giovedì 30 settembre 2010

E' morto Tony Curtis


E' morto Tony Curtis. Una delle leggende del cinema si è spenta nella notte. Ne da' notizia Entertainment Tonight. La notizia secondo il sito sarebbe stata confermata dalla figlia Jamee Lee Curtis. L'attore aveva 85 anni. Scompare così dopo una lunga malattia l'eroe della commedia americana, indimenticabile compagno di Marilyn Monroe e Jack Lemmon in A qualcuno piace caldo. Era nato a New York il 3 giugno del 1925.

Trovati morti in casa


CECINA (LIVORNO), 30 SET - Una coppia di coniugi e' stata trovata morta nella propria casa a San Pietro in Palazzi, una frazione di Cecina (Livorno).Secondo i Cc si tratterebbe di omicidio-suicidio: il marito avrebbe sparato alla moglie e poi si sarebbe ucciso. A trovare i cadaveri uno dei 2 figli della coppia, un adolescente. I Cc si stanno concentrando sui rilievi scientifici, oltre a sentire i familiari della coppia, per capire quale possa essere stata la causa all'origine della tragedia.

Ascoltata la cugina di Sara


I carabinieri hanno finito di ascoltare nel corso della notte al comando provinciale di Taranto la cugina di Sara Scazzi, Sabrina Misseri, e alcuni amici di comitiva, convocati nell'ambito delle indagini sulla scomparsa della quindicenne di Avetrana, avvenuta il 26 agosto scorso. Tutte le persone convocate sono state ascoltate alla presenza di uno dei due magistrati titolari dell'inchiesta, il pm di Taranto Mariano Buccoliero. Gli inquirenti continuano a mantenere il massimo riserbo; non risulta comunque che siano stati adottati provvedimenti giudiziari nei confronti di nessuna delle persone sentite. Al momento l'unica traccia concreta di Sara è il suo cellulare, trovato l'altra mattina dallo zio, Michele Misseri, padre di Sabrina. Il telefonino era senza batteria e scheda sim e parzialmente danneggiato da bruciature; Misseri, contadino, lo ha trovato tra le stoppie a cui aveva dato fuoco la sera prima con un amico in un podere in cui aveva lavorato per conto terzi.

Gambizzato avvocato a Roma


In due sono arrivati a bordo di uno scooter in via Ruggero Fauro, elegante strada del quartiere Parioli a Roma, e si sono diretti verso lo studio dove da anni lavora l'avvocato Piergiorgio Manca, noto penalista della capitale. Intorno alle 20 hanno atteso che il professionista uscisse dal portone del palazzo e, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, si sono avvicinati al penalista. Tra i tre ci sarebbe stata prima una discussione e poi una piccola colluttazione: improvvisamente uno dei due ha estratto una pistola e ha esploso due colpi colpendo Manca all'altezza dell'inguine, poco sopra la coscia destra. I due, poi, sono fuggiti facendo perdere le loro tracce. Un'azione ben studiata, durata una manciata di secondi. Manca e' stato immediatamente trasportato al Policlinico Umberto I, non e' in pericolo di vita. Secondo gli inquirenti, che in serata hanno ascoltato alcuni testimoni, potrebbe trattarsi di un agguato compiuto da mani esperte, da gente che comunque conosceva il penalista. Avvocato di lungo corso, Manca ha una lunga esperienza come difensore in processi eccellenti, in particolare quelli legati alla criminalita' romana. E' stato difensore nel procedimento giudiziario per il rapimento di Giuseppe Soffiantini e nel processo per l'omicidio dell'ispettore dei Nocs, Samuele Donatoni. Il penalista ha partecipato, nel 1998, in qualita' di testimone al processo svoltosi a Perugia per la morte del giornalista Mino Pecorelli. Il professionista e', inoltre, uno dei legali del commercialista Marco Iannilli. Marco Iannilli, figura chiave dell'inchiesta della Procura di Roma su un presunto maxiriciclaggio di due miliardi di euro che vede coinvolti ex manager delle societa' Fastweb e Telecom Italia Sparkle. Iannilli e', inoltre, legato all'ex consulente di Finmeccanica, Lorenzo Cola. Nel corso degli interrogatori il commercialista ha ricostruito ai magistrati la vicenda Digint: la societa' informatica che ha messo in contatto Finmeccanica con l'imprenditore Gennaro Mokbel, ritenuto uno degli ideatori della maxitruffa. Il commercialista difeso dall'avvocato gambizzato questa sera a Roma ha, inoltre, spiegato agli inquirenti il flusso di denaro (quasi 8 milioni di euro) partito da Singapore e Hong Kong e transitato su un conto di San Marino per poi finire in Svizzera. Secondo chi indaga si tratta di denaro che Mokbel ha versato a Cola, tramite bonifici per l'acquisto di Digint e che Iannilli ha trasferito in Svizzera trattenendo per se' il 10%.

mercoledì 29 settembre 2010

Fungo da record


CAMPOBASSO, 29 SET - Un fungo di 15 chili, con circonferenza di 145 centimetri, e' stato trovato in Molise, nelle campagne di Vinchiaturo (Campobasso). A fare la scoperta del raro esemplare di Vescia e' stato un impiegato del posto. Il fungo e' stato trovato su un terreno molto friabile, quasi sabbioso, in una zona pianeggiante. E' stato mangiato subito ''perche' altrimenti poi non e' buono'' ha detto il fungaiolo che ha scattato anche delle foto.

Trovato il cellulare di Sara


AVETRANA (TARANTO) - La prima traccia è stata trovata dopo 35 giorni: il cellulare di Sara, senza batteria e scheda Sim, era in un podere ad alcuni chilometri di distanza dal paese e dal luogo del presunto ultimo avvistamento della quindicenne, scomparsa il 26 agosto mentre andava a piedi a casa della cugina Sabrina per andare al mare. A trovare il telefonino é stato proprio il padre di Sabrina, Michele Misseri. Lo zio di Sara ha raccontato di aver lavorato ieri sera in un uliveto con un amico. Il terreno si trova sulla provinciale 116 Avetrana-Maruggio, ala periferia di Porto Cesareo (Lecce).
Lì i due hanno bruciato delle stoppie. Stamattina Michele Misseri è tornato sul terreno da solo per recuperare un cacciavite che aveva dimenticato ed ha notato il cellulare, rimasto parzialmente danneggiato dal fuoco, riconoscendo che era quello di Sara: c'erano legati un lucchettino e un ciondolo a forma di lattina. Misseri ha quindi chiamato la famiglia affinché allertasse i carabinieri, che poi hanno prelevato il telefonino. "Forse è stato il destino", ha commentato in serata la mamma della ragazzina, Concetta Serrano Spagnolo, riferendosi all'improvviso ritrovamento da parte del famigliare dopo giorni e giorni di ricerche da parte delle forze dell'ordine, anche con l'ausilio di unità cinofile. Mamma Concetta questa mattina era in Procura, a Taranto, insieme ai legali della famiglia, Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, che avevano preannunciato un colloquio con i magistrati titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto Pietro Argentino e il sostituto procuratore Mariano Buccoliero. Proprio durante il colloquio è giunta la notizia del ritrovamento del cellulare di Sara.
"Ora sono più confusa di prima" ha detto in serata mamma Concetta, rientrata a casa dopo il lungo colloquio con gli inquirenti, ribadendo la convinzione che Sara "sia stata rapita, di sperare che sia ancora viva e che bisogna indagare su tutti, la famiglia, gli amici". Di certo, quel telefonino Sara non può averlo gettato via di sua spontanea volontà, per di più togliendo batteria e scheda. Più facile che sia stato lanciato dal finestrino di un'auto da qualcuno che, non da solo, aveva prelevato poco prima Sara con cattive intenzioni. In giornata ha avuta eco anche l'ipotesi di una figlia segreta del papà di Sara, Giacomo, che vive per molti mesi a Milano dove lavora come muratore. Un anno fa una foto della bimba sarebbe stata notata da Sara maneggiando il telefonino del padre, episodio che avrebbe provocato un violento litigio.
"A me non risulta" ha dichiarato la madre di Sara, così come i legali della famiglia hanno riferito che questa circostanza non risulta da alcun atto d'indagine. Domani le ricerche, avviate nella zona del ritrovamento del telefonino con l'ausilio di unità cinofile, riprenderanno in grande stile, col supporto di una ventina di uomini in più. Ma cercare Sara resta sempre come cercare un ago in un pagliaio. Gli inquirenti continuano a non tralasciare alcun indizio; quel cellulare abbandonato in aperta campagna, però, non fa altro che rafforzare l'angoscia di un paese.

Sventati attentati in Europa


ROMA - Terroristi basati in Pakistan e legati ad Al Qaida e ai talebani progettavano di colpire Londra e altre grandi città in Francia e Germania con una serie di attentati simultanei analoghi a quelli di Mumbai, in India, nel 2008. Lo riferisce la britannica Sky News nel suo sito online, citando fonti di intelligence. Il complotto era giunto a una fase "avanzata ma non imminente" - ha affermato il responsabile degli esteri di Sky, Tim Marshall - ed è stato sventato grazie alla cooperazione e allo scambio di informazioni dei servizi segreti di Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti. Le agenzie di intelligence avevano già "da qualche tempo" individuato e posto sotto sorveglianza i capi del complotto, ma si ignora se gli esecutori materiali siano già giunti in Europa. Nei multipli attentati a Mumbai, perpetrati dal gruppo integralista islamico basato in Pakistan Lashkar-e-Taiba, sono morte 166 persone. Secondo Marshall, all'azione per sventare i progettati attentati è legato l'aumento record di attacchi missilistici da parte di droni americani nella regione pachistana del Waziristan: 20 nell'ultimo mese. "Ritengo - ha detto Marshall - che diversi di questi attacchi fossero mirati contro i leader di questo particolare piano terroristico, che probabilmente aveva una 'connessione' in Europa da parte di Al Qaida e probabilmente anche dei talebani". "Diversi leader - ha aggiunto - sono stati uccisi e questo é il motivo per cui la minaccia terroristica non si è concretizzata". La notizia del complotto terroristico contro l'Europa è giunta mentre a Parigi, per la seconda volta in due settimane, é stata evacuata per un allarme bomba, poi rientrato, la Tour Eiffel. "Non significa necessariamente che fosse un bersaglio - ha detto Marshall - ma mostra quanto francesi siano nervosi". Alcuni giorni fa il ministro dell'Interno francese Brice Hortefeux ha parlato di un rischio "reale" di azioni terroristiche, mentre il capo della polizia ha confermato che esiste un "importante rischio di attentati". Una settimana fa il ministro della Sicurezza interna Usa, Janet Napolitano, ha ammonito che in tutto l'Occidente, Europa compresa, è aumentata la minaccia terroristica da parte di gruppi estremisti islamici.
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martedì 28 settembre 2010

Quando il borseggio si fa globale


Roma, in seconda posizione dopo Barcellona tra le città più pericolose per i portafogli dei turisti. Seguono Parigi, Madrid e Atene. Qualche consiglio per non farsi rovinare un viaggio di piacere
Roma capitale. Sì, ma del borseggio. Secondo il sito TripAdvisor, la città italiana è in seconda posizione nella classifica delle metropoli più pericolose per scippi e borseggi. A chi capita - e succede a molti - è una seccatura tremenda. Farsi rubare il portafoglio contenente carta d'identità, patente, carta di credito, bancomat e magari anche qualche biglietto da 50 euro, è un'evenienza tutt'altro che rara. Anzi. Proprio perché il turista se la prende comoda e si rilassa, tutto preso ad ammirare quel museo a cielo aperto che è Roma o a bighellonare felice e contento, col naso all'insù guardando la Tour Eiffel che il borseggiatore invece, fa gli straordinari e osserva con attenzione quella fiumana di potenziali prede, particolarmente vulnerabili e eternamente distratte. A guidare la classifica però è Barcellona, seguita dalla Città Eterna e dalla Ville Lumière .

Nata bimba da madre in coma


TORINO - Il giorno più bello e insieme più brutto per Issa Jimcaala, il papà della bimba nata dalla ventottenne somala da un mese in coma irreversibile al Sant'Anna di Torino, è arrivato. Questa mattina, poco prima delle 10, è venuta alla luce la piccola Idil, dopo un parto cesareo durato una decina di minuti. Avrà lo stesso nome della madre che fino a tarda sera e' stata, come richiede la legge, sotto osservazione per la determinazione della morte cerebrale. La morte risale alle 16,10 ma risulta protocollata alle 22,10, quando i medici hanno staccato le spine dei macchinari che la tenevano in vita dalla fine di agosto al fine di aiutare la piccola che aveva in grembo. La donna era stata colpita da un tumore al cervello. La piccola al momento del parto pesava 760 grammi ed è ricoverata nel reparto di terapia intensiva della Neonatologia. "Sta bene, ha pianto, si è ossigenata subito e al momento del parto era abbastanza vivace, ha avuto un buon punteggio apgar (la 'pagella' data dai medici ai neonati, ndr), considerando la sua particolare condizione", ha spiegato Tullia Todros, direttrice del dipartimento di Ostetricia e Neonatologia del Sant'Anna. La decisione di procedere al taglio cesareo è stata presa poco dopo le 9. "D'accordo con i rianimatori - racconta Tullia Todros - abbiamo deciso che era arrivato il momento di eseguire il taglio cesareo perché lasciarla ancora nell'utero materno esponeva la piccola a un rischio ben maggiore. E' stato il peggioramento delle funzioni respiratorie della mamma a convincerci definitivamente". Già ieri dopo il consulto medico la strada dell'intervento in tempi brevi era segnata. "Il padre ci ha detto - raccontano i medici - 'Fate come ritenere piu' opportuno, l'importante è che mia moglie non soffrà". E oggi Issa, prima di sfuggire alle telecamere di un paio di tv in agguato, ha voluto ringraziare, comprensibilmente molto commosso e frastornato dalla vicenda personale, i medici. "Cosa dirò a Idil quando sarà grande? Che lei è un miracolo vivente". Per l'ospedale torinese, dove pure ogni anno nascono molti bambini prematuri ("siamo il centro di riferimento - spiegano i medici - per tutto il Piemonte"), il caso delle due Idil non aveva precedenti. "Anche per questo motivo - dice Enrico Bertino, primario della Terapia intensiva - bisogna essere molto, ma molto cauti. Si potrà capire solo giorno per giorno come si evolverà la situazione". La commozione ha contagiato anche i medici: "E' stata una grossa soddisfazione, ci eravamo presi un impegno anche di tipo morale con il papà", dice Evelina Gollo, primario di Anestesia e Rianimazione del Sant'Anna.

Malato di mente strappa occhi al padre


Ha tentato di strappare gli occhi al padre, senza riuscire a estirparli dalle orbite. Ma in un raptus di follia lo ha quasi sicuramente condannato alla cecita', dopo averlo massacrato di bastonate mentre dormiva. La madre, anch'essa colpita dalla sua furia, e' riuscita a sfuggirgli e a chiamare i carabinieri, che lo hanno arrestato. Il dramma si e' consumato in una casa di Moncalieri, centro di grandi dimensioni alla periferia meridionale di Torino. Guido Tencone, 39 anni, era tornato da qualche tempo a vivere con i genitori Luciano, 75 anni, e Graziella Casari, 70 anni, dopo un matrimonio fallito. Era appassionato di musica, arti marziali, viaggi e soprattutto di grafologia. Perito informatico, aveva avviato anche una piccola attività di realizzazione di biglietti da visita scritti a mano. Eppure la sua vita non era normale: da anni era seguito dai servizi psichiatrici della zona. Che recentemente aveva deciso spontaneamente di non frequentare piu'. Una scelta che, all'indomani di quanto ha fatto, sembra pesare come un macigno. Eppure nessuno si aspettava un epilogo del genere, visto che non aveva mai avuto comportamenti violenti. La notte scorsa, intorno alle 3, Guido si è svegliato di soprassalto. ''Ho sentito delle voci - raccontera' piu' tardi ai carabinieri - che mi dicevano di ucciderli. Non sono riuscito a fermarmi''. Così, e' andato a prendere un bastone, e' entrato nella camera in cui i genitori dormivano e ha iniziato a colpirli ripetutamente alla testa. Quando si e' accorto che il padre era stordito, gli si e' avventato addosso a mani nude per strappargli entrambi gli occhi. La madre, invece, e' riuscita a fuggire e a chiamare il 112. Quando i militari della compagnia di Moncalieri sono entrati in casa hanno trovato l'aggressore intento a lavarsi le mani ancora sporche di sangue. Lo hanno ammanettato e portato prima in caserma e poi in carcere. Le ambulanze, invece, hanno tentato una corsa disperata verso l'ospedale Molinette di Torino per tentare di salvare la vista al padre, ma il danno provocato dalla furia del figlio rischia di essere irreparabile: Luciano Tencone quasi sicuramente non tornerà più a vedere. Meno gravi le altre ferite, la rottura del setto nasale e i diversi traumi facciali. Graziella Casari se l'e' cavata con ferite al cuoio capelluto che sono state suturate sul posto e con la rottura della falange di una mano. Esclusi per entrambi danni cerebrali. Resta da capire, adesso, se e come anche questa tragedia familiare - la seconda nell'arco di pochi giorni con un paziente psichiatrico in provincia di Torino dopo l'omicidio-suicidio avvenuto a Bussoleno, in valle di Susa, lo scorso giovedi' - poteva essere evitata.

Valanga in Messico 500 morti


Una tragedia, forse con un migliaio di morti: potrebbe essere molto pesante il bilancio finale delle vittime provocate da una valanga di fango e terra che nella notte ha inghiottito almeno 300 abitazioni in una regione del Messico povera e abitata soprattutto da indigeni dell'etnia Mixe, nello stato dell'Oaxaca. L'imponente frana si è abbattuta verso le due di notte (ora locale), quando gli abitanti del villaggio di Santa Maria de Tlahuitoltepec dormivano. Qualche ora dopo le prime notizie provenienti dall'area, le autorità messicane hanno confermato i primi sette morti, riferendo inoltre di un centinaio di dispersi. Ma alcune fonti non escludono che alla fine le vittime possano essere un migliaio. La Farnesina ha fatto sapere che non ci sono italiani coinvolti. "Speriamo di arrivare a tempo nell'area per poter soccorrere le famiglie sepolte", ha commentato senza nascondere la propria preoccupazione il governatore di Oaxaca, Ulises Ruiz, precisando che nella regione molti fiumi sono straripati mentre alcune strade sono bloccate dalla caduta di massi.
In queste ore continua a piovere e i pronostici meteo parlano di precipitazioni ancora per le prossime 48 ore nell'area della tragedia, dove per molte ore ha d'altro lato funzionato solo un'unica linea telefonica. A riconoscere le difficoltà incontrate sul terreno è stato tra gli altri il presidente messicano, Felipe Calderon, il quale via Twitter ha parlato di "decine di dispersi. Gli aiuti inviati dal governo centrale e dalle autorità locali - ha puntualizzato - sono in corso, ma è molto difficile arrivare" nell'area di Tlahuitoltepec, che dista circa quattro ore di macchina dalla città di Oaxaca. A causare il crollo di un 'muro' di circa 200 metri quadri di una collina della Sierra Mixe sono state proprie le intense piogge di questi giorni, che - affermano i tecnici messicani - hanno lentamente fatto afflosciare la terra di quella regione, e non solo, delle alture di Oaxaca. Le piogge torrenziali sono conseguenza del passaggio nella zona della tempesta tropicale Mathew: ancora una volta quindi - rilevano i media locali - il Messico si trova a vivere una tragedia provocata dall'impatto di un fenomeno meteo molto violento su un'area fatta di sottosviluppo e marginalità.
Il municipio dove si è verificata la frana ha una popolazione di 9 mila persone, distribuite tra 35 località, delle quali 25 in aree rurali e con abitazioni molto precarie, precisano i media locali, dove d'altra parte sono già partite le prime polemiche sul fatto se la tragedia fosse evitabile. Il quotidiano 'Oaxaca Hoy' aveva una quindicina di giorni fa avvertito sui rischi esistenti a Tlahuitoltepec, visto - rileva lo stesso giornale - che alcuni esperti avevano scoperto una "gigantesca crepa" nella collina franata qualche ora fa: "la collina può franare da un giorno all'altro, portandosi via decine di abitazioni", aveva scritto il quotidiano nella sua edizione dello scorso 13 settembre.

lunedì 27 settembre 2010

Ditta in fiamme morti 2 operai


Due operai, presumibilmente cinesi, sono stati trovati morti, stamani prima dell'alba, durante le operazioni di spegnimento di un vasto incendio che si è sviluppato in un capannone industriale, nel Milanese.
I due cadaveri, completamente carbonizzati, sono stati trovati dai Vigili del Fuoco di Milano dopo ore di intensa attività per spegnere le fiamme, che hanno completamente distrutto due ditte adiacenti, che producevano mobili.
Secondo quanto riferito dai Vigili del Fuoco, l'incendio si è sviluppato intorno a mezzanotte in via IV Novembre, in una zona industriale a margine del paese brianzolo di Muggiò. Le fiamme sono divampate estendendosi presto in tutto il capannone, occupato, pare, da due aziende poste rispettivamente al primo e al secondo piano. Proprio al piano superiore, semicrollato, dove avrebbe avuto sede un' attività cinese di produzione di salotti, sono stati trovati i cadaveri, uno in una doccia (forse per il disperato tentativo della vittima di sfuggire alle fiamme) e uno per terra. Le generalità delle due vittime non sono ancora state divulgate e comunque un riconoscimento certo necessiterà di tempo a causa dello stato dei cadaveri.
L'allarme è stato dato da alcuni cittadini che abitano nei pressi del complesso industriale. Sul posto sono poi giunti anche i titolari dell'attività per cui lavoravano i due operai, marito e moglie cinesi. Ad eseguire le indagini sono i carabinieri del Gruppo di Monza

domenica 26 settembre 2010

Preso superlatitante in Puglia



FOGGIA - E' stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Foggia e dei Ros Franco Li Bergolis, di 32 anni, di Manfredonia, superlatitante della mafia garganica e condannato all'ergastolo in primo e secondo grado. Era inserito nell'elenco dei 30 piu' pericolosi latitanti d'Italia.
Franco Li Bergolis era latitante da un paio di anni, dopo che nell'estate del 2008 era stato scarcerato per scadenza dei termini di custodia cautelare nel maxi-processo alla mafia garganica. Il processo si e' concluso poi per lui con una condanna all'ergastolo il 7 marzo del 2009 dalla corte di assise di Foggia e il 15 luglio 2010 dalla corte di assise di appello di Bari.
Benche' abbia solo 32 anni, e' considerato ormai al vertice della mafia garganica, a maggior ragione dopo gli ultimi cruenti agguati che nel giro di poco piu' di un anno hanno eliminato un paio dei capi storici dei clan garganici e dopo che il 30 agosto scorso e' morto l'ultimo capoclan dei Romito, un tempo strettamente alleati dei Li Bergolis e da qualche anno in guerra con loro. Nell'ambito di questa guerra dall'aprile del 2009 a oggi si contano sei omicidi e due agguati falliti.

Incidente per il cummenda


Il cumenda del Grande Fratello 8, Roberto Mercandalli, torna a far parlare di sé. Questa volta non si tratta di scandali o donnine, denaro o calzini in seta misto cachemire, ma di una fatalità. L'ex gieffino è rimasto coinvolto ieri sera in un incidente stradale sull'autostrada Bretella, Viareggio-Lucca e ha distrutto la Ferrari che stava guidano . In auto con lui c'era la moglie Manuela Rocco, ex corteggiatrice di "Uomini e donne". Poco dopo l'ingresso in autostrada, nella zona stava piovendo molto forte, probabilmente ha perso il controllo dell'auto che è andata a sbattere contro il guard rail . I due occupanti sono rimasti illesi mentre la Ferrari è stata seriamente danneggiata. Sul posto è intervenuta una pattuglia del distaccamento della polizia stradale di Viareggio per i rilievi e personale della Salt che gestisce la Bretella autostradale. Sia Roberto che Manuela sono miracolosamente usciti illesi dalla lussuosa vettura.

Auto in mare, due morti.


GENOVA - C'é molto probabilmente un errore umano all'origine dell'incidente nel porto di Genova, dove una coppia di turisti tedeschi è morta precipitando con la propria auto in acqua mentre sbarcava dal traghetto Moby Otta giunto da Olbia. Dopo che già una cinquantina di altre auto erano già uscite dalla pancia della nave, le eliche si sono messe all'improvviso in moto, il traghetto ha fatto un balzo di sei-sette metri in avanti prima di essere trattenuto dalle cime di ormeggio, la rampa si è staccata dalla banchina e l'auto è caduta in mare.
Sono morti così Phillipp Habel e Melanie Starzynky, 29 e 28 anni, lui di Stoccarda, lei originaria della Polonia ma cittadina tedesca. Tornavano a casa dopo due settimane di vacanza in Gallura ed in Costa Smeralda. La marcia del traghetto si è innestata all'improvviso, senza una ragione plausibile. Il Registro Navale Italiano ha verificato che non ci sono state avarie, ha dichiarato la nave "in classe" (cioé che non ha apparati fuori uso o pericolosi per la navgigazione) ed ha quindi dato il permesso di ripartire per Olbia. Sarà l'inchiesta del sostituto procuratore Biagio Mazzeo ad accertare le responsabilità. Phillipp Habel è annegato dopo essere stato sbalzato fuori dall'auto colpita dalle eliche ed è stato recuperato poco dopo dai sommozzatori dei vigili del fuoco; Melanie Starzynky è rimasta legata alle cinture di sicurezza dell'Opel Astra station wagon, ed è stata trascinata sul melmoso fondo del porto. La loro auto è stata ripescata solo nel pomeriggio dai sommozzatori. La coppia aveva noleggiato l'auto in Germania, ad una filiale della Hertz di Stoccarda. La polizia marittima ha faticato non poco per identificare i due. I documenti, infatti, erano dispersi in fondo al mare. E' stata la ricevuta di un albergo di Alghero insieme ai biglietti del traghetto a permettere l'identificazione. I corpi dei due tedeschi sono stati trasferiti all'istituto di medicina legale dell'ospedale San Martino, in attesa dell'autopsia che sarà fatta forse già domani. La stessa compagnia di navigazione Moby ha ammesso che "non si può escludere, al momento, che possa essere intervenuto un errore umano" ed ha sottolineato che il comandante del traghetto, Giuseppe Vicidomini "é un uomo di grande esperienza con oltre 11 anni di comando e ufficiale di carriera della Moby.
Le procedure previste dalla Moby per la fase di ormeggio e sbarco sono estremamente rigorose per garantire il massimo della sicurezza ai passeggeri". L'armatore Vincenzo Onorato, noto alle cronache della vela per il suo team "Mascalzone Latino", è giunto a Genova per seguire personalmente la vicenda e ha dichiarato: "Sono vicino ai famigliari delle vittime e l'azienda si mette a disposizione per ogni intervento di sostegno e di aiuto che si rendesse opportuno e necessario". Sia il presidente dell'Autorità Portuale, Luigi Merlo, sia il comandante del porto, ammiraglio Felicio Angrisano, hanno sottolineato che l'organizzazione portuale e le manovre di ormeggio erano perfette. Il pm Biagio Mazzeo, dopo un lungo sopralluogo sul luogo della tragedia, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo al momento a carico di ignoti. E' stato sequestrato il video delle telecamere della Stazione Marittima, dal quale si vede chiaramente il balzo in avanti della Moby Otta, prima di essere ritirata indietro verso la banchina dagli ormeggi. E poi ci sono testimonianze e racconti al vaglio degli inquirenti. L'ormeggio, secondo quanto ricostruito, era stato fatto a regola d'arte. Nessuna mancanza, nessun errore. Come per quanto riguarda le manovre degli addetti. Inspiegabile, quindi, il salto della nave in avanti provocato dalla marcia innestata all'improvviso. Il pm ha disposto il sequestro della "scatola nera" del traghetto.

venerdì 24 settembre 2010

Ancora monnezza a Napoli


NAPOLI - A Napoli i mezzi della raccolta dei rifiuti saranno scortati dalla polizia la prossima notte. Lo afferma il questore Santi Giuffre', dopo il raid vandalico che ha colpito la sede di Enerambiente, la ditta che provvede al prelievo dei rifiuti in alcune strade della citta', al centro di una vertenza degenerata nelle ultime ore nel danneggiamento di 46 mezzi da parte di un gruppo di una cinquantina di persone che hanno fatto irruzione negli uffici aziendali, provocando gravi danni.
Camion dei rifiuti incendiati e danneggiati, anche la scorsa notte, nel Napoletano. A Boscoreale, alcune persone con il volto coperto da caschi hanno incendiato un autocompattatore e hanno riversato l'immondizia lungo la strada. In via Panoramica, secondo quanto ricostruito dalla polizia, il gruppo si e' distaccato dai cittadini del movimento anti discarica di Terzigno e ha distrutto l'autocomopattatore. Forati i pneumatici di altri cinque mezzi: gli autisti sono stati costretti a lasciare i camion e a consegnare le chiavi. Gia' ieri, contro la decisione di aprire una seconda discarica nel territorio del comune di Terzigno, erano stati bruciati altri camion.

Eseguita la condanna a morte di Teresa Lewis


Teresa Lewis se n'e' andata in una tiepida sera di luna piena, nella stanza della morte di un carcere nel cuore della Virginia, dove inizia il sud degli Stati Uniti. La 'testa del serpente', cosi' come l'aveva chiamata il giudice che nel 2005 l'ha condannata a morte, considerata disabile da tutti i periti medici, ha ricevuto l'iniezione letale davanti a una decina di testimoni civili e, in una sala distinta, ai parenti delle vittime. ''Ha mosso un po' i piedi, poi piano piano si e' fermata'', racconta una giornalista che ha assistito all'esecuzione. Nei tredici minuti, tra le 21 e le 21:13 di ieri ora locale (le 3 di oggi in Italia), in cui il veleno faceva effetto, fuori dal Greensville Correctional Center, illuminato a giorno dalle troupe televisive, si ascoltavano le campane dei pochi che protestavano contro la pena di morte, tenuti a distanza fuori dal recinto della prigione, da guardie armate sino ai denti. Prima di morire, Teresa ha pregato con il suo cappellano e con il suo avvocato. Poi, terrorizzata, si e' avvicinata al lettino, ha chiesto se era presente la figlia Kathy e ha detto poche parole: ''Voglio solo dire che l'ho sempre amata e che mi scuso per quanto e' successo''. Nella stanza una decina di uomini, ufficiali del carcere, e cinque uomini dello staff che si occupano di somministrare il cocktail letale. Un agente attaccato a un telefono posto su una parete, collegato con l'ufficio del Governatore Bob McDonnell, ove mai avesse un ripensamento dell'ultimo momento. Poi, hanno riferito i testimoni, sulla lettiga di morte e' calata una tenda blu scura, beffardo strumento di pudore in mezzo alla tragedia. In quei pochi secondi, senza poter essere visto, uno di questi uomini ha inserito l'ago nella vena dove poi sono stati iniettati prima il sedativo, poi una sostanza per portarla a uno stato catatonico, infine il veleno che ha provocato l'arresto cardiaco. ''In queste ultime ore - racconta l'avvocato di Teresa, Jim Rocap - ha cantato e pregato. E' andata via senza recriminazioni, terrorizzata, ma tranquilla''. Poi, pero', davanti ai microfoni, sfoga tutta la sua amarezza: ''Stanotte la macchina di morte dello Stato della Virginia ha ucciso la bellezza e lo spirito umano di Teresa Lewis. Per i suoi amici, per noi, che chi si batte contro la pena di morte in tutto il mondo, la sua morte e' una gravissima perdita. La nostra speranza e' che il suo sacrificio assurdo possa aprire la mente di molti e riconsiderare questo tremendo sistema giudiziario''. I cronisti chiedono dettagli sulle sue ultime ore, su com'era vestita, sul menu' del suo ultimo pasto. Passa poco e si spengono le telecamere. Poco lontano il gruppetto degli abolizionisti, piegano i loro cartelli. Su uno di questi c'era scritto: 'Perche' uccidiamo persone che hanno ucciso altre persone per insegnare che uccidere e' sbagliato?'.

giovedì 23 settembre 2010

MAradona si è fatto femmina, si chiama Kumi

Ha 16 anni ed è giapponese . Il mondo si è accorto di lei ai Mondiali Under 17 in corso a Trinidad e Tobago. Kumi ha segnato un gol memorabile che è già rimbalzato da una parte all'altra del mondo.Nella semifinale vinta contro la Corea del Nord Kumi ha fatto tutto da sola. E non è solo un modo di dire. Ha dribblato mezza squadra avversaria, è arrivata in porta e ha segnato la rete (decisiva per la qualificazione). Sabato prossimo, a Port of Spain, è in programma la finalissima. Chissà che non ci regali un'altra perla.

Drammatico incidente, morti nonni e nipoti


DONORATICO (LIVORNO) - Quattro morti in un'auto finita contro un albero: sono i nonni materni e due nipotini deceduti in un incidente stradale avvenuto nel pomeriggio pochi chilometri oltre l'abitato di Donoratico (Livorno). L'auto, una Fiat Panda, era guidata da Piero Leonelli, 66 anni, ed è andata fuori controllo schiantandosi contro un platano posizionato sulla corsia opposta. Col conducente sono morti subito anche la moglie, Grazia Falorni di 56 anni, e il loro nipotino Leonardo Tuci, di 4 anni. Per l'altro fratellino, Matteo, 9 anni, i soccorritori del 118 hanno tentato un disperato salvataggio, dopo che i vigili del fuoco lo hanno estratto dalle lamiere accartocciate della vettura.
Ma dopo circa un'ora di manovre per rianimarlo i sanitari si sono dovuti arrendere ed il medico ha dovuto constatare il decesso. Nell'incidente non sono rimasti coinvolti altri veicoli. Secondo una ricostruzione, nella marcia la Fiat Panda ha cambiato direzione all'improvviso, ha superato la linea di mezzeria puntando l'albero su cui si è schiantata. Al momento, tra le ipotesi fatte dalla polizia stradale per spiegare questa dinamica, ci sarebbe un malore che potrebbe aver colpito il conducente. Ma non viene escluso neppure un guasto imprevisto agli organi meccanici dell'automobile, anche se risulta che si tratta di un modello di recente costruzione.
La vettura, comunque, è sotto sequestro per gli accertamenti necessari. E' stata ricoverata sotto choc all'ospedale di Cecina la mamma di Matteo e Leonardo che in un momento solo ha perso i genitori e i due figli. La donna, come anche il marito, è arrivata sul luogo dell'incidente mentre si svolgevano le operazioni di soccorso. Era stata avvertita da qualcuno degli operatori. Realizzato quanto successo, avrebbe subito uno choc fortissimo, e avrebbe gridato "I bimbi, ditemi dei bimbi!" avvicinandosi all'auto - ridotta ad un cumulo di lamiere contorte - del padre. Rendendosi conto del suo stato di agitazione, il personale del 118 ha fatto salire immediatamente la donna su un'ambulanza per portarla via all'ospedale di Cecina dove è stata calmata ed ora è tenuta sotto osservazione.
La famiglia è di Castagneto Carducci, dove i genitori dei bambini gestiscono insieme il bar Centrale, locale parecchio noto nella zona. Quando è successo l'incidente, i nonni stavano accompagnando i nipoti al campo sportivo della società calcistica di San Vincenzo (Livorno). Matteo era tesserato per quel club dove giocava nella squadra dei Pulcini della leva calcistica 2001. La società ha chiesto alla federazione di giocare le prossime gare con il lutto e osservando un minuto di raccoglimento prima del calcio d'inizio.


L'autunno comicia dal nord


Sarà un autunno meno piovoso del solito e un po' piu' freddo. E' la previsione del meteorologo Mario Giuliacci alla vigilia del 23 settembre, giorno in cui cade l'equinozio d'autunno ''anche se - spiega - da un punto di vista meteo-climatico, la stagione è già iniziata il primo settembre''.
OTTOBRE PIU' 'BAGNATO' DI NOVEMBRE - In ottobre e novembre, i due mesi autunnali per eccellenza, per quanto riguarda le precipitazioni l'autunno si confermerà ancora come la stagione più piovosa dell'anno. ''Comunque - dice Giuliacci - le piogge cadranno soprattutto in ottobre, mese che dovrebbe risultare normalmente piovoso, tranne che sulle regioni di Nordovest ove sono previste precipitazioni al di sotto della media. Novembre invece dovrebbe risultare meno piovoso del solito, soprattutto sulle regioni centro-meridionali''. Per quanto riguarda la temperatura la stagione autunnale probabilmente sarà un po' più fredda della norma, soprattutto sulle regioni adriatiche e meridionali.

mercoledì 22 settembre 2010

Processo contro sacerdote imputato per molestie a bimbe


BARI, 22 SET - Anche le parrocchie sono responsbaili per i reati commessi dai propri sacerdoti. Lo ha stabilito il Gup del tribunale di Foggia.Il giudice,nell'ambito del procedimento a un sacerdote accusato di atti sessuali su alcune bambine, ha autorizzato le parti civili a citare, come responsabili civili, la parrocchia del sacerdote e l'ordine di appartenenza.Il sacerdote, accusato di atti sessuali durante le confessioni,era stato messo agli arresti domiciliari nel 2007.

Presi spacciatori di droga.


Un'organizzazione che spacciava droga, capeggiata da una donna, e' stata sgominata dalla Gdf di Treviso che ha arrestato 6 persone. Lo smercio della droga, eroina, avveniva in centri commerciali, bar e anche al pronto soccorso dell'ospedale di Montebelluna (Treviso), presso il quale la boss si era recata per accompagnare ad una visita specialistica il proprio compagno. La donna, nei suoi traffici, utilizzava la copertura dell'anziana madre e della figlia di pochi mesi.

Oggi i funerali di Sandra Mondaini


Si terranno stamattina alle 11 a Segrate, in provincia di Milano, seguiti in diretta tv da Canale 5, i funerali di Sandra Mondaini, morta due giorni fa a 79 anni, cinque mesi dopo il marito Raimondo Vianello. Folla ieri alla camera ardente allestita negli studi Mediaset di Cologno Monzese, allestita nella stesso posto dove era stato sistemato il feretro di Raimondo Vianello, in una delle strutture televisive all'interno degli studi di Mediaset, in via Cinelandia a Cologno Monzese. Oltre alla gente comune sono scesi dagli studi televisivi Mediaset per dare l'ultimo saluto a Sandra anche tanti personaggi dello spettacolo.

Donna uccisa a Napoli, 2 arresti


Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli hanno arrestato gli esecutori materiali dell'omicidio di Teresa Buonocore, uccisa a Napoli in via Sponsilli lunedì scorso. Si tratta di Alberto Amendola 26enne e Giuseppe Avolio, 21enne, destinatari di fermo di pm con l'accusa di omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, relativo munizionamento e spari in luogo pubblico.
Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli, a Portici, nel Napoletano, in un'area di rimessaggio di auto in via Madonnelle, la polizia ha trovato un vero e proprio arsenale di pertinenza dei Perillo. Sono state sequestrate 5 pistole di vario calibro, 2 pistole mitragliatrici, 2.632 cartucce di vario calibro, di cui numerose a palla blindata, perforanti ed a pallettoni, 2 giubbotti antiproiettili, 18 caricatori, 6 valigette per armi, 3 fondine e materiale relativo alla custodia delle armi.

martedì 21 settembre 2010

Figlio ammazza i genitori

MODENA -Daniele Bellarosa ha confessato di avere ucciso i genitori e di averli gettati nel Canale di Mezzo a Peschiera del Garda. I carabinieri lo hanno quindi sottoposto a fermo di Pg e lo hanno portato in carcere, al termine del lungo interrogatorio durato tutto il pomeriggio fino a dopo le 19. Resterebbe ancora oscuro il movente. In passato l'uomo aveva avuto dissidi su questioni economiche ma anche forti depressioni.

Niente sciopero, calcio per tutti


Niente sciopero in Serie A. La quinta giornata di campionato, compreso il big match Roma-Inter, si giocherà regolarmente, visto che AIC e Lega hanno trovato un accordo nel corso della nuova riunione-fiume andata in scena martedì pomeriggio. Lo sciopero indetto direttamente dai calciatori dieci giorni fa, attraverso un comunicato stampa letto dal rappresentante, il milanista Massimo Oddo, è stato quindi revocato, anche se forse è meglio dire che il rischio c'è ancora ma non a brevissimo termine. "Domenica si giocherà regolarmente - ha fatto sapere l'Assocalciatori, attraverso il segretario Gianni Grazioli -. Lo sciopero al momento è stato sospeso ma si tratterà fino al 30 novembre, purché il presidente Abete si faccia garante sui due punti per i quali ancora non c'è accordo e cioè quello sui fuori rosa e sui trasferimenti obbligatori". I nodi più difficili da sciogliere sono quindi rimasti, con i giocatori decisi a non accettare sempre e comunque un trasferimento da un club all'altro a pari condizioni di trattamento, senza poter dire la propria in merito. Di fatto quindi si tratta di una tregua che, in attesa di un vero e proprio accordo definitivo su questo nuovo contratto collettivo dei lavoratori (questo sono Ibrahimovic e compagni, a tutti gli effetti...), permetterà ai tifosi di godersi le partite del prossimo weekend.

Crolla edificio a Palermo


Un edificio di due piani e' crollato a Palermo, in via Giuseppe Costa, nella borgata marinara dell'Arenella, in seguito all'esplosione di una bombola di gas. Secondo le prime informazioni vi sarebbero due i feriti. Sul posto sono in azione le squadre specializzate che stanno cercando di rintracciare, con l'ausilio di unita' cinofile, eventuali persone rimaste sotto le macerie.

E morta Sandra Mondaini


Sandra Mondaini è morta oggi, poco prima delle 13, all'ospedale San Raffaele di Milano. Ricoverata nel nosocomio da una decina di giorni, aveva 79 anni ed è stata stroncata da una crisi respiratoria. Cinque mesi fa era rimasta vedova per la morte dell'amato marito Raimondo Vianello , una perdita dalla quale non si era mai ripresa, costretta a continui ricoveri in ospedali e case di cura. Lascia due figli adottivi.

Uccisa donna nel napoletano


NAPOLI - Uccisa con quattro colpi di pistola calibro 9 mentre era alla guida della sua auto. La vittima e' Teresa Buonocore, 51enne di Portici, il luogo dell'agguato via Ponte dei Francesi, lungo la strada che collega la periferia orientale di Napoli con la zona portuale.
L'omicidio avvenuto stamattina poco dopo le nove, ricorda i delitti di camorra ma la pista dei clan non sembra idonea a spiegare l'uccisione di una donna, descritta da chi la conosce come una persona tranquilla, madre di quattro figli nati da due matrimoni, interamente dedita alla famiglia, che portava avanti lavorando come segretaria - attivita' che ha svolto in diversi studi legali di Napoli - dopo aver collaborato per 13 anni a un'agenzia di viaggi.
Nel corso delle prime indagini ha preso consistenza invece un'altra ipotesi, che mette in relazione l'omicidio con la testimonianza che Teresa Buonocore rese in aula contro l'uomo accusato di aver abusato della sua figlia piu' piccola (all'epoca dei fatti aveva otto anni) e che e' costata all'imputato, attualmente detenuto per detenzione di armi, una condanna in primo grado a 15 anni di reclusione. Il movente dell'omicidio e' dunque in relazione a questa brutta storia di molestie che il 53enne Enrico Perillo, geometra, gia' condannato numerosi anni fa per un delitto dovuto a motivi di gelosia, avrebbe compiuto sulla bimba? Gli investigatori della squadra mobile, diretta dal vicequestore Vittorio Pisani, non si sbilanciano ma l'impressione e' che' le indagini potrebbero essere a una svolta e l'individuazione dei responsabili solo una questione di ore.

ennesima lite tra medici, bimbo in coma


La previsione di un intervento 'cesareo', fatta all'arrivo in ospedale, trasformato in parto naturale dal primario del reparto di Ostetricia e ginecologia e' al centro di una nuova inchiesta su un ospedale di Messina, con un neonato, Giosue', ricoverato in come farmacologico per una sofferenza post ischemica, che potrebbe avergli procurato danni gravi alla salute.
Scenario di quello che la puerpera, Ivana Rigano, ipotizza possa essere un caso di presunta malasanita' e' il Papardo, un nosocomio non lontano dal Policlinico di Messina dove il 26 agosto scorso due medici hanno litigato in sala parto, ritardando la nascita di un bimbo e provocando problemi al neonato e alla madre. In questo caso non ci sarebbe stata una lite ma, secondo la denuncia presentata ai carabinieri, un contenzioso tra medici. ''Non so se i medici hanno litigato - ricostruisce Ivana Rigano, 24 anni - so di certo che ero giunta all'ospedale Papardo dove, a parere di tutti i medici avrei dovuto partorire con un cesareo, viste le dimensioni del bambino, che pesava 4 chili e 150 grammi. Ma il primario, Francesco Abate, e' intervenuto, sostenendo la tesi del parto naturale e vietando il cesareo. E' stato tremendo - ricorda la donna abbracciando il marito, Nicola Mangraviti, 34 anni - ho subito lacerazioni, il parto e' stato difficilissimo, il bimbo ha avuto difficolta' di ossigenazione, subendo danni''. Il parto e' avvenuto la sera del 13 settembre scorso. Subito dopo il neonato e' stato ricoverato d'urgenza in coma farmacologico al reparto di terapia intensiva del Policlinico.

Uccide figlia e poi si suicida


Pochi giorni dalla sentenza che gli consentiva di tenere la bambina solo nel fine settimana, ha sparato alla figlia e poi si e' suicidato. Alberto Fogari, 44 anni, prima di rivolgere il fucile automatico calibro 12 da caccia verso di se' ha sparato anche al suo cane da caccia. I corpi dell'uomo e della figlioletta di tre anni sono stati trovati stamattina, intorno alle 9 nelle campagne di Lonato, nel Bresciano. Fogari lavorava come commesso in un supermercato, ma a giorni avrebbe aperto un asilo nido. '' Amava moltissimo i bambini'', spiega Cristina, la compagna che con lui avrebbe condiviso anche quest'esperienza professionale. E poi aggiunge, parlando dell'accaduto: ''Nessuno l'ha mai aiutato: giudici, assistenti sociali, psicologi''. Parole forti che confermano come Alberto Fogari stesse vivendo con tensione la situazione che, in seguito alla separazione, si era venuta a creare riguardo la bambina. Nell'ultimo pomeriggio della sua vita, Fogari e' stato con la compagna e la bambina nella sua casa di Brione, in Valtrompia. Poi e' uscito ''per andare a fare un giro'', aveva detto. In auto con lui la piccola Nicole il cane Chicco. L'auto ha raggiunto Lonato, comune del Garda bresciano e imboccato via delle Cocche. Una zona in aperta campagna dove probabilmente era stato a caccia in passato. Erano circa le 20,45 quando nella cascina ''Botteghino'' sono stati sentiti tre colpi. Prima due, quelli che hanno ucciso la bambina e il cane. Poi, prima dell'ultimo sparo, e' passato qualche minuto, secondo i testimoni, forse mezz'ora secondo quanto emerge dagli accertamenti di medicina legale. In quei minuti Alberto Fogari con ogni probabilita' ha scritto un biglietto su cui ha lasciato poche righe assicurando i parenti: ''Vi proteggero' dall'alto''. Poi ha aggiunto le scuse ai genitori. Ha quindi appoggiato il foglio sul cruscotto ed e' sceso. L'arma, rivolta al capo, ha sparato nuovamente. ''Ho pensato a dei bracconieri'', ha raccontato Mauro Gallina, l'agricoltore di 48 anni che ieri sera ha sentito i colpi dalla propria cascina, distante circa 100 metri dal campo di grano appena raccolto in cui si trovavano i corpi. ''Ho avuto paura, perche' in passato da queste parti si e' vista gente girare con delle pistole''. Poi, stamani, da lontano, ha visto i corpi e pensato a degli zingari addormentati. Si e' avvicinato. ''Mi sono trovato davanti alla bambina, indossava una tutina beige ed era stata colpita alle spalle. Poi c'era l'uomo con il cranio spappolato da un lato e il cane vicino a lui''. Nelle ore successive sono arrivati i carabinieri, il medico legale. La madre della bambina ed ex compagna di Alberto Fogari, che proprio nelle scorse settimane si e' sposata, ha avuto un malore quando ha saputo della tragedia.

domenica 19 settembre 2010

15enne indagato per rogo con 2 morti


TARANTO, 19 SET - Sarebbe stato un 15enne ad appiccare il 27 agosto le fiamme nell'appartamento di Castellaneta, nel Tarantino, in cui morirono due persone. Le vittime erano Giuseppe Di Turo, di 71 anni, e sua figlia Francesca di 5. Il minorenne sarebbe indagato per incendio doloso, omicidio colposo e danneggiamenti: avrebbe appiccato le fiamme per contrasti avuti con la famiglia. La madre della piccola Francesca e un altro figlio della coppia, di 10 anni, riuscirono a fuggire dall'appartamento in fiamme.

venerdì 17 settembre 2010

Niente call center per il televoto


ROMA - L'Antitrust chiede a Rai e Mediaset di escludere le utenze business dal meccanismo del televoto e minaccia di aprire istruttorie in caso di non adeguamento. E' quanto si legge nel bollettino dell'autorità dopo le segnalazioni giunte dai consumatori sul Festival di Sanremo e il Grande Fratello di numerose telefonate per votare fatte da operatori specializzati del settore.
In particolare "entro 20 giorni le due società dovranno comunicare all'Autorità le misure adottate. "Ci aspettiamo che le due società si adeguino alle nostre indicazioni - dichiara il Presidente Antonio Catricalà - perché altrimenti saremmo costretti ad aprire due procedure sanzionatorie. Il meccanismo del televoto deve essere trasparente: il voto degli spettatori che seguono una trasmissione invogliati anche dall'idea di potere contare nella scelta di un candidato non può essere falsato, nemmeno potenzialmente, dai voti che arrivano dai call center". Secondo quanto ricostruito dall'Autorità l'attuale meccanismo rende infatti possibile, da parte di operatori specializzati del settore, l'effettuazione di un numero molto rilevante di telefonate, per esprimere preferenze già predeterminate su specifiche scelte. Queste preferenze, quindi, potrebbero non essere una manifestazione delle simpatie del pubblico dei telespettatori ma espressione di accordi di acquisto di interi pacchetti di televoto. L'intero meccanismo di voto, in sostanza, potrebbe essere alterato. Per recidere a monte questa possibilità, che si tradurrebbe in un inganno per i consumatori, secondo l'Autorità garante Rai e Mediaset dovranno: prevedere nel Regolamento del televoto l'esclusione delle utenze business dai soggetti che possono partecipare al voto; introdurre nelle promozioni delle trasmissioni che utilizzano il sistema del televoto l'indicazione sull'esclusione delle utenze business; prevedere sistemi che consentano il riconoscimento e, di conseguenza, l'esclusione del voto proveniente da un'utenza business.

Ucciso per eredità


TREVISO - E' crollata dopo ore di interrogatorio ed è stata arrestata dalla Squadra mobile di Treviso con l'accusa di omicidio volontario premeditato Laura de Nardo, 61 anni, accusata dell'omicidio del marito Eliseo David, 71 anni. Con la donna sono finiti in carcere altre tre persone, tutti uomini, coinvolti a vario titolo nel delitto. Dopo 24 ore dall'omicidio dell'anziano, avvenuto all'interno della sua abitazione, la mobile trevigiana, coordinata da Riccardo Tumminia, assieme al Commissariato di Conegliano, ha risolo il caso. E non si è trattata di una rapina, come aveva sostenuto con forza la moglie della vittima in un primo momento. Gli uomini sono stati rinchiusi presso il carcere di Treviso, mentre la donna al carcere di Venezia.
"Siamo molto soddisfatti dell'importante risultato ottenuto - ha detto all'ANSA il dirigente della mobile di Treviso, Riccardo Tumminia -. Abbiamo applicato una metodologia di investigazione criminale finalizzata a scoprire dapprima l'errore nascosto in ogni singola pista d'indagine per poi scartare tutte le ipotesi non sostenibili e giungere all'unica verità possibile e rappresentabile. Solo coì - ha aggiunto - abbiamo potuto scoprire che non si trattava di una rapina, anche se molto ben simulata, bensì di un omicidio premeditato volontario commissionato dalla moglie del defunto ad un conoscente che a sua volta aveva assoldato un killer". Soddisfatto per il risultato anche il questore di Treviso, Carmine Damiano che si è complimentato con i suoi uomini.

giovedì 16 settembre 2010


ROMA, 16 SET - Un problema tecnico ha costretto il volo di Stato diretto a Bruxelles con a bordo Silvio Berlusconi ad un atterraggio di emergenza.E' avvenuto a Milano Linate.L'aereo e' atterrato regolarmente. Il problema ha riguardato un finestrino del cockpit mentre l'aereo era in volo.''E' tutto tranquillo'', ha spiegato il vicesegretario alla presidenza del Consiglio, Bonaiuti,che era a bordo''Ora si attende un altro aereo per proseguire il viaggio'', ha concluso.

Violenza sessuale: stupra amico


ENNA, 16 SET - Ha approfittato di un amico che lo ospitava a casa per violentarlo mentre dormiva.Protagonista della vicenda e' un giovane di 18 anni.E' stato arrestato dagli uomini del commissariato di Piazza Armerina dove si era rifugiato per sfuggire a un tentativo di linciaggio da parte dei familiari della vittima.L'arrestato, che ha piccoli precedenti penali, dopo avere perso l'ultimo autobus diretto al suo paese era stato invitato dall'amico a dormire nella casa dove abita con i genitori.

mercoledì 15 settembre 2010

Mitragliato motopesca italiano.


E' giunto a Porto Empedocle il motopesca della mitragliato da una motovedetta libica al largo delle coste nordafricane. L'imbarcazione e' stata sottoposta a sequestro cautelativo dalla Procura di Agrigento che ha ordinato perizie balistiche da parte dei carabinieri del Ris per accertare se i militari libici abbiano sparato ad altezza d'uomo. L'inchiesta ipotizza i reati di tentativo di omicidio plurimo aggravato e danneggiamento.

FERMO - Compra una mozzarella per la pizza e quando la apre scopre che e' di colore giallo, con venature rosa all'interno. E' capitato a un fotoreporter della provincia di Fermo, Cristiano Chiodi, che ha subito fotografato l'esemplare di mozzarella anomala, per poi consegnarlo al Servizio igiene della Zona Asur di Fermo, perche' lo faccia analizzare dalla locale sezione dell'Istituto zooprofilattico Marche-Umbria. La mozzarella, della marca tedesca Land ma prodotta in Italia, era stata acquistata la settimana scorsa in un supermercato della catena Eurospin a Porto San Giorgio. La scadenza indicata sulla confezione e' il 24 settembre. ''La mia compagna - spiega Chiodi - l'aveva comprata per fare una pizza. Quando l'ha aperta la sorpresa: era gialla, e dentro rosata. La prima cosa che ho pensato - scherza - e' che il formaggio era finito sulla tavola sbagliata, quella di un fotografo''. Mozzarelle della stessa marca, commercializzate in Italia dall'Eurospin, erano state sequestrate nelle settimane scorse in altre regioni, nell'ambito dei controlli sulle 'mozzarelle blu', contaminate dal batterio pseudomonas.

Dottorando si suicida all'università, per me non c'è futuro


"La storia di questo ragazzo mi fa venire i brividi. E' presto per commentare questo gesto. Quando uno decide di togliersi la vita è possibile che ci siano un milione di cose in mezzo". Simone Canese ha 41 anni, è di La Spezia, nel curriculum una laurea in Scienze Biologiche e un dottorato in Scienze Ambientali a Genova. Così commenta la morte di Norman Zarcone, il dottorando siciliano di 27 anni che si è suicidato ieri gettandosi da un terrazzo della facoltà di Lettere di Palermo.
Canese è un ricercatore precario dell'Ispra (l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), lo è da cinque anni, da 11 è a Roma, è uno dei 100 studiosi che un anno fa, sotto Natale, occuparono il tetto del loro Istituto per due mesi, protestando contro i tagli del Governo alla ricerca, che avrebbero significato l'addio a quei 1200-1300 euro al mese che costituiscono la busta paga. "Se quello che spende il Governo per la ricerca è sempre di meno - dice - poi ha poco da dire parole. Tutti noi ricercatori, noi precari passiamo attraverso questa esperienza per la quale é passato questo ragazzo siciliano. Molti di noi mettono tutto quello che loro hanno nello studio. Molti di noi ci si dedicano più che al 100%. Quando poi tutto questo 100% ti manca, è logico che vai in crisi". Ora, lui come altri, ha avuto il rinnovo di un contratto a tempo determinato per tutto il 2010. Ecco che quindi fra tre mesi si ritroverà nella stessa situazione di un anno fa.
"Fra tre mesi - prosegue - si ripresenta il solito problema, e sicuramente in maniera più grave, perché di anno in anno i tagli che stanno facendo sulla ricerca sono sempre di più. Questo vuol dire che ci sono meno soldi per la ricerca, meno soldi per i contratti, soldi per le assunzioni non ce ne sono, la situazione è complicata. Adesso a dicembre si presenterà il nodo, penso, per un centinaio di persone, 100-150. Però molti sono quelli che sono andati a casa già nel giugno 2009 e non sono rientrati, dopo 10-15 anni di precariato. Molti dei miei colleghi, pur precari, hanno ruoli internazionali riconosciuti da varie parti. Questo perché il fatto di essere un precario, di avere un contratto a termine, non pregiudica la carriera. La cosa brutta è quando ti dicono che il lavoro che fai, che tutto l'impegno che tu hai messo per anni non serve a nulla. Anche noi sul tetto abbiamo avuto momenti molto duri. Dopo 60 giorni di tetto molti ragazzi erano stanchi e provati psicologicamente. Questo però è stato poco visibile"

martedì 14 settembre 2010

India: inondazioni, 500mila sfollati


NEW DELHI, 14 SET - 500mila persone sono state costrette a lasciare le case per lo straripamento del fiume Brahmaputra, in Assam (India Nord-Est). Almeno 500 villaggi in una decina di distretti sono sommersi dal fiume e suoi affluenti che hanno rotto gli argini a causa delle piogge monsoniche che flagellano l'India del nord e il Pakistan. La maggior parte della popolazione si e' rifugiata sulle alture, lungo la ferrovia, in scuole e edifici governativi che non sono stati allagati.

Ecco la nuoa Miss



ECCO CHI È LA NUOVA MISSFrancesca Testasecca, 19 anni di Foligno (Perugia) è Miss Italia 2010 . Ha vinto dopo un ultimo confronto con la 17enne veneta Giulia Nicole Magro. A incoronare Francesca è stata Sofia Loren. Nata il primo aprile 1991 nella stessa Foligno dove vive, Francesca è alta 1.74 m, ha capelli neri e occhi azzurri. Si è appena diplomata all'Istituto tecnico turistico e nei suoi sogni c'è - o almeno c'era fino a qualche minuto fa - il desiderio di fare l'assistente di volo. Ma anche quello di fare l'attrice e pensa di iscriversi a un corso di recitazione. I libri preferiti sono queli d'amore, e anche libri che narrano esperienze di vita. Spesso le capita anche di scrivere per sfogare su carta le proprie emozioni. In studio, al PalaLiabel, ad attendere trepidanti il verdetto finale c'erano anche padre e madre.

Abusava dei suoi allievi.


Riusciva a ottenere la fiducia di ragazzini di 12-13 anni e dopo gli allenamenti o nel fine settimana li portava nella sua casa, a volte anche dopo una cena al ristorante, e abusava di loro, costringendoli a un rapporto di assoggettamento che durava per mesi o anni. L'uomo, un maestro di arti marziali, titolare di una palestra a Milano, e' stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata perche' avrebbe avuto, dal '98 e fino a qualche settimana fa, rapporti sessuali con 8 adolescenti suoi allievi, che non avevano ancora 14 anni. A far scattare l'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Brunella Sardoni, e' stata la decisione sofferta di alcune vittime che hanno voluto raccontare, a distanza di alcuni anni dai fatti (alcuni ragazzi sono ormai maggiorenni), cosa succedeva nella palestra, ma soprattutto fuori, in casa dell'uomo. L'insegnante di arti marziali e' finito in carcere lo scorso luglio, su decisione del gip di Milano Simone Luerti. La notizia e' trapelata solo ora,perche' gli investigatori nelle scorse settimane hanno ascoltato altre presunte vittime per completare il quadro accusatorio, vista la delicatezza delle indagini. L'uomo, 46 anni, stando alle indagini, riusciva a sedurre i ragazzi nel corso degli allenamenti e poi li portava fuori, raccogliendo anche le loro confidenze e i loro problemi in famiglia, e poi facendo apprezzamenti sul loro fisico. Nel capo di imputazione si parla di 7 vittime che negli anni, dal '98 in avanti, avrebbero subito le violenze. Un altro ragazzo, invece, avrebbe raccontato gli abusi, poi riscontrati dalla polizia, dopo che l'uomo era gia' finito in carcere. Prima dell'esecuzione dell'ordinanza di custodia, il 'maestro' era stato anche pedinato dalla polizia che lo aveva trovato a cenare in un ristorante con un suo allievo.

lunedì 13 settembre 2010

Morte sul lavoro


Secondo quanto si apprende dalla Procura di Santa Maria Capua a Vetere, la morte dei tre operai, ieri mattina nello stabilimento della Dsm di Capua, fara' scattare l'iscrizione nel registro degli indagati di almeno una decina di persone. Si tratta di responsabili e rappresentanti delle quattro ditte coinvolte nell'incidente: la Dsm, la ditta Errichiello di Afragola per la quale lavoravano gli operai, la ditta Rivoira che si occupa della gestione dei gas liberi e di una quarta ditta che avrebbe dovuto effettuare la bonifica della cisterna, quest'ultima indicata da alcuni testimoni ai carabinieri. L'inchiesta sulla tragedia di Capua e' affidata al pm Donato Ceglie.

Riparte il nuovo anno scolastico


Da oggi la maggior parte degli otto milioni di studenti italianitorna in classe: dopo l'avvio anticipato in Trentino, lacampanella suonerà in nove regioni e nella provincia di Bolzano. La giornata, con l'avvio della riforma che riguarderàcirca 600 mila studenti delle superiori, è stata definita"storica" dalla ministra Gelmini. Ma il nuovo anno scolasticoparte tra le polemiche: dopo che ieri migliaia di precari delSud hanno bloccato gli imbarcaderi sullo stretto di Messina, glistudenti hanno annunciato per oggi proteste e flash mob.
MESSINA - Hanno scelto di manifestare tra le due sponde dello Stretto per sottolineare che "la grande opera da compiere non è il ponte, ma un collegamento tra la scuola e il Paese". Letizia Sauta, insegnante precaria, lo scorso anno aveva interrotto lo sciopero della fame solo dopo l'insistenza di Dario Francechini, e oggi era di nuovo lì, tra i 4 mila (2.500 secondo la questura) scesi in piazza a Messina per protestare contro i tagli previsti dal ddl Gelmini. Dall'altra parte dello Stretto, a Villa San Giovanni, un gruppo di 300 precari - arrivati da Puglia, Basilicata e Campania - faceva eco agli slogan dei colleghi siciliani, che hanno occupato la stazione ferroviaria, bloccando i treni per un'ora e mezza e invaso uno degli imbarcaderi dei traghetti delle Fs. Una giornata senza incidenti ma all'insegna della tensione con le forze di polizia, che hanno denunciato 25 precari e in queste ore ne stanno identificando altri. Quando i manifestanti si sono radunati alle 11 a piazza Cairoli, scandendo cori contro il governo ("Vogliamo una sola disoccupata, ministro Gelmini sei licenziata"), si è capito presto che la loro intenzione era quella di dirigersi verso la stazione marittima. La polizia ha provato a contenere la folla per evitare che arrivasse agli imbarcaderi, ma un gruppo si è staccato e ha raggiunto una delle cinque invasature delle Fs, bloccando la nave "Riace" che attendeva di salpare per Villa San Giovanni. Nessun problema, invece, per i traghetti privati. Poco dopo le 13 i manifestanti hanno occupato alcuni binari della stazione centrale, dove gli esausti passeggeri di un convoglio, proveniente da Torino e diretto a Palermo non l'hanno presa bene; ma tra loro c'era qualcuno che allargava le braccia, mostrando una certa comprensione per la rabbia dei manifestanti. Il gruppo si è sciolto dopo le 15 e prima di lasciarsi i manifestanti si sono dati appuntamento per un'altra iniziativa da organizzare per il 18 settembre a Palermo, la città dove Pietro Di Grusa, del Comitato precari, ha fatto lo sciopero della fame davanti al provveditorato per due settimane, "mentre la gente era a mare - ha detto prima di andare via -. Sono precario da 25 anni e senza lavoro dall'anno scorso". A fianco degli insegnanti e del personale Ata, oggi hanno sfilato cobas, esponenti politici dell'opposizione e rappresentanti della Cgil, che a Villa San Giovanni sono stati presi di mira dal sindacato autonomo Rdb.

Ubriaco accoltella la figlia


GENOVA - Ha litigato con la moglie che stava lavorando in un ristorante poi, ubriaco, ha afferrato un forchettone e ha inferto a sua figlia, appena tre anni, profonde ferite al ventre. Lui, un lavapiatti polacco di 27 anni, ha raccolto il corpicino della figlia crollata a terra e è uscito in strada, tra le case di un piccolo centro della Valbisagno, a Genova, dove è stato bloccato dalla polizia chiamato dai vicini. La piccola, subito trasferita al pediatrico Gaslini, è stata operata e ora si trova in coma farmacologico in gravissime condizioni. Accanto a lei la madre, una genovese di 35 anni. Il padre è in carcere con l'accusa di tentato omicidio. Ancora non è chiaro perché l'uomo, che mai aveva avuto episodi di intolleranza o violenza nei confronti della piccola, ha ferito così gravemente sua figlia. Di certo, secondo quanto appreso, c'era tensione nella coppia. Una tensione che si era acuita proprio ieri sera quando l'uomo ha telefonato alla moglie, già ubriaco, dicendole che l'avrebbe raggiunta sul lavoro. Quando la donna ha detto no, l'uomo ha interrotto bruscamente la telefonata. Chissà se la piccola piangeva. Di certo l'uomo l'ha presa per le braccia, ha afferrato un forchettone da cucina e l'ha colpita due - tre volte: nell'addome e su un braccio. Poi probabilmente si è reso conto di quello che aveva fatto: l'ha presa tra le braccia ed è sceso in strada. Fortunatamente il quartiere è piccolo e qualcuno ha sentito, ha visto e ha chiamato la polizia. Gli agenti sono arrivati immediatamente assieme ad un'ambulanza: i medici hanno preso la piccola e l'hanno subito portata all'ospedale pediatrico Gaslini di Genova dove è stato deciso per l'intervento. Operata e mantenuta in coma farmacologico, la piccola è in rianimazione. La madre della bambina è stata invitata in questura per essere ascoltata e dalle sue parole è emersa la crisi della coppia. L'uomo, sconvolto, non parla: è in carcere a Marassi a disposizione del magistrato che lo interrogherà nei prossimi giorni. Per lui l'accusa èquella di tentato omicidio di sua figlia, tre anni appena, che lotta ancora contro la morte.