venerdì 20 gennaio 2012

Anche Cùper nel calcioscommesse



Proprio lui, Hector Cùper. I tifosi dell'Inter lo ricordano bene. Quel maledetto 5 maggio 2002 sedeva lui sulla panchina nerazzurra. Lazio-Inter 4-2 consegnò uno scudetto che sembrava già vinto agli acerrimi rivali della Juventus. Ora l'allenatore argentino finisce nel mirino degli investigatori napoletani. Motivo? Ci sono prove che Cùper abbia intrattenuto rapporti con esponenti della camorra, ai quali avrebbe comunicato l'esito di alcune partite di calcio. Il tutto in cambio di 200 mila euro in contanti.
Secondo la Procura di Napoli, due affiliati della camorra si sarebbero avvicinati a Cùper andando direttamente da lui in Spagna. Avevano nascosto i soldi nei calzini e nelle mutande. In cambio il tecnico argentino avrebbe consegnato ai due un foglietto. Che cosa c'era dentro? I risultati di quattro partite: due del campionato spagnolo e due del campionato argentino.
I problemi cominciano quando una delle partite si conclude in maniera diversa da quella prevista. A quel punto un membro della camorra torna a Santander da Cùper, che la scorsa stagione allenava il Racing. L'uomo arriva a urlargli in faccia: "Ti sei preso il denaro e ci hai dato una sòla. Che cazzo hai fatto? Ci hai messo nei casini".
Gli uomini della Procura di Napoli vengono a conoscenza dell'accaduto ascoltanto un'intercettazione tra due camorristi che litigavano per la partita la cui combine era andata a monte. Gli investigatori vanno una prima volta a interrogare Cùper. Lui all'inizio nega tutto, poi ammette il passaggio di soldi ma dice che servivano alla suocera per ristrutturare la casa. Poi crolla davanti alle prove, e non parla più.
E' già previsto un nuovo incontro tra Cùper e gli investigatori napoletani. Loro sperano che il tecnico possa collaborare. Di certo un duro colpo all'immagine dell'hombre vertical, conosciuto per essere un allenatore bravo ma sfortunato. Due finali di Champions perse col Valencia, eliminato in semifinale con l'Inter senza perdere nel doppio derby col Milan. E poi il tricolore perso all'ultima giornata. Ma di sicuro aveva sempre avuto un'immagine onesta.

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