuni dei quali invalidi: il gestore della casa di riposo, una 50enne, al momento del controllo era sola a fornire assistenza agli ospiti. I carabinieri hanno elevato sanzioni amministrative per migliaia di euro nei confronti della donna, sul conto della quale e' in corso anche la valutazione di responsabilita' di natura penale, mentre i 10 anziani sono stati ospitati presso una casa di cura di Artena (Roma).

Crisi: ennesimo suicidio

Schiacciato dai debiti, aveva progettato forse da tempo di farla finita perché non più in grado di far fronte ai pagamenti. Un piccolo imprenditore E.F., di 45 anni, originario di Chieti, si è ucciso all'interno della sua azienda, che si trova a Cepagatti (Pescara). La ditta, che conta una mezza dozzina di dipendenti, è specializzata nella fabbricazione di infissi.
Il corpo senza vita è stato ritrovato venerdì 23 marzo, la mattina intorno alle 8, da un dipendente. L'uomo si è impiccato con una corda a una trave, proprio all'interno dell'azienda che con sacrifici aveva messo su da diversi anni con un socio. Una tragica decisione presa probabilmente dopo una notte insonne.
Sotto choc, i dipendenti hanno lanciato l'allarme, ma non c'è stato nulla da fare. Il medico legale ha certificato il decesso dell'uomo per soffocamento.
La dinamica della tragedia è stata ricostruita dai carabinieri della Stazione di Cepagatti (Pescara) e dalla Compagnia del capoluogo adriatico. La salma è stata restituita alla famiglia. L'uomo aveva una compagna ed un figlio piccolo.

Tolosa: Pagina facebook per il killer



CHIUSA PAGINA FACEBOOK CHE OMAGGIAVA IL KILLER - Il ministero dell'Interno è intervenuto per far chiudere una "fan page" su Facebbok in omaggio a Mohammed Merah, aperta poco dopo la morte dell'autore dei sette omicidi a Tolosa e Montauban. Intitolata "omaggio a Mohamed Merah (Tolosa)", corredata da una foto di un ragazzo estratta dal suo video diffuso su internet, questa pagina ha potuto essere consultata da più di 500 persone prima di essere disattivata. La pagina conteneva numerosi commenti ostili alla polizia e favorevoli all'islamismo radicale, come ha potuto constatare un giornalista. Almeno 435 persone che hanno consultato la pagina hanno cliccato su "mi piace"

Bulli minacciano prof disabile



Due minorenni di Manfredonia, in provincia di Foggia, sono stati collocati in comunità e per altri due è stata eseguita la misura della permanenza in casa perchè accusati di estorsione continuata ai danni di un loro insegnante di scuola media.
I provvedimenti di custodia cautelare, emessi dal gip del Tribunale dei Minorenni di Bari, su richiesta della Procura competente, sono stati eseguiti da agenti del Commissariato di Polizia della cittadina sipontina e dal Reparto Prevenzione Crimine Puglia sezione staccata di Bari.
La vittima, peraltro affetta da disabilità motoria, veniva costretta dai giovani a consegnare loro somme di denaro, dietro la minaccia di incendiare la sua auto. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, si sarebbero appostati nei luoghi frequentati dall'insegnante, e lo avrebbero aspettato imponendogli la loro presenza, obbligandolo a farli salire a bordo della sua automobile e forzandolo anche ad accompagnarli in luoghi da loro indicati.
Secondo le prime ricostruzioni questa assurda storia sarebbe iniziata due anni fa. In un primo momento i ragazzi avrebbero chiesto "solo" qualche piccolo prestito di denaro, che però presto si è trasformato in un vero e proprio pizzo da pagare sotto la minaccia di incendiare la macchina dell'insegnate.
I giovani aguzzini erano diventati talmente spavaldi e sicuri di loro che non esitavano ad aspettare il professore all'uscita di scuola o sotto casa, dove tutti potevano vedere ciò che accadeva. Proprio questo loro eccesso di sicurezza gli ha però traditi. E' stato infatti un vicino di casa dell'uomo ad avvertire le forze dell'ordine

Studia ancora a 41 anni. I giudici: "I genitori devono mantenerla"




E' quasi una donna di mezza età, ma studia ancora. E il suo papà, separato dalla moglie, ha il dovere di mantenerla. Lo decide la Cassazione, ribaltando una sentenza del tribunale di Venezia che nel 2006 aveva accolto la richiesta di un ex direttore d'albergo, oggi in pensione, di interrompere l'obbligo di dare soldi alla figlia. Così, la 41enne potrà continuare a ricevere gli assegni del padre. Lei vive ancora con la madre ed è iscritta all'università.
I due ex coniugi, come riporta il Corriere del Veneto, si sono separati nel 1999 ed era nato un contenzioso su quella che il papà considerava un'ingiusta "paghetta" mensile. La Corte d'Appello aveva stabilito che "la figlia di 35 anni non ha più alcun diritto al mantenimento" e, di conseguenza, aveva anche revocato l’assegnazione della casa coniugale all’ex moglie, che convive con la figlia a Venezia.
Secondo i giudici dell'Appello, dunque, a quell'età i figli sono in grado di provvedere a loro stessi. Ma la moglie, e madre della 41enne, ha fatto ricorso in Cassazione. I magistrati scrivono nella nuova sentenza: "L’obbligo del genitore separato di concorrere al mantenimento del figlio non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore età da parte di quest’ultimo, ma perdura finché il genitore interessato non dia prova che il figlio abbia raggiunto l’indipendenza economica, oppure sia stato posto nella condizione di poter essere economicamente autosufficiente".
L'età dunque non incide sull'assegno di mantenimento, ma qui ci saranno scuramente discussioni, vista l'età davvero avanzata della figlia e il fatto che ancora studia in università. La Cassazione comunque non ha imposto all’uomo il versamento degli alimenti, ma ha annullato il provvedimento precedente, rimettendo la decisione definitiva nelle mani della Corte d’Appello di Venezia "che dovrà pronunciarsi nuovamente sull’assegnazione della casa coniugale e sulle spese". Ma l'incipit dato dai magistrati romani è chiaro

giovedì 22 marzo 2012

Vittima di pedofilia esce allo scoperto



"Ho trovato il coraggio di parlare perché la cosa che voglio di più al mondo è fermare quest'uomo. Voglio che nessun altro debba ancora soffrire come invece ho sofferto io, insieme a tanti altri". Teo Pulvirenti oggi ha 36 anni, ma da quando ne ha 13 si porta dietro un grosso dolore. E' una vittima di pedofilia e racconta la sua storia I fatti che Teo racconta sono successi in Sicilia, nella diocesi di Acireale. Lo scandalo era emerso nelle scorse settimane, dopo che un giornalista del mensile catanese S ha realizzato un video con una telecamera nascosta, nel quale si sente il prete affermare che abusava sessualmente di un bambino per "liberarlo". E la magistratura ha aperto un'inchiesta sulla vicenda.
Teo ha deciso di metterci la faccia e raccontare tutto, grazie anche al sostegno dell'associazione contro la pedofilia "La Caramella Buona" che ha organizzato anche una conferenza stampa a Roma nella quale Teo ha spiegato tutto, facendo il nome del suo carnefice. "Ho deciso di fare questo passo perché ho capito che non c'è niente da vergognarsi. Noi siamo vittime e non abbiamo nessuna colpa. Spero che, come me, anche le altre persone che hanno subito questo dolore trovino il coraggio di parlare".

Ragazza drogata di benzina



"Brucia, però mi fa sentire meglio". Lei si chiama Shannon e la sua passione è la benzina. Sì, questa ragazza di Middlesbrough, Inghilterra, ha questa stranissima dipendenza: bere carburante. Niente dolci, alcol, fumo: a Shannon piace fare, anzi farsi, il pieno. Ogni giorno ingurgita una dozzina di cucchiai di benzina. Ha raccontato la sua storia al programma My Strange Addiction sul una rete americana via cavo e da lì è diventata celebre.
"Bere il carburante è doloroso, mi brucia la gola, ma anche se mi fa male, mi fa sentire bene" racconta Shannon che per questa sua passione dovrà fare fronte a due problemi molto seri: il primo è quello della salute, visto che bere benzina potrebbe provocarle danni al sistema nervoso, al fegato e ai reni. Il secondo è quello economico: un pieno oggigiorno costa un occhio della testa, anzi forse tutta quanta la testa

lunedì 19 marzo 2012

Bliz della finanza a Napoli: 60 arresti



Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Napoli sta eseguendo 60 misure cautelari (22 in carcere, 25 con i benefici dei domiciliari e 13 divieti di dimora nella provincia) a carico di un gruppo imprenditoriale nazionale, professionisti e funzionari pubblici in servizio in uffici giudiziari del napoletano, nonche' esponenti di spicco del clan Fabbrocino, egemone nell'area Nolana.
Contestualmente eseguito anche un sequestro beni per un valore complessivo di un miliardo di euro tra conti correnti, quote di societa', attivita' finanziarie, terreni, fabbricati e auto. La holding campana operava nei settori della compravendita immobiliare, della commercializzazione dei metalli ferrosi e della gestione di alberghi in tutta Italia. Le accuse contestate vanno dal concorso esterno in associazione di stampo mafioso, al riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti, fino alla corruzione in atti giudiziari e al falso in atto pubblico.
Sono 28 i funzionari pubblici interessati dai provvedimenti restrittivi. Tra i destinatari delle misure cautelari ci sono anche sedici giudici tributari, otto funzionari impiegati presso le Commissioni Tributarie Provinciale e Regionale di Napoli, un membro del Garante del Contribuente della Campania e un funzionario dell'Agenzia delle Entrate di Napoli.

Precipita ascensore in ospedale: tre feriti



Tre persone sono rimaste ferite nell'incidente a un ascensore nell'ospedale "San Gennaro" a Napoli. Secondo quanto si e' appreso, l'ascensore e' precipitato dal II piano, divisione di Otorino, al piano terra; nella cabina vi erano due uomini, che hanno riportato ferite lievi, e una donna, che e' stata trasportata all'ospedale "Cardarelli". Sul posto i vigili del fuoco e la polizia. Anche le condizioni della donna non sembrano destare preoccupazioni nei sanitari. Al pronto soccorso del "Cardarelli" stanno pero' completando gli accertamenti. I vigili del fuoco lavorano invece a comprendere cause e dinamica dell'incidente.

Stangola e soffoca la moglie per lite banale



L'ennesimo litigio è sfociato in tragedia. Ieri pomeriggio un uomo di 68 anni a Caselle Torinese ha ucciso la moglie e poi si e' costituito ai carabinieri. La donna, di 64 anni, è stata prima strangolata con un cavo elettrico e poi soffocata con cuscino. L'uomo ai carabinieri ha raccontato di essere esasperato per continui litigi con la donna, con la quale era sposato da 40 anni.
Sabato sera ci sarebbe stato l'ennesimo litigio sulla vendita di una casa e su come dividerne il ricavato. Ieri un'altra discussione al termine della quale e l'ha strangolata e poi soffocata. Tra i motivi di litigio della coppia che ha due figli entrambi maggiorenni, anche il fatto, stando a una prima ricostruzione, che l'uomo sarebbe stato contrario a dare soldi al figlio che secondo lui non li meritava, mentre la moglie non la pensava cosi'.

Sparatoria davanti a scuola ebraica



Un insegnante trentenne, i suoi due figli di 3 e 5 anni e un altro bambino di 10 anni sono stati uccisi davanti al collegio ebraico di Ozar Hatora, a Tolosa. Testimoni sul posto hanno anche raccontato la dinamica del crimine: un uomo ha aperto il fuoco su un gruppo di genitori e bambini raggruppati dinanzi alla scuola, in attesa dell'apertura. Gli spari hanno ferito gravemente anche la figlia del preside della scuola. Dal luogo della sparatoria e' fuggito un uomo a bordo di uno scooter nero. Sempre a Tolosa, la scorsa settimana tre paracadutisti furono uccisi sempre da un uomo a bordo di una motocicletta; e la settimana successiva, a Montauban, altri due furono feriti. La polizia ha detto che l'arma usata ha lo stesso calibro di quella utilizzata dall'uomo che ha sparato contro i militari e si ritiene possa trattarsi della stessa persona. A breve e' atteso sul posto il ministro delll'Interno, Claude Gueant. Il governo ha ordinato il rafforzamento della sicurezza dinanzi a tutte le scuole ebraiche in Francia, in particolare nella zona sud-occidentale del Paese.

Benzina low cost. Ecco gli impianti dove risparmiare



Mentre in Alto Adige, la Provincia autonoma di Bolzano ha introdotto per i residenti uno sconto sulla verde fino a 27 centesimi al litro per combattere il caro-carburante (e così anche il pendolarismo verso l'Austria dove è meno forte il peso delle accise), nel resto d'Italia è caccia ai distributori low cost. Impianti gestiti dalla grande distribuzione nei quali è possibile risparmiare una media di 5-7centesimi al litro.
Le insegne in questione sono perlopiù quelle dei grandi supermercati: Conad, Carrefour e Auchan dove la benzina non ha sfondato ancora, come invece successo nel weekend per la maggior parte dei distributori italiani, quota due euro.
La distribuzione non è affatto omogenea: il 60% circa dei distributori (49) è situato nelle regioni del Nord con una fortissima presenza in Lombardia e Piemonte, il 23% circa dei distributori (19) in quelle del Centro e solo il 17% in quelle del Sud (13 distributori, isole comprese).
La maggior parte delle pompe è situato nei pressi del rispettivo ipermercato, caratteristica che permette al cliente di abbinare la normale spesa al rifornimento di benzina ad un prezzo più vantagioso di 5-7 centesimi (in media, ma con punte che possono arrivare anche oltre i 10 centesimi) rispetto ai normali distributori. Risparmio che, spalmato su un pieno, arriva a 3-4 euro, circa 100 in un anno, risparmio ottenibile senza dover modificare le proprie abitudini.

venerdì 16 marzo 2012

Gay: hanno diritto ad una vita familiare



Le coppie gay hanno diritto alla vita familiare, a vivere liberamente la loro condizione di coppia e ad avere un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge ai coniugi. E' quanto stabilisce la Cassazione nella sentenza n.4184 depositata oggi. "I componenti della coppia omosessuale - scrivono i giudici della Suprema Corte -, conviventi in stabile relazione di fatto, anche se secondo la legislazione italiana non possono far valere ne' il diritto a contrarre matrimonio, ne' il diritto alla trascrizione del matrimonio contratto all'estero, tuttavia - a prescindere dall'intervento del legislatore in materia - quali titolari del diritto alla vita famigliare e nell'esercizio del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia e del diritto alla tutela giurisdizionale di specifiche situazioni, segnatamente alla tutela di altri diritti fondamentali, possono adire i giudici comuni per far valere, in presenza di specifiche situazioni, il diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata". La Cassazione ricorda che "e' stata radicalmente superata la concezione secondo cui la diversita' di sesso dei nubendi e' presupposto indispensabile, per cosi' dire naturalistico, della stessa esistenza del matrimonio". Il no alla trascrizione delle unioni omosessuali "non dipende piu' dalla loro inesistenza e neppure dalla loro invalidita', semplicemente dalla loro inidoneita' a produrre, quali atti di matrimonio, qualsiasi effetto giuridico nell'ordinamento italiano".

India/ Si indaga sul capitano della Enrica Lexie



Il tribunale di Kollam ha chiesto alla polizia di indagare per accertare eventuali responsabilita' di Umberto Vitelli, il capitano della petroliera Enrica Lexie su cui erano imbarcati i due maro' italiani arrestati, nell'uccisione di due pescatori indiani. A riferirlo e' l'Indian Express che spiega che il presidente della Corte, A.K. Gopakumar, vuole appurare chi abbia dato l'ordine di sparare durante quello che era sembrato come un attacco dei pirati. "Il tribunale", ha scritto il quotidiano indiano, "ha chiesto se i militari potevano sparare senza il permesso di un superiore, se c'era un superiore a bordo che ha dato l'ordine e se i fucilieri fossero sotto l'autorita' del capitano". Si indaghera' anche per capire se il capitano avesse avvertito le autorita' indiane che da bordo era stato aperto il fuoco il 15 febbraio, quando furono uccisi i due pescatori. Non e' escluso che la petroliera italiana sia fatta rientrare nel porto di Kochi per interrogare l'equipaggio e gli altri quattro maro' rimasti a bordo.

Giallo sulla morte di un bimbo di 2 anni



E' stato trovato impiccato a un albero di fichi Igor Garau, 35 anni, ricercato da stamattina dopo il ferimento a martellate della compagna nell'abitazione di Sant'Antioco dove e' morto per cause misteriose il figlio di due anni e mezzo della donna. I carabinieri della compagnia di Carbonia, che cercavano il giovane disoccupato, hanno scoperto il cadavere in localita' "Su Pranu", a circa 500 metri in linea d'aria dalla casa di via Calasetta, dove la coppia viveva con il piccolo Mirko. A questo punto soltanto l'autopsia sul corpo del bimbo e le testimonianze della madre e dei familiari di Garau potranno aiutare gli inquirenti a chiarire cos'e' accaduto stamattina attorno alle 8 nella casa di Sant'Antioco.
AGGREDITA A MARTELLATE - Igor Garau ha aggredito a martellate alla testa la convivente nella loro casa di Sant'Antioco (Sulcis), dove i carabinieri poco dopo hanno trovato morto il piccolo Mirko Mocci, il figlio di due anni e mezzo della donna. Il martello è poi stato trovato nell'abitazione della madre di Garau, che si trova a una trentina di metri da quella di via Calasetta 104 dove stamattina il bimbo e' morto per cause ancora misteriose. Intanto, la madre del bambino non sa ancora della sua morte.
Dopo l'aggressione, la donna è uscita in strada, sanguinante e sconvolta, ed e' stata soccorsa da alcuni vicini che hanno chiamato il 118. Daniela Sulas e' stata ricoverata all'ospedale Sirai di Carbonia, dov'e' stata medicata per le ferite alla testa che hanno richiesto una cinquantina di punti. Le sue condizioni non sono critiche.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Carbonia, Daniela Sulas in camera da letto, appena sveglia e non vedendo il figlio, ha chiesto al suo compagno "Dov'e' il bambino?" e si e' sentita rispondere "E' in cucina". Quando ha raggiunto la stanza indicata, la ragazza e' stata picchiata a colpi di martello da Garau, che e' fuggito, lasciandola ferita e insanguinata. Non e' chiaro cosa abbia scatenato la furia dell'uomo, ora ricercato, ne' se sia coinvolto nella morte del piccolo.
Poco dopo testimoni del vicinato hanno riferito a carabinieri e vigili urbani di Sant'Antioco di aver sentito la donna urlare disperata e di averla vista sporca di sangue. Il bimbo, figlio di un altro uomo dal quale Sulas si era separata da poco, e' stato trovato morto. Sul posto e' intervenuto il medico legale che sta esaminando piu' accuratamente il corpo del piccolo, su cui non compaiono segni di violenza evidenti. Il pm che coordina le indagini e' Maria Virginia Boi della procura della Repubblica di Cagliari. (A donna, ferita a martellate, e' stata soccorsa dal 118 e trasportata all'ospedale Sirai di Carbonia.

mercoledì 14 marzo 2012

Vende il figlio, arrestata



Tragedia legata alla crisi economica e al disagio sociale delle famiglie. In Grecia, dove la recessione morde più forte, una ragazzina di soli 12 anni ha cercato di racimolare un gruzzoletto mettendo in vendita il bambino che aveva dato alla luce solo dieci settimane fa.
La mamma-bambina è stata arrestata dalla polizia. A incastrarla, la coppia a cui stava cedendo il bambino: non erauno due genitori qualsiasi interessati a un'adozione, ma due poliziotti in borghese.
Il "prezzo" di mercato di un bebè, secondo la giovane? Sono 12.500 euro: questa la somma che intendeva ricavare dall'operazione. A riferire la notizia è il quotidiano Athens News. La ragazzina, che dovrebbe essere rilasciata dopo essere stata ascoltata da un giudice, non era però sola a commettere il reato: una zia di 44 anni e i genitori di quest'ultima, di 65 e 71 anni. Sono stati tutti arrestati con l'accusa di adozione illegale. Il bambino è ora in sopedale, tenuto in osservazione dai medici.
La vicenda è avvenuta a Xrysoupoli, una cittadina nei pressi di Kavala nell'area centrale del Paese, dopo che la polizia aveva ricevuto una soffiata. Per la transazione, gli agenti si sono serviti di banconote "segnate", grazie alle quali hanno incriminato i sospetti.

Svizzera: Colpo di sonno, muoiono 28 persone



Almeno 28 persone, tra cui 22 bambini belgi, sono morti in un incidente stradale che ha coinvolto un autobus in una galleria a Sierre, nel sud della Svizzera francese. Intorno alle 21 di ieri, per ragioni ancora in corso di accertamento, l'autobus, che trasportava un gruppo di persone di ritorno da una vacanza sulla neve a Sion, nella valle di Anniviers (cantone di Valais) e diretto in Belgio e' andato a sbattere contro una parete in una galleria. La notizia e' stata resa nota solo all'alba di oggi.Altri 24 bambini, tutti di eta' intorno ai 12 anni, sono rimasti feriti.
L'autobus trasportava 52 passeggeri provenienti dalle localita' di Lommel e Heverlee, nel nord del Belgio. I bambini facevano parte di due classi scolastiche. Tra le vittime ci sono anche i due conducenti del mezzo. Il comandante della polizia di Valais police ha parlato di tragedia "senza precedenti". L'ufficiale ha spiegato che elicotteri e ambulanze hanno trasportato i feriti in quattro ospedali. Il ministero degli Esteri belga ha riferito che l'autobus era stato noleggiato insieme ad altri due mezzi da un gruppo cristiano. L'ambasciatore belga in Svizzera, Jan Luykx, ha detto che "e' una tragedia per tutto il Paese.
Un colpo di sonno dell'autista, unito alla velocità eccessiva. È questa l'ipotesi più accreditata sui siti di informazione svizzeri e belgi sull'incidente stradale di ieri sera nel cantone elvetico del Vallese, costato la vita a 28 persone. I due autisti a bordo sono morti nell'incidente.

martedì 13 marzo 2012

Ti pago se stupri mia moglie



Avrebbe dato soldi a un suo amico chiedendogli di violentare sua moglie. E in seguito ha tentato di ripetere il gesto anche con altre persone. Terribile accusa per un 43enne di Grimma, in Germania. La procura di Dresda, come riporta la Bild, ritiene che l'uomo sia colpevole di numerosi e ripetuti abusi nei confronti della moglie. Lui, Torsten W., alla prima seduta del processo ha preferito tacere rispetto ai reati contestatigli dalla pubblica accusa. e ha nascosto la faccia sotto un maglione
Tutto sarebbe cominciato durante una gita in Bassa Sassona, che è diventata un inferno per la donna. Una volta giunti in motel, la donna è stata è stata picchiata, legata al letto con le manette e completamente svestita. L'incubo però non è finito qui.
A quel punto è entrato in camera anche un complice, che ha iniziato a baciare e poi a violentare la moglie di Torsten W., mentre l’uomo guardava con soddisfazione la scena. Il complice sarebbe stato pagato da Torsten W.. per compiere lo stupro.
Dopo questo primo episodio in Bassa Sassonia il marito orco ha provato ad ingaggiare altri uomini per violentare sua moglie, ma questa mossa si è rivelata fatale. Uno degli uomini contattati ha denunciato il fatto alla polizia. Il marito e la stupratore della povera donna sono subito finiti in manette.

Ravenna: Violenza nei bagni di scuola



In orario di lezione era in un bagno della scuola insieme a un altro studente. E ha subìto un abuso sessuale. Almeno stando al racconto di una giovane di 16 anni che frequenta una scuola superiore di Faenza, in provincia di Ravenna. L'autore del presunto stupro è di un anno più grande. Dalla denuncia della vittima sono cominciati gli accertamenti sulla presunta violenza sessuale.
L'episodio risale al primo marzo quando il ragazzo, secondo quanto riferito dalla stampa locale, avrebbe invitato la giovane ad accarezzarlo. Lei si sarebbe rifiutata di farlo, e a quel punto lui le avrebbe impedito di uscire dal bagno. Poco dopo la ragazza avrebbe avvertito dell'accaduto un paio di insegnanti, i quali però le avrebbero consigliato di non riferire nulla. La giovane ha però rivelato tutto alla madre, che ha deciso di rivolgersi al locale Commissariato di polizia. Del caso è stata interessata sia la Procura dei Minorenni di Bologna, che ha già sentito la ragazza e altre persone, sia la Procura di Ravenna, che dovrà chiarire le cose. La dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, ha già disposto verifiche nell'istituto.
La stessa scuola in passato era già stata al centro di uno scandalo giudiziario legato alle molestie subite per più di un anno a partire dal 2006 da una studentessa di 15 anni da parte di un suo professore cinquantenne: sms, atteggiamenti voluttuosi, gesti, sguardi e frasi non gradite a sfondo inequivocabilmente sessuale che nel gennaio 2008 erano costate all'uomo una condanna in primo grado quattro anni di carcere e al pagamento di provvisionali alla giovane e ai suoi genitori per un totale di 66 mila euro.
I legali del minorenne sostengono che il giovane è innocente: "Sia che si tratti di una sedicente vittima sia dell'accusato che si proclama innocente, bisogna preservare i minorenni da qualsiasi clamore".

Loro a ballare nudi e i figli chiusi in macchina



Un tranquillo pomeriggio di shopping familiare si è concluso con i figli chiusi in auto e i genitori ubriachi fradici, lui con i pantaloni abbassati fra le auto e lei a ballare in uno stato di trance. È accaduto nel park di Montedoro a Muggia (Trieste), come racconta il quotidiano Il Piccolo. Per i due, trovati dai carabinieri, è scattata la denuncia per ubriachezza molesta, l'uomo è stato anche indagato per atti osceni in luogo pubblico. I bambini dormivano e non hanno assistito allo spettacolo imbarazzante dei genitori.
La coppia, due sloveni, arrivata insieme ai piccoli nel Triestino, aveva deciso di concludere la serata con qualche bicchiere. Evidentemente troppi: il padre è stato trovato mentre faceva pipì nel centro del parcheggio, la madre ballava. A dare l'allarme sono stati passanti e automobilisti che hanno visto l'insolita performance.

giovedì 8 marzo 2012

Stoner: Rossi? Il più lento del circuito



Il Dottore è tornato in difficoltà da Sepang e Casey Stoner non perde l'occasione per girare il coltello nella piaga. “Tutte le Ducati nell’ultimo test sono andate più veloci di quella di Rossi e non solo sul giro secco", osserva velenosamente il campione del mondo in carica. Poi prosegue ancora più deciso: "E anche se fosse solo il giro secco il pilota di riferimento è Rossi e dovrebbe essere il più veloce prima di lamentarsi tanto”. A margine della presentazione della Honda al Palacio de Deportes de la Comunidad de Madrid, l'australiano lancia una provocazione. Poi osserva con fair play, ma fotografando una situazione complessa per il team di Borgo Panigale: "Ora alla Ducati serve di capire come mai siano andati così bene nel primo test di Sepang e così male nel secondo. Comunque spero che possano recuperare perché ne abbiamo bisogno tutti”.
Il manager della Hrc, Livio Suppo invece non ha dubbi su chi siano i favoriti per il titolo: "E' ovvio che quando sei il leader devi provare a ripeterti, ma è proprio in questo momento che le cose si fanno più complicate. In ogni caso credo che entrambi i nostri piloti possano lottare per il titolo: Casey lo scorso anno ha fatto un lavoro incredibile, mentre Dani Pedrosa, senza quell’infortunio a Le Mans, avrebbe tranquillamente potuto essere tra i contendenti fino all’ultimo". Rivali? Non nomina la Ducati e passa alla Yamaha: "E' sembrata essere molto veloce a Sepang, ma anche lo scorso anno lo era. In termini di piloti Yamaha è ovviamente molto forte, Jorge Lorenzo è stato Campione del Mondo, e Ben Spies ha un anno in più di esperienza sulle spalle. Anche Dovizioso ha fatto degli ottimi test, ma alla fine saranno sempre gli stessi i piloti a dare fastidio". Valentino Rossi chi?

Tangenti: soldi nascosti nei Cd, si allarga l'inchiesta



Le mazzette erano nascoste nei cd. Nuove rivelazioni sul giro di tangenti che vede indagato per corruzione il presidente del consiglio regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, e altre 4 persone. L'inchiesta si allarga, ci sarebbero altre dieci persone coinvolte tra cui una donna ex vicesindaco del Carroccio.
"Gli ho dato effettivamente 200mila euro". A far tremare il Pirellone è l'architetto Michele Ugliola che confessa ai pm di aver consegnato due volte a Ghezzi (portavoce di Boni, ndr) in contanti complessivamente 300mila euro destinati all'allora assessore regionale all'Urbanistica e attuale presidente leghista del consiglio regionale lombardo, e provenienti a dire di Ugliola in parte da stanziamenti dell'immobiliarista Luigi Zunino in relazione ai progetti di Santa Giulia a Milano ed ex area Falck a Sesto San Giovanni, e in parte da Monastero per il piano di un centro commerciale in provincia di Pavia. Soldi che il cognato di Ugliola, Leuci, dice di aver contribuito a raccogliere e che, pur non avendo visto consegnare, di sponda sostiene siano stati in un'occasione nascosti dentro custodie di cd al posto delle più tradizionali buste.
Nel corso del 2008 nell'ufficio di Boni sono state recapitate "6 0 7 buste" piene di denaro, rivle Repubblica. "La somma venne da me data al Ghezzi (capo segretaria di Boni e indagato, ndr), dal quale mi recavo la mattina presto, nel suo ufficio in Regione, in via Sassetti, all'undicesimo piano". La causale erano le percentuali per gli "affari andati in essere nel Comune di Cassnao D'Adda", rivela Ugliola.
Le tariffe erano concordate. Per la realizzione di a Lonate POzzolo di un impianto per lo smaltimento di amianto, un imprenditore stanzia 200mila euro, "da destinare a tangenti per ottenere l'autorizzazione dei politici competenti". Ugliola ne parla con "Boni, Ghezzi e Buscemi. Boni e Ghezzi ritengono l'importo congruo e ne accettano la promessa, mentre Buscemi in questa occasione non ne volle. Aveva un forte interesse ad ottenere la valutazione d'impatto ambientale, per la quale stavnao stipulando un incarico professionale per una società del suocero Daccò (detenuto per il crack del San Raffaele, ndr)", scrive Repubblica.

Arrestato prete. Abusava di una ragazza



Don Marco Mangiacasale, 48 anni, L'economo della diocesi di Como, è stato arrestato per violenza sessuale continuata su una minorenne tra il 2008 e quest'anno. Don Marco è economo dal 2009, mentre dal 2003 era stato parroco di San Giuliano a Como.
A far scattare le indagini sono state le confidenze al nuovo parroco della ragazzina, impegnata nelle attività della parrocchia. Il parroco di San Giuliano, successore proprio di don Marco, ne ha poi parlato ai genitori della ragazza che, il 28 febbraio scorso, hanno presentato denuncia alla magistratura.
A riferire le notizie è stato il procuratore della Repubblica di Como, Giacomo Bodero Maccabeo. Nell'ambito dell'inchiesta sono state eseguite attivita' di perquisizione e sequestro con acquisizione di documentazione anche informatica. Il vescovo di Como, monsignor Diego Coletti, ha sollevato don Marco da ogni incarico diocesano.
Lo si legge in una nota ufficiale della Curia comasca che esprime 'costernazione per la vicenda che vede coinvolto il sacerdote don Marco Mangiacasale'. Nella nota il vescovo informa anche che, sulla base della prassi canonica e dei recenti interventi della Santa Sede in materia, 'verrà avviato il procedimento giudiziario ecclesiastico nei confronti del sacerdote'. Monsignor Coletti esprime infine il desiderio 'di seguire con paterna sollecitudine tutti i fattori rilevanti della complessa vicenda, nel rispetto dovuto al lavoro svolto dalla Magistratura inquirente e giudicante, e con la doverosa attenzione per tutte le persone implicate nei fatti incriminati, a cominciare da coloro che hanno promosso la causa sporgendo accusa'.

mercoledì 7 marzo 2012

Misseri: Sara era molto timida



Nuovi testimoni sentiti a Taranto per il delitto di Avetrana, durante l'ottava udienza. Tra loro anche un cugino di Michele Misseri, Bruno Scarciglia. Che dello zio di Sarah Scazzi dice: "Mi riferiva di Sarah che era molto timida e non scendeva mai in garage e che quando era pronto da mangiare lei lo chiamava dall'abitazione". Un'abitudine che contrasta con la tesi difensiva di Cosima e Sabrina, ma anche con la prima e l'ultima confessione del contadino di Avetrana, secondo cui la quindicenne sarebbe stata strangolata da Misseri proprio in garage. Scarciglia ha aggiunto che Michele Misseri diceva che, secondo lui, Sarah non sarebbe stata capace di allontanarsi da casa da sola. Poi ha aggiunto di non aver mai sentito di voci su molestie sessuali da parte di michele Misseri su donne o ragazze.

Obeso muore per infarto. Schiaccia e uccide il figlio di un anno



Incredibile tragedia. Ha ucciso il figlio di un anno e mezzo schiacciandolo dopo essergli finito addosso in seguito ad un infarto che ha causato la sua morte. È accaduto questa sera a Campagnola di Zevio. L'uomo, del peso di 150 chili, secondo quanto si è appreso, stava cambiando il pannolino al figlio di un anno e mezzo. All'improvviso è stato colpito da un infarto fulminante e l'uomo è stramazzato sul piccolo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Verona. L'uomo si chiamava Emiliano Cimini, 38 anni, originario di Frosinone. Suo figlio si chiamava David. Al momento della tragedia, secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri di Verona, l'uomo si trovava solo in casa con il piccolo e gli altri due figli di 5 e 7 anni.
La madre, una nigeriana, qualche giorno fa era partita per il suo paese d'origine per far visita ai parenti. A scoprire la tragedia è stato il comandante della stazione dei carabinieri di Zevio che, abituato ad incontrare Cimini in paese più volte al giorno si è insospettito non vedendolo in circolazione. Si è quindi recato verso l'abitazione dell'uomo. Qui non ricevendo alcuna risposta, pur avendo suonato il campanello più volte e udendo voci concitate di bambini, ha deciso di entrare di forza nell'abitazione e trovato il cadavere. Toccherà ora al medico legale stabilire l'ora della morte di Cimini. Gli altri due figli, non essendoci parenti della coppia che vivono nella zona, sono stati temporaneamente affidati ad un istituto per minori, in attesa di rintracciare la madre.

Black out Facebook in Europa



Facebook non funziona in Europa. Un mega black out sembra aver bloccato il social network in tutto il continente e non soltanto. Facebook, dice il sito ZDnet, non funziona in Estonia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Israele, Olanda, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina olte che in Egitto e Sudafrica.
E anche nel nostro paese gli utenti non riescono più a scrivere post e a pubblicare foto. E così in tanti si sono spostati su Twitter per continuare ad essere collegati in Rete. Non sono ancora chiare le cause del guasto ma secondo il sito, che sta raccogliendo in diretta notizie da vari utenti in tutto il mondo, i problemi stanno aumentando in diversi paesi. Tra le ipotesi del crash un attacco hacker di Anonymous.

Movida selvaggia, muore donna



Ombretta Conconi è morta di mal di cuore a causa della Movida selvaggia. La musica alta tutte le notti e i muri del locale che vibrano perché privo di insonorizzazione, urla, schiamazzi. I residenti di via Vetere non ce la fanno più e ora sono costretti ad annunciare "con dolore" che una anziana signora di via Vetere 9, la signora Ombretta Conconi, è stata uccisa dalla movida di via Vetere. "Malgrado le continue proteste e le chiamate delle forze dell'ordine della signora anziana e di altri residenti che per ben cinque anni hanno chiesto invano un intervento a politici e istituzioni".