venerdì 13 gennaio 2012

Emergenza tumori a Napoli



Aumento del 20 per cento delle patologie oncologiche dovute all'inquinamento, aspettativa di vita di due anni inferiore al resto d'Italia, tumori alla mammella registrati anche sotto i 20 anni: questa è Napoli e la Campania. Spenti i riflettori sull'emergenza rifiuti – eccezion fatta per le news sullo smaltimento che avverrà in Olanda – dei problemi napoletani si è smesso di parlare. E soprattutto, di cosa abbia comportato l'emergenza rifiuti e il conseguente inquinamento nella popolazione, si è detto poco.
Per capire il danno che l'inquinamento ha causato ai cittadini campani, abbiamo chiesto lumi al professor Antonio Marfella, tossicologo e oncologo dell'Ospedale Pascale di Napoli. “Soltanto negli ultimi anni le patologie oncologiche dovute con ogni probabilità agli sversamenti tossici sono aumentate del 20 per cento – spiega il professore – i cancri alla mammella nelle donne sono il doppio rispetto al resto d'Italia come sono aumentati in modo esponenziale i carcinomi al testicolo negli uomini campani che detengono ora il triste primato di avere il minor numero di spermatozoi di tutti i maschi del Belpaese. Le donne campane non hanno alcun vantaggio nel fare lo screening alla mammella sopra i 40 anni visto che più di una donna su 7 ha il cancro prima dei 40 anni e spesso addirittura sotto i 20 anni. A questo proposito trovo vergognoso che oncologi come Umberto Veronesi inneggino alle grandi capacità della medicina e non piangano sul fatto di dover registrare questi dati a causa dell'inquinamento”.

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